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Autore: Scarlett Carson    10/07/2016    1 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17. La memoria di Aoko

Era trascorsa una settimana da allora e Aoko viveva la sua vita come sempre, tra scuola e a casa a badare ai nonni.

Nessuno le aveva chiesto nulla riguardo a quella gita sul dirigibile, dopo quello che era successo, Ginzo chiese a loro di tacere e di non dare missioni a Jeanne, che da allora, pareva sparita nel nulla. Pareva che nemmeno Aoko ricordasse più la sua presenza in lei della ladra.

Kaito era allibito già dal primo giorno che tornarono a scuola; sembrava che nessuno si ricordasse della loro storica amicizia. A quanto pareva, Pandora, o meglio Speranza, aveva fatto in modo che per lui non sarebbe stato facile far in modo che si riappropriasse del suo ricordo.

Così fu obbligato a ricominciare davvero tutto da capo.

 

***

 

Il primo giorno, l'aveva notata sulla strada per andare a scuola e si era avvicinato.

“Ciao” le disse appena raggiunta.

Lei si era limitata a guardarlo, stranita.

“Ciao, tu chi sei?” gli chiese e questa domanda gli fece più male di quanto non si sarebbe mai aspettato.

“Io sono Kaito Kuroba, piacere di conoscerti” decise di usare le stesse parole della prima volta.

“Oh, io sono Aoko Nakamori, il piacere è mio. Sei della mia stessa scuola!” disse lei notando la divisa del ragazzo.

“Sì, esatto. Per la precisione, siamo nella stessa classe” gli confidò.

“Davvero? Che strano non mi ricordo di te”.

Altra pugnalata per lui.

“Magari non ci hai fatto mai davvero caso” disse lui per trovarle una scusa.

“Si probabilmente hai ragione” disse.

Fecero il resto della strada in religioso silenzio. Lui non sapeva cos'altro dire, cosa fare perchè si ricordasse di lui.

Entrando in classe, si stupì da non essere invaso dalle prese in giro dei compagni su una loro presunta relazione, come se nemmeno loro si ricordassero che loro due si conoscevano.

L'unica che pareva sapere tutto era Akako. Essendo lei una strega, quel tipo di sortilegio non l'aveva minimamente sfiorata.

“Quindi lei non ricorda più chi sei” gli disse arrivando alle sue spalle.

“Già” annui solo, non si stupì più nemmeno del suo comportamento da io-prevedo-ogni-cosa-e-quindi-so-tutto!

“Bè forse hai ancora una speranza per far si che torni tutto com'era”.

“Ma non so come fare” ammise, più a se stesso che alla strega dai capelli scarlatti alle sue spalle.

“In realtà sai già cosa fare, Kuroba, è che non hai il coraggio di farlo” disse lei e se ne andò.

Che abbia ragione?” si chiese il giovane.

Si voltò a guardarla e si rese conto di com'era felice e spensierata, senza di lui.

Non era però quella bambina cocciuta che era abituato a vedere, sempre adirata con lui e con tutti i fan del ladro gentiluomo; non aveva più la solita espressione triste dopo una loro lite, non vedeva più il suo sorriso quando gli porgeva una rosa, per chiedere semplicemente scusa o per il gusto di farlo.

Gli mancavano quei momenti in cui gli dava attenzioni, quei momenti in cui l'aveva tutta per sé, i momenti in cui, come Kid, la spiava dormire dalla finestra della sua camera.

No, pensò tra sé il ragazzo che avrebbe riavuto il suo amore per lui a qualsiasi costo.

 

Aoko si sentiva felice, a scuola andava bene e anche a casa, ma sentiva che le mancava qualcosa dentro.

Cosa sarà?” si chiese, ma non si soffermò molto sul problema.

Stava tornando a casa, ma non era sola. Accanto a lei c'era il ragazzo che si era avvicinato a lei quella mattina.

Appena lo aveva visto si era spaventata, non lo conosceva e non sapeva cosa volesse da lei. Aveva poi notato la divisa della sua scuola e allora di era tranquillizzata.

Strano che non si fosse mai accorta di lui in classe, un tipo così lo avrebbe certamente ricordato, ma cacciò subito quel pensiero dalla testa.

“Anche tu devi fare questa strada per tornare a casa?” gli chiese per rompere quel silenzio.

“Sì esatto” rispose lui chiaramente sorpreso per quella domanda.

“Scusa se te lo chiedo, ma da quanto siamo in classe assieme?” gli chiese lei.

“Dalla prima liceo” rispose solo.

“Che?! Scherzi vero? Non è possibile che non ti abbia mai notato prima?!” esclamò lei sbigottita dalla scoperta.

“Già me lo chiedo anche io” sussurrò lui, sperando che non l'avesse sentito.

Dopo qualche minuto di silenzio, fui Kaito a parlare di nuovo: aveva bisogno di sapere quanto esattamente non ricordava. Doveva sapere quanto in profondità aveva scavato Pandora per rimuoverlo così dalla sua testa.

“Hai mai sentito parlare del ladro Kid?” chiese lui.

“Oh sì, mio padre gli da la caccia, sai lui è un ispettore di polizia. Ma ancora non lo ha preso” disse lei, come se nulla fosse.

Non aveva mostrato nessun tipo di reazione a quel nome.

“Che pensi di lui?” domandò.

