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Autore: ChrisAndreini    13/07/2016    6 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quando gli scheletri hanno fratelli?

 

 

…Umpf!

“YEEEE!!! Adoro i tuoi lettori!!”

Io no!

“Solo perché ad ogni morte assumerò un po’ il controllo su di te. Non mi sembra tanto grave, anzi, è FANTASTICO!!!”

…già …fantastico…

“Su, su, procedi e muori, e poi muori, e poi muori, così prendo il controllo!!”

Un secondo, prego. Come avrete capito l’esito del sondaggio è stato questo. E’ stato proposto da molte persone…

“Fantastiche (e sadiche) persone!!”

…e quindi ogni volta che morirò d’ora in avanti Chara prenderà un tantino il controllo.

“E neanche il tempo di finire le rovine che lo assumerò pienamente!”

Ma se le ho appena finite!

“Appunto, non durerai due passi!”

Mi sottovaluti.

“Procedi e vedremo, non vedo l’ora di iniziare a togliere la censura, ca**o!!”

NON FINCHE’ IO VIVO!!

“Appunto”

…già … va bene, procediamo.

Appena uscii dalle rovine si abbatté contro di me un freddo bestiale.

Lo dico, non ho la più pallida idea delle leggi fisiche che permettessero alla neve di cadere sottoterra, ma questo è un mondo magico e poi io in fisica sono una cacchetta, quindi tralasciamo l’argomento.

Mi chiusi la giacca blu e mi abbassati la coda avvolgendomela poi intorno al collo a mo’ di sciarpa.

Poi procedetti a passi pesanti in mezzo alla neve, all’erta.

Perché non avevo la minima intenzione di morire!

“Ma su, prenditela comoda. Buttati nella neve, aspetta che qualche mostro ti trovi e ti faccia secca! Tanto poi rivivi”

Ci hai provato!

Accelerai il passo nel silenzio angosciante… ed inciampai in un legno pesante a terra, cadendo di faccia.

“E moristi, yeee!!”

NO! Mi rialzai sputando la neve.

-Mi è entrata nelle ossa- commentai tra me, rabbrividendo e stringendomi la giacca.

-Buona questa- disse una voce alle mie spalle, divertita.

Io mi girai di scatto, ma non c’era nessuno.

“Evvai! Muori! Muori! Muori!”

E PIANTALA!! Stai rendendo il capitolo piatto e noioso!!

“Uffa, e va bene, ma non vedo l’ora che schiatti!”

Lo hanno intuito tutti!

Mi misi a correre, ma neanche il tempo di fare due passi e sentii il suono del ramo che veniva spezzato di netto.

Non mi girai nemmeno a guardare e presto mi trovai davanti ad un ponte bloccato da delle sbarre.

Sbarre che però mi sembravano un po’ larghe per bloccare qualcuno. Persino Toriel ci sarebbe passata, e lei era enorme… non in senso offensivo, non intendo dire che fosse grassa!

“Se ti sentisse…”

Vabbè, comunque mentre le osservavo incerta su cosa fare, sentii dei passi dietro di me, e il fiato di un essere vivente dritto sul collo.

“Ma non era coperto dai capelli?”

E’ un modo di dire, perdiana!

-Umano!- iniziò a dirmi la figura, con voce tonante e spaventosa.

Non sentii molto altro, sobbalzai, iniziai a correre, inciampai e caddi dal ponte.

“SIIIII!!!”

Prima morte nella zona innevata.

Mi ritrovai di nuovo alla fine delle rovine.

“Te l’ho detto che non saresti durata due passi”

Chiusi gli occhi e respirai profondamente per calmarmi, non mi sentivo molto diversa.

“E’ un processo lento ma inevitabile. Muahahahah!!!”

Zitta!

Decisi di affrontare il pericolo a testa alta, e feci i percorso di prima senza sobbalzare (almeno non visibilmente) nemmeno una volta, e quando sentii dei passi dietro di me mi voltai per confrontare la figura con autorevolezza e…

E…

Osservai uno scheletro in felpa blu e sbarrai gli occhi, terrorizzata, mentre tutta il mio coraggio svaniva come la mia credibilità di raccontare una situazione al freddo con il caldo che tira questi giorni.

“Non mischiare il capitolo con la realtà!”

Lo fissai per qualche secondo, e lui fece altrettanto, con espressione indecifrabile.

