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Autore: Fantasy090    15/07/2016    2 recensioni
PercyJackson!AU Teen!lock e ovviamente Johnlock (il titolo non mentiva)
-o-
Una volta una persona mi disse che l’uomo medio usa solo il 5% delle sue capacità cerebrali.
Probabilmente un mezzosangue medio ne usa il 2%, altrimenti non mi spiego come una normalissima gita al British Museum possa essersi trasformata in un disastro epocale in meno di mezza giornata. 
[Ho già detto che mi dispiace, John!].
Si. Certo...
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La vita del tranquillo studente John Watson trascorre pacifica e alquanto noiosa, fino a che un saccente semidio (tale Sherlock Holmes) dagli intrattabili capelli neri e dai pericolosi occhi grigio-azzurri (o forse verdi?) non entrerà nella sua vita (senza bussare e con un'orda di mostri alle calcagne).
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
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catturiamo una bandiera

{JOHN}

 

Quel giorno mi svegliai con il sospetto che la giornata avrebbe avuto risvolti inaspettati. Il che, solitamente, voleva dire spiacevoli.

Provai ad ignorare il presentimento tirandomi il lenzuolo fino al mento e coprendomi gli occhi con il braccio.

Già da qualche ora era iniziato il quotidiano viavai della casa dodici, cosa non sempre gradevole, specialmente se la sera prima eri impegnato a fare le ore piccole.

Nulla che riguardi alcolici o gioco d'azzardo (come notoriamente accadeva tra le fila dei figli più o meno maggiorenni di Ermes), anzi. E' da una settimana circa che, bene ho male, ho iniziato a prendere parte agli allenamenti. Sebastian, un figlio riconosciuto dal dio dei ladri, si è offerto fin da subito di addestrarmi.

E' alto almeno due spanne più di me, ma, nonostante una cicatrice sulla guancia sinistra, è una persona incredibilmente affidabile.

E' uno spadaccino assurdamente bravo e molti al campo lo temono. Un po' forse anche perchè parla davvero poco, tipo a monosillabi. Le frasi più lunghe che gli ho sentito pronunciare sono quando mi dà indicazioni su come tenere in mano l'arma.

Effettivamente è di poche parole, ma un ottimo osservatore e soprattutto una persona paziente. Ha continuato ad allenarmi anche quando è risultato chiaro che la spada non è esattamente l'arma per me. Probabilmente è come diceva il signor Holmes: l'ultima volta è stata solo la fortuna del principiante.

Per ovviare alla mia mancanza di conoscenza riguardo qualunque campo della cosiddetta arte della guerra, alla sera Lestrade si è offerto di insegnarmi le basi della lotta corpo a corpo. Continua a ripetere che fintanto che non avrò trovato l'arma adatta a me, è necessario irrobustire il corpo.

Ecco dunque svelato il mio passatempo notturno. Decisamente molto meno rilassante di una partita a pocker.

Quella notte in particolare avevo dormito davvero male, avevo i muscoli delle braccia terribilmente indolenziti, e, cosa ancora peggiore, il mio i-pod continuava ad essere morto nonostante mi fossi fatto prestare tre diversi caricatori.

Mi avviai assonnato verso i campi di allenamento, ma non sembrava esserci nessuno. I bersagli erano stati ripuliti dalle frecce del giorno prima e le armi rimesse nell’armeria.

Incerto mi accostai al limitare del bosco. Una ninfa stava innaffiando le radici del suo albero. Mi fece un veloce cenno di saluto e poi tornò concentrata al suo lavoro. Più avanti, vicino al lago, alcune driadi giocavano a spruzzarsi creando qua e là piccoli arcobaleni.

Decisamente una splendida giornata, eppure quel sottile senso di ansia non voleva abbandonarmi. Non sapendo bene cosa fare mi diressi verso il padiglione per fare colazione, nonostante fosse relativamente presto.

Che stessero ancora tutti dormendo?

