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Autore: Sundy    20/04/2009    0 recensioni
Più che vere e proprie fanfic, questi brani sono esperimenti di scrittura creativa, anche meno di un drabble. Maneggiateli con cura, e prendeteli per quello che sono: una manciata di schizzi colorati così come veniva.
Genere: Drammatico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, X-men
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jamie dorme ancora sotto il lenzuolo arancione, quando gli altri partono per andare a pescare. Theresa si è alzata velocemente, e ha raggiunto i ragazzi nel cortile della grande casa. Ha lasciato se stessa dentro la camera e dentro la camicia che si è sfilata con la luna alta. Ha lasciato se stessa a dormire accanto lui perché potesse riposarsi un po’. Jono e Angelo fabbricano le lenze e forse entrambi pensano, e forse non se ne accorge nessuno dei due, che quando erano bambini non l’hanno mai fatto. O forse lo hanno fatto troppo tempo fa, ma non del tutto dimenticato…
Angelo ha lo sguardo cattivo e l’anima buona, quando Jono canticchia Fiesta, fa il contro canto in spagnolo, si divertono come due bambini con cose da niente, e se hanno il tempo di giocare è sicuramente un’ottima cosa, Jono e Theresa si somigliano abbastanza per piacersi a vicenda, ribelli il giusto, e lei ha una voce stupenda… I folletti della testa di Sean si ubriacano tutto il giorno e se uno accosta l’orecchio per ascoltare cosa dicono, li sente cantare Wisky In The Jar. Sean conta i capelli bianchi che spuntano sulle sue tempie e sorride guardando i suoi ragazzi che vanno a pescare. Sono tutti ancora in Jamaica.

In un sogno, Theresa è la padrona di un circo, e Jono è suo figlio. C’è anche Danielle, Danielle è una bambina sporca, con gli occhi scuri e luminosi e le macchie di terra sulle guance. Tiene una piccola tigre al guinzaglio, al collo porta un amuleto fatto di spago e di piume, la casacca blu le tinge il collo e i polsi dello stesso colore…
Theresa ha il trucco sfatto, ma guardandola si intuisce che deve essere stata bellissima. Ha troppe rughe attorno alla bocca, adesso, per poterlo affermare con certezza, siede in mezzo alle casse piene di niente di quel vecchio circo paradiso, forse un giorno ha conosciuto lo splendore… they got car big as bar they got rivers of gold…ma quel tempo è diventato polvere, la polvere che fa tossire Theresa, seduta nel suo abito di velluto verde, nel corsetto chiuso dai nastri color panna, la scollatura provocante aperta sul seno ormai vuoto, è triste l’ombra sepolta in fondo al suo sguardo, indossa occhiaie pesanti, scarpe di nappa, soltanto i capelli, una quantità enorme, fulgidi come quando il tempo era più gentile con lei… sulla pelle impallidita di dolore e di cerone, una smorfia disgustata, mentre le sue labbra secche, smaltate di troppo rossetto, si appoggiano sul lungo bocchino nero, eleganza sgraziata di Grizabella con le calze bucate… “..ah, gli uomini” e la sua voce roca è una pugnalata al cuore per chi un tempo l’aveva sentita cantare come le sirene del mare del nord. Jamie forse l’aveva sentita cantare, ma, marinaio di altri mondi, era salpato lo stesso, molto tempo fa… “…io odio gli uomini che se ne vanno un giorno con un bacio ai bambini e non tornano più…” gracchia la voce della vecchia mentre le nuvole di fumo si mescolano all’incenso di quel circo di carta, raso e vernice..
Jono è appena un bambino con una sciarpa arcobaleno tirata su fin sotto il naso.. corre per la via del mercato, tra le pozzanghere, con le gambe sottili, nude sotto i pantaloni corti, si guarda in ogni specchio che incontra tra le bancarelle umide, e vede i suoi occhi.. e corre via.

In un altro sogno, Theresa cammina per una strada nuvolosa, il giubbotto leggero per quell’aria fredda stretto intorno, scossa da brividi che dentro i suoi occhi vuoti di lacrime versate non si prende il tempo di ascoltare… cammina senza guardare dove mette i piedi, in quella periferia, lungo i binari della suburbana.. anche Sally vive in periferia, sopravvive in una discarica, in un cumulo di macerie, con una donna malata di haltzeimer e suo figlio che accende fuochi schioccando le dita.. Sally ha pochi vestiti puliti, è un sacco di coperte che cammina in quel freddo impietoso, a volte un senso di colpa la sfiora, mentre urla ai ragazzini di non rubare la loro legna e prepara da mangiare come può, il senso di colpa di essere sfuggita, solo abbandonandolo, alla trucidazione del sogno.. Perché in questo sogno il sogno è morto… Theresa cammina per la strada canticchiando bye, bye.. incerta sulle gambe, tremante nell’aria gelida e nella sua esasperata magrezza.. ha le braccia sottili come la zampe di una farfalla, fragili come gessetti. Il ventre è stranamente rotondo, ma i suoi figli sono morti. Suo padre è morto.. molti sono morti, gli altri sono scomparsi nel nulla… Theresa segue i binari della suburbana cercando un punto sul quale appoggiare i piedi…bye bye..e mentre si trascina su quella banchina sporca sente il suono di una chitarra che accompagna le partenze e gli arrivi della sua mente ..si sporge, e vede un uomo avvolto in una coperta tignosa, sotto il ponticello della stazione, che suona la chitarra, ha i capelli arruffati sopra la testa, la sciarpa tirata sul mento .. and the three men I admired most.. le sopracciglia arcuate sugli occhi chiusi, è molto più giovane di quello che sembra, sotto i capelli di lana e la sciarpa di feltro che gli copre il volto, mentre suona con rabbia e con amore..the Father, the Son, and the Holy Ghost ..è uno spettro che un tempo fu insieme a chi gli era stato caro, e che adesso si nasconde senza poter marcire sotto il ponte della ferrovia, una tazza di latta e una chitarra, tra le mani spaccate dal freddo. È fuggito anche lui dopo aver perso tutto, tutto quello che era e adesso non è più in nessun luogo del mondo.. they take the last train for the coast, the day the music died.. Theresa si siede accanto a lui, lui sa che è lì, ma non dice nulla, gli occhi chiusi, le mani sulla chitarra, ma sa che Theresa Rourke Cassidy si è seduta sulla sua coperta. Che ha gli occhi sporchi di trucco sfatto anche in questo sogno, tra le macerie di questo mondo, che lo ha riconosciuto. ..and they were singin’... Theresa si stringe le ginocchia al petto, e si schiarisce la voce…

Gli occhi chiari di Theresa si stringono fino a divenire due linee sottilissime, mentre l’orizzonte si illumina del riverbero accecante del sole dei tropici… non si è truccata, in questo sogno. Il mare è un’enorme specchio infranto dal sole. In questo sogno, i bambini pescano, e Theresa dorme sotto una coperta arancione. Sono tutti ancora in Jamaica.

  
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