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Autore: Shenron87    10/07/2016    2 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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La Morte dell'Attimo

Serana aprì gli occhi di soprassalto a causa di un movimento involontario che, durante il sonno, l'aveva portata a poggiare una natica su qualcosa di spigoloso.
Non ci volle molto per capire che si trovava in una grotta abbracciata a un uomo che, da ciò che i suoi occhi le facevano vedere, era nudo.
Anche lei lo era e non aveva bisogno di guardarsi per capire cosa fosse successo. Il lieve dolore pulsante e la sensazione di avere le gambe appiccicose le avevano fatto ricordare gli eventi delle ultime ore.
“Ci siamo date alla pazza gioia?” chiese una voce molto anziana che Serana riconobbe subito.
“Tu?” chiese vedendo un uomo biondo che ben conosceva.
“Si io... ultimamente tra te, tuo figlio e il marito della tua figliastra sembra che la seconda persona singolare, seguita da un bel punto interrogativo sia diventata la domanda più gettonata...” disse gettandogli devi vestiti.
“Ora copriti, spudorata. Dobbiamo parlare e non abbiamo molto tempo prima che i due pezzi grossi e il resto delle divinità si accorgano di cosa è successo.”
“Tempo? Poco?” chiese la ragazza confusa.
“Hai dimenticato cosa ti ho fatto vedere? Hai dimenticato la sofferenza del figlio che cresce nel tuo grembo?” disse mentre la ragazza, involontariamente, portò una mano al ventre.
“Non era un sogno?” chiese la ragazza afferrando i vestiti e coprendo le sue nudità con essi.
“Si e io sono la fata turchina... per quale dannato motivo pensi che ti tengo d'occhio da quando sei nata?” sbottò l'uomo voltandosi verso l'entrata della grotta per dare un po di privacy alla donna.
Serana non impiegò molto a prendere i vestiti e a darsi una ripulita mentre Azazel dormiva alla grossa.
La ragazza non badò molto al suo aspetto e, una volta vestita, si avvicinò all'uomo.
“Cosa devi dirmi?”
“Mi domandavo se avessi visto la lamentela, l'ultima in ordine di tempo, di tuo figlio... quella che ha fatto prima che venisse mandato a quel summit con le varie divinità mondiali...”
Serana lo guardò a lungo prima di sospirare e chinare il capo.
“Sono costernata per il suo comportamento, Kairos-sama...”
Il vecchio nume sorrise prima di gettare il suo sguardo su di lei.
“Costernata? Perchè quel soldo di cacio ha le palle di rimettere in riga i miei pari? Nah piccola... quel marmocchio potrà mancare di tatto ma quando ha ragione... beh ha ragione.”
La donna fissò a lungo il dio incapace di proferire parola. Solo dopo una decina di minuti si ricordò di un dettaglio fondamentale.
“Devo andare da Dio e Lucifero o morirò assieme al piccolo...”
Kairos non la degnò di uno sguardo e si limitò a prendere in mano la sua immancabile pipa.
“Se vuoi condannare tuo figlio a un'infanzia di merda... accomodati pure...” disse il dio con voce glaciale.
“...però poi non lamentarti con me se lui non riuscirà mai a chiamarti mamma, se preferirà Grayfia o se non riuscirai a sentirti parte della sua vita...”
La donna si bloccò di colpo gelata dal peso di quelle parole.
Non poteva negare di aver sofferto sentendo e vedendo il figlio non ancora nato piangere per colpa di una donna troppo ligia al dovere.
Grayfia infatti avrebbe dovuto anteporre l'amore per il figlio, che in fondo aveva partorito lei dopo secoli d'attesa, alle stupide regole di due divinità morte da tempo.
“Inoltre vorrei ricordarti che se i Phoenex hanno potuto attaccare Grayfia e i Gremory senza nessuna conseguenza è perché i Bael non accetteranno mai di dividere il loro potere con un Re con idee troppo innovative per i loro gusti...”