Con uno sbadiglio varcai gli archi di pietra che circondavano il centro del campo. Con stupore mi accorsi che tutti avevano già preso posto e mangiavano in silenzio. Alcuni ritardatari dietro di me si affrettarono a raggiungere il proprio tavolo. Incerto mi sedetti sul mio angolino di panca. Michael, affianco a me, mi strizzò l'occhio con fare cospiratore.

-Mi auguro tu sia pronto Watson, ci sarà da divertirsi- annunciò esaltato.

Lo osservai interdetto.

-Pronto per cosa?- provai a chiedere, ma in quel momento Lestrade si alzò in piedi dal tavolo principale.

Mormorii d'eccitazione si levarono dalla sala.

-Ragazzi, è con grande piacere ed entusiasmo che vi annuncio che la giornata della caccia alla bandiera è ufficialmente iniziata.-

Fischi di approvazione.

-Quest'estate, come sempre, i vostri capi cabina, durante la settimana, hanno discusso le alleanze, che presto saranno rese note a tutti, ma prima...- si fermò un istante -... il signor Holmes vi ricorderà il regolamento, giusto per evitare che qualcuno- sottolineò osservando severo il tavolo della casa di Ares -possa accidentalmente ferire un compagno o farsi male. Lascio quindi a lui la parola.- concluse sorridendo.

Il signor Holmes si alzò e nel padiglione cadde un silenzio di tomba.

-Vi ricordo che durante la partita è assolutamente vietato uccidere e o ferire più o meno gravemente l'avversario. I limiti sono l'intera foresta, ma per il vostro bene vi sconsiglio di addentrarvici troppo...-

L'idea che qualcuno potesse vedersela brutta sembrava divertirlo.

-La metà campo è rappresentata dal ruscello. La squadra che riuscirà per prima a portare la bandiera avversaria nella propria metà campo avrà vinto. Buona fortuna e tutto il resto.- concluse sbrigativo.

Decisamente non era qualcuno a proprio agio coi ragazzi.

Lestrade fece un cenno e i capi cabina si alzarono dai rispettivi tavoli e si avvicinarono a quello centrale. Due bandiere bianche che parevano degli stendardi araldici sventolavano tristemente.

-Poichè è stata la casa di Atena a vincere la precedente partita, sarà il loro caposquadra ad annunciare le alleanze.-

In quel momento una delle due bandire prese a bruciare come se qualcuno ci avesse passato sopra l'accendino. Quando le fiamme si spensero la bandiera era diventata color argento, con al centro ricamato lo stemma della casa di Atena, una civetta.

Dal rispettivo tavolo si alzò un grido di esultanza. Un ragazzo alto e biondo, con degli occhiali neri, fece un passo avanti rispetto al gruppo dei capi cabina e annunciò -Quest’anno le squadre alleate con la casa di Atena saranno quelle di Ermes...-dal nostro tavolo si levò un urlo di giubilo, neanche avessimo vinto alla lotteria.

-E' una buona cosa?- chiesi incerto a Michael.

-Amico, scherzi? Avere la casa di Atena dalla propria parte è come avere già la vittoria in tasca. Nessuno li batte in quanto strategia. Tranne forse...- Non concluse la frase, ma dal tono scommisi che si trattava di qualcuno non molto simpatico.

-...Demetra...- continuò il figlio di Atena -... e Apollo-

La seconda bandiera prese a bruciare, rivelando nella stoffa rosso sangue lo stemma di un cinghiale con delle armi ai lati della testa.

A quel punto si fece avanti una ragazza che solo a guardarla le piante di fragola nell'orto del campo sarebbero potute appassire.

-Teresa Buth, capo cabina della casa di Ares. Fatti un favore, amico, stalle alla larga.- mi bisbigliò Michael. Direi che il consiglio era piuttosto inutile, l'avrei fatto comunque. Decisamente Teresa era qualcuno da cui guardarsi bene.

