Salve a tutti! Questa fan fiction è un po' diversa ma spero che piaccia! I commenti (anche negativi) sono sempre ben accetti... mi fanno capire cosa ne pansate sul mio modo di scrivere, sulla storia e su tante altre cose!!! Anche uno piccolino ino ino mi va bene XDXDXD Buona lettura!!!
Capitolo 1
Correvo a una
velocità impossibile dopo aver oltrepassato la linea di partenza emettendo
tantissimo fumo con le mie ruote. Il rumore dell’inizio era musica per le mie
orecchie. La mia Volvo C-30, gentilmente modificata da mia sorella Rosalie, era
come creta nelle mie mani, ero in grado di controllarla facilmente.
Le ruote giravano
velocemente bruciando quasi l’asfalto, seguivano perfettamente ogni curva senza
nessuna difficoltà. Era notte fonda e la strada non era tra le migliori ma ,
almeno io, non dovevo preoccuparmene. C’erano quattro auto in gara, due di loro
era quasi negati. L’altro, un certo Tyler era abbastanza bravo ma, di certo non
poteva sperare di battere un Cullen. Dalla nostra parte c’era quel senso in più
che solo un vampiro aveva, oltre a un cospicuo budget da spendere in migliorie
che di certo non guastava.
Nonostante mia
sorella avesse previsto già il vincitore, l’adrenalina era entrata in circolo,
la sensazione era stupenda, mancava poco al traguardo ormai.
La macchina di
Tyler era a pochi metri di distanza da me, le avevo dato l’illusione di una
vittoria facile. Non poteva di certo competere con la potenza dei miei cavalli.
Il conducente
aveva già usato il nos ma era stato ingenuo, era
troppo presto, al traguardo mancavano ancora due chilometri. Sorrisi
malignamente. Che stupido! Pensai.
Finalmente,
premetti quel pulsante rosso che tanto amavo, l’avevo fatto posizionare vicino
al freno a mano. Quella sensazione che avevo mentre la mia auto schizzava a
tutta velocità verso il traguardo non aveva eguali, era puro delirio.
Dopo un secondo
esatto, l’auto raddoppiò la sua velocità, tutto appariva quasi sfocato ma la
mia vista era abituata, per me era quasi come una corsa tra i boschi.
Superai il
traguardo a trecento chilometri orari vincendo la gara e oltrepassando,
all’ultimo secondo, quel misero essere umano che mi stava maledicendo per
avergli soffiato il primo posto. Un po’ mi dispiaceva per lui, in fondo, per gli
umani, poteva anche essere pericoloso.
Frenai sgommando
davanti una folla esultante. C’erano un sacco di ragazzini tra i diciassette e
i ventinove anni.
Bravo fratellino pensò Emmet.
<< Avevi dei
dubbi?! >> sussurrai contento sapendo che mi avrebbe udito comunque.
In effetti no, ma sei stato formidabile.
Quella sgommata poi alla fine.. li hai stesi tutti!
Gli sorrisi. Mi
piaceva il suo entusiasmo, mi rendeva felice. Ritirai il premio in denaro,
caricai i miei fratelli in auto e ce ne andammo sotto gli sguardi invidiosi di
tutti.
Da quando avevo
iniziato a frequentare quel giro di corse clandestine, la mia vita era
cambiata. Cercavo di svolgere qualsiasi attività che riuscisse a provocarmi un
pizzico di felicità, adrenalina e svago. Dopo la mia trasformazione e la gioia
iniziale dovuta ad essa, mi ero accorto che la mia vita era monotona, vuota.
Quelle corse erano l’unica valvola di sfogo che mi distraeva da quel vuoto che
mi circondava.
Il ritorno fu
silenzioso, Alice e Jasper, quasi in simbiosi, stavano pensando ai loro
“progetti” per la mattinata mentre Emmet era ancora entusiasta per la gara.
Rosalie, invece, stava escogitando qualche nuovo stratagemma per aumentare
ancora di più la velocità della mia auto. Non ne capivo molto, le auto
preferivo guidarle più che aggiustarle. Quando mi serviva una revisione
lasciavo divertire mia sorella. Certo, se mi ci fossi messo d’impegno non mi
sarebbe stato di certo negato di capire ma, in ogni modo, preferivo non
interessarmene.
Una visione
interruppe i pensieri di Alice, mi collegai velocemente con la sua mente per
scorgerne tutti i dettagli. Stava guardando una ragazza, pallida. Non sapevamo
se era una di noi. Non riuscimmo a vedere i suoi occhi perché si stava voltando
facendo muovere al vento i suoi lunghi
capelli castani.
<< Alice,
chi era? >> Non lo so, Edward. Non
so dirti se è una di noi in visita o un’umana.
<< Ti è
sembrata pericolosa? >> Non
saprei.. Ho una strana sensazione ma, penso sia innocua.