Cesare il mare governa ed impera, avvolge con l'acqua tutta la sfera, conta conchiglie dall'alba alla sera, culla gli scogli con gioia sincera. Cesare è il dio di oceani e di coste, fra le sue onde ha speranze riposte di un dì visitar le terre opposte, scoprendovi cose ora nascoste. Cesare brilla di luce riflessa, il sire Sol e la Luna badessa fan con i lumi una gara complessa, e assiston le stelle in grande ressa. Cesare è allegro e giammai iroso, solo col vento diventa animoso, poiché del cielo è amico geloso, e allor di bufera si fa famoso. Cesare è il dolce disio frequente di dama morsa da malo serpente, Cleopatra regina assai possente che lacrime amare sgorga a torrente. Cesare è causa del suo gran malore, spesso le lancia di speme un bagliore, ma non comprende il di lei pallore, poiché non conosce doglie di cuore. Cesare ama soltanto la vita, ma non disdegna una preda ambita che a lui si offre senza partita; Lei nuda, sol d'amore è vestita. Cesare vede in Cleopatra un'amica, com' acqua e sabbia insieme a fatica, lui è spudorato, lei più pudica, s'attende qui che Amor più ci dica. Cesare il mare governa ed impera, ed ancor di più può contro la schiera con cui la dama difendersi spera, ma già si scioglie il suo cuor come cera.