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Autore: Arya_95    12/07/2016    5 recensioni
Dal testo
Fin dall’estate dei loro 12 anni, passare una serata da soli in un luogo isolato a guardare le stelle nella prima metà di luglio era ormai una tradizione. Quella, ormai tutti diciassettenni, doveva essere la prima notte che potevano passare lontano dal bosco nei dintorni della Tana, dove solitamente avvenivano queste riunioni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La notte di San Lorenzo

-Stai scherzando, vero?-
-Rosie, mi dispiace- rispose Albus, all'altro capo del telefonino che zia Hermione  gli aveva regalato per Natale.
-Ma Al, io e Scorpius siamo già qui. E dovresti esserci anche tu-
-Rose, ho la febbre. Mamma non mi lascia uscire-
-Va bene, ci sentiamo domani. Riprenditi-
-Divertitevi, e salutami Scorp-
Rose chiuse la chiamata con un sospiro e poi si girò verso Scorpius, i capelli riflettevano la luce della luna.
-Non viene, ha la febbre-
-Doveva essere la nostra serata, la prima a vedere le stelle dopo aver passato tutti e tre l’esame di materializzazione-
-Lo so. Cioè, mi dispiace che stia male, ma poteva dircelo prima di farci arrivare fin qui. Avremmo rimandato- disse Rose con uno sbuffo scocciato, passandosi una mano tra i capelli.
Fin dall’estate dei loro 12 anni, passare una serata da soli in un luogo isolato a guardare le stelle nella prima metà di luglio era ormai una tradizione. Quella, ormai tutti diciassettenni, doveva essere la prima notte che potevano passare lontano dal bosco nei dintorni della Tana, dove solitamente avvenivano queste riunioni.
Avevano scelto una collinetta isolata ad una ventina di km da Villa Malfoy ed ora Scorpius e Rose si trovavano lì, ma Albus no.
-Quindi? Cosa vuoi fare? Torniamo a casa?- chiese Scorpius.
-Siamo qui, io rimarrei. Dovrebbe essere la sera con la più alta concentrazione di stelle cadenti e in Inghilterra il cielo non è mai così limpido-
-Va bene, aiutami a stendere la coperta-
Scorpius estrasse il plaid pesante dallo zaino e insieme lo dispiegarono sul terreno, ancora caldo dopo i raggi del sole che lo avevano scaldato durante il giorno.
Si trovavano in una radura esposta a sud-est, circondata per circa due terzi da alberi, che era stata scoperta da Scorpius da appena un mese, durante una passeggiata a cavallo.
-Avevo anche fatto i muffin al cioccolato- disse Rose, una volta seduta, tirando fuori dalla borsa una scatola con tre dolcetti.
-Vorrà dire che ci divideremo quello di Albus- disse Scorpius afferrando quello che praticamente era cioccolato allo stato puro e addentandolo, imitato da Rose.
-Davvero li hai fatti tu? Sono buonissimi, Rose- si complimentò lui, dopo aver ingoiato, pulendosi il lato della bocca, sporco di cioccolato.
-Sono felice che ti piacciano- rispose lei, arrossendo, con un sorriso orgoglioso.
-Sai che adoro il cioccolato fondente e questi praticamente sono fatti di cacao, potrei mangiarne altri quindici- ammise il giovane serpeverde, accartocciando l’involucro in cui era stato chiuso il dolce.
-Prendi anche questo, se vuoi. A me ne basta uno- gli propose Rose finendo il suo e porgendo la scatola con l’ultimo rimasto.
Scorpius lo prese, tolse la carta e gli diede un morso prima di porgerlo a Rose, un tacito invito.
Lei lo guardò, sorrise, scosse la testa e poi addentò il dolce che, un morso lui e un morso lei, finì presto.
-Erano deliziosi, Albus non sa cosa si è perso- disse Scrorpius sdraiandosi sulla coperta con le braccia incrociate sotto la testa, lo sguardo rivolto al cielo.
-Uh guarda! Una stella!- esclamò Scorpius dopo pochi minuti, indicando il cielo scuro.
-Ma come?! Ne hai già vista una?!-
Rose si voltò immediatamente verso la volta celeste ma, ovviamente, la scia luminosa era già scomparsa.
Poi si sdraiò vicino al ragazzo e, in silenzio, i due cominciarono a scrutare il cielo.
 
