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Autore: AllisonHermioneEverdeen    11/07/2016    1 recensioni
[ seguito di " Life Unexpected " ]
A Charlie piace la sua vita a Malibu, tra un consiglio a Pepper su come sopportare suo padre e una telefonata al Capitano per la ricerca di Bucky. Finalmente pensa di aver raddrizzato la sua vita.
Ma se ti chiami Charlotte Stark, i guai ti vengono a cercare! La tranquillità che ha finalmente ottenuto dopo i fatti di Washington si rivela essere solo la pace prima della tempesta.
E i conti in sospeso che ha lasciato in un vecchio edificio abbandonato dei confini di Washington torneranno a perseguitarla.
[ aggiunto capitolo undici al posto dell'avviso! ]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Not an ordinary life'
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Capitolo uno

Porto Rico: il luogo perfetto dove andare d'inverno e per gente che non soffre il caldo. Purtroppo, Charlie non era tra una di queste, ed era pieno agosto.
Alla fine era riuscita a convincere suo padre non solo a lasciarla partire, ma persino a offrirle uno dei suoi elicotteri per il viaggio! Certo, i patti includevano di stare almeno a cento metri di distanza da qualunque situazione anche solo lontanamente rischiosa, di chiamarlo tre volte al giorno, di tenersi in contatto con Sam e Steve con una telefonata la mattina ed una la sera e di portarsi lo spray al peperoncino ed una 23 carica sempre appresso. Tra tutte le condizioni, la ragazza non era certa di avere del tempo per le proprie ricerche!
Era riuscita a comprimere tutto ciò di cui aveva bisogno in due bagagli: uno zaino per il portatile e qualche gadget costruito dal padre ( li avevano analizzati uno ad uno per decidere quale portare, Charlie era rimasta meravigliata di quante cose aveva costruito il padre! ), l'altro bagaglio per i vestiti e un rilevatore GPS Stark ( altra condizione dettata da Tony! ).
Charlie scese dall'elicottero, e aveva fatto a malapena tre passi che il cellulare squillò. Sbuffò: era la quinta volta dalla sua partenza da Malibu!
- Si, papà, sto bene, nessun maniaco mi ha attaccata, l'elicottero non è precipitato e nessun assassino ha tentato di spararmi! - esclamò.
- Veramente sono Pepper - disse una voce dall'altra parte. Charlie sorrise: Pepper era diventata una specie di " zia " nella sua vita, se non madre, e le era dispiaciuto partire senza averla salutata.
- Pep! Scusa, credevo fosse di nuovo mio padre! - rispose la ragazza.
- No, non sono tuo padre che, lasciatelo dire, da quando te ne sei andata è ansioso, nervoso e ha persino degli attacchi di panico! - affermò Pepper. Charlie faticava a collegare le parole " nervosismo ", " ansia " e " attacco di panico " a Tony Stark!
- Addirittura?? Ma sono via solo da qualche ora! - esclamò esasperata: essere padre faceva male alla salute di Tony!
- Si, tranquilla, ci sto pensando io, non devi preoccuparti... Anzi, goditi la tua vacanza a Porto Rico! - ribattè Pep. Charlie sorrise: non era esattamente una " vacanza ", ma se non avesse trovato niente avrebbe potuto visitare uno dei piccoli templi " stregati " della città! Aveva letto su internet che i cittadini non ci entravano per paura dei " fantasmi "...
A Charlie erano sempre piaciute queste tipo di storie, fin da piccola, quando le suore raccontavano fiabe del genere per tenere a bada i bambini, nell'orfanotrofio.
- Grazie Pep, lo farò di certo... tu cerca solo di far sopravvivere mio padre fino al mio ritorno! - la salutò, sorridendo.
- Sarà fatto, ma ti avverto, sarà un lavoraccio! - esclamò Pepper. Charlie rise, riattaccando.

