Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: AlessiaCo    11/07/2016    1 recensioni
Era come se le loro labbra fossero state create per baciarsi in un solo modo, il loro
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
- E questo che significa? -- L'ho fatto per non dimenticare - - Per non dimenticare che cosa? - - Che ho trovato il mio punto cardinale -
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti :) eccomi qua, dopo due settimane di pausa, con un nuovo capitolo. Francamente pensavo di avere molto più tempo libero da dedicare a questa storia... e invece le vacanze mi hanno proprio annebbiato il cervello. Nonostante questo problemino, sono riuscita a partorire un po' di capitoli che spero continuino a piacervi.









. - Oddio! Ma dove l'avete trovata tutta questa roba!? - sentii esclamare Raven portandosi le mani tra i capelli. Mi avvicinai al gruppetto intento a ispezionare il contenuto del nostro bottino, rimanendo dietro la schiena di Raven a osservare tutto quel bendidio. - Ma... Elyza... Dov'è la mia Radio? - mi chiese voltandosi verso di me. Mi impietrii, spalancando gli occhi e rimanendo davanti a lei con il fiato sospeso - Ma quanta fretta Meccanico! Ecco qua il tuo giocattolo - intervenì Nick porgendole un groviglio metallico tra le mani. Gli occhi di Raven si illuminarono appena si posarono sull'apparecchio e, come una bambina, si mise a correre verso la sua stanza per iniziare il suo dovere. Sentii lo sguardo di Nick su di me e inevitabilmente avvampai per una seconda volta. Quel ragazzo, oltre a sapere quello che avevo fatto con Alicia, mi stava coprendo le spalle salvandomi da situazioni davvero imbarazzanti. Un po’ mi sentii in colpa in realtà, Nick aveva fatto tutto da solo e noi non gli eravamo state di aiuto durante l'ispezione in quella casa. Forse lo aveva fatto per farsi perdonare dalla sorella, oppure Nick era molto più dolce e gentile di quello che voleva far apparire. Non lo conoscevo così bene da poter affermare con sicurezza quale delle due opzioni fosse la più consona, ma comunque sia mi sentivo in debito con lui e, in un modo o nell'altro, mi sarei disobbligata.
 
 
.- io vado in camera a fare un doccia - mi informò Alicia sfiorandomi la schiena e oltrepassandomi a lunghi passi verso il corridoio. - Un'altra? - le chiesi sarcastica. Lei si limitò a strizzarmi l'occhiolino mordendosi il labbro inferiore " Stai calma Elyza " mi dissi prendendo in profondo respiro.
Mentre la mia mente era intenta a immaginarsi Alicia sotto la doccia, decisi di uscire sul ponte principale dove l'aria del tramonto era già decisamente più fresca. Rimasi alcuni istanti in balia dello spettacolo inscenato dal sole tra le onde, fin quando una figura statica poggiata sulla balaustra non catturó la mia attenzione.
 
-Lincoln. Tutto bene? -
.- Ely...Si, direi di sì - - Non mi sembra - gli risposi appoggiandomi alla balconata assumendo la sua stessa posizione rilassata. - Problemi con Octavia? - - Più o meno... Bellamy -.
Abbassai il volto rassegnata, puntando lo sguardo sulle onde che si frastagliavano sul fondo dello Yacht.
.- Sai come è fatto. Ha solo paura - - Lo so Ely. Lo so che sta solo proteggendo la sorella, ma non dovrebbe farlo da me. Non mi permette nemmeno di vederla capisci? La nostra amicizia si è rovinata appena è venuto a sapere della mia relazione con Octavia. Io davvero non so più se continuare - - Se la ami non dovresti mollare così. Fai capire a Bellamy quali sono le tue vere intenzioni. Sono certa che se capisce che per te non è una storiella... Riuscirà ad accettare la cosa - - Si... Ci proverò - disse staccandosi dalla balaustra e riappoggiandocisi con la schiena, volgendo lo sguardo su di me. - E tu? A che punto sei con la tua relazione? - - io… cos... relazione!? - farfugliai posando lo sguardo qua e là per trovare una distrazione. - Dai Elyza! Possiamo non parlarne se vuoi... Però tu sei davvero presa – Tornai con lo sguardo vero il mio interlocutore, arrossendo al pensiero di essere così prevedibile. Non mi era sembrato di aver messo in mostra i miei sentimenti in pubblico e, per una frazione di secondi, mi chiesi se non avessi rispettato le distanze con Alicia.
- Si, credo davvero di esserlo. Il problema è che... È un po' complicato Lincoln. Sai, lei... - - Lei non è una ragazzina - mi interruppe lui costringendomi a bloccare il fiume di pensieri - Già dall'inizio Nick era stato sincero con noi riguardo il suo problema con le doghe, e in ogni discorso finivano con il parlare di Alicia. Quella ragazza ha dovuto sopportare una quantità di cose che una commune adolescente non avrebbe digerito facilmente, ed è dovuta crescere in fretta. Non avere paura a provare questo genere di sentimento per lei. - Rimasi in silenzio per un tempo infinito. Lincoln non lo riempì proseguendo il suo discorso, anzi, sembrò studiare attentamente la mia reazione. Non pensavo che Alicia fosse una ragazzina,no... Sapevo di avere a che fare con una persona matura. Nonostante ciò, il timore di farle del male con la mia irruenza mi aveva tarpato le ali più volte. Le mie intenzioni con lei erano serie e non avrei comunque preso la scelta di correre e bruciare le tappe, ma le parole di Lincoln mi diedero il coraggio necessario di prendermi un pò più di libertà con i miei futuri propositi insieme a lei. - Va bene, mi impegnerò in questa relazione... Ma tu promettimi di parlare a Bellamy - gli dissi portandogli una mano sul petto. - Promesso -
 
