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Autore: _BaTuFfOlO_di_NeVe    15/07/2016    1 recensioni
Ancora prima delle più antiche testimonianze, l'Egitto era la culla della vita un paradiso degno degli Dei che l'avevano creato.
Per questo avevano deciso di vivere con la sua cratura minore, l'uomo.
Ma era impossibile rinoscere un Dio, infatti si narrava che loro vivevano negli uomini stessi e molto spesso si monifestavano con terrificanti belve.
Ma gli Dei animano solo la metà del nostro racconto, era evidente che da soli non potevano forgiare il loro destino e che avevano bisogno di uomini o donne con un stradinario giudizio, saggezza e forza d'animo.
Purtroppo non facevano parta del mio caratte, ma prima che giudicate la mia immatura scansideratezza ricordate una cosa...non bisogna dubitare di colui o colei che lotta per l'unica cosa paragonabile agli Dei....."L'AMORE"
Chi sono io? Mi chiamo Nefertiti e questa è la mia storia
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atemu, Corte Sacra, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14
 
Ripresasi da quell’attimo di confusione e felicità tornò in camera sua con l’intento di dormire.
Peccato che di dormire non ne aveva proprio voglia: ripensava in continuazione alla situazione di stallo tra lei e Atem, colui che fino a poco tempo prima era suo fratello agli occhi suoi e degli altri e che in quel momento conquistava le vie più profonde del suo cuore.
Si rigirava in continuazione nel letto, con quel dolce pensiero ad assillarla.
Scansò bruscamente le lenzuola: sapeva che non avrebbe dormito ancora per un bel po’. Così uscì dal balcone per ammirare il firmamento. Aveva sempre paragonato le stelle a dei gioielli, e il che la riportò come una calamita ad Atem. In un attimo il suo sguardo cadde nella stanza del Faraone.
Era semi illuminata – da delle torce probabilmente – e celava con delle tende una scena che spezzò il cuore alla Principessa: due ombre – indubbiamente appartenenti al Faraone e una donna – si muovevano in sincrono unendosi e staccandosi.
Rientrò con rabbia in camera. Non se la meritava di certo una cosa del genere.
Questa non l’avrebbe passata liscia, era stanca di tutto, stanca lui e di essere presa in giro.
Lui la baciava e poi andava con altre donne? Non poteva più sopportarlo.
Non si curò nemmeno di mettere qualcosa in dosso se non la sottoveste di lino bianco e uscì sotto gli occhi delle guardie, che ormai la conoscevano abbastanza bene da sapere che non l’avrebbero potuta fermare.
Non ci mise molto ad arrivare sulla soglia della stanza di Atem, eppure il tempo per lei sembrava interminabile. Continuava a preparare qualcosa da dire, ma appena si convinceva che andava bene se lo dimenticava o trovava un difetto, costringendola a formulare un nuovo pensiero attinente sempre allo stesso argomento.
Non le importava di far fare al sommo Faraone la figura del donnaiolo: spalancò lo stesso la porta.
E li vide.
Atem era a petto nudo sporto nella direzione di Nefertiti, mentre la ragazza dai capelli neri dava la schiena ambrata alla Reale. Ansimavano, e ogni loro sospiro era una pugnalata.
Appena il ragazzo sentì il rumore della porta trasalì e spalancò gli occhi. Chi osava entrare ben sapendo cosa stavano facendo? Appena alzò lo sguardo si impietrì.
- Tu, fuori! – urlò Nefertiti alla serva che scese dal letto nel tentativo di coprirsi mentre si vestiva.
Appena uscì Nefertiti fece un passo in avanti.
- E tu… tu sei un bastardo schifoso – strinse gli occhi – Ecco cosa sei! Mi baci e poi vai a letto con delle serve, ben sapendo che la mia stanza è proprio davanti alla tua!
Il Faraone scese e si infilò delle braghe prima di raggiungere la principessa.
- Perché lo fai, dannazione?!