L'hotel non era affatto male, suo padre le aveva fatto prenotare bene... E poi era molto vicino ad uno dei templi " stregati " che la attiravano tanto. Purtroppo il caldo era insopportabile, così si cambiò, mettendo un paio di jeans corti e una canottiera bianca. Decise che sarebbe andata a pranzare in uno dei ristorantini della piazza lì vicino, magari avrebbe conosciuto qualcuno di interessante!
Scese le scale dell'hotel, salutando la segretaria, poi uscì, portandosi dietro il cellulare ( suo padre avrebbe dato di matto se avesse mancato una sola chiamata! ), il portafoglio e, come promesso a Tony, spray al peperoncino e la 23 carica.

Il ristorante che trovò era abbastanza economico e si mangiava molto bene, ma non vide nessuno che la interessasse. Si sedette, ordinando da mangiare, e mentre aspettava si guardò attentamente intorno, scarabocchiando il tovagliolo con la penna che si portava sempre dietro ( sia mai una notizia da prima pagina le capitasse davanti all'improvviso! ). Ragionava su dove potreva cercare il Soldato d'Inverno in città: dove si andava a nascondere un assassino super addestrato dell'HYDRA, che non voleva essere trovato da anima viva e che voleva passare inosservato? "Pensa, Charlie, pensa!"
- Mi scusi? - la chiamò una voce. La ragazza alzò lo sguardo: un ragazzo ( anzi, un " uomo-giovane " ) la stava osservando con un'espressione mista a stupore, timore, confusione e curiosità. Charlie non avrebbe mai creduto di vedere tante emozioni in un solo viso!
- Si? - chiese, confusa. Il ragazzo indicò il tovagliolo dove lei stava scarabocchiando, sovrapensiero. Charlie abbassò lo sguardo: aveva disegnato degli strani segni, composti da stanghette e cerchi, che componevano un disegno articolato tutti insieme. Scosse la testa: non si era accorta di star disegnando quegli strani segni... Guardandoli, rabbrividì, presa da una strana inquietitudine.
- Beh? E' solo un disegno - affermò, rialzando lo sguardo. Il ragazzo annuì, senza smettere di scrutarla.
- Ehm... ciao? - cercò di cacciarlo gentilmente Charlie. Lui si scosse, e una ragazza bionda lo raggiunse.
- Hunter, vieni - sussurrò con aria urgente, così, dopo un ultimo sguardo, i due se ne andarono.
L'appetito era passato a Charlie, che mangiò poco. Il disegno e il ragazzo l'avevano inquietata, così decise di tornare all'hotel. Stava per attraversare la piazza, quando vide una persona nel centro di questa. Si bloccò, paralizzata. Come poteva essere lì? Era una coincidenza? Charlie non credeva nelle coincidenze, aveva paura che fosse lì per lei. La donna alzò gli occhi. I loro sguardi si incriociarono, trasparente nel trasparente... Charlie non riusciva a smettere di fissare attonita la figura di sua madre, Crystal.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il primo, ufficiale, capitolo! La storia sta cominciando a prendere forma, e si, lo so che mi odiate per avervi lasciato in sospeso, ma serviva un po' di suspence!
Grazie infinite a Rosa_puffetta_stelina per la sua recensione e per i complimenti! Spero che troverai questo seguito all'altezza della prima storia!
Per chi non lo avesse capito ( non per colpa vostra, ma per colpa delle mie " grandi " doti descrittive! ) i segni che disegna Charlie sono gli stessi che disegna Coulson nella seconda stagione, e prima di lui Garret.
Poi, curiosando tra i personaggi Marvel, ho scoperto che un personaggio di nome Crystal esiste effettivamente nel mondo dei fumenti, perciò avvertimento: non è la Crystal della mia storia, la madre di Charlie è una mia invenzione che " incastro " nell'Univerno Marvel ( si spera senza fare casini! ).
E basta, la nota dell'autrice sta diventando anche più lunga del capitolo, perciò " Passo e Chiudo "! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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