ALICIA
 
Più e più volte sperai di sentire l'anta del box doccia aprirsi, ma ciò non successe. Forse la decisione di Elyza di lasciatemi godere quel bagno ristoratore, fu molto più saggia rispetto alla scena che intanto fantasticavo nella mia testa. Massaggiandomi il corpo con il suo bagno schiuma potei quasi risentire la sua pelle sulla mia, il suo sapore sulle mie labbra, il suo profumo nei miei capelli. Rimasi ancora cinque minuti sotto il getto d'acqua, tornando col pensiero alla mia precedente doccia... Insieme a lei. Delle nuove vampate di calore presero il sopravvento e fui costretta a cambiare la miscela d'acqua da temperata a fredda. Uscii dopo poco, avvolgendomi con un largo asciugamano morbido, procedendo verso la cabina letto comunicante per scegliere qualcosa da mettermi. Con ulteriore delusion, notai nuovamente l'assenza di Elyza che speravo almeno fosse in camera ad aspettarmi. Sbuffai sonoramente, forse un po' troppo, e lentamente iniziai a in cremarmi la pelle ancora umida. Durante quel momento di coccole a cui mi stavo abbandonando, i miei occhi si posarono sul mio iPod in disuso ormai da un intera settimana. Afferrai l'apparecchio infilandomi velocemente le cuffiette nelle orecchie per poi continuare con le mie cure personali.
La playlist non era più di mio gusto... Forse per le canzoni troppo gioiose o forse perché, in quel momento, avevo bisogno di qualcosa di più rilassante. Aprii un album di cover, le musiche che passavano comunemente in radio mi piacevano un sacco, ma ero sempre solita scaricarmi anche qualche reinterpretazione che rendeva la canzone un po’ più tranquilla e meno ballabile.
Iniziai a canticchiare. Non lo facevo da secoli. Sentii una mano intrufolarsi tra i miei capelli umidi e non ebbi bisogno di girarmi per vedere chi fosse. Lei mi si adagiò accanto guardandomi alle prese con la crema per il corpo che poi si offrì di spalmarmi sulla schiena. Una delle mie due cuffie venne rubata dalle sue mani maldestre che, insieme ad essere, sì tirarono qualche ciuffo dei miei capelli. Feci una mezza smorfia di dolore, ma nonostante il mio sguardo truce, lei mi sorrise portandosi la musica alle orecchie.
 
You got a fast car
I want a ticket to anywhere
Maybe we make a deal
Maybe together we can get somewhere
Any place is better
Starting from zero got nothing to lose
Maybe we'll make something
Me myself I got nothing to prove
 
You got a fast car
I got a plan to get us out of here
I been working at the convenience store
Managed to save just a little bit of money
Won't have to drive too far
Just 'cross the border and into the city
You and I can both get jobs
And finally see what it means to be living
 
You got a fast car
Is it fast enough so we can fly away?
We gotta make a decision
Leave tonight or live and die this way
 