“E cosa dovrei fare allora?” sbottò la ragazza.
“Morire e portare con me mio figlio?”
“Non ho detto questo.” replicò Kairos piccato.
“Quei due guerrafondai troppo simili a Ddraig e Albion non sono l'unica forza a questo mondo...” rispose aspirando un po di fumo.
“Parli di Ophis?” chiese la diavola.
“Anche... ma non necessariamente. Il fatto che quella versione di Ophis abbia aiutato tuo figlio dipende dal fatto che si scopava una dragonessa e voleva salvare altri due esemplari della sua specie. Per questo si è mostrata così... interessata. Anche l'idea di farsi mettere incinta per creare un figlio in grado di uccidere il Grande Rosso è plausibile...”
“E allora chi?” lo incalzò la futura madre.
“Morte...” fu l'unica risposta che la rossa ricevette.
“Morte... il cavaliere?” chiese incredula.
“Quella del cavaliere è solo una forma usata quando una civiltà si estingue... ma si, parlo di lui.”
“E dove lo trovo?” chiese la donna incrociando le braccia.
“Ora come ora ha un lavoretto da svolgere a Pompei...” disse l'uomo schioccando le dita e facendo comparire una locanda romana al posto della grotta.
Un uomo con indosso una tunica marroncina e un bastone da passeggio finemente decorato era seduto a un tavolo.
“Sedetevi... non sarà buona come la pizza che mangerò a Chicago fra qualche secolo... ma questa focaccia è deliziosa.” disse Morte senza nemmeno voltarsi. (nda citazione a morte di Supernatural :) )
Serana si limitò a fissare Kairos a lungo prima di avvicinarsi al tavolo rassicurata da un cenno del capo del nume.
Man mano che si avvicinava all'Entità, non senza una certa apprensione da parte sua, la donna vide che era un uomo magro, vecchio, e con pochi capelli neri portati all'indietro.
Prese un respiro e si sedette vicino all'essere troppo intento a tagliare la focaccia con coltello e forchetta per prestarle attenzione.
“S-Salve... io sono...” disse la ragazza facendo appello a tutto il tuo coraggio.
“So chi sei, Serana...” l'anticipò Morte prendendo un pezzo di focaccia e posandola nel piatto della ragazza.
“Su mangia... è buona sai?” disse sollevando lo sguardo dal piatto e osservando la ragazza guardare timorosa la pietanza.
“Io volevo chiederti...”
“So cosa vuoi chiedermi, Serana.”
“Come...”
“Come lo so?” domandò asciutto. “Ha una qualche importanza?”
Non aveva importanza e Serana lo sapeva.
“No...” ammise la donna.
“...quindi mi aiuterai? Salverai mio figlio?” chiese titubante.
Morte la osservò a lungo prima di parlare.
“Si lo salverò ma mi chiedevo una cosa...”
“Cosa?” lo esortò la donna.
“Ti dispiacerebbe se anticipassimo la sua nascita?” chiese spaizzando sia Kairos che la diavola.
“Anticipare? E di quanto?” domandò Kairos a cui era andato un pezzo di focaccia di traverso.
“Beh se lo anticipassimo troppo... di un secolo ad esempio... Akeno e  le ragazze della sua generazione sarebbero troppo giovani per iniziare una relazione con Kalel...” rispose Morte portandosi una mano sul mento.
“Dei ed esseri sovrannaturali non hanno mai... guardato l'età. Metti Zeus e i suoi fratelli o mia sorella Mnemosime che andò con Zeu...” intervenne Kairos ricevendo un occhiata colma di sarcasmo dall'entità dispensatrice dell'oblio.
“Vuoi insegnare la storia a me, moccioso? Ti ricordo che sono tra le entità più antiche in assoluto. Più antico anche di Dio..” rispose Morte fissandolo spazientito.
“Non mi permetterei mai solo che...”
“Risparmiami la manfrina del tuo affetto per il ragazzo. Sappiamo entrambi che nessuno eccetto le madri, Angela e Lilith tiene a lui al punto di sacrificarsi. Anzi... col tuo gesto hai già tolto Grayfia dall'elenco.”
