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Autore: Harry Fine    15/07/2016    2 recensioni
In questa storia, il mondo è diviso in quattro parti, le tribù dell'acqua, la nazione del fuoco, i loro regno della Terra e i templi dell'aria, in cui i dominatori degli elementi vivono. All'inizio, l'armonia dominava su tutto, ma poi i dominatori del fuoco, dominati da un uomo pericoloso e geniale, attaccarono gli altri popoli, distruggendo l'equilibrio. In questa situazione, solo dodici giovani dominatori possono salvare il mondo. Ci riusciranno? O soccomberanno?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Naraku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando i nove giovani dominatori arrivarono a destinazione, il sole era quasi completamente tramontato. Una volta attraversate le enormi mura, davanti ai loro occhi si stagliò una città per la quale l’aggettivo gigantesca era un vero e proprio eufemismo. Era composta interamente da case robuste, alte due piani e simili a pagode dipinte interamente di verde e oro. Tutte portavano lo stemma del regno della terra, un grande cerchio dorato con un quadrato più piccolo all’interno, e tutte le innumerevoli strade brulicavano di vita in maniera incessante, nonostante la tarda ora. Ma l’edificio più imponente di tutti era il gigantesco palazzo alto almeno sei piani e largo il doppio che si trovava sopra un promontorio al limitare della città. Era sempre color smeraldo e oro, ma era pieno di colonne massicce e diverse decorazioni arabescate che ritraevano motivi di foglie e piante. Per accedere al portone, da cui sarebbe passato comodamente anche un pachiderma mastodontico, bisognava salire una scala di marmo lunghissima. 《Wow. Quello deve essere per forza il palazzo reale.》 Disse Miroku. 《Infatti è così. Dobbiamo subito andare a parlare con lui.》 Disse Tomoe. 《Inuyasha? Tu, Kurama e Rin avete ancora abbastanza energia da poterci trasportare tutti in volo?》《Certo. Non basta così poco a…》《NO! Niente volo! Cammineremo via terra!》 Disse Kikyo. 《Ma ci metteremmo ore anche solo ad arrivare ai piedi di quella scalinata e faremmo addirittura giorno prima di arrivare al portone! Hai idea di quanto sia grande Ba Sing Se!?》《È vero. Non possiamo perdere così tanto tempo.》 Concordò Nanami. 《Si. Almeno, volando ci risparmieremmo una sfacchinata epocale ed inutile.》 Rincararono Mizuki e Kurama. Anche gli altri erano d’accordo, quindi la dominatrice della terra fu di nuovo costretta a chiudere gli occhi per non guardare in basso. Nonostante avessero volato alla massima velocità, ci volle quasi un’ora e mezza per arrivare, tant’è che i bagliori rosati del tramonto erano quasi del tutto scomparsi dietro le montagne. Ma, di certo, avevano impiegato un settimo del tempo che ci avrebbero messo andando a piedi o anche solo più lentamente. Appena si ritrovarono di fronte all’imponente portone, i dominatori dell’aria si sedettero tutti a terra, piuttosto esausti per aver volato così velocemente, nonostante cercassero di non darlo a vedere. 《Va tutto bene?》 Chiese loro l’albino dagli occhi verdi. 《Tranquilli. È tutto a posto.》 Risposero i tre con il fiatone. 《Bene. Adesso che siamo arrivati, è il momento di…》 Iniziò a dire Kagome, ma non terminò la frase. Una specie di lunga corda metallica si era attorcigliata attorno al suo polso, bloccandole il braccio. Subito altre piovvero dal tetto, legandola come un salame. 《AIUTO!》 Urlò lei. Dal soffitto scesero all’istante almeno quindici soldati. Erano tutti uomini trentenni vestiti con delle lunghe ed ampie tuniche verdi e nere e dei cappelli a disco che gli coprivano metà del volto. 《Quelli devono essere per forza dei dominatori del metallo.》 Sentenziò Mizuki. 《Nessuno può provare ad entrare nel palazzo. Noi siamo i Dai li, le guardie di sua maestà il re della terra. Abbiamo il compito di respingere tutti gli intrusi.》 Dissero tutti all’unisono. Subito i ragazzi si fecero avanti. Tomoe si diede da fare fin dall’inizio, creando una piccola onda sismica che buttò tutti i loro avversari a gambe all’aria senza la minima difficoltà. 《Attenzione. Sono dominatori della terra!》 