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Autore: acuddlyworgen    16/07/2016    3 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“… Mavis è una persona strepitosa, non so come riesca sempre a trovare una soluzione a tutto.

La nostra ricerca era arrivata ad un punto morto, i circuiti biologici andavano alla grande ma non arrivavano al punto di poter effettuare delle operazioni che andassero oltre quelle che un normale computer riuscirebbe a fare. Jude era diventato uno spettro, consumato dallo stress che la Acnologia sta provocando in lui.

Fino a qualche mese fa Jude aveva una quota abbastanza importante nell'amministrazione della compagnia e si occupava attivamente di agevolare al massimo le nostre ricerche, rendendo questa tediosa impresa un po' più sopportabile.

Poi è arrivato quel ragazzino. Quel bambino prodigio che aveva fatto fortuna sviluppando un nuovo materiale, biocompatibile, che potrebbe virtualmente essere utilizzato in tutti i campi della ricerca scientifica. Dal suo arrivo nell'azienda, ha comprato ogni singola quota da ogni azionista, diventando il proprietario quasi assoluto. Logicamente l'unico che non ha ceduto è stato Jude, che ha tenuto la sua quota, per riuscire ad avere ancora un po' di potere decisionale sulle condizioni della nostra ricerca.

Nonostante i suoi sforzi, però, ormai il nostro lavoro è diventato un inferno. Volevano dei risultati subito, facendo pressione su mio marito. Lui tenta di fare il possibile per non trasmettere le sue ansie ma questo lo sta distruggendo.

Insomma, dovevamo arrivare a una svolta, stavamo cercando di sviluppare un circuito mai concepito prima d'ora, che avrebbe avuto un campo di applicazione infinito, in teoria. Nelle formule tutto quadrava, i materiali reagivano perfettamente tra di loro e gli impulsi scorrevano senza intoppi, ma avevamo soltanto creato un microchip, un normale calcolatore dalla potenza comparabile a una laptop. Da una settimana stavamo provando a individuare in quale punto dei nostri calcoli avevamo sbagliato, senza successo.

Ieri quella piccoletta è arrivata al laboratorio tutta felice e saltellante e mi disse di avere la soluzione ai nostri problemi, ero incredula all'inizio ma ora vorrei sbattere la testa contro il muro per non averci pensato!

Stavamo cercando di creare qualcosa che nessuno era mai riuscito a fare, per il semplice motivo che noi usiamo un dieci percento della nostra capacità di calcolo. In questo modo potremmo riuscire a creare AL MASSIMO un calcolatore che arrivi al 10% della potenza di un cervello umano. Perché abbiamo un potenziale così grande? Logico! Perché è stata la mente più geniale dell'universo a costruirci, la natura!

Abbiamo predisposto una nuova linea di sviluppo, impostando una linea guida di cosa vogliamo creare, e lasciando alla natura il compito di costruirla.”

 

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Oggi è un giorno magnifico, ce l'abbiamo fatta! Mavis è andata a presentare le novità direttamente al “Capo”. Non vedo l'ora di sapere come andrà avanti questa storia! Intanto stasera vado a festeggiare con Jude, mi porta a cena in quel ristorantino magnifico!”

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La trovo strana. Da quando è tornata dal suo incontro con LUI il suo comportamento è diverso, è diventata schiva e burbera. Non mi parla se non per rispondere alle mie domande con monosillabi.”

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C'è stato un problema nel processo di maturazione del Lumen, è come se di punto in bianco fosse stato limitato, o bloccato. Jude dice che l'ultima persona ad aver interagito con la camera maturativa è stata Mavis. Oggi proverà a parlarle, visto che con me non parla più ormai.”

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C'è definitivamente qualcosa che non va. Qualcosa di molto grave. Jude dice che lei non ha fatto niente al Lumen e che forse è così che doveva andare. Dice che è stata semplicemente la natura a imporre un limite alle capacità della nostra creazione. Non me la bevo. Devo sapere.”