.- Questa canzone mi ricorda molto te - - ah sì? E perché? - chiesi godendo nel mentre del meraviglioso massaggio alla schiena che mi stava concedendo.
. - perché ci siamo conosciute così. Tu avevi una macchina veloce... E io un piano per salvarci -.
 Sorrisi socchiudendo le palpebre. Era bello come tutto poteva parlare di noi. Avrei voluto davvero una macchina veloce, magari una macchina del tempo… un’auto in grado di portarci indietro, quando ancora potevo godere della pienezza della vita e dove la possibilità di vedere un futuro non era così difficile. Avrei potuto accompagnarla a casa o passarla a prendere alle 20:00 per portarla a cena. Avrei potuto organizzare il giro del mondo dove gli unici passeggeri potevamo essere io e lei. Avrei potuto portarla lontano, in un posto distante mille miglia, dove non importava di che colore sarebbe stata la terra o la profondità di quell’Oceano. Nord, Sud, Ovest, Est… per me non avrebbe avuto nessuna importanza, il mio viaggio era lei.
Mi voltai incrociando quel blu che tanto aveva aspettato di vedere. Era bellissima. Avrei voluto dire ciò che pensavo e tutte queste cose che era in grado di farmi provare. Ma io sono io… la solita stupida che non riesce a esprimere a parole ciò che prova dentro.
. - E io che ti avrei lasciata a piedi...? – dissi quindi cercando di reprimere il mio battito accelerato - Non l'avresti mai fatto! Ammettilo! -
La verità era che, molto probabilmente, se lei quel giorno non mi avesse puntato quegli occhi nei miei, l'avrei facilmente abbandonata sul ciglio della strada insieme alla sua amica. Il sol pensiero che avrei potuto commettere un errore così terribile mi fece accapponare la pelle. Avrei potuto davvero non vivere questi momenti? O forse il nostro incontro sarebbe stato comunque destinato ad avvenire? Chissà... Forse mi sarebbe capitato nuovamente di incontrarla, magari proprio sulla spiaggia di Long Beach, che venni a sapere essere frequentata anche da lei. Mi soffermai come un ebete a scrutare la sua espressione divertita, indugiando su quel neo all'angolo delle sue labbra che trovavo terribilmente affascinante - Ammetto di essere stata una stupida per averlo pensato - risposi notando che stava aspettando una mia risposta. La guardai portarsi le braccia al petto offesa, ma il suo modo di arricciare le labbra mi fece sorridere involontariamente. – Va bene allora! Io vado in doccia! – mi informò continuando la sua recita. Il modo in cui riusciva a far sparire il mondo intorno a me era qualcosa di soprannaturale. Quando c'era lei al mio fianco, tutto sembrava annebbiarsi e la mia mente non poteva far altro che focalizzarsi su quella chioma dorata. La vidi recarsi velocemente in bagno ma, una volta sul ciglio della porta, si bloccò rimanendo per qualche istante di schiena - Qualcosa non va? - chiesi vedendola tornare verso di me - In realtà si... Cioè no. Ecco... Volevo solo farti vedere una cosa e pensavo che prima di fare una sciocchezza fosse stato giusto parlarne con te - - Di che si tratta? - domandai preoccupata dal suo cambiamento di voce. La osservai raggiungere la sua parte di letto e frugare dentro alla sua sacca posta accanto al comodino - Durante l'ispezione nella villa ho trovato questo... Non so ecco... Pensavo che potesse servire a Nick, quindi... Ecco, prendi. Decidi tu - allungai la mano, afferrando la boccetta di vetro che riconobbi subito. Il gesto e la preoccupazione di Elyza mi fece salire il magone, era davvero una persona di cuore e all’improvviso mi sentii davvero fortunata. Rimasi a osservare il contenitore di Morfina, facendolo roteare nella mano e leggendo attentamente l'etichetta. Solo dopo aver staccato gli occhi dall'oggetto che tenevo tra le mani sentii il getto d'acqua della doccia, realizzando di trovarmi sola nella stanza. Mi lasciai a qualche lacrima liberatoria, avrei voluto davvero che le cose cambiassero... Ma sapevo anche che non sarebbe bastata la somministrazione di quella medicina per annientare le voglie di mio fratello.
 