Urlò uno di quei tipi. I dominatori del metallo attaccarono per primi, buttando a terra i due dominatori dell’acqua più giovani con delle placche metalliche. I due cercarono di contrattaccare, ma non ci riuscirono. Solo allora Nanami si accorse di un dettaglio più che cruciale per lei e i suoi due compagni di dominio. 《Accidenti. Noi non abbiamo acqua da dominare qui! Siamo completamente inutili.》 Disse, decisamente frustrata. 《Parla per te bellezza. Io ho i miei assi nella manica. Letteralmente.》 Le rispose Miroku con il suo solito sorriso sghembo. Come aveva detto, dalle maniche del suo kimono partirono due potenti getti d’acqua che colsero di sorpresa quegli stranissimi tizi. Subito, si premurò di trasformarla in vapore, avvolgendo alcuni dei suoi avversari, e congelarla in un attimo, bloccando quasi un quarto delle guardie dentro un blocco. Anche Kikyo e Inuyasha cominciarono a darle di santa ragione, dominando grosse masse di aria e roccia e buttando i Dai li giù dalla scalinata. Poi, si precipitarono a districare dalle funi di metallo Kagome, che, una volta libera, creò una gigantesca bufera di foglie che sbattè tutte le guardie contro il muro, lasciandole svenute per terra o le buttò giù dalla scalinata. 《Se mi fate arrabbiare, ne pagherete le conseguenze.》 Disse con un’espressione che metteva paura. Subito entrarono tutti e iniziarono a correre per gli innumerevoli corridoi del castello ricoperti da lunghi tappeti pregiati e affreschi sulle pareti, cercando la sala del trono. Alla fine, si ritrovarono di fronte ad un portone chiuso a chiave imponente quasi come quello dell’entrata del palazzo. 《Bene. Io credo proprio che ci siamo.》 Commentò Rin eccitata. 《Si. Allora, chi di voi fa gli onori di casa?》 Domandò Kurama con il suo solito tono sarcastico. 《Credo di poterci pensare io.》 Disse Kikyo. Con i movimenti rigidi che caratterizzavano il suo dominio, iniziò ad accartocciare il portone di metallo, abbattendolo. Si ritrovarono dentro un stanza grande quanto l’intero villaggio della tribù dell’acqua. Era completamente verde e oro e piena di colonne e affreschi, come il resto, ma era caratterizzata da un’eleganza troppo celestiale da poter essere descritta a parole. Sul trono al limitare della sala, c’era un uomo sulla quarantina dal volto pallido e cordiale, con un paio di occhi giallo limone nascosti dietro un paio di occhiali tondi e i capelli corti dello stesso colore delle sue iridi. Vestiva con un elegante kimono verde smeraldo e verde chiaro abbastanza ampio e pregiato e un anello con il simbolo del regno della terra, simbolo della sua appartenenza alla dinastia reale, sul suo indice. Subito alcuni Dai li cercarono di respingere i nove dominatori, ma Nanami e Mizuki, ancora seccati per essere stati messi al tappeto dagli altri soldati, dominarono l’acqua presente in un paio di scenografiche fontane lì vicino e resero pan per focaccia ai loro avversari. Tutti corsero verso il re, che era rimasto calmo di fronte a quella scena. 《Sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati. Devo dire che Inu, Miketsukami e Ririchyio hanno fatto un ottimo lavoro nell’insegnarvi l’arte del dominio. Non mi aspettavo niente di meno da voi. Comunque, perché siete venuti qui?》《Perché dobbiamo chiedere il vostro aiuto, mio re.》 Rispose Tomoe con un inchino. 《Non serve essere così formale, mia cara shiro kitsune. Io sono un grande amico del tuo maestro. Chiamami Mikage.》 Gli rispose l’uomo gentilmente. Lui rimase leggermente sorpreso nel sentirsi chiamare “volpe bianca” anche da lui, ma decise di passarci sopra. 《Visto? Perfino il re della terra ti dà della kitsune.》 Disse Kurama, incapace di trattenersi. Il ragazzo, stavolta, gli rivolse un’occhiata inceneritrice, per poi rivolgersi nuovamente a Mikage. 《Abbiamo bisogno del suo aiuto per rispondere agli attacchi della nazione del fuoco. Hanno distrutto entrambe le tribù dell’acqua e stanno collezionando troppe vittorie nelle colonie del regno della terra e nei templi minori dei monaci dell’aria. E la cosa più grave è che Naraku ha rapito tutti i quattro ex guardiani. Temiamo che possa avergli fatto qualcosa di male. Lo percepiamo tutti.》. Questa volta, l’uomo perse la calma. 《Non ci posso credere. Prima Renshou. E adesso anche Miketsukami. Non avrei mai creduto che potesse spingersi così in là.》