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Autore: auroramyth    10/07/2016    5 recensioni
Una ragazza, Diana, studentessa italiana residente a Londra.
Un ragazzo, Chris, giovane membro della nobiltà inglese.
Un sentimento dolce che sboccia.
Molti ostacoli da superare.
Basterà il loro amore a tenerli uniti per sempre?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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cap 1 Note autrice: è la prima storia originale che scrivo, e non è da molto che scrivo in generale. Ci tengo tuttavia a pubblicarla perchè sono molto affezionata a questo racconto, che è già da molto che desideravo "riportare su carta". Spero che la leggiate in molti e che mi lasciate le vostre impressioni seppur brevi, fanno sempre comodo le critiche, siano esse positive o negative... Buona lettura e a presto col nuovo capitolo!


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2 CAPITOLO 2 – Mi piacciono le tue mani addosso…
 
“Ciao, piccola… come procede la tua giornata? <3”
“Non molto bene… bloccata all’uni tutto il gg, arriverò in ritardo al lavoro e il mio capo mi ucciderà! :’-(”
“Mi dispiace… posso fare qualcosa? Tipo venirti a prendere? Non dirmi di no anche questa volta! Ci metteresti meno che con la metro… ;-)”
“Ti ringrazio dell’offerta… questa volta credo che accetterò! <3”
“Perfetto! Dimmi a che ora e dove…”
Diana benedisse di poter contare su Chris quel giorno, la giornata era cominciata malissimo con la metro che si era fermata per un quarto d’ora nel bel mezzo di una galleria e poi era proceduta a rilento facendo arrivare in ritardo lei e per fortuna/sfortuna anche il professore che aveva deciso di recuperare la mezz’ora di ritardo fermandosi di più… Solo che lei era tirata coi tempi… la lezione sarebbe dovuta terminare alle 17:30 così da consentirle di arrivare puntuale alle 18:30 al lavoro. Questo inconveniente non le ci voleva proprio. E alzarsi a lezione non conclusa lo aveva sempre trovato maleducato e irrispettoso. O almeno questo era quello che le aveva insegnato sua madre, insegnante di lettere antiche in un liceo italiano.
E in più non poteva fare tardi quella sera al lavoro perché avrebbero dovuto prepararsi a servire i clienti di una festa superesclusiva per cui erano stati sborsati un sacco di soldi che il suo capo aveva promesso di cedere in parte ai camerieri che quella sera sarebbero stati impeccabili.
Perciò quanto aveva detto a Chris non era proprio vero… Il capo non l’avrebbe uccisa, solo non le avrebbe dato quanto pattuito e lei aveva proprio bisogno di quell’extra, visto e considerato che da tre settimane ormai usciva con Chris e aveva speso più di quanto potesse permettersi in abiti, accessori e trucco.
Certo, sapeva che era sbagliato essere così narcisisti, soprattutto per Chris, che apparteneva alla categoria di persone che aveva sempre rifuggito.
Ma lui le sembrava diverso… Con lei era gentile, amorevole e simpatico.
Da quanto quella sera di un mese prima si erano conosciuti non ne aveva mai sbagliata una.
Era stato perfetto. L’aveva portata fuori a cena in un localino tranquillo e fuori città, in gita al mare e a passeggio in campagna.
Era vero che non erano mai state serate ufficiali in posti frequentati da gente come lui di Londra ma Chris le aveva assicurato che era perché voleva mantenere la sua privacy, che già troppe volte era finito su quei giornaletti spazzatura di gossip e non ci teneva a finirci ancora, o quantomeno desiderava finirci il meno possibile.
Le aveva fatto credere di non vergognarsi di lei già dal primo momento che si erano conosciuti, per questo si era decisa a fare quelle spese per apparire al meglio delle sue possibilità economiche. Non perché lui gliel’aveva chiesto, ma proprio perché non gliel’aveva chiesto. Nel suo ragionamento contorto il mostrarsi con lui al meglio era un modo per ringraziarlo di averla accettata per quello che è, senza fronzoli e belletti.
Jasmine quando aveva sentito questo discorso le aveva detto che ragionava al contrario e per tanto era pazza. Probabilmente aveva ragione lei.
O probabilmente si stava prendendo una bella cotta per Chris e quindi quel suo ragionamento strano era semplicemente un modo per giustificare il suo cambiamento di idea circa la categoria di persone a cui apparteneva Chris e che prima di conoscerlo aveva sempre snobbato, se non peggio, insultato.
A lezione finita e abbandonata l’aula si diresse al parchetto al centro del campus dell’università dove gli studenti erano soliti mettersi nelle giornate di bel tempo per studiare e conversare. Era lì che gli aveva dato appuntamento, sia perché era comodo da raggiungere in macchina, sia perché egoisticamente desiderava esibire la sua relazione con un ragazzo come lui ai membri del campus che si trovavano lì, in barba alla “sfigataggine” di essere una studentessa che andava avanti a borse di studio e lavori da cameriera.
Non era la prima volta che veniva etichettata come sfigata da quella gente solo perché lei non era ricca sfondata come loro. Perciò per una volta aveva voluto approfittarsi della sua relazione con Chris.