 
------------------
 
 
- Chi è? - - Sono Alicia - risposi preferendo bussare alla porta di Nick, piuttosto che incombere in altre dolorose visioni. Sentii un giro di chiave muovere la serratura e a quel suono trovai l'esigenza di sistemare i miei capelli dietro le orecchie - È successo qualcosa? - mi chiese fronteggiandomi con aria preoccupata. - No no. Devo solo parlarti di una cosa -. Lui si fece da parte, lasciandomi spazio per entrare per poi chiudersi la porta alle spalle. Mi misi a sedere giocherellando con il flacone di Morfina che tenni tra le mani. - Se sei venuta qui per parlarmi di Elyza io... - - No,no...cioè... Anche. - sospirai osservandolo sedersi di fronte a me. -Sono venuta a portarti questo. Elyza lo ha preso alla villa e ha pensato potesse aiutarti - gli dissi allungandogli il siero. - Grazie ma non lo voglio - - Nick. Ti prego. - - Lo sai che non servirà a niente - - Lo so. Senti... Mi dispiace per come ti ho risposto, ma ci sono davvero rimasta male. So benissimo che è difficile quello che stai facendo, ma non sopporterei più sentirti pronunciare una promessa che non sei in grado di mantenere. La Morfina non risolverà nulla, ma almeno ti farà stare più tranquillo. - - Perché lo stai facendo ancora ? - - Non lo faccio per te - - Per Elyza? - - Si. Io non mi fido più di te, ma lei si. Falle vedere che ne vale la pena - - Ti piace davvero - - Si. Mi piace ancora di più quando la vedo trovare il "buono" dove non c'è. - - Mi odi così tanto? - - Il non ti odio Nick, mi hai solo delusa e ferita. Sono finiti i momenti in cui eri la vittima da commiserare. Ora ci devi dare un taglio con queste stronzate perché abbiamo tutti altro a cui pensare, di molto più importante. - gli rimproverai mantenendo un tono piatto nonostante i brutti ricordi picchiassero prepotentemente la mia mente - Detto ciò… Non so come tu abbia fatto a capire quali fossero i miei sentimenti per Elyza, ma ti ringrazio per avermi concesso di fare l'amore con lei. - - Sono drogato... Non cieco. Comunque sia io non lo sapevo. Me lo ha detto zio Gustus - - Lo zio!? -
 
 
ELYZA
 
Quella fu decisamente la doccia più lunga della mia vita. I miei polpastrelli rangrinziti per il lungo tempo sotto l'acqua, mi diedero l'incentivo per uscire dal getto e recarmi in camera a prepararmi. Notando la mancanza di Alicia iniziai a pregare nella speranza che riuscisse a trovare un modo per riappacificarsi con il fratello. Per quanto sapevo fosse delusa del suo comportamento, il dolore per aver litigato con lui era molto più grande dell'ira che le scorreva nelle vene.
 
Uscii dalla camera, indossando una  strana maglia a maniche lunghe che mi arrivava alle ginocchia. Prima o poi avrei rubato i vestiti a Raven... Il fatto di non trovare nulla adatto a me mi innervosiva. Le luci dello Yacht erano tutte spente e io arrancai rasente alla parete, nella speranza di non inciampare contro qualche spigolo. Sentii un debole chiacchiericcio provenire dal ponte principale che riuscii faticosamente a raggiungere schivando qualche ostacolo durante il mio tragitto al buio - Che state facendo? - chiesi notando di tutti i ragazzi seduti in cerchio per terra, sorseggiare qualcosa da dei bicchieri - Questa è una serata uomini signorina! Devi andare al piano di sopra! - sentenziò Gustus indicandomi il piano superiore dell'imbarcazione. Cercai di mettere a fuoco i visi dei presenti rischiarati solo dalla debole luce lunare. Nonostante la scarsa visibilità, mi scoppiò una risata notando Jasper fregare l'alcol da sotto il naso di Monty. - Va bene UOMINI, io vado di sopra - risposi avviandomi verso le scale a chiocciola poste sulla destra.
 