“Dimentichi...”
“Chi? Sirzechs che pur sapendo la gravità delle azioni di Diodora ha messo la politica davanti a ciò che era giusto? Azazel che ha abbandonato entrambi i figli per anni pur sapendo, dopo aver cresciuto la prima, che Kalel se la sarebbe presa? Grayfia che ha messo gli ordini di un Re deceduto davanti ai suoi doveri di madre?” chiese senza nemmeno degnarsi di alzare la voce.
Non c'era amarezza, ne rabbia e nemmeno rancore. Le parole di Morte erano gelidi macigni che, cadendo su Serana, andavano a minare le già flebili speranze che aveva riposto in quelle persone.
“Mephisto, io... Indra ed Efesto non contiamo?” chiese Kairos indignato.
“E cosa sarebbe successo, di grazia, se al posto di Indra e Sirzechs il pargoletto nella sua folle ricerca di una madre che doveva prenderlo e rivelargli la verità il giorno stesso, magari spacciandolo per un incubo, avesse incontrato Loki, Kalì... Shiva o Rivezim?”
Questa seconda argomentazione non solo gelò Serana che tramava al solo pensiero di suo figlio nelle mani di Loki o Rivezim, gli altri due li conosceva solo per sentito dire, ma spiazzò perfino Kairos.
“Inoltre Dio e Lucifero non hanno visto cosa sarebbe successo dopo la sua nascita. La loro vista si è fermata a metà del tredicesimo secolo e si sono basati su alcune profezie di Mephisto. Kalel... quel Kalel nemmeno diciottenne non può affrontare Crono e chi verrà dopo di lui. Un Kalel più maturo avrà una migliore possibilità...” sentenziò l'entità fissando Kairos negli occhi.
“Sempre che tu abbia a cuore l'incolumità e la felicità del ragazzo, Kairos...” aggiunse mellifluo.
“Certo che ho a cuore Kalel. Per chi mi prendi? Per i Bael?” replicò stizzito.
“Non sia mai Kairos-kun... Quindi se nascesse... che ne so... ad Agosto del 1980 a te andrebbe bene?”  
L'idea per Kairos era al limite della follia ma non poteva perdere la calma davanti a Serana. Per questo, facendo ricorso a tutta la sua proverbiale pazienza, e cercò di rigirare la frittata a suo favore.
“Potrebbe ma in quell'epoca Ddraig e Albion erano in mano ad altre persone e lui, potrebbe fare a meno di Rias, di Sona e forse di Akeno... ma Lilith e Angela sono fondamentali e senza i due draghi... beh Kalel perderà parte del suo potere contrattuale...”
Morte non lo interruppe. Lo lasciò parlare fino alla fine per poi demolire la sua arringa difensiva in pochi istanti.
“Faremo in modo che alla morte dei loro possessori i due Longini finiscano in mano ad Angela e Lilith... anzi... magari Kalel potrebbe riuscire perfino a migliorarli...” replicò Morte serafico.
“Ma...”
“Nessun ma... così ho deciso.” disse schioccando le dita e facendo svanire il dio mentre Serana aveva gli occhi spalancati.
“D-Dove...”
“Dove l'ho mandato? A morire per mano del fratello come è giusto che accada. Ha ritardato questo momento per troppi secoli...” rispose Morte annoiato.
“...ora se non ti dispiace metterei al sicuro quel pargoletto.” disse alzandosi e avvicinandosi alla donna.
“Farà male?”
“Un po...” disse facendo penetrare la mano all'interno del ventre della ragazza che iniziò a urlare incapace di sopportare quel dolore atroce.
Serana resistette a lungo prima di perdere i sensi.
“E anche questa è fatta...” disse schioccando le dita e facendo svanire la donna.
“A loro due ci penserà Mephisto-kun... io invece credo che andrò a parlare con Dio e Lucifero. Non si può correre il rischio che io sia costretto ad altri straordinari per un errore...” disse svanendo nel nulla mentre una nube piroplastica si abbatteva sulla locanda.