《Scusi, ma chi è Renshou?》. Mikage sospirò. 《Renshou, era uno dei miei migliori amici. Un tempo, eravamo tutti amici. Guardate.》. Muovendo le mani, il pavimento del suo palazzo si deformò, facendo apparire una specie di superficie riflettente simile ad uno specchio. All’interno si potevano vedere i volti di tre ragazzi sui diciannove anni. Il primo era Miketsukami, il secondo Mikage, mentre il terzo era un ragazzo attraente con i lunghi e spettinati capelli color porpora spento raccolti in una coda bassa e un tatuaggio arabescato blu che partiva dalla tempia destra fino al petto, attraversando uno dei suoi occhi verde petrolio. 《Come ben sapete, Inu, Izayoi, Ririchyio e Miketsukami non erano i soli a voler diventare guardiani. Come voi, eravamo tre apprendisti per elemento. Quelli sono gli aspiranti protettori della forza della terra. Io, Miketsukami e Renshou. Per l’aria erano Inu, Kagura e Suiro. Per l’acqua Ririchyio, Nobara e Sakuna. E per il fuoco erano Izayoi, Suiro e…Naraku.》. L’ultimo nome fece sbarrare gli occhi a tutti i presenti. 《Naraku voleva diventare un guardiano?》《Si. Ma un tempo era diverso. Un tempo, era uno dei miei più cari amici.》. La scena riflessa dentro l’enorme specchio cambiò. Adesso, oltre a i loro maestri, Naraku, Renshou e Mikage, c’erano altro cinque ragazzi più o meno della loro età. I primi due, probabilmente dominatori dell’aria, dato che indossavano dei kimono bianchi e rossi, erano una ragazza con una crocchia di capelli neri, gli occhi rossi e i lineamenti affilati ed eleganti, e l’altro era un ragazzo bellissimo con lunghi capelli lavanda chiaro che incorniciato il volto delicato e gli occhi calmi dello stesso colore. I secondi, sicuramente dominatori dell’acqua visto i colori azzurri del loro abbigliamento, erano un uomo molto alto con una benda su uno dei suoi occhi verdi, una treccia di capelli bianco-violastri e la pelle di una strana colorazione semi-verdastra. Poi, accanto a lui, c’era una ragazza bellissima con lunghissimi capelli platinati, l’incarnato pallido e un paio di impressionanti occhi verde acqua. E l’ultimo, senza dubbio un dominatore del fuoco, era decisamente imponente, con severi occhi verde spento sul volto spigoloso e cortissimi capelli castano scuro. 《Loro sono tutti gli apprendisti precedenti a voi. Un tempo, eravamo carissimi amici.》 Disse con una punta di malinconica. 《Che cosa è successo?》 Chiese Kagome. 《Beh, dopo la fine del nostro addestramento, i vecchi guardiani ci chiamarono per annunciarci quelli che avevano ritenuto degni di diventare i nuovi guardiani. Eravamo tutti decisamente emozionati, e avevamo anche promesso che, su chiunque fosse ricaduta la scelta, gli altri non avrebbero portato rancore nei loro confronti. Alla fine, i prescelti furono, come ben sapete, Inu per l’aria, Ririchyio per l’acqua, Miketsukami per la terra e Izayoi per il fuoco. Noi altri eravamo orgogliosi di loro, ma Naraku no. Era più che comprensibile. Tutti quanti pensavamo che sarebbe stato lui il protettore della nazione del fuoco, soprattutto perché non c’erano mai stati guardiani donne per il fuoco, ma quella volta non fu così. Questo fatto diventò la sua ossessione. Per quanto lui fosse il principe ereditario, voleva anche proteggere attivamente il suo popolo. E per questo, nonostante fossero passati quasi due anni, non faceva che implorare Renkotsu, il suo maestro, di cambiare idea. Ma lui rifiutava sempre, convincendolo sempre di più che lui avesse deciso di non nominarlo guardiano solo perché aveva paura del suo potere. Alla fine, decise che, secondo lui, l’unico modo per riavere quello che gli era stato tolto, era affrontare e sconfiggere definitivamente Izayoi. Lei, che lo reputava come un fratello maggiore, non volle farlo, ma lui attaccò comunque. Jiro intervenne per fermarlo, scatenando ancora di più la sua rabbia. Lui utilizzò il suo dominio per causare un’enorme esplosione che costrinse ad intervenire anche me e gli altri. Per evitare di fare del male a qualcuno, Inu, Kagura e Suiro ci trasportarono tutti al polo sud. Lì, Naraku disse che, se lo avessimo aiutato a convincere Renkotsu, tutto sarebbe tornato come prima. Noi gli rispondemmo che i nostri maestri