Capitolo 25° I will always love you
Bene,
chiedo scusa per il ritardo, avevo finito il capitolo da un bel
pò, ma siccome sembrava che a nessuno la cosa interessava,
iniziavo a pensare di cancellare la storia.
Pensavate di sbarazzarvi di me, vero? Invece ho ricevuto la recensione
di MUSICAL, e così ho deciso di condividere con voi il mio
capitolo preferito. Purtroppo dovete sapere che ho molti impegni, la
scuola impegna troppo. Oggi ho finito però tutti i concorsi, di
lettura e scrittura, ma quest'anno sono di esami (3° media)
perciò ci metterò del tempo tra scuola e capitoli.
Però tra non molto avrò delle vacanze (dei miei compagni
partono a Londra, mentre io resto con voi =] ) e credo di poter
continuare per bene. Ho alcune idee, e credo, che la storia si stia per
concludere =[
Da un lato mi piace, e dall'altro mi dispiace.
Introducendovi
il capitolo, e dandovi un piccolo accenno, c'è la canzone (come
si capisce palesemente dal titolo) Di Whitney Houstone, non sono molto
brava in inglese, quindi è completamente paranormale che non ci
sia la traduzione (scovata da internet poi -.- che mito xD) però
se ci sono problemi di traduzione, la colpa non è mia u.u
Vabbè, mi ho rubato troppo tempo, vi lascio alla lettura.
Buona lettura,
vostra, Mia
< finalmente siete arrivate! Pensavo che non sareste più venute > espresse mio fratello ridendo mentre tutti entravano nel ristorante Paris. Il nome, alla fin fine, era azzeccato: sembrava davvero di essere a Parigi, c'erano dei gradovoli profumi nell'aria, alcuni dovevano provenire dalla cucina, al solo pensiero, il mio stomaco si contrasse dalla fame.
< simpaticissimo, dovevamo sbrigare delle cose > gli risposi non badando alla mia pancia.
Come si poteva pensare al cibo in un momento simile?
< ma come vi siete vestite? Siete bellissime. Forse non ve l’hanno detto ma è domani il matrimonio >mi fece presente mio fratello.
< lo sappiamo, infatti questi sono per le prove, domani non ci metteremo questi straccetti > ribattei io con la testa alta con nonchalance.
Alla mia destra potei scorgere un enorme sala da ballo. Appena lo vidi tratteni il fiato e ringraziai di non aver messo i tacchi che conservavo per il giorno dopo, e di aver optato per delle scarpe ballerine senza tacco.
Dopo varie chiacchere dove mi intrufolai a parlare con molti amici che non vedevo da tempo e a fare nuove amicizie con un sorriso forzato e stanco, direi quasi automatico. Stiracchiai le mani intorpidite da quante mani avevo stretto e questa era solo la vigilia!
Senza accorgermene un'altra musica s'infranse nell'aria gelida.
When man loves the woman
< ciao Bra! > una voce acuta mi fece voltare su me stessa.
< oh, ciao Valese! > la salutai con falso entusiasmo.
< sei davvero bellissima, questo vestito ti sta a pennello > disse a labbra strette come se stesse facendo uno sforzo incredibile.
< anche tu sei incantevole >
< e non hai ancora visto il vestito di domani, era di mia madre. Oggi non l’ho messo per Gotenuccio > mi spiegò con voce esageratamente (e volutamente) mielosa.
< oh, non crederai a queste superstizioni? >
< farò di tutto perché domani sia il giorno più bello della mia vita > mi disse fissandomi dritta negli occhi facendomi sentire freddo all'improvviso.
Sembrava tanto una minaccia.
Che le avevo fatto?
< della tua vita? Vorrai dire della vostra vita. Se non sbaglio si ci sposa in due > le chiesi ricambiando lo sguardo con più freddezza.
< Valese, vie... oh, ciao Bra sono felice che tu sia qui > Goten arrivò dietro di noi ad un tratto cogliendoci di sorpresa.
Si mise di fianco a Valese e le poggiò un braccio per le spalle.
Se non avessi avuto un buon autocontrollo avrei vomitato volentieri nel "bel viso della dolce sposa"
< anche io, scusatemi un attimo, devo andare a prendere un po’ d’aria.
Goten... Valese ... > li salutai mentre a passo svelto andai nel balcone mentre mi si inumidivano sempre di più gli occhi.
< BRA! ASPETTA! BRA! > Goten mi richiamava dalla sala.
Cosa voleva?
Le musica era finita, ora c’era un’altra canzone.
I will always love you
If I should stay
Se dovessi rimanere
< che cosa c’è? > gli chiesi senza voltarmi.
L'ultima cosa che io volevo e che mi vedesse in quello stato.
Cercai di asciugarmi leggermente gli occhi con le punte leggere delle dita senza disfare il trucco.
< per… perchè te ne sei andata così di fretta, ho fatto qualcosa di sbagliato? > mi domandò Goten con voce roca e troppo amabile.
I would only be in
your way.
finirei solo per intralciare la tua via
< sono stanca, tutto qua > mi giustificai non osandomi voltare verso di lui.
Se l'avessi guardato negli occhi, sarei scoppiata in lacrime.