Lui puntuale l’attendeva nella sua auto, una Jaguar sportiva ultimo modello, parcheggiata a bordo strada.
Avvistatala scese e si avvicinò a lei. Di si sporse per dargli un bacio sulle labbra ma lui si scansò e le offrì una guancia.
-Non qui…- le sussurrò.
Diana cercò di camuffare il suo esserci rimasta male per il suo rifiuto con un sorriso di scuse.
-Perdonami… L’ho fatto senza pensarci…-
-Lo so. È proprio questo che mi piace di te.- le disse scostandole una ciocca ribelle dal volto.
Poi galantemente la scortò alla sua auto e aprendole la portiera la fece accomodare.
Il viaggio verso il bar fu silenzioso. Chris guidava totalmente concentrato sulla strada dimentico apparentemente della sua passeggera.
Diana ne approfittò per osservarlo di sottecchi. I suoi occhi erano schermati da un paio di occhiali da sole alla moda che non riuscivano a mascherare del tutto la sua espressione corrucciata.
-Chris? Cosa c’è che non va? Sei così silenzioso…- non riuscì ad impedirsi di dirgli.
Lui si riscosse con un sussulto.
-Nulla. Nulla di cui tu debba preoccuparti…-
-Non sono stupida, Chris! Lo vedo che c’è qualcosa che ti sta corrucciando… È per il bacio?-
-Per il bacio?! No! Non è quello… Solo problemi a casa… Nulla che ti riguardi…-
Nulla che ti riguardi.
In quel momento si sentì ancora più tagliata fuori, ancora più esclusa dalla sua vita.
Chris non la riteneva sufficientemente intima da confidarsi con lei?! Cosa voleva di più?! Era perché non si erano mai spinti più in là dei baci?
In realtà Di ci aveva pensato molte volte a fare l’amore con lui e il pensiero non le era affatto dispiaciuto, anzi.
Quasi rimpiangeva che non fosse ancora successo, visti i filmini a luci rosse con loro due protagonisti che di notte la tormentavano ed eccitavano.
Desiderava davvero raggiungere quel grado di intimità con lui, ma Chris non aveva mai tentato un approccio di quel tipo. Forse era troppo gentleman per farsi avanti per primo. Forse aspettava che fosse lei a fare la prima mossa per capire se lei lo voleva sul serio.
Si sporse verso di lui e appoggiò una mano pericolosamente vicina al cavallo dei suoi pantaloni.
-Chris…- mormorò maliziosamente.
Christopher scartò bruscamente verso il marciapiede per poi riprendere il controllo dell’auto.
-Per amor di Dio, Diana! Avvisami la prossima volta che vuoi fare una cosa del genere se vuoi evitare che io faccia un incidente!- la rimproverò.
Sentendosi nuovamente rifiutata e nell’imbarazzo più totale fece per scostare la mano dalla sua coscia, ma Chris, con uno scatto fulmineo, la intercettò e la rimise dove si trovava.
-No. Non toglierla. Non ti ho detto di non farlo. Ti ho detto solo di avvisarmi prima di mettermi le tue mani addosso mentre guido…- le disse.
Poi prese ad accarezzarle il dorso della sua mano posata languidamente su di lui.
-Mi piacciono le tue mani addosso…- continuò con un tono di voce più sussurrato e caldo, lascivo quasi quanto il suo quando lo aveva chiamato per nome.
Diana rispose con un sorriso appena accennato ma compiaciuto.
Allora era proprio così, non era che Chris non la voleva, in realtà la desiderava. Eccome! Le aveva detto che gli piaceva avere le sue mani su di lui.
Con un sorriso sempre più aperto e felice prese a far scorrere la sua mano lungo tutta la lunghezza della sua coscia. Su e giù, giù e su, grattando leggermente il tessuto dei suoi pantaloni con le unghie.
Chris emise la cosa più simile ad un gemito che le fosse capitato di sentire nelle ultime tre settimane.
Molto più simile a ciò che aveva emesso quel giorno, al bar, quando l’aveva conosciuta e baciata sulla pista da ballo.
Quando Chris accostò a bordo strada davanti all’ingresso posteriore del locale, il clima che c’era in macchina si era fatto bollente per tutti quegli sfioramenti.
Appena spense l’auto, Chris si avventò su di lei in un bacio mozzafiato.
-Domani Andrew ti ha dato la sera libera, vero?- le domandò tra un bacio e l’altro a fior di labbra.
-Sì, perché oggi faccio gli straordinari… li recupero domani…- rispose automaticamente, la facoltà di intendere e volere completamente dissolta.
-E le lezioni?-
Altro bacio sconvolgente.
-Non ne ho domani…- rispose e subito dopo si riappropriò delle labbra morbide ed eccitanti di Chris.
-Allora preparati che ti porto in gita…- le sussurrò.
Poi la sua lingua si fece insistente e Diana perse completamente la ragione.
Si aggrappò stretta ai suoi capelli quasi fossero la sua unica ancora di salvezza e ricambiò il suo bacio con la sua stessa intensità.
Dio, quella lingua… quella lingua giocava nella sua bocca in un modo talmente sublime da creare dipendenza.
E lei era già dipendente da lui…
Anche troppo.
Si sentiva come Icaro che volava troppo vicino al sole. Sperò almeno che per lei l’esito fosse meno infausto, perché se Chris si fosse presto stancato di lei temeva di crollare a pezzi.
Teneva già moltissimo a lui, e lo desiderava con un’intensità che non aveva mai provato prima per un ragazzo.
Era rovinata.
  
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