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Autore: isa chan    11/07/2016    2 recensioni
Giulia ed Elena hanno la stessa età e frequentano la stessa scuola.
Giulia è una ragazza libertina, coraggiosa e trasgressiva. Adora giocare con la play station, ascoltare musica e leggere fumetti.
Elena una ragazza sognatrice, gentile e altruista. Adora andare a scuola, leggere libri e fare nuove amicizie.
Tra banchi di scuola, compiti a casa, feste e ragazzi, due ragazze così diverse scopriranno il vero significato dell'amore.
NOTA: capitolo 13 revisionato e rating cambiato in arancione.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 17 - CONFUSIONE
Era da settimana che Giulia ed Elena non si parlavano. Giulia era ancora troppo arrabbiata e faceva di tutto per non incontrarla nei corridoi della scuola, come andare a scuola con mezz’ora di anticipo, passare la ricreazione in classe ed uscire fuori quando era sicura che i corridoi erano vuoti per farsi poi corse a perdifiato per prendere il pullman.
Quella mattina però le cose andarono diversamente. Giulia era arrivata a scuola prima del suono della campanella ed aveva deciso di prendere una brioche al distributore automatico. Una volta al distributore digitò il numero della merendine e la comprò, quando sopraggiunse Elena. Giulia la squadrò per un attimo e senza dire una parola fece per tornare in classe, ma Elena la fermò prendendola per un braccio.
-E adesso che cavolo vuoi?- le chiese leggermente alterata.
-Ti chiedo solo di ascoltarmi un attimo-
-Non ora, ho da fare- concluse spostandosi sgarbatamente dalla rossa.
-PER FAVORE, FAMMI PARLARE!-
Giulia si fermò sbuffando mettendo le braccia conserte.
-Io volevo scusarmi con te per il comportamento che ho avuto nei tuoi confronti… non avrei dovuto baciare quel ragazzo, ma la foga del momento e l’emozione m’hanno fatto mandare in tilt il cervello. So di aver sbagliato e ti chiedo scusa per questo-
La mora rise nervosamente passandosi una mano tra i capelli.
-Certo che sei incredibile! Prima fai la splendida con quel tizio e te lo slinguazzi per benino e poi vieni qua a chiedermi scusa per di più con quell’aria talmente supplichevole che non farebbe nemmeno pena ad un cane randagio dicendo che è stata solo foga del momento? Assurdo, ti stai rendendo ridicola da sola! E poi chi mi dice che non ci sei pure andata a letto ed hai recitato per tutto questo tempo la parte dell’innocentina?-
-Ma non ci sono andata al letto! Mi ci sono solo baciata e niente più! Si è trattato solo di uno stupido sbaglio, devi credermi- disse Elena con le lacrime agli occhi.
-Beh, però ho notato il modo in cui vi baciavate e sembravate molto affiatati per cui mi spiace ma non posso perdonarti-
-SEI UNA STRONZA!- disse Elena per poi coprirsi subito la bocca. Giulia la guardò male.
-Forse lo sono, ma almeno io non tradisco la fiducia degli altri- e detto questo andò in classe lasciando Elena in corridoio a piangere. Ora era veramente furiosa e non l’avrebbe di certo perdonata.
Entrò in classe ignorando i compagni che chiacchieravano tra loro e si sedette al suo posto guardando fuori la finestra. La raggiunse Lorenzo.
-Buongiorno tesoruccio!- disse sedendosi vicino a lei, ma fu ignorato completamente. Lui si stritolò le mani e fece un respiro profondo.
-Giulia, io volevo parlare con te di ciò che è successo tra noi l’altro giorno…-
-E’ stato solo un fottutissimo bacio okay? Per quanto possa esserti piaciuto non ha significato niente-
Lorenzo la fissò senza dire una parola.
-Ah, non ha significato niente eh?- disse alzandosi dal posto.
-Beh, voglio dirti una cosa mia cara: i baci come quelli non si danno per sbaglio, ma perché c’è del sentimento. Se non lo sai, mettitelo bene in testa e ragiona prima di far soffrire qualcuno-
Lei si alzò dal banco e lo prese per la manica della maglietta. Notò una lacrima attraversare il viso del ragazzo e lei si sentì in colpa vergognandosi.
-Scusa, io…-
-No, lascia stare, stavolta mi hai deluso-
Lo lasciò andare e si rimise a sedere. Si mise le mani tra i capelli e si diede della stupida per il suo comportamento.
La giornata passò e la sera andò al bar per starsene un po’ da sola. Decidendo di annegare tutta la situazione si comprò una birra e andò a bersela fuori. La prese a sorsate concentrandosi sul vecchio pezzo dance degli Exch pop true “ La discoteca” che veniva dall’interno del locale.
-Ma quante cavolo di volte ci va questa in discoteca?-
-Probabilmente tutte le volte che se lo può permettere-
Giulia alzò lo sguardo incontrando quello di Sandra che si teneva per mano con un ragazzo castano e dall'espressione simpatica.
-Sandra!- urlò alzandosi ed abbracciarla. La bionda ricambiò l’abbraccio.
-Ma dove sei stata in tutti questi giorni?- le chiese la mora.