Poi porse la sua mano sinistra nella mia direzione, e feci lo stesso errore di prima, senza curarmi di sembrare sgarbata (tanto probabilmente sarei morta di nuovo)

Era più forte di me, corsi nuovamente via con un sottile -Nope!- ed inciampai, cadendo.

“E siamo a…”

Ma non morii.

“Cosa?! Stai imbrogliando, non vale!!”

Ci fu una specie di strana forza gravitazionale, vidi tutto blu ed in men che non si dica ero di nuovo davanti allo scheletro, che per un nanosecondo sembrava avere l’occhio brillante.

-Cosa…?- esclamai a voce acuta, confusa.

-Cosa?- chiese lo scheletro, sollevando le spalle e facendo un sorrisino strano.

-Cosa!- indicai il ponte e la caduta libera alla quale ero scampata, ma lui ignorò la questione.

-Tu sei un’umana, giusto? Io sono Sans, Sans lo scheletro. Su, fatti aiutare ad alzarti- mi porse la mano sinistra, con un sorriso poco rassicurante.

Sul serio si chiamava Sans come il comic sans? Non aveva alcuno senso.

Lo squadrai un attimo, poi decisi di fidarmi, ma neanche il tempo di afferrarla che si sentii un suono parecchio molesto provenire da sotto i guanti che portava.

Io sobbalzai, e caddi di schiena nella neve fresca, lui rise di gusto.

-Oh, il vecchio scherzo del cuscino pernacchione nella mano funziona sempre- commentò, divertito.

-L’ho notato- sbuffai, infastidita. 

Tentai poi di rialzarmi, ma con il freddo stavo iniziando a perdere la sensibilità alle mani.

Lo scheletro mi aiutò, ancora divertito.

Io lo guardai storto, e mi allontanai, mettendo le mani in tasca.

-Su, non devi temere, è solo una enorme e fredda caverna piena di scheletri e mostri- mi rassicurò lui con un occhiolino.

-Vuoi uccidermi?- chiesi sollevando le mani e andando dritta al punto, un po’ spaventata.

-Nah. Dovrei essere a caccia di umani in questo momento, ma non mi va di catturare nessuno. Inoltre non mi va che quella psicopatica di Chara prenda il controllo su di te- 

“Vaffanc**o!!”

Io però mi ero un secondo distratta a chiedermi come facesse ad avere degli occhi se le orbite erano vuote, quindi non afferrai l’ultima parte.

-Aspetta che?!- chiesi, riscuotendomi.

-Mio fratello Papyrus, al contrario, è un fanatico- continuò lo scheletro senza ripetere, come se non mi avesse sentito, e l’informazione che mi diede mi fece del tutto dimenticare la constatazione precedente.

-F_fanatico?!- mi guardai intorno, preoccupata, senza neanche mettermi a domandarmi come facessero gli scheletri ad avere fratelli.

Anche se in effetti è proprio strano.

“No che non lo è. Se due fratelli muoiono e diventano scheletri sono comunque due fratelli”

Ah, già… sembrava strano però.

-Oh, guarda, è proprio lì- Sans che indicava un punto alle mie spalle, dove una piccola figura stava procedendo nella nostra direzione, mi riscosse dai miei pensieri.

-Oh Mimma!- esclamai terrorizzata, gettandomi dietro lo scheletro ed utilizzandolo come scudo umano.

“Ma non è umano, è uno scheletro”

Zitta tu!

-Su, nasconditi dietro quella grande lampada laggiù che convenientemente è a forma di umano, così non ti vedrà- Sans mi indicò un punto oltre al ponte, ed io lo squadrai confusa, facendo spuntare la testa da dietro la sua spalla.

Era parecchio basso.

“Beh, comunque più alto di te!”

Mi chiesi come facesse una lampada a forma di umano a nascondermi, e soprattutto cosa diavolo ci facesse una lampada a forma di umano nel bel mezzo dei boschi, e perché era a forma di umano.

Non aveva nessun senso.

-Che c’è, hai bisogno che ti prenda in braccio per attraversare il ponte?- mi provocò lo scheletro, interpretando male la mia esitazione.

Non è che avessi paura di cadere di nuovo come una pera cotta.

“Ah no?”

Forse solo un pochino.

Comunque non volevo dargliela vinta, e attraversai il ponte con attenzione, nascondendomi poi dietro la lampada, che era esattamente della mia misura ma non credevo mi avrebbe protetto poi così tanto.

Mi sollevai il cappuccio della felpa sulla testa ed iniziai a pregare qualche divinità a caso per salvarmi da quella situazione.

Il fantomatico Papyrus arrivò in pochi secondi.