Con una voce che assomigliava agli orchi nel film del Signore degli Anelli prese parola - Con la casa di Ares si schierano Efesto, Afrodite, Dionisio... e Ade- concluse di malavoglia grugnendo.

Dal tavolo di Ares si levarono numerose proteste, così come da quello di Afrodite, Dionisio ed Efesto.

Mi voltai sorpreso.

-Sono davvero così terribili i figli di Ade?- chiesi stupito.

Michael mi guardò come se gli avessi non mi avesse mai visto prima. Poi si ricordò che ero arrivato solo da una settimana e sembrò ricomporsi un poco.

-Non i figli, ma IL figlio. E ti assicuro che basta e avanza per la sua casa e le prossime dieci generazioni di mezzosangue.-

Giusto, c'era la questione dei figlio dei tre "pezzi grossi", come li aveva definiti Sebastian con una punta di sarcasmo.

-Comunque se dici così significa che non hai ancora conosciuto Sherlock Holmes-

-Holmes, ma è...?-

-Già. E ti assicuro che suo fratello maggiore è una pasta al burro in confronto.-

Avendo conosciuto un poco di ciò che era capace di fare il Signor Holmes mi vennero i brividi. Decisamente una persona ancora peggio non poteva semplicemente esistere, giusto?

Davanti al mio sguardo incerto Michael mi rifilò una sonora pacca sulla spalla - Provare per credere, amico. Provare per credere...-

Con un veloce battito di mani Lestrade ci spedì a prepararci.

A quel punto la sottile ansia si trasformò in un brutto presentimento vero e proprio.

 

 

-Ma è corretto che siano tre case contro quattro?- chiesi perplesso a Sebastian mentre mi spiegava per la terza volta come allacciare le protezioni.

-La casa di Ermes è grande- rispose semplicemente.

In effetti da sola valeva come due case. Se poi la casa di Ade era composta da un unico membro…

Il suono lungo di un corno ci richiamò nel bosco.

Al via un nugolo di persone si disperse nella foresta, e io con loro.

Le protezioni, color argento per distinguerci dagli alleati della casa di Ade, erano leggere ma comunque scomode per muoversi e l’elmo era di due taglie più grande e continuava a scivolarmi sugli occhi.

Secondo la strategia impostata dai figli di Atena avremmo dovuto portare gli avversari al centro del sentiero, mentre il resto di noi sarebbe passata ai lati non vista.

Poteva funzionare, ma dubitavo che gli altri si sarebbero fatti fregare da un piano del genere. Probabilmente c’era sotto qualcos’altro.

Mentre pensavo mi accorsi che ero rimasto indietro. Accelerai il passo, superando il ruscello e addentrandomi in territorio nemico. In lontananza si sentivano già i rumori dello scontro.

Strinsi forte l’impugnatura dalla spada che Sebastian mi aveva dato.

Era più corta delle spade che ero abituato ad utilizzare, ma in qualche me la sarei cavata anche con quella. D’altronde era l‘unica spada rimasta nell’armeria, spuntata per pura fortuna da una vecchia cassa di legno. Il bronzo stava ormai lasciando il posto a macchie di ruggine.

Assomigliava molto alla spada che mi aveva salvato al museo durante lo scontro. Pregai che potesse salvarmi anche da quello che stavo per affrontare.

Alla mia sinistra sembrava esserci un sentiero alternativo che girava intorno alla collinetta su cui si stavano svolgendo le battaglie. Molto più sicuro. Iniziai perciò a seguire il sentiero.

Probabilmente fu la prima mossa sbagliata che feci.

La seconda fu quella di accorgermi un secondo troppo tardi che dietro alcuni cespugli un gruppo di figli di Ares si era radunato intorno ad un povero sventurato.

Ovviamente Teresa Buth guidava la cerchia. La mia solita fortuna sfacciata.

Ettari di bosco e chi vado a trovare se non lei?

