Salve ragazzi, eccovi la mia prima “opera” sulla mia coppia preferita: Hermione e Draco… L’idea è nata una sera di qualche mese fa, non so esattamente perché la posto solo ora… beh, ora vi lascio alla lettura…

 

 

Eravamo tutti pronti per la battaglia…aspettavamo solo il messaggio dal mio informatore…

Mi venne da sorridere pensando al fatto che il mio informatore e anche il mio ragazzo era Draco Malfoy. Se me lo avessero detto un anno fa non ci avrei creduto. Mentre ora avrei fatto di tutto per poter stare con lui…Si, da quando Draco era passato dalla parte del bene le cose si stavano mettendo bene per l’ordine. Anche Blaise e Pansy erano passati all’Ordine e insieme a Draco erano i nostri informatori. Questa sera sarebbe stata l’ultima battaglia, la battaglia finale…

Sapevamo il rischio che stavamo correndo ma era l’unico modo per fermare Voldemort e quel pugno di Mangiamorte che era rimasto con lui in seguito alle nostre azioni mirate. Ora Draco, Blaise e Pansy erano dall’Oscuro Signore da due giorni ormai…

 

Sorrisi. Harry mi guardò. Lui era l’unico a sapere tutto.

Finalmente arrivò il gufo…

Foresta nera, limite sud

Al tramonto

 

Ricordatelo

Malfoy

Quel “ricordatelo” era per me

 

Flashback

 

Due giorni prima c’era stato il nostro addio. Nella mia camera al quartier generale dell’Ordine.

“Buona Fortuna Blaise, buona fortuna Pansy”

Blaise mi aveva salutato con l’ormai consueto bacio e con la sua frase “sei grande” sussurrata appena. Sapeva quanto era difficile esserlo.

Lui e Pansy se ne andarono. E rimanemmo io e lui.

Draco si avvicinò.

“Granger”

“si Draco”

Mi baciò.

 

Eravamo finalmente soli in camera sua.

La chiamai “Granger”

“si Draco”

La baciai. Era il mio solito bacio violento…

“ti amo”

Non avrei mai pensato di dirlo, ma mi uscì spontaneo. Sentii il bisogno di dirglielo e lo feci. Blaise aveva ragione un’altra volta. Hermione mi aveva cambiato.

Lei sorrise.

“anche io ti amo Draco”

 

Fine Flashback

 

Ricordatelo. Come se me lo potessi dimenticare.

Partimmo.

[...]

La battaglia infuriava nonostante fossimo in lieve superiorità numerica. Lucius Malfoy davanti a me. Sapevo che lui sarebbe toccato a me.

“sei pronta a morire stupida mezzosangue”  fermezza in quella voce. Odio puro nei suoi occhi e ancora non sapeva che avevo portato dalla mia parte il suo primogenito.

“non sarò io a morire oggi” determinazione dentro di me. Non potevo morire.

Poi vidi occhi color ghiaccio che mi fissavano incorniciati da spettinati capelli biondi.

[...]

Sapevo che quella sera si sarebbe giocato il mio destino. Io sapevo dove volevo essere: accanto a lei e al fianco dei miei migliori amici. Ma non sapevo se il destino mi avrebbe concesso questo privilegio una volta che mio padre avesse scoperto che l’avevo tradito.

Noi tre rimanemmo indietro, come avevamo deciso con l’Ordine. Blaise e Pansy si dileguarono, non volevano che succedessero tumulti per causa loro. Io invece rimasi lì. Volevo vedere la faccia di mio padre quando avrebbe capito che il suo caro figlio non l’avrebbe appoggiato mai più. Vidi Potter combattere con il Signore Oscuro, che stava perdendo tutta la sua signoria; vidi i fratelli Weasley lottare contro Bellatrix e imprigionarla e poi vidi lei. Davanti a lei, mio padre. Povero illuso credeva che l’avrebbe potuta uccidere, ma non sapeva che c’era una cosa più forte di quanto lui potesse immaginare a tenerla attaccata alla vita: io.

Mi avvicinai e d’un tratto i miei occhi incontrarono i suoi, capii che dovevo intervenire, lei aveva paura di ferire me facendo del male a lui, nonostante sapesse quanto avevo sofferto per colpa di quell’uomo.