Qualche istante più tardi, nel QG delle tre Grandi Potenze Bibliche...

“Quindi Kairos ha portato Serana da te? Perchè?” chiese Azazel confuso.
“Perchè Kairos le ha mostrato il futuro di vostro figlio.” rispose Morte.
“Un futuro dove le tre Grandi Potenze e voi due...” disse indicando Dio e Lucifero.
“...lo avete messo con le spalle al muro. Nemmeno Hercole era così stressato.”
“E che dovremmo fare?” chiese Dio fissando Morte negli occhi.
“Tu devi fare due di quei giocattolini con le anime dei due Draghi Celesti. I Corpi inceneriscili. Fai però in modo che tra il 1996 e il 1998 questi due artefatti si spengano e finiscano in mano del ragazzo. Lui saprà cosa fare. Gli ho dato tutti gli strumenti che gli avreste dato voi. Inoltre sarebbe una buona cosa se ne facessi uno anche con Yamata no Orochi. Non completarlo... Limitati a seguire questo progetto...” disse tirando fuori un foglio di carta.
Dio lo guardò a lungo prima di piegarlo in quattro e infilarselo in tasca.
“C'è altro?” domandò Lucifero spazientito.
“In verità si...” ammise Morte tirando fuori dei fogli.
“Queste ragazze, con queste madri e questi padri, devono nascere in queste latitudini e in questo arco di tempo. Non sono ammessi errori. Usate ogni mezzo a disposizione...” disse porgendone uno a Dio, uno a Lucifero, uno ad Azazel ed uno a Mephisto.
L'entità tirò fuori anche cinque collanine.
“In quei fogli ci sono i compiti per le vacanze...” disse fissandoli truce.
“...non saltatene nessuno, specialmente tu Dio che inizi le cose, come le SG e poi le lasci a metà. Le collane invece datele ai ragazzi della lista...”
“A cosa servono?” chiese Mephisto curioso.
“A salvarli da Rivezim, o da altri pezzi di merda della loro risma, e a portarli nel tuo castello favorendo il loro incontro...” disse sorridendo.
“Nel mio castello? Io dovrei...”
“Sei l'unico, morti Dio e Lucifero col potere di affrontare un Signore del Tempo. Dimostrami che Zecrom Bael ti teme per un valido motivo...” disse svanendo nel nulla.
“Cielo... non uno ma cinque marmocchi in giro per il mio castello? E io che non mi sono sposato per non avere marmocchi isterici in giro per casa.” sbottò Mephisto spazientito.
Non sapeva che un giorno molto lontano, intorno alla fine del 1800, avrebbe cambiato idea e che i cinque marmocchi sarebbero stati gli ultimi di una lunga schiera di figli e nipotini adottivi che avrebbero riempito le giornate.

