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Autore: Onaila    13/07/2016    3 recensioni
La trama vede Clarke e Lexa nel nostro mondo, una un medico e l'altra un CEO, sono entrambe legate ad un avvenimento che in un modo o nell'altro a scombussolato la loro vita.
In questa storia vedrete una Clarke inerme di fronte all'odio che Lexa prova nei suoi confronti e una Lexa che non riesce a perdonarle il torto recatole.
Spero che sia di vostro gradimento e che continuerete a seguirmi anche nei prossimi capitoli.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Costia, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NA: Spero che questo capitolo vi piaccia, anche perché possiamo dire che il punto d'inizio della storia ù_ù
Il funzionamente resta il solito: all'inizio di ogni paragrafo troverete il nome del Poin of View del personaggio, buona lettura

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LEXA


Lexa indossava un lungo abito nero mono spalla, con una spaccatura che lasciava intravedere le lunghe gambe, i capelli erano stati raccolti con alcune forcine, così che adesso le ricadevano sulla spalla nuda e ad ornare il tutto, vi erano solo dei lunghi orecchini d'argento e un rossetto rosso, ma il resto del trucco era molto semplice, niente di troppo marcato.
Attese l'arrivo della limousine in camera, continuando ad osservarsi allo specchio e chiedendosi se fosse il caso di andare o meno.
Non avrebbe voluto passare la serata a far sì che tutti la biasimassero per la morte della fidanzata, giacché la ferita era ancora aperta, ma dall'altra parte non poteva mancare al primo evento annuale creato dalla fondazione che portava il suo nome e di cui lei era la maggior donatrice, senza considerare che l'avevano invitata come ospite d'onore.
Il cellulare annunciò l'arrivo della limousine e Lexa si permise di soppesare di nuovo i pro e i contro, prima di raccoglierlo insieme alla borsetta e alle chiavi uscendo.

 

CLARKE


Clarke prese il bicchiere di champagne sopra il vassoio che le passava davanti, inoltrandosi di più nella sala come tutti gli invitati della serata.
Era venuta da sola, perché non voleva che le sue amiche sapessero che si trovasse in quel posto, ma non se la sentiva di parlargliene, sopratutto non dopo la discussione del giorno prima.
Loro volevano pensare che stesse bene e effettivamente era così, ma ogni tanto il senso di colpa tornava ad assillarla, come in quel momento.
Con un grande sorso tirò giù metà bicchiere << Sono felice che siate accorsi in molti quest'anno... >> sentì Clarke provenire dal palco e ringraziò di essere abbastanza lontana << ...Quest'anno la Costia Foundation si prenderà la responsabilità di costruire nuovi acquedotti in Africa e di aiutare le scuole pubbliche ad avere nuovi libri e in sufficienza per tutti gli studenti >> dopo quell'annuncio segui un fragoroso applauso che scemò dopo solo qualche secondo e quando Clarke tornò a guardare il palco il nodo allo stomaco che le si era creato per tutta la serata si fece più stretto << Sono molto felice che la Costia Foundation abbia così tanti sostenitori... >> Clarke continuò a fissare la giovane ragazza in abito nero mentre parlava e si chiese se non fosse il momento di andarsene, ma di certo sarebbe saltata all'occhio se fosse stata l'unica ad andarsene in pieno discorso << ...Per questo vorrei ringraziare Miss Night per l'ottimo lavoro svolto anche quest'anno >> segui un altro applauso mentre la ragazza si fece da parte per dare spazio alla donna che prese il microfono.
Clarke fissò la giovane ragazza ancora per qualche secondo sperando che non la notasse in mezzo alla folla.
Non appena finirono le varie presentazioni e gli annunci, Clarke uscì dalla sala dirigendosi dal guardarobiere << Il numero trentatré >> disse porgendoli il foglietto bianco su cui vi era scritto il numero e lo vide scomparire per poi tornare con il soprabito che Clarke indossò immediatamente dirigendosi all'uscita, ma quando si voltò ci furono degli occhi verde chiaro a ricambiarla << E tu che cosa ci fai qui? >> Clarke rimase inerme di fronte allo sguardo pieno di odio di Lexa << M-me ne stavo andando... >> riuscì a dire dopo vari tentativi << Non saresti dovuta venire >> disse e Clarke abbassò lo sguardo scacciando le lacrime che minacciavano di uscire, ma riusciva comunque a percepire i suoi occhi su di lei, così ne sfuggi catapultandosi fuori dalla villa in cui vi era tenuto l'evento e dirigendosi sempre di corsa alla propria macchina.
Quando vi fu dentro guidò fino a raggiungere un parchetto isolato e spense il motore.
Non voleva tornare a casa in quello stato, le sue amiche l'avrebbero sommersa di domande e non aveva voglia di inventare ulteriori bugie o inutili spiegazioni.
Ripensò allo sguardo che le aveva rivoltò e tutto tornò a galla, ogni ricordo, ogni momento dell'anno passato tornò a divorarla.
Non era colpa sua...continuava a ripetersi tra sé e sé alternandolo a grida e pianto.