Hermione evitò un incantesimo scaturito dalla bacchetta di mio padre pochi istanti prima che io fossi al suo fianco.

“Figliolo” mi disse lui.

Io cinsi la vita di Hermione che mi guardò stupefatta non perdendo tuttavia la concentrazione.

“non dirmi che te la fai con questa sgualdrina, Draco” disprezzo trasmise quella voce e io cominciai ad alterarmi. Quell’infido uomo non poteva permettersi di chiamare in quel modo l’unica persona che mi avesse mai amato e che io avessi mai amato soprattutto.

“tu non puoi capire cosa significa amare Lucius” l’avevo chiamato per nome, come le numerose volte in cui l’avevo sfidato in passato.

“vorresti dirmi che tu ami questa sudicia mezzosangue??” disse abbassando la guardia e mettendo particolare enfasi sulla parola ami.

Io non risposi. Strinsi più forte la presa intorno alla mia bacchetta per riuscire a mantenere quel minimo di autocontrollo che mi era rimasto. Tolsi la mano dalla vita della donna che avevo di fianco.

“sono queste le ultime parole che vuoi dire prima della tua morte Lucius?” sibilai. La presa salda sulla bacchetta.

“mi deludi figlio mio. Tradisci il tuo sangue per amore. Sei debole e pretendi anche di insegnarmi qualcosa sulla vita?! Ti ho insegnato che in questi momenti non si deve scherzare, Draco” disse lui.

“non sto scherzando” ribattei con rabbia.

“allora morirete tutti e due” gridò scagliando una maledizione.

I miei riflessi furono più veloci e puntai la bacchetta al suo petto.

“Avada Kedavra”

In quell’istante le stesse parole risuonarono dall’altra parte del campo di battaglia. Potter le aveva pronunciate. Quella notte erano morte due persone: Lucius Malfoy e Lord Voldemort.

Eppure Draco non si accorse di ciò che accadeva intorno a lui. Per tutta la vita era stato addestrato ad uccidere, eppure non riusciva a capacitarsi di ciò che i suoi occhi vedevano. Suo padre riverso al suolo. morto.

Ciò che provava non era dolore, aveva sofferto così tanto per la morte di sua madre che conosceva bene il dolore.

Si accasciò al suolo, appoggiandosi sulle ginocchia. Lasciò la presa sulla bacchetta che cadde al suolo. Portò le mani davanti al volto, poi se le passò fra i capelli e lì rimasero. Il silenzio regnava intorno a loro. Alcuni erano felici per la sconfitta del signore oscuro, ma qualcosa impediva loro di festeggiare oltre ai feriti dalla loro parte. Una figura che si nascondeva il volto, una persona che avevano sempre visto orgogliosa e fiera, ora in una situazione a cui non avevano mai assistito.

Giunse il Ministero e portò via i mangiamorte rimasti.

Draco rimase immobile nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi, solo Hermione al suo fianco gli si era ora accostata.

Hermione prese le mani di lui ma non le spostò dal volto del ragazzo. Aspettò che fosse lui a muoversi.

Draco sentì la presa ferrea sui suoi polsi e si mosse. Aprì gli occhi e guardò le iridi color ambra della donna che gli era di fronte.

“Ho ucciso mio padre” sussurrò

Hermione lo guardò ma nel suo sguardo né critica, né compassione nei confronti di quel ragazzo. Entrambi sapevano che Draco era stato costretto, eppure qualcosa si era rotto dentro di lui quando aveva visto il corpo di suo padre riverso a terra, nonostante tutto quello che aveva sofferto a causa di quell’uomo.

“non riesco a piangere” un altro sussurro uscì dalle sue labbra. Hermione lo percepì a malapena.

“non ti preoccupare Draco” gli disse lei dolcemente

Draco si abbandonò sul di lei petto. Appoggiato a quel cuore che batteva così velocemente, sicuramente anche per la sua vicinanza, chiuse gli occhi. E lentamente, lacrime salate scesero sul volto di colui che non ha mai pianto per andarsi a posare sul di lei cuore…

 

 

 

 

 

 

Elli

Che ve ne pare?? Lasciatemi qualche commento, i consigli sono ben accetti e le critiche… anche!! Non siate troppo cattivi…XD

Ci risentiamo quando torno dalla Spagna, risponderò ai vostri commenti e posterò qualcosa di nuovo…

besos