Appena lo vidi, il "terrazzo" dello Yacht divenne il mio luogo preferito. Un enorme divano quadrangolare privo di testiera era posto al centro, affiancato solo da una zona di commando, e mi chiesi il perché Gustus preferisse stare rinchiuso sempre in cabina di pilotaggio piuttosto che manovrare da lassù.
.- Hey chica! - mi salutò Raven sdraiata sul sofà insieme ad Alicia. - Non mi avevate avvertita di questa serata ! - le rimproverai fingendomi offesa e raggiungendole per sedermi con loro. - In realtà sono stati i maschi ad organizzare la loro serata "privé" e noi siamo state costrette a esiliarci quassù - direi che non ci è andata male! - asserii divertita portando il mio volto verso il cielo stellato.
.- Posso venire anche io ? - sentii chiedere alle mie spalle - Octavia! Non dovresti essere a letto? - - La febbre mi è scesa e io mi annoio a stare da sola in camera - tutte noi le sorridemmo dolcemente e la seguii con lo sguardo avvolgersi attorno un pesante piumone invernale, trovato chissà  dove, che la riparava dalla leggera brezza marina. - Va bene O! Però condividi con me la coperta! - le ordinò Raven facendole spazio al proprio fianco visibilmente infreddolita dalla serata fresca.
Senza pensarci ulteriormente, mi avvicinai alla mia bella Alicia, sdraiandomi al suo fianco e assumendo tutte e quattro la stessa posizione supina. Rimanemmo in silenzio per dei minuti interi, tutte rapite dal firmamento che illuminava il cielo. - Sono tantissime - commentò Octavia indicando un agglomerato di stelle più vicine - Voglio vedere una stella cadente - continuò portandosi le mani sul petto, arrabbiata per non averne ancora notata una.
Delle timide carezze iniziarono a sfiorare il mio fianco sinistro e a quel tocco mi voltai di lato trovandomi davanti uno spettacolo paragonabile a quello che stavo osservando un secondo prima - E tu...? Che desiderio esprimeresti? - le chiesi in un sussurro, emozionata nel vedere il lucicchio dei suoi occhi - Non c'è nulla che io desideri più di quello che già ho -.
" Non poteva essere reale…!" Mi dissi, portandole una ciocca dietro l'orecchio e baciandola a fior di labbra.
.- Vi prego... Aspettate che ce ne andiamo - Disse Raven alle mie spalle. Sentii una mano afferrarmi la nuca e, percependo il sorriso di Alicia sulle mie labbra, assecondai il suo gioco che aveva tutta l'aria di essere la risposta al commento acido appena udito. Sorrisi divertita anche io, facendo sfiorare i nostri denti che impedirono al bacio di intensificarsi. Il fatto di scherzare sul nostro rapporto insieme alle mie amiche mi riempì di gioia e finalmente non mi preocupai più di farla sentire in imbarazzo.
.- La tua amica mi è sempre stata antipatica - mi disse staccandosi dal mio volto e pronunciando quell'affermazione in modo da farsi sentire dalla diretta interessata - Senti... Bella Tenebrosa... Vedi di darti una regolata in mia presenza - sentenziò alzandosi con il busto e tirando un leggero schiaffo alla mia gamba - E io che c'entro!!? - chiesi stupita e voltandomi a mio volta verso di lei - Tu c’entri sempre ! - rispose lei tornando a sdraiarsi.
 
 
ALICIA
 
La serata passò tra chiacchiere e risate. Fui felice di come Raven e Octavia parlarono liberamente della loro vita, rendendomi partecipe delle loro avventure e disavventure. Dal nostro incontro non ci furono momenti come quelli... Momenti di totale relax in cui parlare del più e del meno come delle normali amiche. Per un’ora intera fui come immersa in un altro mondo, privo di pericoli, di zombie e di morte. Lontana dalla realtà potei anch'io lasciarmi andare a qualche aneddoto un po’ più intimo, concedendo loro di prendermi in giro per le mie storie bizzarre. Il sorriso di Elyza non l'abbandonò un'attimo e io mi sentii fiera di donarle gran parte di quelle risa.
.- Io sono stanca morta, penso che andrò a letto - disse Raven alzandosi dal nostro enorme giaciglio. - Ti seguo a ruota - continuò Octavia afferrando la mano dell'amica e portandosi in piedi. Guardai Raven sistemare il piumone in modo da coprire l’intero corpo dell’amica indisposta, soffermandosi con una mano sulla sua fronte per appurare che la sua febbre si fosse realmente abbassata. - Buonanotte ragazze - ci dissero all'unisono avviandosi verso le scale.
 