-Scorpius- sussurrò Rose dopo alcuni minuti.
-Si?-
-Posso chiederti un favore un po’ strano?- chiese lei dopo qualche secondo di silenzio.
-Certo- le assicurò Scorpius, stranito soprattutto dal suo tono.
-Il buio mi fa venire l’ansia. Gli anni scorsi stingevo la mano ad Al ma lui non c’è quindi mi stavo chiedendo, se non ti sembra troppo strano, posso tenere la tua?- chiese Rose, senza guardarlo, in imbarazzo.
Senza rispondere, Scorpius le afferrò la mano, posata lungo il suo fianco, intrecciando le sue dita tra quelle di lei.
-Grazie- sussurrò Rose, stringendo leggermente la mano di Scorpius nella sua.
-Ma se hai paura del buio, perchè a 12 anni hai insistito tanto nel voler trovare un posto senza luci?-
-Le stelle si vedono meglio. Mi piace il buio, tutto sembra più magico, però mi mette anche ans...una stella!- esclamò Rose, indicando la scia luminosa solcare il cielo con la mano libera.
-Che cosa hai desiderato?- chiese Scorpius, dopo pochi istanti.
-Non te lo posso dire, altrimenti non si avvera- rispose lei mentre le guance le si imporporavano nuovamente.
-Dai- insistette il ragazzo, mettendosi su un fianco per guardarla ma senza lasciarle la mano.
-Non te lo posso dire-  ripeté Rose, girando la testa per fissarlo negli occhi.
-Le stelle si riflettono nei tuoi occhi- disse Scorpius con, improvvisamente,  un tono diverso e facendola arrossire.
Con gli sguardi ancorati uno nell’altro, il ragazzo posò gentilmente la mano non allacciata a quella di lei sul suo viso, accarezzandole lo zigomo con il pollice.
-Vuoi sapere il mio desiderio?- chiese lui a bassa voce, i respiri che si mischiavano alla fresca aria estiva nei pochi centimetri che li dividevano e i battiti accelerati.
-E se poi non si avvera?-
-Temo non si possa avverare se non te lo dico. Ho desiderato te, Rose. Poter rimanere al tuo fianco- confessò Scorpius prima di annullare la distanza che ancora li separava e posare le sue labbra su quelle di lei, dapprima delicatamente e con timore di una possibile reazione negativa ma poi, con sempre più ardore e amore, assaporando quel frutto che era stato a lungo proibito e desiderato allo stesso tempo.
Presto, troppo presto, si allontanarono, entrambi sorridenti e un po’ imbarazzati.
-Sono felice che tu mi abbia confessato il tuo desiderio, ma io ho fatto bene a non dirtelo altrimenti non si sarebbe appena avverato-
 
Quel 10 agosto, molti desideri vennero esauditi. Quello di Scorpius, che aveva desiderato di poter rimanere al fianco di Rose, quello di Rose stessa, che voleva che il ragazzo ricambiasse il suo amore e infine quello di Albus, costretto a fingere una malattia nella speranza che i suoi due migliori amici finalmente si accorgessero dei reciproci sentimenti.

Note:
Solo tre brevissime cose.
1. Grazie per aver letto la storia, davvero. Senza di voi, scrivere non avrebbe senso.
2. Sono in anticipo, lo so, San Lorenzo è tra quasi un mese. Ma io scrivo quando mi viene l'ispirazione ed è arrivata in anticipo.
3. Sono in ritardo, uno spaventoso ritardo, con entrambe le mie storie ancora incomplete. Scusatemi.

Grazie di nuovo, regalerei un topoghiaccio a tutti se potessi
(Cosa che, con sto caldo, non è male)
Baci,
Arya

 
  
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