Incerto, mi accovacciai dietro ad un tronco osservando la scena…

 

 

[Esistono diverse categorie di idioti al campo e, in generale, nel mondo.

Quelli che sono idioti e si comportano da idioti.

Quelli che si credono intelligenti e si comportano da idioti.

Quelli che sono intelligenti, ma la maggior parte delle volte si comportano comunque da idioti.

E poi ci sono i figli di Ares.

Quelli che quando Atena distribuiva l’intelligenza loro erano in fila per farsi affilare le spade. Il genere di persone che definirle “senza cervello” è un insulto alle meduse.

In particolare rientrano nell’ultima categoria Teresa Buth e i suoi amici imbecilli.]

Me ne sono reso conto… Perché le meduse?

[Perché le meduse non hanno un organo che funge loro da cervello, John.]

Ah.

 

 

-Ti ha dato completamente di volta il cervello, Buth?! Se non lo hai notato sono nella vostra stessa squadra!- esclama una voce.

Dalla distanza non riuscivo a capire a chi appartenga.

E’ strano, però. Mi sembra di averla già sentita da qualche parte…

-Nient’affatto, sto seguendo le regole. Come ci è stato ricordato oggi “è assolutamente vietato uccidere e o ferire gravemente l'avversario”, ma si da il caso che tu, come hai appena detto, sia parte della nostra stessa squadra.- sottolineò Teresa ridacchiando. -Sarà un vero peccato rovinare il tuo bel visino, Holmes, ma sai, non credo di aver proprio digerito la tua soffiata a Lestrade riguardo le armi modificate…- concluse malevola.

Mentre parlava girava intorno al ragazzo, come un predatore con la sua preda. Scegliendo il momento migliore per colpire.

Quando finalmente vidi di chi si trattava trattenni a stento un’esclamazione di sorpresa.

Così era lui il misterioso Sherlock Holmes. Senza ombra di dubbio era il ragazzino del museo, ma probabilmente avrei dovuto aspettarmelo. Il destino sembrava divertirsi molto a giocare con me nell’ultimo periodo.

Teresa nel frattempo lo aveva fatto afferrare per i capelli da uno dei suoi mastodontici compagni, che lo teneva ben sollevato. Lei gli rifilò un pugno nello stomaco.

Il ragazzino mugugnò di dolore, mentre tentava di liberarsi.

Mi mossi a disagio dietro la pianta di pino, pensando ad un modo per tirarlo fuori da quella situazione.

Presi una pigna e del tutto sconsideratamente la tirai verso il gruppo.

L’idea era di distrarli per un attimo e dare magari il tempo ad Holmes di estrarre la famosa spada. Sempre che ce l’avesse con sè.

Come sempre la mia proverbiale fortuna mandò la pigna dritta in testa a Teresa, la quale si volse di scatto proprio verso la mia direzione, neanche fosse un segugio o qualcosa del genere.

Due.

Quattro.

Sei passi.

Ormai era vicinissima all’albero dietro cui ero nascosto.

Ottimo. Mi salvo da un serpente per morire per mano di Teresa Buth.

Trattenni il fiato, mentre quella tranciava i cespugli vicini al pino con la spada…

 

*CLICK*

Registrazione salvata.

Data 30/06/15

Durata 1.50.34

 

 

E ce la fa!!! Dopo un mese, ritorno con un altro, decisamente pessimo capitolo. Cosa ne pensate? La caccia alla bandiera è un classico intramontabile, se poi aiuta i nostri due eroi a (ri)incotrarsi ben venga, vi pare. Cosa ne dite dei nuovi personaggi. Alcuni, come Michael,

 sono semplici comparse, mentre altri, come Sebastian Moran… vedremo cosa succederà, intanto speriamo che quei due se la cavino ;) Come sempre i vostri commenti e pareri sono ben accetti ^-^ Alla prossima, kiss ;-*

 

   
 
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