L'aria soffiava di qualche nodo più forte ma io non pensai minimamente di alzarmi data la perfezione di quel momento. Il corpo caldo di Elyza compensò egregiamente il freddo che avvolgeva quella serata, rendendo i nostri corpi adatti a quelle temperature. Il suono del mare cullò i nostri pensieri fin quando non trovai le parole giuste per intavolare un discorso - Ho parlato con Nick - - ...e...? - - E gli ho detto ciò che pensavo, e ciò che provo - - Ciò che hai provato quando l'hai scoperto? - - No. Ciò che provo per te -.
La sentii irrigidirsi sotto il mio braccio e, nonostante la sua calma apparente, mi turbai sentendo il suo sussulto - Non ho mai parlato di queste cose con mie fratello. Non è mai stata la persona giusta con cui parlare di vita sentimentale. Tuttavia, gli ho chiesto come avesse fatto a capirlo - - E che ti ha detto? - - Mi ha detto che lo è venuto a sapere da mio zio - - Come da tuo zio? - chiese alzandosi improvvisamente a sedere impanicata dalla notizia - Hei... Non ti agitare, è una cosa buona no? –
Lei mi guardò con un'espressione strana che io non riuscii a decifrare.
.- La mia paura era quella di una loro reazione negativa. Se mio zio ha capito tutto e non mi ha detto nulla vuol dire che non ha nessun problema a riguardo - - Non è questo Ali... - I suoi occhi si abbassarono rompendo quel contatto visivo che mi rassicurava ogni volta che parlavo con lei - Io ti volevo lasciare del tempo per chiarire con loro, per capire se era veramente quello che volevi - - Ma di cosa stai parlando Ely? - - Io non volevo metterti in imbarazzo, volevo solo che tu fossi prima sicura - - Ma io sono sicura! Non capisco perché tu sia così preoccupata -.
Mi alzai a sedere sul divano, iniziando ad accarezzarle il braccio in cerca di quello sguardo che mi parve improvvisamente triste.
.- Elyza... C'è qualche problema? - - No...no... È che... Io so cosa vuol dire non essere accettati Ali. Non voglio che passi la mia stessa situazione - rispose lasciando che un velo di lacrime ricoprisse i suoi occhi.
.- Cinque anni fa ebbi una storia con una ragazza. Per me quella fu la prima e unica storia con una donna prima di te. Per me era una cosa normale e non ebbi nessun problema a vivere liberamente la nostra storia tra i miei amici. La stessa semplicità non fu possibile con mia madre. Lei iniziò a dirmi che stavo sbagliando, che stavo passando un momento particolare della mia vita e che tutto sarebbe tornato come prima. La mia storia durò quasi un anno, e per tutto il tempo mia madre non smise di ripudiarmi e di farmi sentire sbagliata e fuori luogo. - - Ely... - cercai di calmarla osservando il pianto farle morire le parole in gola - Me ne andai di casa e mi trasferii da Raven. Non vidi più quella ragazza e mi sentii in colpa per il modo squallido con cui la liquidai. Iniziai una vita fatta di piaceri di una notte soltanto e dopo quella volta non mi impegnai più con nessuno -
Rimasi in silenzio ad osservarla. Solo in quel momento mi resi conto che provava molta più paura di quella che provassi io. Io ero talmente concentrata dallo stravolgimento che aveva portato nella mia vita da non soffermarmi a chiedermi quali fossero invece i suoi timori. - Io ho una paura enorme Ali. Ho paura che tu possa non sentirti in grado di portare avanti questa storia, ma ho ancora più paura che ci sia qualcuno in grado di convincerti che sia meglio allontanarti da me - continuò asciugandosi le lacrime che ormai le avevano bagnato completamente il volto. Presi un profondo respiro nel tentativo di riordinare i numerosi pensieri che si accavallavano nella mia testa - Elyza, non mi importa ciò che pensano gli altri. Guardati intorno... Siamo immerse in un pianeta distrutto e sprofondato nell'oblio. Nella terraferma l'unica cosa che possiamo trovare sono gli zombie assetati di carne umana. Perché dovrei non accogliere questa possibilità di essere felice? Gli unici momenti in cui sorrido sono quelli passati accanto a te e non desidero niente di diverso. Non posso farti promesse, odio promettere cose che non sono in grado di mantenere, ma ti giuro che ce la metterò tutta per farti restare al mio fianco, perché è quello che voglio. -
La guardai finalmente puntare i suoi occhi nei miei e per me fu come un respiro a pieni polmoni. Per quanto tempo si era tenuta questo pensiero dentro? Si era davvero preoccupata di perdermi così facilmente?
Allargai le braccia invitandola a riposare ancora un po’ su mio corpo. La vidi lasciarsi andare a peso morto su di me, e non riuscii a fare a meno di stringerla ancora di più. Stavamo bene, nonostante tutte le cose che eravamo state costrette a passare. 



-----------------------
Ritengo che questo capitolo non sia dei migliori, ma sono comunque soddisfatta di come il rapporto delle due protagoniste si stia delineando. Ho voluto aggiungere qualche cosa sulla vita passata di Elyza perchè mi sono accorta di non aver mai dato spazio alla sua storia. Spero che questo capitolo sia stato comunque di vostro gradimento, un bacio :)

P.S scusate se ci sono errori, ma non ho avuto molto tempo.
Alex
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: AlessiaCo