“Oh, credo che sia un grande ladro, geniale. Ma non capisco il suo modo di fare. O perchè lo faccia. Ma poco importa, sembra essere sparito nel nulla” disse, impassibile.

Non è solo me che dimenticato, ma proprio cosa vuol dire amare. Lei non prova più questo tipo di sentimento, per nessuno!” pensò il ragazzo, comprendendo quello che gli era realmente accaduto.

La vera conseguenza del suo desiderio era stato il prezzo che aveva dovuto pagare per salvare loro la vita. Il prezzo era stata la sua capacità di amare incondizionatamente la persona che aveva a fianco.

Perchè mai avrebbe accettato una simile condizione?” si ritrovò a pensare mentre la guardava camminare: sguardo dritto e senza nessuna preoccupazione.

È vero, avevano sempre avuto un rapporto fatto di liti, riappacificazioni, fraintendimenti ma dubitava fosse solo per quello.

“Senti, visto che dobbiamo fare la stessa strada, che ne dici se andiamo insieme a scuola? Ti aspetto domani mattina?” chiese lui.

“Ma certo, perchè no!” disse lei, entusiasta.

 

***

 

Ed era iniziata così, la loro nuova amicizia. Col passare di quella prima settimana, anche con Kid aveva pian piano chiuso tutti i ponti; lo faceva ogni tanto per far divertire i fan nulla di più, ma ormai era rimasto un hobby.

Ora il suo problema era cercare di far provare ad Aoko di nuovo dei sentimenti.

Non era facile, soprattutto perchè lui ricordava tutto, ogni singolo momento, triste o felice che fosse. Ogni litigata, ogni momento di tenerezza, tutto.

L'impulso di prenderla e raccontarle tutto era ogni giorno più forte ma doveva trattenersi.

Così, mentre camminavano per tornare a casa, gli venne un idea, sperando che potesse aiutare la ragazza a ricordare.

“Ehi, ti va di venire con me in un posto questo week end?” le chiese.

“Volentieri e dove?” disse Aoko felice per quella richiesta.

“Lo scoprirai” e con queste parole la salutò ed entrò in casa.

 

Aoko, non sapeva perchè, ma con quel ragazzo si sentiva a suo agio, come se si conoscessero da sempre.

Non essere sciocca, Aoko. È già stata una figuraccia ammettere di non averlo mai notato in classe”.

Però, dovette ammettere a se stessa, che era molto carino.

Da quando lo aveva conosciuto, faceva molto più caso a lui: notava come lo guardavano le altre ragazze, tutti gli scherzi che gli piaceva fare e ridere con i suoi amici.

Provava un po' di invidia per quelle ragazze che parlavano così tranquillamente con lui: le trovava tutte molto graziose, si chiedeva se ne portava una nel cuore.

Magari glielo chiedo alla nostra uscita. Un ottima scusa per conoscerlo meglio” si ripromise.

Passò davanti allo specchio e si guardò. Non sapeva perchè ma si sentiva spesso malinconica quando le capitava, soprattutto in quell'ultimo periodo.

Si spogliò davanti ad esso e decise di soffermarsi sul suo corpo.

Era molto minuta e le sue forme ancora non si erano sviluppate, come quelle delle sue compagne di classe che, al contrario suo, erano formose nei punti giusti.

Il suo intimo era, beh, un po' infantile a parer suo: un reggiseno a fascia color carne e degli slip del medesimo colore.

Invece, le sue compagne sfoggiavano, negli spogliatoi quando si cambiavano per ginnastica, dei favolosi completi intimi con pizzo o senza.

Si allontanò dallo specchio e andò in bagno, togliendo quello che le rimaneva addosso ed entrò nella vasca da bagno.

Odiava il suo corpo esile e privo di forme, si sentiva a disagio, ma sentiva che le mancava qualcos'altro in quel corpo.

“Sì, ma cosa?” si chiese ad alta voce.

“Mi sento strana, da quando ho conosciuto quel Kaito, mi sto facendo un sacco di problemi che prima non avevo!” sentenziò.

“Uffa! Perchè si doveva avvicinare a me? Stavo così bene prima!” disse sfogandosi.

 

Quella notte la ragazza si svegliò in preda agli spasmi.

Non si ricordava da quanto tempo non aveva più un incubo del genere. Sapeva solo che un momento prima dormiva serena e, un momento dopo, si era svegliata sudata e spaventata.

Andò alla portafinestra della sua camera per aprire le imposte e far entrare un po' d'aria, nella speranza di riprendersi.

La notte prive di luna e stelle era così buia, pensava tra sé, per fortuna c'erano le luci della città ad illuminare quella notte.

Guardò verso il cielo e fu allora che la vide: un ombra bianca che volava libera nel cielo, trasportata dal vento.



Angolo Autrice:
eccomi qui, chiedo scusa avrei dovuto aggiornare ieri ma per impegni improvvisi di lavoro e parenti in visita, non sono riuscita.
Ma ecco qui il capitolo, anche se un pò cortino.
Appena termino il 18 lo pubblico, ma sono ancora a metà xD spero entro stasera o domani sera massimo xD
Spero che vi piaccia, ringrazio chi ha commentato la storia e sono felice che vi piaccia ;) 
Anche se lo sto già scrivendo, come vorreste che continuasse da qui? come vorreste che finisse la storia?
Alla prossima
Kiss KIss
Scarlett

 

  
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