OCTAVIA


Octavia finse di non notare il letto non disfatto dell'amica quando la vide rientrare da lavoro e con altrettanta impeccabilità finse di non vedere le profonde occhiaie e il suo volto pallido << Raven per cena ha deciso di fare il pollo >> informò Clarke quando le raggiunse in cucina << Pollo? >> entrambe lo detestavano ma era il cibo preferito da Clarke e vedendo lo stato dell'amica avevano deciso di fare un eccezione per quella sera << Eh già sembra che qualcuno oggi sia fortunato >> commentò Raven lanciando un occhiata all'amica complice << Allora come è andato l'appuntamento di ieri sera? >> chiese Raven e Octavia quasi la fulminò con lo sguardo << Niente di speciale, al dire il vero ho lasciato perdere a metà serata e sono andata al cinema >> << Potevi invitarci! >> esclamò Octavia prendendo una mela dal cesto della frutta << Possiamo andarci insieme nel week-end se vi va >> propose Clarke prendendo un bicchiere d'acqua << Certo...sarebb... >> il cellulare di Octavia cominciò a suonare di nuovo interrompendola << Scusate è Bellamy >> informò dirigendosi dopodiché in camera << Si può sapere che cosa vuoi? >> << Ciao sorellina, piacere di sentire che stai bene, come va? >> fece lui divertito << E' da stamattina che cerco di chiamarti >> aggiunse dopodiché e Octavia riuscì a sentire anche una risata femminile che chiamava il nome del fratello << Si può sapere dove ti trovi? >> << Sei ancora troppo piccola per questo >> la ragazza alzò gli occhi al cielo e sospirò << Comunque per cosa mi hai chiamato? >> << Dovrai occuparti per un paio di giorni delle trattative con la Trikru Co., non sarò in città per concluderle e hanno bisogno di uno dei soci maggioritari della Blake Industries >> << Quindi devo firmare dei fogli? >> chiese un poco insicura sul da farsi << Sì, Octavia devi firmare dei fogli... >> fece scocciato lui dall'ignoranza della sorella sugli affari di famiglia << Ti aspettano tra due giorni mettiti d'accordo con la segretaria sull'orario, ti mando il suo numero per messaggio >> aggiunse, salutando la sorella e Octavia riuscì a sentire un: Adesso sono tutto tuo, prima che il contatto si chiudesse e sentì il pranzo risalirle lo stomaco.
<< Octavia è pronto! >> sentì la voce di Raven e raggiunse le amiche che si erano sedute al tavolo della cucina << Niente tv oggi? >> chiese stupita da quel cambiamento << No, niente tv oggi...perché devo darvi una notizia eccezionale >> fece Raven infilzando una patata.

 

LEXA


Anche per chi non fosse intimamente suo amico, riusciva a capire che quel giorno non era per niente di buon umore, infatti Lexa aveva richiesto che la sua allenatrice personale di Ju Jitsu la raggiungesse nella palestra aziendale che su suo ordine era stata completamente sgomberata.
Approfittò dell'ennesimo pugno dell'allenatrice per scaraventarla sul morbido materasso << Vuoi parlarne? >> chiese Anya alzandosi dal terreno, ma un grido di battaglia fu la risposta della ragazza che diresse un calcio che venne parato dall'amica che la catapultò sul terreno per montarvici poi sopra e sferrare un pugno che si fermò ad un centimetro dal volto di Lexa << Perché sembri davvero arrabbiata oggi >> aggiunse alzandosi in piedi e porgendo una mano all'altra per aiutarla ad alzarsi << Non sono arrabbiata! >> mentì ricominciando a sferrare pugni e calci << Davvero? Perché sono quasi certa che tu lo sia >> Anya conosceva Lexa sin dal College, insieme avevano frequentato Harvard e Anya aveva studiato per diventare un avvocato penale.
Lavorava per un ufficio legale molto prestigioso, ma non riusciva mai a rinunciare a del Ju Jitsu e ogniqualvolta che l'amica la chiamava per combattere non resisteva e si catapultava da lei, ignorando qualsiasi altra attività, anche il suo lavoro, ma del resto era diventata un importante avvocato di New York e le persone per cui lavorava non osavano contraddire le sue abitudini,visto le numerose cause che potevano vantare di aver vinto grazie a lei << Lo sai vero che con me puoi parlare? >> fece Anya approfittando dello squilibrio di Lexa per gettarla nuovamente a terra << Non ho voglia di parlarne >> Lexa si alzò da sola questa volta e prese l'asciugamano per pulirsi dal sudore, bevendo poi dell'acqua passando all'amica una bottiglietta << Tu non hai mai voglia di parlarne Lexa, ma poi alla fine parli e ti sfoghi. E sai che ti fa bene parlare >> Lexa osservò la ragazza che si era seduta sul materasso imitandola << Ieri all'evento di beneficenza c'era anche la Dottoressa Griffin >> rivelò liberando i capelli dall'elastico << E giuro Anya che avrei voluto... >> Lexa gridò e strinse le mani a pugno, facendo capire all'amica ciò che non aveva concluso di dire << E invece che cosa hai fatto? >> Lexa si inumidì le labbra e sospirò, scacciando la rabbia che le era tornata dopo tanto tempo << Non ho avuto l'occasione di fare niente...se ne è andata da sola, ha capito che era meglio così >> << Ma cosa ci faceva lì? Insomma non erano invitati solo i donatori e i sostenitori della fondazione ieri? >> chiese e Lexa prese un altro sorso dalla bottiglietta << Forse è uno dei donatori... >> si rispose Anya dicendo a voce alta ciò che Lexa non osava << Non può essere una sostenitrice della Costia Foundation >> << Perché? >> << Perché non può e basta! >> esclamò Lexa alzandosi in piedi e dirigendosi alle docce.

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NA: Ciao :) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aspetto con ansia le vostre recensioni positive o negative che siano ;)


 

   
 
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