-Hey, fratello!- lo salutò Sans, in tono rilassato.

-HEY UN CORNO! SONO GIORNI CHE NON RICALIBRI I TUOI PUZZLE!!-

Voce acuta e al maiuscolo, ricalibrare puzzle?

-Io ti conosco!- esclamai con molta poca lungimiranza, facendo spuntare la testa da dietro la lampada.

Sans si esibì in un facepalm molto divertito, Chara in uno molto seccato.

“Non posso fare facepalm, non avendo un corpo, e di certo non farei le stesse cose di quello scheletro”

Vabbè, comunque Papyrus mi guardò curioso, ed io sbarrai gli occhi, iniziando a pensare che forse era stata una cattiva idea.

“Forse?!”

-MI DISPIACE, NON CREDO DI RICORDARMI DI TE- mi disse lo scheletro, mortificato e osservandomi attentamente.

-Guarda, Paps, la lampada parla- commentò Sans, cercando di aiutarmi, e mettendo le mani nella tasca della felpa.

-Non sono una lampada, sono un’umana!- esclamai.

Non so come una persona possa essere così idiota…

“Neanche io”

…fatto sta che c’era qualcosa nell’espressione di Sans che mi aveva fatto venir voglia di contraddirlo.

“In questo momento farei davvero un enorme facepalm, se potessi”

Papyrus guardò me, poi guardò Sans, che aveva ancora quel sorriso sempiterno sul cranio scheletrico.

Non avrei saputo dire cosa pensasse.

“Probabilmente che eri l’umana più stupida che avesse mai visto.”

Probabilmente.

-SANS, QUELLA È UN’UMANA?- chiese Papyrus sottovoce al fratello, che alzò le spalle.

-Sembrerebbe di si- commentò lui, lanciandomi un’occhiata indecifrabile.

-No! Sono una lampada!- cercai di rimediare all’errore più idiota della mia vita, scomparendo dietro la mia copia in vetro.

-OH- commentò deluso Papyrus, prima di rivolgersi nuovamente al fratello.

“Wow, è persino più idiota di te!”

-COMUNQUE, SISTEMA IL TUO LAVORO!- gli ordinò.

-Ma come, mi faccio le ossa io a lavorarci- disse quello, con un occhiolino.

-E PIANTALA CON LE TUE BATTUTE! SONO RIDOTTE ALL’OSSO!- si lamentò Papyrus, facendo per andarsene.

-Bella questa, bro- commentò Sans, ridacchiando.

Papyrus si fermò sul posto, congelato, poi lanciò un’occhiataccia al fratello.

-NYEH HEH… HEH. SEI TU CHE MI CONTAGI! SMETTILA!- gli urlò contro, e Sans continuò a ridere.

Poi lo scheletro più alto se ne andò, commentando tra sé.

-PERO’ QUELLA LAMPADA SEMBRAVA DAVVERO UN UMANO…-

Io lo osservai finché non fu lontano.

-Puoi uscire ora- mi invitò Sans. Io eseguii con lo sguardo fisso all’orizzonte nel caso il fratello fosse tornato.

-Guarda che non è pericoloso, anche se tenta di esserlo. Vuole solo catturarti per entrare nella guardia reale. E a tal proposito, ultimamente è un po’ giù… non è che potresti rivelargli sul serio di essere un umano?- mi chiese speranzoso.

“Probabilmente ha capito quanta poca considerazione hai della tua vita”

-Beh…- non è che ne fossi entusiasta, anzi la cosa mi atterriva alquanto, perché a differenza di quello che dice Chara della mia vita importa eccome… anche se… effettivamente… non sembra.

-Vabbè, fa niente, speravo solo di migliorargli la giornata. Buona fortuna, umana, ti consiglio di continuare a fingerti una lampada. I mostri di queste parti non sono tutti clementi come me, ma se arrivi a Snowdin, a Est, dovresti riuscire a passare a Waterfalls senza molti problemi- mi diede indicazioni un po’ deluso, e fece per tornare nella direzione dove mi aveva trovato.

-Aspetta!- lo fermai, e lui si voltò -Se io continuassi a fingere di essere una lampada parlante che finge di essere un umano solo per sperimentare i suoi puzzle e renderlo contento andrebbe bene?- chiesi.

“Ca**ohaidetto?!”

Sans mi guardò confuso.