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Penso di aver capito cosa ha fatto Mavis, e penso di riuscire a invertire il blocco. C'è solo un problema, enorme. È una cosa che devo soppesare attentamente, potrebbe comportare troppe conseguenze.”

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L'ho fatto. Mi sento uno schifo per averlo fatto ma l'ho fatto. La cosa che più mi distrugge è averlo fatto alle spalle di Jude.”

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Mavis. Amica mia. Sarai sempre nel mio cuore, non ti dimenticherò MAI. Riposa in pace piccoletta.”

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Sono stata una stupida! Jude mi ha raccontato tutto, non ce la faceva a tenerselo dentro ora che lei non c'è più. Ho vanificato l'ultima buona azione della mia miglior amica. Il blocco che lei aveva applicato non può più essere utilizzato ormai, e ho il tempo contato per riuscire a trovare un altro modo di farlo.”

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Lucy finì di leggere quelle ultime righe del diario di sua madre. Era stata un'impresa ardua riuscire a decifrare l'ultima pagina, visto che l'inchiostro era tutto sbavato da segni di goccioline.

Si strofinò gli occhi per asciugare le lacrime che stavano iniziando a farsi strada sulle sue palpebre inferiori e prese il diario successivo, notando che la data riportata era di poco successiva alla sua data di nascita.

 

È stato amore a prima vista. L'ho amata dal momento in cui me l'hanno consegnata. È una bambina bellissima, sana e sveglia. Jude è al settimo cielo, la ama anche lui. Si vede da come la guarda, con quegli occhi dolci. Dal parto la mia salute ha iniziato a fare i capricci, penso sia dovuto ai sensi di colpa, e penso che lui capisca che c'è qualcosa che non gli sto dicendo, ma per ora proverò a concentrarmi sulla nostra splendida figlia, forse così starò meglio.”

 

Il cellulare della ragazza cominciò a vibrare, facendola sussultare violentemente. Lo prese e fermò la sveglia che indicava che erano già le cinque del pomeriggio e doveva andare alla Caverna per l'allenamento con Cobra.

Appoggiò il diario, suo malgrado, sul letto. Promettendosi di continuare a leggere quando sarebbe tornata a casa, quella sera.

 

La città, se possibile, era diventata ancora più viva. Mercanti di ogni genere provenienti da ogni angolo di Fiore, e oltre, avevano eretto le loro bancarelle lungo le strade del centro, per cui, camminare per quelle vie pittoresche ora voleva dire venire travolti da ondate su ondate di input sensoriali. I profumi più svariati inebriavano la corteccia olfattiva, che andava in tilt dovendo processare quell'insieme di odori che molto spesso provocavano l'attivazione delle ghiandola salivari, facendo venire l'acquolina in bocca. I timpani venivano bombardati da melodie e ritornelli che si insinuavano implacabili nella mente dell'ascoltatore, rimanendovi per ore o addirittura per giorni. La sera, alla luce crepuscolare, come era il caso, le lucine delle insegne sovraccaricavano la vista eccitando le pupille per scatenare vampate di energia in tutto il corpo.

Lucy amava quest'atmosfera, e si prendeva sempre il suo tempo per percorrere quel tratto della strada che separava casa sua dal quartier generale degli Slayer. Guardò l'orologio, rendendosi conto che stava camminando a un passo talmente rilassato che delle anziane signore la stavano sorpassando... col deambulatore!

Infatti era mostruosamente tardi e poteva già sentire le gambe indolenzirsi per la serie immane di squat che Cobra le avrebbe fatto eseguire per punizione.

 

 

Le mancava il fiato. Ogni respiro ormai diventava un inferno ardente mentre l'aria strisciava giù per la sua gola, per arrivare ai polmoni che, nonostante la sofferenza atroce, fremevano per riempirsi ancora e ancora. Non sentiva più le gambe, oppure le facevano talmente male da esulare dai comuni impulsi dolorosi, e il cervello aveva deciso di ignorarli per automantenersi.

