C’era, tanto
tanto tempo fa, una bambina che sapeva sognare…
Lei
non ricordava chi era, lo aveva dimenticato, ma questo non aveva
importanza.
Lei
aveva gli occhi scuri, i capelli neri e lisci e la pelle un po’ troppo
chiara.
Lei
vagava per la sua strada, giorno dopo giorno, e rivolgeva a tutti la stessa
domanda con tono speranzoso.
-Mi
scusi, signore, può aiutarmi? Ho perso un sogno.-
-Se
ne vada signorina, non vede che ho da fare? Non mi faccia perdere tempo con le
sue sciocchezze, non si può perdere un sogno.-
Nessuno le rispondeva, così, lei, imperterrita,
continuava.
-Signora, gentilmente, ha forse visto il mio
sogno?-
-Oh,
ma che ragazzina sciocca, non lo sai che i sogni non si vedono, susu, vedi di
andartene, sono impegnata.-
Il
tempo sembrava non scorrere mai e lei continuava percorrere la medesima strada
ogni giorno.
Avanti e indietro.
Avanti e indietro.
Come
un’altalena spinta solamente dal vento.
Senza
sapere chi fosse, né tanto meno, dove andasse.
Da
sola, alla ricerca del suo sogno.
Un
giorno, un pomeriggio freddo più del solito, la ragazzina uscì in strada e,
camminando, non incontrò nessuno.
Nessuno a cui chiedere dove fosse la sua speranza, il suo sogno
smarrito.
Nessuno da “importunare con la sua domanda
sciocca”
Camminava e camminava guardando dritta davanti a se, senza
voltarsi indietro, alla ricerca di informazioni.
Faceva sempre più freddo e cominciava a chiedersi se non sarebbe
stato meglio arrendersi invece che congelare cercando una
sciocchezza.
Ma, ad un tratto, qualcosa
la colpì sulla spalla, con delicatezza.
Si
voltò, e davanti a se trovò un’altra bambina, avvolta nella sua copertina di
lana blu, che le sorrideva.
Come
aveva sorriso lei a centinaia di passanti prima di rivolgere loro la sua
domanda.
-Scusami, hai visto il mio sogno?-
Si
sentì chiedere dalla bimba che le stava davanti.
Scosse la testolina.
-No...-
Gli
occhi dell’altra si rabbuiarono, esattamente come si erano rabbuiati i suoi tante, tantissime
volte.
-…ma
se vuoi possiamo cercarlo insieme, anche io ho perso il
mio-
Un
sorriso si dipinse sul volto della ragazzina dalla testa riccia che scosse la
testa in segno di consenso tendendole una mano piccola e bianca quasi quanto la
sua.
Così
si incamminarono, in quella fredda giornata
invernale.
Entrambe stanno ancora cercando il loro sogno. Però sono più
felici, adesso.
Perché lo stanno facendo insieme.