-Fingo di essere una lampada e dico a Papyrus che fingo di essere un umano per sperimentare…- provai a spiegarmi meglio, ma Sans continuava a guardarmi con gli occhi socchiusi, senza capire un beneamato carciofo -Non hai capito… va bene, dirò a Papyrus che sono un’umana- cedetti infine, sospirando.

-Fantastico, grazie mille!- Sans mi fece un largo sorriso e mi diede una pacca sulla spalla, poi mise le mani in tasca e tornò oltre al ponte.

“Avresti dovuto ucciderlo! Già lo odio!!”

Io no, sembra simpatico.

“A te stanno tutti simpatici”

Non tutti… ci sta… e poi quello… e lui… mmmm… diciamo che il fratello mi sembra un po’ pieno di sé per ora, se proprio devo prendere qualcuno che non mi sta simpatico.

“Più che dirlo lo stai pensando”

Se lo dicessi Sans mi polverizzerebbe.

“Non lo farebbe, anche se non sarebbe male.”

E mi crederebbe pazza.

“Già lo pensa”

Allora diciamo solo che non mi piace giudicare le persone, va bene?!

“No”

Ti ignorerò.

“Per quel che mi riguarda ucciderei Papyrus per vedere la reazione di Sans. La sua faccia da schiaffi col sorriso perenne mi urta”

Uff, procedetti, e tolsi il cappuccio da davanti al viso che non mi faceva vedere nulla.

Però mi strinsi la sciarpa-coda intorno al collo e…

“Soffocasti e moristi”

Ti prego, no! Che poi devo rifarmi tutto il dialogo con Sans, il nascondiglio e che noia. E poi da quando le sciarpe fatte di capelli soffocano.

“Se le stringi…”

Ma smettila, continuai e vidi una scatola, con dentro la cosa più bella che potessi sperare di trovare.

“Un coltello affilato? Cioccolata?”

-DEI GUANTI!!- esclamai con gioia, prendendo alla sprovvista un mostro con un cappello di ghiaccio che mi guardò stranoto e scappò via.

“Certo che ti emozioni per poco, anche se sono comunque un’ottima arma”

Ignorai Chara e li preso con gli occhi brillanti dall’emozione, indossandoli.

Erano arancioni come la T-shirt e pesanti come il piombo, ma almeno mi riscaldavano.

Tornai determinata seduta stante, e procedetti.

Certo, la determinazione non durò poi molto.

Infatti poco lontano Sans e Papyrus stavano parlando.

“Sans?”

Già, cosa c’è di strano?

“Ma non stava dall’altra parte della foresta? Come hai fatto a non vederlo mentre passava?!”

Boh, avrà usato una scorciatoia.

“Ma…”

Chara, e piantala!

Mi avvicinai titubante ai due, che non mi stavano degnando di uno sguardo, ma prima che potessi decidere di scappare via a gambe levate Papyrus si girò verso di me.

-OH, SANS! SANS!! LA LAMPADA DI PRIMA!- esclamò contento.

Probabilmente l’avevo giudicato male, sembrava così infantile.

-Ehm…- prima che potessi decidere di attenermi al mio piano originale e continuare ad essere una lampada, incrociai lo sguardo di Sans, ricordandomi la mia promessa.

Abbassai lo sguardo, stringendo i denti.

-A dire la verità… non sono una lampada- ammisi.

Papyrus si portò una mano alla bocca, scandalizzato.

-Io sono…- iniziai, interrompendomi per lasciare un po’ di suspense -…un’umana!- confermai, con sguardo fiero.

Papyrus emise un’esclamazione sorpresa, Sans, a causa di quel siparietto fin troppo assurdo, stava per rotolarsi a terra dal ridere.

“Io sto per vomitare per quanto sei deludente”

-SEI UN’UMANA?! SANS!! E’ UN’UMANA!!!- esclamò, felicissimo.

Sans sollevò le spalle.

-Evidentemente prima ti aveva mentito. Che maleducata!- commentò, lanciandomi un’occhiata dall’alto in basso molto divertita.

-EHI! Ti ricordo che è stata una tua…- iniziai ad arrabbiarmi, ma Papyrus mi interruppe, probabilmente senza neanche accorgersene visto che prima di parlare si era sistemato la voce ed aveva cercato di assumere un atteggiamento intimidatorio.

-UMANO! TU NON PASSERAI QUEST’AREA! IL GRANDE PAPYRUS TI CATTURERÀ E TI SPEDIRÀ ALLA CAPITALE, E POI… POI… NON SO COSA ACCADRÀ POI, MA PROCEDI A TUO RISCHIO E PERICOLO!! NYEH HEH HEH HEH!!!- e detto questo corse via euforico, ed io mi rivolsi a Sans, un po’ preoccupata.