°°°°°°°°°°°°°°

Qualche secolo dopo, nell'Anno Domini 1980, nella perfida Albione... a Godric's Hollow per la precisione...

“Spingi Serana!” urlò Lily.
“Per te è facile parlare! Il tuo non aveva ali piumate!” urlò la diavola maledicendo le premure che aveva avuto per la sua coinquilina.
“Dai che si vede la testa! Un ultimo sforzo!” la esortò la ragazza sollevando la testa dalla zona parto.
La diavola non se lo fece ripetere due volte e, facendo appello a tutte le sue energie, iniziò a spingere. Serana mantenne lo sforzo per molti minuti prima che un vagito riempisse l'aria.
“È un maschietto!” esclamò la donna porgendole un fagottino.
“Come lo vorresti chiamare, Serana?” chiese sorridendo.
“Kalel... in fondo, per quanto possa sembrare strano detto da una diavola... suo padre è pur sempre un angelo...”
“Zitta...” l'ammonì Lily. “James non vuole che certi termini vengano usati in casa sua...” disse seria.
“Quindi... lui non lo sa?” chiese la diavola affaticata.
“Che Mephisto mi ha reincarnato in un demone da piccola perché sono una discendente del casato dei Buné?” chiese Lily sospirando.
“No... non lo sa.” ammise sedendosi sul bordo del letto.
“Nemmeno Severus, che era presente all'epoca, ha mai sospettato di nulla. Nemmeno Silente sa nulla visto che Mephisto mi ha rivestita con alcuni incantesimi che impediscono ad uomini e angeli di individuare un demone...”
“Questo però ha limitato i tuoi poteri...” le fece notare Serana cercando, e riuscendoci con facilità, di mettersi seduta comoda.
“Si ma al nonno interessava che dessi vita a un figlio con sangue di demone per rivitalizzare un casato estinto...” disse con stizza lampante.
“Oh piccola...” mormorò Serana abbracciandola con la mano libera.
“È il nostro destino come donnne... pensa che io avrei dovuto sposare Rivezim Lucifer o l'erede del casato Bael. Solo l'essere rimasta l'unica della mia famiglia mi ha liberato dal mio fato di moglie trofeo dandomi la possibilità di perpetrare il nome di mio padre...” spiegò sorridendo mesta.
“E hai sposato un Angelo...”
Serana sentendola parlare così ridacchiò.
“Sposato... è una parola grossa. Diciamo che stavamo rischiando di morire e finiti in una grotta mi sono lasciata andare. Pensa che so per certo che entro l'anno prossimo una figlia di Azazel vedrà la luce in questo paese e non oso immaginare quante altre ne ha messi al mondo abbandonandoli al suo destino.”
“Una figlia? E come lo sai?”
“Diciamo che dopo la mia prima volta un Dio mi ha fatto vedere il futuro dei nostri figli...”
“Eh?”
“Beh tuo figlio e la mia figliastra saranno molto... intimi...” ammiccò mentre la madre del futuro don Giovanni si fingeva sconvolta.
“Serana! Io ancora gli cambio il pannolino a quel marmocchio...” disse prima di scoppiare a ridere.
“E il tuo?”
“Non farmici pensare...” disse sospirando. “...da ciò che ho visto, sebbene sia più sensibile... o almeno spero che lo diventi, ha preso dal padre.”
“Allora dobbiamo avvertire i padri di tutto il mondo di tenere le figlie al riparo da due aspiranti malandrini...” scherzò Lily.
“Avrai tanti nipotini...” disse mentre il volto di Serana si adombrava.
“Già... peccato che se mi rimangono due anni di vita è un miracolo...” rispose mesta.
“Non potrò nemmeno insegnargli a usare i miei poteri e morta io non ci sarà nessun Valefor a poterlo istruire. I poteri dei Phenex poi... la famiglia di mia madre ha messo una taglia su di me... figurati se allenerebbero il figlio di una disertrice...” disse mentre la ragazza iniziò a pensarci su.
“Un modo ci sarebbe...” rispose Lily dopo averci pensato su a lungo.
“Un modo?” chiese la neo mamma.
“Si... vedi... tu sei scomparsa più o meno qundo Roma era un impero... la magia in questi secoli ha fatto notevoli passi avanti... diciamo che abbiamo trovato un modo per conservare i ricordi.” disse alzandosi e avvicinandosi al comodino.
Tirò fuori una sfera e la mostrò a Serana.
“Qui ho immagazzinato molti ricordi per Harry... beh lo sai... nel caso in cui dovessi morire...” disse mesta prima di porgere una seconda sfera a Serana che la ragazza dedusse essere vuota.
“Che devo fare?”
“Solo mettere il dito o la bacchetta sulla tempia e concentrarti su un ricordo. Appena vedi uscire un filamento argentato lo avvicini alla sfera che li cataloga in ordine cronologico...” disse sorridendo.
“Grazie, Lily... mi hai accolto in casa... e ora...” mormorò Serana commossa.
“Figurati... prima che arrivassi le giornate erano monotone e beh... almeno ho qualcuno con cui parlare.” disse gettando lo sguardo sul suo anello.
La diavola non aveva bisogno di dire nulla visto che aveva capito, non che ci volesse molto, che le cose tra la sua amica e il marito non andavano bene nemmeno prima della reclusione forzata.
“Su dai... pensa positivo. Prima o poi le cose si sistemeranno...” pensò la ragazza senza sapere che i guai erano appena iniziati...