- Mi dispiace – disse a bassa voce.
- Non mi sembravi divorato dai sensi di colpa poco fa! Tu non sai nemmeno cosa mi stai facendo patire. Tu non puoi nemmeno immaginare l’inferno che provo ogni volta che ti vedo assieme a un’altra!
- Non puoi capire, io… io ne ho bisogno, ecco
- Hai bisogno di sesso? E’ questo che mi stai dicendo!?
- Ho bisogno di sentirmi bene dopo le giornate sfiancanti! Tu non immagini nemmeno quanto è liberatorio
Non fece in tempo a guardare negli occhi Nefertiti che gli arrivò un sonoro schiaffo in faccia.
- Liberatorio, eh? Ma vai! Anzi, ancora meglio: me ne vado io! – e così avrebbe fatto se la mano di Atem non l’avesse afferrata per il polso e sbattuta contro il muro.
- Non andrai da nessuna parte – mormorò all’orecchio di lei.
- E perché no? Tanto hai le tue serve ad esaudire ogni tuo desiderio – disse sottovoce la ragazza.
- L’unico mio desiderio è stare con te. Sempre. Se mi prometterai di amarmi io non le guarderò nemmeno le serve. Basta che tu mi dici che sarai mia per il resto della mia vita e io sarò tuo in ogni senso.
Nefertiti lo guardò negli occhi. Aveva uno sguardo dolce e al contempo determinato. Posò le sue labbra su quelle del Faraone. Era sincero.
Le mani di Atem si staccarono dai polsi per poi scivolare lungo i fianchi di Nefertiti, accarezzandoli e dirigendoli fino al letto.
In poco tempo finirono sul letto ad amarsi nel modo più fisico possibile, ma solo dopo aver conosciuto l’uno il corpo dell’altra con baci e carezze.
Continuava a baciarli lentamente il collo e Nefertiti non faceva altro che ansimare e contemporaneamente sotto si sentava strana… aveva come la sensazione di bagnato….
Nel fra tempo Atem vedendo Nefertiti tra le sue braccia fremeva dalla voglia di averla.
Se prima una della sua mano sfiorava un seno adesso scendeva lentamente, sfiorandola prima la schiena e poi arrivando ai fianchi dove alzò leggermente “l’intimo” della ragazza  e piano piano incominciò ad accarezzarla intimamente….
-oh santo cielo….
Nefertiti non riuscì a stare zitta, Atem alzò la testa dal collo di lei e la guardava, amava vederla ansimare a perdere un po' la testa a causa sua….
Fu un attimo Atem li strappo via l’indumento e tutto quello che aveva a dosso, adesso stava perdendo la testa anche lui…
Quando arrivarono al punto in cui ci sarebbe stato il vero rapporto, quello che andava in profondità, che faceva intendere la fiducia e la sintonia tra i due Atem la avvisò:
- Farà male – le sussurrò all’orecchio – Ma sappi che io sono qui e che puoi sempre dirmi di smetterla.
Lei annuì. Non aveva la forza di dire niente.
Il dolore fu… lacerante. Sì, lacerante è il termine giusto. Sentiva dentro di lei qualcosa rompersi, ma al contempo c’era qualcosa che la faceva sentire al sicuro tra le braccia di Atem. Se non fosse stato lui avrebbe chiesto subito, appena era entrato in lei provocandole un bruciore tale da costringerla a serrare le labbra per non gridare, di smetterla.
Ma non lo fece.
Sopportò finché non fu il piacere a prendere il posto al dolore.
A quel punto dimenticò le ore prima, anche se le avrebbe serbate per sempre nell’anima, lasciandosi andare alle spinte regolari e le dolci parole sussurrate da colui che amava e che la amava a sua volta.
Quella notte Nefertiti non solo aveva capito di amarlo, da quel giorno in poi sarebbe diventata la sua donna e da quel giorno Lei Nefertiti una semplice ragazza cresciuta come una Principessa, anche se non lo era, non poteva essere toccata da nessuno solo da Lui dal Re d’Egitto…. Da Lui Atem…..

Salve gente....
nuovo capitolo... e un po corto ma era giusto concetrare tutto il capitolo ai due protagonisti....
Grazie alla mia collabaratrice *.*  Skylar1602
  
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