-Non è che mi ucciderà?- chiesi, osservandolo camminare a grandi falcate e quasi inciampare nella neve.

Sans lo guardò intenerito.

-Nah, non è nel suo stile- mi rassicurò.

-Non era neanche nello stile di Toriel- commentai tra me e me.

Sans fece una faccia strana, poi continuò.

-Probabilmente ti porterà dritta nelle braccia di Undyne, che ti ucciderà senza che tu abbia nemmeno il tempo di salutarla, ma lui di persona non ti ucciderà sicuramente- mi fece un occhiolino, ma io ero sbiancata.

Lo guardai malissimo.

-Mimma Sans! Ma mi hai condannato a morte certa!! Ma vaff…- mi interruppi prima di pentirmi di quello che stavo dicendo, e tentai di calmarmi.

“…sta funzionando! Sei morta una sola volta e già sta funzionando!!”

Tra un po’ la parola che non ho detto a Sans la dico a te!

-E poi chi ti dice che Papyrus non mi farà niente, da quanto mi è sembrato ha un ego grande come una casa e un’ambizione più grande del suo cuore- esclamai senza nemmeno pensare a cosa stessi dicendo. Poi mi tappai immediatamente la bocca, ma ormai il danno era fatto.

Sans mi guardò con un’espressione davvero indecifrabile, ma comunque abbastanza seccata.

-Credo di conoscere meglio mio fratello di quanto non faccia tu. E… cerca di non morire troppe volte- mi disse, prima di tornare nel luogo da dove ero venuta, con le mani in tasca e il solito sorriso.

“…dovrebbe procedere più lentamente la tua discesa nella follia omicida. Stai spaventando pure me che ti controllo!”

Sta zitta! Non accadrà più… e non morirò più…

Sospirai, e continuai a camminare nel bosco, sperando di non essermi giocata per sempre un’eventuale amicizia con Sans.

Certo, era un po’ strano, un po’ traditore e voltagabbana per alcuni versi, ma ero abbastanza sicura che non mi volesse male, e che non fosse mio nemico.

O almeno ci speravo, perché mi sembra un nemico davvero difficile da affrontare.

“Oh, quoto in pieno, ragazzina! Una sfida che non vedo l’ora di affrontare!”

ZITTA TU! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Ho scritto quasi tutto in Inghilterra, quindi il freddo era credibile da scrivere.

Quando sono tornata in Italia e l’ho trascritto era un po’ meno credibile.

“Giusto un pochino -_-“

Un pochino parecchio, visto che mi sto sciogliendo manco fossi un vampiro al sole.

Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, Sans non me la racconta giusta su alcuni punti, ma che vi devo dire, è il mio personaggio preferito, perciò sarà importante in questa storia.

Salve come va?

“E TU CHE CA**O CI FAI QUI!!!!”

Voglio solo salutare i lettori che hanno votato che Chara prenda un po’ il controllo e dire loro: “Ma che vi passa per la testa?! Ci volete tutti morti?!”

“EH NO CARO MIO! LE VIRGOLETTE SONO MIE TU NON ME LE PUOI RUBARE!!”

Ma non ho usato mica il corsivo

“MA LE VIRGOLETTE SONO MIE!!!”

E allora? Il maiuscolo è di Paps ma tu lo stai usando ;)

“…”

BOOM! SPENTA!

Comunque Sans, non entrare nell’angolo autore, che la mia testa è già abbastanza affollata, con Frisk che è rintanata in un angolo senza che io neanche lo sappia.

Va bene. Anche perché è un casino per te modificare nell’editor di EFP tutte le volte il mio font perché sul tuo computer non ce l’hai, non è così? E a tal proposito, ci impiega un sacco a cambiare ogni cosa nei Font giusti quindi apprezzate lo sforzo (ho detto bene la mia battuta?)

Ma come fai a sapere tante cose?! O.o

Sapessi.

No, sapere è coniugato giusto. Come fai a sapessi non ha sens…ohhhh.

Forse volevi dire che non ha Sanso ;)

Comunque un grande applauso per l’arrivo di Sans e Papyrus.

Commentati numerosi come allo scorso capitolo (è stato bellissimo ricevere tutte quelle recensioni *^*) e un grandissimo bacione e alla prossima.

Wow, Sans l’ha proprio spenta Chara.

Speriamo per sempre.

“Humpf”

Come non detto.

   
 
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