<< 197... 198... 199... e... 200! Ok Può bastare.>> Il ghigno malefico sulla faccia abbronzata del ragazzo fu l'ultima cosa che la ragazza riuscì a percepire, prima di collassare a terra, a quattro di spade, con gli occhi chiusi e i muscoli tremanti.

Rimase così per alcuni minuti prima di sentire una voce familiare.

<< Uhmmm penso che stavolta hai esagerato, stupido rettilofilo.>>

<< Dici che è svenuta?>> La voce di Erik era preoccupata.

<< Io direi morta, piuttosto. Non mi sembra che respiri...>>

<< Cazzo, cazzo! Ora che facciamo! Natsu ci uccide se lo scopre!>>

<< “CI” uccide? Sei stato tu, io non c'entro!>>

<< E pensi che ti crederà? Ghiacciolo di merda, è cosi che aiuti un amico in difficoltà?>>

<< Porca vacca... Ok dai aiutami a sollevarla, la muriamo nello scantinato e diciamo al fiammifero che l'ha abbandonato...>>

Lucy aspettò immobile e col fiato sospeso fino a percepire le quattro mani che la afferravano per i fianchi a le spalle...

<< BUUU!!>>

<< KYAAAAAAHHH!!!>> I due giovani lasciarono la presa all'istante, cadendo all'indietro per lo spavento.

<< hahahahaha! Cos'era quell'urlo da femminucce?!>> Lucy si asciugò le lacrime che strabordavano dalle sue palpebre per il troppo ridere. << Quindi, brutti bastardi, avreste nascosto il mio corpo dietro un muro?! Che grandi amici che siete!>>

<< Stà zitta Heartfilia, proprio tu parli di amicizia, ci hai fatto prendere un colpo!>> A cobra tremava la voce, sembrava si stesse per mettere a piangere. Ad un tratto si accorse dello sguardo di Lucy su di lui e si rimise in piedi, ricomponendosi.<< Volgiamo continuare l'allenamento o rimaniamo a fare gli imbecilli tutta la sera?>>

<< OK, dai...>>

 

 

 

Dopo un'ora di provare e riprovare calci e colpi di palmo sui punti di pressione di un manichino Lucy si sentiva leggerissima. Era strano, ma dare le botte la faceva sentire in pace, anche se c'era costantemente la voce del suo maestro in sottofondo che criticava ogni sua mossa.

<< Bene, qualcosina stai imparando, nonostante quella testa dura.>>

<< Si, Erik, fai il duro, tanto lo so che in fondo mi vuoi bene e questo carattere serve solo a nascondere l'agnellino coccoloso che hai nel cuore.>> Cobra diventò repentinamente fucsia e rimase a bocca aperta, palesemente rimasto senza parole davanti a quella provocazione della ragazza.

<< PFFF!!>> Lucy si voltò verso la fonte del rumore, Gray che era al suo solito posto intorno al tavolo, si stava asciugando dalla birra che aveva appena sputacchiato, mentre rideva a crepapelle.

<< Che cazzo hai da ridere tu!?>> Cobra riprese vita, avendo trovato qualcuno con cui prendersela. << In quanto a te...>> Disse puntando il dito contro la bionda. << Non fare tanto la saputella, vediamo come te la cavi contro un vero avversario che ti assale.>>

<< Ho già steso Natsu.>>

<< Tsk, Quello scemo si trattiene quando vi allenate insieme. Hey tu, pervertito... attacca la principessina, vediamo come se la cava. E non trattenerti, tanto “testa di zucchero filato” non c'è.>>

<< A proposito...>> Lucy si guardò intorno, era veramente strano non trovare il suo ragazzo che assisteva ai suoi allenamenti, di solito arrivava, al massimo, mezz'ora dopo l'inizio del riscaldamento. Pensò quanto la faceva impazzire quando lo sorprendeva a guardarle il didietro mentre faceva stretching. <<... doveva finire qualche incarico?>>

<< No... Dai Fullbuster attacca!>> Il ragazzo le si scagliò contro con le mani protese in avanti, come per afferrarle i seni. La sua espressione... Lucy non sapeva se lui si fosse calato nella parte o la faccia da maniaco assatanato fosse genuina. Preferì pensare alla prima opzione.