erano sempre stati saggi e sceglievano cosa fare pensando solo al bene delle nazioni. Questa fu, per così dire, la proverbiale goccia che fece traboccare il vaso. Utilizzò una delle tecniche più potenti del dominio del fuoco, il fulmine, e continuò ad attaccare come un forsennato. Come se noi fossimo stati degli estranei, non persone che lo avevano sempre considerato un fratello. Infatti, noi non volevamo combattere al massimo, per non fargli del male, ma poi accadde. Un fulmine più potente degli altri fece franare il terreno del monte a strapiombo dove si stava svolgendo lo scontro. Solo io, Jiro, Inu, Izayoi, Ririchyio e Miketsukami riuscimmo a salvarci, mentre gli altri, colti di sorpresa, precipitarono giù. Quando Naraku si rese conto di ciò che era successo, di quello che lui aveva fatto succedere, rimase immobile a causa dell’orrore perché sapeva che non c’era più niente da fare. Scendemmo tutti giù dalla montagna e li vedemmo. I loro corpi straziati dalla caduta e dalle pietre che erano precipitate con loro.》. I suoi occhi erano diventati lucidi, mentre lo specchio mostrava l’immagine di cinque corpi ricoperti di sangue, gli occhi vitrei e gli arti piegati in angolazioni innaturali, circondati da neve e rocce. Mikage riprese a parlare. 《Solo Suiro, incredibilmente e miracolosamente, riuscì a sopravvivere, ma riportò gravissime lesioni in tutto il corpo, soprattutto alla colonna vertebrale, rendendolo quasi completamente paralitico. Purtroppo, le morti di Renshou, Nobara, Kagura e Sakuna e la paralisi permanente di Suiro spezzarono definitivamente il profondo legame che avevamo avuto fin da bambini. Naraku spodestò suo padre e, dopo aver scacciato Izayoi dalla sua casa e preso il suo figlio maggiore sotto la sua ala, continuò, con ancora più crudeltà, questa inutile guerra che, prima di quella battaglia al polo, avrebbe cercato in ogni modo di fermare.》《Un secondo.》 Intervenne Nanami. 《Chi sarebbe il figlio maggiore? Izayoi è la madre di Inuyasha.》《Si, ma lei è Ririchyio erano rimaste entrambe incinta piuttosto giovani. Ma, per la sua identità, credo che lo abbiate già incontrato.》. Tutti ci arrivarono in un lampo, ma rimasero in silenzio. Il re della terra riprese. 《A causa sua, Inu fu costretto a tornare ai templi dell’aria con Suiro per proteggerli. Ririchyio dovette a separarsi da suo figlio Ryota, appena undicenne, per tornare alla tribù dell’acqua artica e lui fu affidato a suo padre Miketsukami, che tornò qui con me. Io presi il mio posto sul trono e lui addestrò il suo piccolo. Purtroppo, dopo sei anni, le truppe della nazione del fuoco riuscirono ad arrivare qui, a Ba Sing Se, e cercarono di espugnare le mura. I nostri dominatori della terra, inclusi io, Ryota e suo padre, combatterono con coraggio e forza, respingendo quasi tutti i soldati, ma non sapevamo che Naraku era tra loro. Quando ce lo ritrovammo davanti, era decisamente cambiato. Era diventato un tiranno maligno, sadico e pronto a tutto pur di soddisfare i suoi scopi. Ci disse che aveva completamente distrutto la tribù dell’acqua antartica e che, se non volevamo fare la stessa fine, avremmo dovuto arrenderci e consegnargli il regno. Noi, ovviamente ci opponemmo e lui ricominciò ad attaccarci. Miketsukami fece altrettanto, ma non fu in grado di sopraffarlo. Ryota intervenne per salvare suo padre, ma venne colpito a tradimento. Un fulmine. La stessa medesima tecnica che uccise i miei più cari amici, stroncò anche la vita di un ragazzo innocente davanti ai miei occhi. Non mi ero mai sentito così inutile e impotente come in quei momenti. Dopo, le cose peggiorarono sempre di più, fino ad arrivare alla situazione attuale.》 Terminò con tristezza, mentre lo specchio svaniva. 《Perché ci sta raccontando tutto questo?》 Domandò Tomoe. 《Perché ora tocca a voi, shiro kitsune. Siete diventati l’unica possibilità di fermare Naraku. E fare quello che noi non siamo stati in grado di fare in una vita. Dovete solo aspettare l’arrivo della notte più lunga dell’anno.》. Stava per aggiungere qualcos’altro, ma un forte rumore segnalò la presenza dei dominatori del fuoco. 《Ma che razza di tempismo!》 Urlò Inuyasha, esasperato.
   
 
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