Nocturn Alley era un postaccio. Un luogo in cui le ombre più scure si insidiavano nei suoi vicoli come serpenti pronti a divorare la loro preda.

Per non parlare dei negozi, come il conosciuto Magie Sinister. Tutti i maghi e le streghe sapevano che chiunque ci si recasse non avrebbe portato nulla di buono una volta varcatone la soglia.

Quella bottega vendeva ogni sorta di artefatto oscuro, come la Mano della Gloria, ovvero la mano di un impiccato disseccata e conservata in salamoia, oggetto molto in voga fra i ladri.

Tuttavia, un giovane decise di andarci senza prendere troppo in considerazione le conseguenze della sua scelta, vantandosi di non provare alcuna paura. Al suo interno aleggiava un vago odore di muffa.

“C'è nessuno?”
Il proprietario sbucò da sotto il bancone non appena udì la voce del suo nuovo cliente. Era un uomo curvo con una ciocca di capelli unti che gli coprivano parzialmente il viso.

“Oh, benvenuto. Il mio nome è Sinister. In cosa posso esserti utile?”

“Cerco oggetto molto particolare. Si potrebbe anche dire che si tratti di una rarità.”

“Sono certo che lo troverai. Il mio negozio è molto fornito. Di cosa si tratta?”

Il giovane frugò nella tasca interna del suo cappotto, estraendo e mostrando una carta priva di figura.

“Ma che significa?”

“Vede, ciò che cerco non è qualcosa che si vende o si compra. Lo si ottiene con la forza.”

“E sarebbe?”

“Io intendo imprigionare un'anima, signor Sinister.”

Shoccato, l'uomo indietreggiò. Lui era il primo ad approvare il male nel mondo magico e ad incoraggiarne l'utilizzo. Aveva servito i maghi, le streghe e le creature più infide e meschine, ma imprigionare lo spirito di qualsiasi essere vivente era... folle. Persino peggiore che uccidere qualcuno. Inoltre, la maschera del ragazzo lo metteva a disagio.

“M-Mi dispiace, ma non posso esserti utile.”

“Non le sto chiedendo di farlo per me, ci mancherebbe. Voglio solo trovare quel mago, tutto qui. La pagherò bene, se mi darà quell'informazione.”

“Ascolta, ti consiglio di lasciar perdere e abbandonare questo posto. Altrimenti—”

“Cosa?”

Sinister deglutì, sentendosi fortemente a disagio, e poiché era un uomo astuto capì che ci sarebbe potuto finire lui, sulla carta.

“D'accordo, d'accordo, hai vinto. Chi sarebbe la tua preda?”

Il ragazzo rise.

“Fenrir Greyback, il lupo mannaro.”

“Ah, capisco. Beh, buona fortuna. Credimi, ti farà a pezzettini una volta fiutato il tuo odore. Dopodiché—”

Il ragazzo afferrò Sinister per la gola con una stretta fuori dal comune.

“Potrei spezzartelo, lo sai? Ritieniti fortunato, vecchio, visto che non sei tu che voglio. Qualora quel sacco di pulci dovesse farti visita, voglio che tu gli riferisca che Nightshroud lo sta cercando.”

Dopodiché, fece cadere Sinister al suolo con un rumore sordo e ripose la carta.

“È stato un piacere.”

Lasciata la bottega, Nightshroud trovò il passo sbarrato da quattro figure incappucciate e mascherate.

“Chi siete?”

“Abbiamo avvertito un grande potere, in te, e siamo giunti fin qui per sincerarcene. Potresti essere molto utile alla nostra causa. Unisciti a noi.”

Nightshroud si lasciò sfuggire un ghigno, prendendosi gioco di loro.

“Siete Mangiamorte, non è così?”

“Gli ultimi rimasti, purtroppo. Il nostro obiettivo è di far tornare il Signore Oscuro.”

Nightshroud, stavolta, rise a crepapelle. Quei Mangiamorte lo divertivano.

“Il fumo che usate per spostarvi, volando, deve avervi mandato il cervello in tilt. Tutti sanno che Voldemort non può più essere riportato in vita.”

“Come fai ad esserne così sicuro?”

“Per il semplice fatto che, in passato, gli Horcrux gli donassero l'immortalità. Qualora tornasse, rimarrebbe un essere mortale. Inoltre, se non sbaglio, il suo corpo è divenuto cenere. Il vostro piano fa acqua da tutte le parti, signori. Buona serata.”

I Mangiamorte si disposero a cerchio per bloccargli il passaggio, estraendo le bacchette all'unisono.

“Non così in fretta! Tu ci seguirai, che ti piaccia o no!”

“Poveri illusi. Non imparate mai.”

Nightshroud estrasse una carta.

“Ci vuoi prendere in giro?”

“Affatto. Vedete, sono più che certo che troverete questo giochino interessante. Presumo abbiate familiarità con i draghi, non è così?”

“Certo, che domande!” rispose uno di loro.

“Vedete, la mia specialità consiste nel rubare le anime altrui e di controllarle a mio piacimento.”

“Di che parli?”

“Non siete voi, i miei bersagli, ma vista la situazione non mi lasciate altra scelta.”

La carta si illuminò, facendo apparire la figura di un drago dalle scaglie nere. La cosa più incredibile che accadde, però, fu che la creatura apparve davvero, atterrando alle spalle di Nightshroud e lasciando i Mangiamorte a bocca aperta.

“Q-Quello è... è...”

“Sembra un Ungaro Spinato. Ma non dovrebbe essere di un altro colore?”

“Questo è ciò che accade a chi subisce l'effetto del mio potere: la volontà del soggetto viene annullata, rendendolo mio schiavo. Ungaro Spinato: annientali!”

Il drago ruggì, sputando fuoco. Gli incantesimi dei Mangiamorte non sortirono alcun effetto, poiché il potere di Nightshroud duplicava la forza dello Spinato. In poco tempo, le anime dei Mangiamorte vennero imprigionate in quattro, nuove carte.

“Bravo, cucciolo, ottimo lavoro. Ma il tuo compito non è ancora terminato.”

Nightshroud mostrò al suo drago una foto di Greyback su un manifesto da ricercato che era stato affisso su un muro.

“Trova Greyback. Deve essere mio.”

Lo Spinato ruggì in segno di approvazione, spiccando il volo.