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Autore: MadogV    15/07/2016    5 recensioni
Questa long sarà diversa da ogni altra presente in questo fandom, almeno fino ad ora. Si tratta di un progetto che crea non una long a romanzo, ma una long a telefilm, cioè ogni capitolo sarà da considerarsi come un episodio, il che comporta che la long sarà estremamente long e che chiuderà con un cliffangher, in vista della second season. Troverete vecchi e nuovi personaggi, molti usciranno e molti altri entreranno, molti saranno guest star e altri saranno fissi, salvo ribaltare le cose.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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Nella puntata precedente: Tre nuovi arrivi a Zootropolis e tutti con un progetto in testa: si va dal giovane Tiberius, nipote di Flash a Tai Cheng, ippopotamo dal temperamento caliente, passando per una maialina tutta “pepe” che vuole mettere le mani sopra la città.

 

La chiesa era gremita e il pesante organo suonava cupo, poi entrarono quattro grossi orsi polari, portando a spalla la bara.

Fru Fru al centro fra le due Judy, sua figlia e la sua amica, tratteneva a stento le lacrime, ma poi si rivolse a Judy:” Ricordati, non ci sono debiti d’onore fra noi, ma una vera e profonda amicizia. Ci saremo sempre l’una per l’altra, no?”

E Judy, con gli occhi gonfi di pianto, rispose solo con un accenno della testa.

E mentre ognuno dei presenti consolava l’altro, il coro gregoriano riprese con:

“Réquiem ætérnam dona eis, Dómine,

 et lux perpétua lúceat eis.

 Requiéscant in pace”

“Amen.” Risposerò i presenti.

Poi la parola venne presa dal prete, un vecchio tasso di nome Fra Tuck:” Cari fratelli. Care sorelle. Oggi consegniamo all’abbraccio di Dio, il nostro fratello. Non siamo tristi per lui, perché egli ci precede nella gloria eterna. Preghiamo perché egli, che ci ha preceduto e siede oggi alla mensa del Padre, interceda per noi.”

Nick Wilde era stato sempre un ateo convinto e quella situazione non faceva che rafforzare le sue convinzione che o Dio non esisteva o che, se esisteva, era un Dio crudele e quindi niente affatto degno di essere adorato.

Quale dio infatti toglieva ad un povero cucciolo di volpe la madre, con una malattia crudele (era stata quella, la morte prematura della madre, la ragione che lo aveva spinto a farsi quell’idea di Dio) o toglieva a una bella famiglia così numerosa e affiatata il padre.

Stu Hopps non meritava di morire, non così, non di infarto, quando aveva ancora molto da dare sia come padre, che come “uomo”.

Poi, mentre era assorto in quei pensieri, sentì la piccola zampa di Judy, che aveva tenuto stretta la sua tutto il tempo, allentare la presa.

Quel piccolo gesto, lo risvegliò dai suoi pensieri e lo portò a focalizzarsi vero il punto dove si stava consumando una piccola tragedia: Bonnie Hoppe, distrutta dal dolore, aveva avuto un mancamento ed era ora sorretta dalle due gemelle, Denise e Cecilia, mentre intorno a lei si creava un capannello di parenti e figli allarmati, nonché dei due nipoti Jeremy e Bonnie jr (i figli di Nick e Judy)

Era troppo da sopportare, tutte quelle emozioni tristi, tutta quella cupezza, era troppo per Nick, che ora temeva di abbandonarsi ad un qualche gesto impulsivo, come aveva fatto da cucciolo, quando, al funerale della madre, aveva distrutto la statua di un santo.

Per fortuna, o per miracolo, la sua “preghiera” fu ascoltata e sentendo il suo cerca persone vibrare, Nick emise un sospiro di sollievo.

Di scattò si alzò, senza neanche controllare se fosse un’emergenza o no, e si avvicinò a Judy e le disse:” Carotina, mi vogliono in centrale.”

Judy si girò verso di lui e lo fulminò con uno sguardo tra il triste e l’infuriato, che sembrava dire: “Ti prego mirtillino, non te ne andare. Non posso farcela da sola, non mi lasciare così.”

“Mi dispiace Judy, è un’emergenza.” Rispose la volpe dopo averla baciata.

Quando fu fuori, Nick respirò a pieni polmoni, nonostante la aria fosse afosa, per via della stagione estiva.

Poi si diresse in centrale a piedi, in modo da potersi strappare di dosso i brandelli emotivi del funerale e poter pianificare qualcosa per farsi perdonare da Judy.

Arrivato, entrò e si diresse verso il banco del portiere.

“Chanel mia cara, cosa hai per me?” Chiese con un certo tono suadente Nick all’antilope Madoqua che faceva da portiera.

“Signorina Dik Dik” Lo corresse l’antilope:” E comunque c’è qualcuno che la cerca in sala interrogatori.”

“Vado subito, miss.” Rispose in tono canzonatorio.

“Signorina, mi chiami signorina.” Gli urlò dietro l’antilope.

Quando arrivò nella sala, fredda e spartana, vide seduto e ammanettato un grosso ippopotamo scuro, tutto tatuato sul corpo e come unico vestimento dei corti pantaloncini in tela grezza.

L’ippopotamo quando vide Nick ruppe le catene delle manette.

“Notevole.” Disse Nick compassato:” Davvero notevole, ed erano manette rinforzate per ippopotami.”

“Taglia corto, volpe, voglio parlare col capitano di questa topaia.”

“E, di grazie, chi vorrebbe parlare con il capitano?” Continuò Nick con calma inglese.

“L’ex-maggiore Tai Cheng.” Disse l’ippopotamo.

Nick, a sentire quel nome, sbiancò.

Diamine, come aveva fatto a non riconoscerlo? Forse perché erano passati anni dall’ultima volta.

E ora che voleva?

Nella prossima puntata: Vecchie amicizie che diventano piani di conquista e amori inaspettati, e d’altronde “Vecchi amici, nuovi amori.”

   
 
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