< sei troppo stanca anche per ballare? > mi chiese con la sua unica voce calda e magica
So I'll go, but I know
< cosa? > mi sorpresi voltandomi verso di lui.
Cercando di ricacciare le lacrime lo guardai nei suoi immensi occhi neri.
< mi faresti l’onore di questo ballo? > mi chiese facendo un breve ed elegante inchino.
I'll think of you ev'ry step of the way.
penserò a te ad ogni passo della mia strada
Io feci un impercettibile segno di si con la testa.
La testa iniziava a girare mentre lui mi cingeva dolcemente la vita con le mani grandi e io gli circondavo il collo con le mie mani sottili. In quella posizione ero costretta a naufragare in quegli immensi occhi neri.
I will always love you.
I will always love you.
You, you, my darling you (mm).
ti amerò sempre
ti amerò sempre
tu, mio caro, tu
il mondo intorno a noi svanì, non c’era nessuno, solo noi, mentre il mio cuore cantava sordo le sue note di dolore. Faceva così male essere così vicini, sentendo quel divario tra noi.
Il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che anche Goten lo potesse sentire.
Bittersweet Memories.
That is all I'm taking with me.
Ricordi dolci e amari
questo é tutto quel che porto con me
Mi sembrava di vedere tutti i nostri ricordi, belli e brutti, sempre, in una morsa di dolore, che a pensarci mi sento a malapena le gambe. Perché lui era sempre stato con me, anche quando ero triste, lì a sollevarmi il morale, ad aiutarmi, ad asciugarmi le lacrime, o ridere con me.
Lui, semplicemente, il mio Goten.
So goodbye please don't cry.
We both know I'm not what you.
quindi addio, per favore non piangere
sappiamo entrambi che
Mi era concesso solo questo, un misero ballo, e dopo non sarebbe più stato il mio Goten, il giorno dopo non sarebbe più stato il ragazzo che mi asciugava le lacrime e che mi voleva bene.
Ma chi avrebbe pianto di questo?
Io, come una scema.
Ma non sono fatta per te
You need.
io non sono quel di cui tu hai bisogno
No, non ti merito, non sono ciò che ti serve, non so cucinare come Chichi o essere una buona donna di casa come tu vorresti. Non sono ordinata, non sono perfetta.
Ma lei si.
E ti aspetta.
I hope life treats you kind.
And I hope you have all you dreamed of.
Spero che la vita ti tratti con gentilezza
e spero che tu abbia tutto ciò che sognavi
Ma non era importante, l’unica cosa che mi interessava era la tua felicità e se era custodita in Valese, chi ero io per frenare quel treno chiamato amore?
Speravo solo la tua felicità, la tua famiglia che meritavi.
Speravo che almeno i tuoi sogni si realizzassero.
And I wish to you joy and happiness.
But above all this, I wish to you love.
e ti auguro gioia e felicità
ma soprattutto ti auguro di amare
Mi continuava a fissare con quegli così teneri e ridenti.
Mi fermai per l’ennesima volta ad indugiare nel suo viso etero e angelico imponendomi di non toccarlo.
Era un angelo. Una rosa nel giardino in cui io non potevo entrare, ma che potevo guardare da lontano sentendomi morire nella solitudine di una vita senza di lui.
You, darling I love you.
Oh, I'll always, I'll always love you (oo-oo)
tu, caro ti amo.
oh ti amerò, ti amerò sempre
Ecco, le sue mani lentamente leggere come le ali delle farfalle salgono nelle mie spalle. Dovevano allontanarsi... la musica era finita. Gli occhi neri mi fissavano annebbiati. I nostri nasi si toccavano appena, pochi centimetri li separavano, potevo sentire il suo respiro nel collo, era caldo, e rilasciava un vortice di fuoco. Era già sera, il buio intorno a me sembrava un ombra davanti al mio sole. Le luci erano abbassate... e lui era vicino... così vicino.
Senza accorgercene ci ritrovammo avvinghiati in un abbraccio, forse troppo vicino. Le nostre labbra erano vicine, e chiedevano solo di chiudere quella distanza. Io per errore mossi il naso contro il suo, le luci si erano abbassate, entrambi vedevamo poco e nulla, ma non era solo quella lampada che si stava fulminando a causare questo annebbiamento.
Le labbra si unirono in un fresco bacio, le luci si spensero definitivamente, portandoci in un buio pesto.
Io me ne accorsi a mala pena.
< Gotenuccio dove sei? Ho paura >
Una voce smielata ci divise, avevo il fiato corto come se avessi corso più di mille chilometri, eppure era stato un bacio leggero, anche troppo.
imprecai mentalmente contro me stessa, e corsi lontana da lui. Nonostante il buio riuscii a vedere dove mettevo i piedi, e uscire dal balcone che era vicino a noi, per poi volare via dal ristorante.
Sperai con tutto il mio cuore che nessuno mi avesse visto.
Dopo un lungo volo riuscii ad arrivare silenziosamente nella mia stanza. La casa era buia e silenziosa, i nonni dormivano dovevano dormire. Invidiai la loro felicità di essere sicuri di stare dormendo, di stare facendo un sogno, o meglio un incubo, che si sarebbe concluso.
Per me non era così.
Mi buttai nel letto soffocando le lacrime nere di mascara nel cuscino.