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Parco Giochi di Privet Drive, Surrey, Inghilterra, Regno Unito 24 Dicembre, 1985

Harry stringeva la copertina nel buio di una casetta di plastica un tempo usata dai bambini per giocare, con il corpo scosso dai tremiti e gli occhi chiusi per non vedere i rami degli alberi che, mossi dal vento e illuminati dai pochi lampioni funzionanti, assumevano strane e spaventose forme per gli occhi di un bambino.
Non aveva pranzato, ne cenato quel giorno e tutta colpa del suo corpo che causava eventi insoliti senza che lui se ne rendesse conto o riuscisse a impedirlo. Non era una novità, rimanere a digiuno almeno.
Se riusciva a mangiare per due giorni di fila era un miracolo visto che alternava periodi di striminziti pasti a settimane di digiuno passate a fare le pulizie e sbrigare le faccende di casa.
Era stanco, tremendamente stanco, ma sapeva che se si fosse addormentato avrebbe fatto la fine dei suoi genitori.
Sarebbe morto e nessuno lo avrebbe pianto, nessuno sarebbe stato in pena per lui. Forse sarebbe stata la cosa giusta da fare visto ciò che lo aspettava ma qualcosa, nel suo intimo, lo spingeva a vivere.
Per questo, per cercare di rimanere sveglio, prese dalla tasca un foglietto che aveva ricevuto all'uscita della chiesa.
Lui odiava andarci. Non che non gli piacesse il messaggio ma ogni volta che si avvicinava sentiva una fitta al cuore e la testa gli scoppiava quando sentiva qualcuno pregare o, e questo era peggio, quando pregava di sua iniziativa.
Quel foglietto però era particolare. Presentava un cerchio di colore arancione con uno strano volatile al centro e degli strani ghirigori sui bordi. Guardandolo a Harry diede l'impressione di emettere luce propria ma il bambino pensò a qualche scherzo ottico dovuto alla stanchezza.
Erano queste le condizioni del piccolino che tornò a fissare i volantino stringendosi il petto, frizionandolo con le braccia per riscaldarsi, senza però riuscirci.
Era già arrivato al punto da non sentirsi le punta delle dita, ma quella era la punizione che meritava. Lo sapeva, perché era stato suo Zio Vernon a dirglielo che i criminali non meritavano un letto, ne del cibo caldo.
E lui era davvero un criminale, lo sapeva visto che aveva gonfiato la zia Marge che aveva parlato male di sua madre. Cagna rachitica l'aveva definita e se c'era una cosa che non sopportava era che qualcuno parlasse male dell'unica persona da cui ricordava di aver ricevuto un gesto affettuso.
Il solo pensiero di come sua zia non avesse difeso sua madre da quella donna lo mandò in bestia causando uno scoppio di energia che scacciò senza problemi il freddo dal suo corpo e diede nuova linfa al suo corpo permettendogli di alzarsi in piedi.
Fu quindi la volta dei ricordi più dolorosi di venire a galla. Ricordò le torture, una per una, che aveva subito. Dalla mano poggiata sul fuoco alle frustate, dalla testa infilata a forza in una vasca piena d'acqua alle braccia rotte che nemmeno si degnavano di curare.
La casetta venne spazzata via da quell'energia causata da un impeto di rabbia ma, essendo il corpo del ragazzo stremato dal freddo e dalla fame non durò a lungo.
Le energie infatti si esaurirono subito e il bambino cadde al suolo senza rendersi nemmeno conto di essere in procinto di cadere. Si accorse solo che tutto stava diventando nero e buio.
Fu in quel momento che il volantino iniziò a brillare con intensità sempre maggiore fino a quando un cerchio magico del medesimo colore non si materializzò in quel parco giochi.
Un giovane il cui volto era illuminato dalla luce comprese subito cosa fosse successo.
“Cielo... al nonno la situazione non piacerà affatto...” disse avvicinandosi al piccolo Harry che prese in braccio con relativa facilità.
“...non piacerà proprio per nulla...” aggiunse svanendo esattamente come era comparso.
Nello stesso momento, in Scozia, un vecchio si svegliò di soprassalto consapevole che qualcosa di brutto era accaduto.
Il giorno seguente, per quanto il ministero avesse mobilitato tutti gli uomini disponibili e richiamato gli auror in pensione, non fu trovata alcuna traccia di Harry Potter, ne nel Regno Unito, ne nel resto del mondo.
A nulla valsero le domande poste ai Dursley se non a confermare l'ovvio : Silente era stato un incosciente ad affidare Harry Potter a dei Babbani.

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Note d'autore

Salve a tutti... scusate il ritardo ma questo capitolo l'ho finito solo pochi minuti fa.
Ma veniamo a noi. In primo luogo ecco spuntare Sergei e Serana. Serana, per chi ha poca memoria, è la madre del piccolo che porta in grembo Grayfia (cap3) e che è il fratello da parte di padre di Hermione.
Kalel, il ragazzo che avete conosciuto nel capitolo precedente, non ha avuto una vita facile anzi. Sergei e tutti coloro che gli stavano attorno gli hanno reso la vita un vero inferno.
Anche Harry però, per permettere la morte di Voldemort e la nascita del bambino ha avuto una vita difficile. PEr questo, e per avere un Kalel privo dell'influenza di Dio e Lucifero, Kairos ha mostrato a Serana cosa sarebbe successo al figlio. QUesto ha fatto prendere alla donna la decisione di ricorrere ad altri visto che i due Dei non avrebbero mai permesso alla donna di crescerlo. Kairos-Sergei però non ha fatto i conti con Morte che non ha mai amato coloro che rifiutano un affettuoso abbraccio da lui e, per questo, ha deciso di aiutare Serana realmente e di pensare al piccolo senza tirare acqua al suo mulino come fatto invece da Dio, Lucifero e dagli altri.
La domanda che vi porrete è... perchè i Dursley sono vivi?
Beh qui Mephisto reincarna Lily prima di mandarla a Hogwarts. questo causa la gelosia di Petunia e ciò fa di Harry un mezzo demone che, in quanto umano, riceve alla nascita l SG di Yamata (la spada gliela darà Mephisto.)
QUesto ha impedito al demone di portare il bimbo con se ma... beh diciamo che un bambino con cui era cresciuto gli ha dato un volantino speciale.
Il resto... beh lo vedrete presto.
Vi dico solo che, per evitare di riscrivere primo e secondo anno, sarà Hermione a descriverli sotto forma di Diario :)
In ogni caso aspettatevi sorprese a non finire fin dal terzo che sarà... diabolicamente infernale per il nostro quartetto :)
A presto boys and girls :)
 

 
   
 
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