<< Ha detto cosa doveva fare?>> Chiese lei mentre saltava di lato incurvando la schiena per schivare Gray, che andò a sbattere contro la colonna imbottita che usavano per allenarsi nei calci alti.

<< uhhmm... ah si! Ha detto che l'avevano chiamato dall'ospedale e doveva andarci urgentemente.>>

<< COSA!?>>

<< Ha detto che non era niente di grave e che sarebbe tornato il prima possibile, ma tu ora dovresti preoccuparti dello scontro.>> Il suo istruttore le indicò di guardare dietro le sue spalle, ma ormai era tardi, la ragazza non ebbe il tempo di voltarsi che fu bloccata da una presa strettissima da dietro da parte del suo avversario, che la lasciò senz'aria per qualche secondo. Lottò per liberarsi ma la forza del moro era troppo superiore alla sua per riuscirci, così decise di giocare d'astuzia. Sollevò il piede sinistro, prendendo la rincorsa per sferrare poi una tallonata sullo stinco al malcapitato, che, preso alla sprovvista, allentò la presa quel tanto che bastava a farla sgattaiolare scivolando giù. Nel processo di abbassarsi Lucy afferrò le mani congiunte di Gray, bloccandole, per poi utilizzarle come appoggio per issarsi in aria e farlo cadere su un fianco.

Finirono tutti e due a terra e la bionda seppe che questa era la sua opportunità di finire lo scontro. Muovendosi fulminea, avvolse il collo dell'avversario con le gambe in una morsa implacabile, facendolo rigirare per poi salirgli sopra il petto, bloccandogli le braccia con le ginocchia.

<< Battuto!>> Esclamò lei fingendo un pugno alla faccia dello sconfitto.

<< Wow! Bella mossa! È così che fai con Natsu quando siete soli in camera sua?>> Il moro la guardava da in mezzo alle sue gambe con gli occhi assottigliati e un'espressione compiaciuta.

<< Nah... ancora non hanno fatto niente.>> Era la voce di Rogue. Lucy si voltò di scatto per vedere i due nuovi arrivati che la guardavano da una distanza di sicurezza. Fu poi Sting a continuare. << Quel coglione le fa vedere film da checche o parlano per ore finché non si addormentano.>>

<< MA... che fate ci spiate!?>> La ragazza era indignata, la sua rabbia si stava mischiando all'imbarazzo più estremo, tanto che iniziava a non capire più niente. Infatti non si era nemmeno resa conto di essere finita con la schiena a terra, bloccata da Gray.

<< Sai, Lucy, in uno scontro non si lotta solo fisicamente, magari in una gara ufficiale non è permesso, ma in strada i tuoi assalitori useranno tutti i modi possibili per indebolirti e avere la meglio su di te, anche metodi psicologici, insulti, frasi imbarazzanti, qualsiasi cosa pur di abbatterti. Non devi abbassare mai la guardia Heartfilia, perché la prossima volta che lo farai, potrebbe essere la fine.>> La perla di saggezza di Cobra lasciò a tutti demoralizzati e quando il portone si aprì, un paio di ore dopo, nel capannone galleggiava un'aria cupa.

<< Hey, chi è morto?>> Esordì il ragazzo mentre varcava la soglia, grattandosi la chioma rosata. << Hey Lu, perché quella faccia lunga?>> La raggiunse e le sollevò il mento con una mano scrutando negli occhi della ragazza con un sorriso sulle labbra che tentava di essere di conforto, ma Lucy lo conosceva troppo per non capire che c'era molta agitazione celata dietro quell'espressione.