-Sempre a casa che sono stata poco bene, te l’ho avevo anche detto-
-Ah si, è vero! Scusa, ma in questi giorni sono un po’ distratta-
Sandra notò l’espressione affranta dell’amica e la invitò con se a farsi un altro giro di birra. Entrarono nel bar e si sedettero sulle poltrone e furono servite dal ragazzo.
-Grazie amoruccio- disse Sandra dandogli un bacio a stampo. Giulia quasi si strozzò con la birra.
-Mi sa che devi raccontarmi qualcosa-
Sandra arrossì di colpo.
-Ehm si. Dunque, lui è Mattia. Matt, lei è Giulia, la mia compagna di classe e di banco-
Il ragazzo strinse la mano a Giulia che sorrise.
-E quindi vai in classe con la mia principessa. Deve essere difficile per te tenere il passo con questa secchiona-
Sandra lo guardò male rimproverandolo suscitando risate dai due ragazzi.
-Io e lui ci siamo conosciuti alla festa di capodanno in un modo piuttosto… rocambolesco-
-Infatti per sbaglio le rovesciai la birra sul vestito e lei mi diede uno schiaffo dandomi del cretino. Quello schiaffo fu l’esperienza più bella della serata e così iniziai a cercarla su Facebook e successivamente ad importunarla con messaggi per chiederle di uscire fino a che ha ceduto. Beh poi sai com’è, da cosa nasce cosa e ci siamo fidanzati-
-Mi fa piacere. Siete una bella coppietta- fece la mora andando a scolarsi la bottiglia.
-Piuttosto è tutta la sera che tieni il broncio e ti scoli litri di birra. Si può sapere che ti è successo?- le chiese l’amica
-Un casino che nemmeno ti immagini-
-Hai tutta la serata per raccontarmelo-
La mora prese la bottiglia di birra e prese a giocherellarci. Ora era pronta a dirle tutta la verità, anzi si sentiva di doverlo fare.
-Ora non ci crederai ma… ecco vedi… tra me ed Elena non c’è stata mai solo un’amicizia…-
A quelle parole Sandra restò un attimo in silenzio per poi spalancare la bocca. Aveva capito tutto e Giulia annuì per confermare le sue ipotesi.
-Ah-ah! Lo sapevo! Ma guarda che non c’è niente di male. In fondo è pur sempre una storia-
-E invece no-
-Perché? Cosa ti ha fatto?-
Giulia si prese una pausa prima di poterle rispondere, ma poi parlò.
-L’altro giorno avevamo un appuntamento al parco e una volta giunta lì l’ho beccata avvinghiata ad un tizio intenta a pomiciare -
La bionda si mise entrambe le mani sulla bocca.
-Naturalmente io mi sono infuriata. Lei ha cercato in tutti i modi di abbindolarmi inventandosi scuse e robe simili, ma non volevo passare per quella cretina e così proprio questa mattina ci ho discusso. Il bello è che mi ha detto che si è trattata della foga del momento e mi ha pure dato della stronza. Roba da non credere-
-Cavolo! Eppure eravate così affiatate. A dirti la verità avevo intuito che fra di voi ci fosse qualcosa, però non avrei mai immaginato che fosse così importante-
-Per me lo è stato e ora non so più che fare-
Mattia, che era rimasto ad ascoltare la storia, smise di bere la sua birra appoggiandola sul tavolino e prese a parlare.
-Beh, potresti chiedere a Sandra se è consenziente nel fare una cosa a tre, così potremmo starcene tutti in pace con noi stessi-
Le due ragazze lo guardarono male e lui se la rise.
-Tornando a parlare di cose serie- fece Sandra guardando male il ragazzo per poi tornare a dare attenzione all’amica -Non hai mai pensato di voler cambiare?-
-In che senso?-
-Non so. Per esempio c’è Lorenzo che è ossessionato da te. In fondo è un bel ragazzo ed è anche molto gentile-
Giulia si strozzò nuovamente con la birra e l’amica le diede qualche pacca per farla stare meglio.
-Anche con lui non ho scherzato! Infatti l’altro giorno mi ha riaccompagnato a casa in macchina e dopo una chiacchierata non so cosa mi si sia preso e l’ho baciato-
-Oddio! Ma tu sei davvero un asso nell’incasinarti!- disse Sandra ridendo. -Secondo me l’hai fatto perché ti piace ma hai sempre voluto negarlo a te stessa-
-Forse, ma non so se mi perdonerebbe dopo come l’ho trattato stamattina. Gli ho detto che il suo è stato un bacio da niente, ma poi mi sono sentita parecchio in colpa quando gliel’ho detto. A dire la verità quel bacio mi è piaciuto un sacco e se ne avessi l’occasione lo bacerei di nuovo fino a farlo restare senza fiato-
-Secondo me tu sei innamorata di lui e ancora non l’hai capito- fece Mattia. Giulia lo guardò per poi abbassare il viso.
-Che mi piace è vero, ma non a tal punto da esserne innamorata-
-Io ti consiglio di provare a stare con lui per vedere se è vero oppure no, tentar non nuoce- fece Sandra.
-E come faccio? Non vuole nemmeno parlarmi-
-Se è innamorato di te come dice gli passerà. Chiaritevi e provate a stare insieme-
-Va bene, vedrò cosa posso fare-
   
 
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