<< Natsu, cos'è successo? Wendy... sta...?>>

<< Bene, si. Il problema non era relativo alla sua salute...>>

<< Cos'è successo?>> Ripetè lei, che non riusciva a decifrare l'espressione del suo ragazzo. Sapeva che sicuramente non stava del tutto bene, ma sembrava a metà tra preoccupato e triste. Si mise in piedi e gli mise una mano sul petto senza smettere di fissare i suoi grandi occhi smeraldo.

<< Porlyusica... non sta tanto bene, lei... non so cos'è successo... quando sono arrivato si era chiusa dentro la camera di mia sorella, era completamente andata Lu... sembrava un'altra persona, sembrava invasata, continuava a dirmi che bisognava portare via Wendy e a urlare ripetutamente una strana parola... “Anacheram” o qualcosa del genere... mi ha aperto la porta perché le ho assicurato che avrei portato via Wendy, ma invece ho soltanto aiutato quelli della sicurezza a sedarla... era... era un pericolo per mia sorella e per lei stessa... non potevo lasciarla così...>> Gli tremava la voce, Lucy alzò l'altra mano e la posò sulla guancia bollente del giovane, sentendolo sciogliersi leggermente al suo tocco. Natsu affondò lo sguardo negli occhi della ragazza, provocandole quei tanto amati brividi bollenti sulla spina dorsale, poi parve rendersi conto della presenza degli altri ragazzi e la sua espressione si indurì.

<< Quella vecchiaccia ormai ha perso le staffe, sapevo che odiava la maggior parte del genere umano ma adesso è arrivata al limite! Haha!>>

Tutti i presenti lo fissarono a lungo con espressioni neutre.

<< Hey, che c'è?!>>

<< Quanto sei stupido, fiammifero...>>

<< Zitto pervertito!>> Natsu afferrò la prima cosa che gli capitò fra le mani, che era una scarpa di Gray che era finita, non si sa come, a terra, e la tirò con forza, centrando in pieno il naso del moro, che cadde all'indietro dalla sedia.

<< AHIA! Mi hai fatto male!>> Rispose il ragazzo, mettendosi a sedere. Si guardò intorno con fare circospetto e poi si toccò il naso, mostrando poi il palmo al suo aggressore. << Guarda bastardo, mi hai fatto sanguinare il naso! Sei un immaturo del cazzo, non sai proprio affrontare situazioni difficili eh?!>>

<< E tu invece devi imparare a tenere quella fogna di bocca CHIUSA!>>

<< Natsu BASTA!>> Lucy intervenne afferrandogli il braccio, col quale il ragazzo aveva afferrato un'altra scarpa. A Lucy sembrava che pochi attimi prima quella scarpa fosse sul piede di Gray, ma non ebbe il tempo di pensarci su.

Cobra, che fino a quel momento era rimasto a braccia incrociate a godersi lo spettacolo, si erse dalla sedia e raggiunse Natsu, cingendogli le spalle col braccio. << Dai amico, andiamo a prendere una boccata d'aria fresca.>>

Condusse il suo amico fuori chiudendo il portone dietro di loro.

Lucy prese il kit di primo soccorso e si mise a medicare la faccia di Gray.

<< Ti fa tanto male?>> Chiese al suo amico vedendo l'espressione sofferente sulla sua faccia. Lui rispose con una scrollata di spalle. << Ho visto che ti guardavi intorno, prima... ti aspettavi forse l'improvvisa comparsa di qualcuno?>> Voleva solo schiarirsi la mente, e prendere in giro il ghiacciolo era una cosa che funzionava sempre.

Lo sguardo del ragazzo si rabbuiò. << È da un po' che non vedo Juvia. Ero abituato a averla sempre intorno, tutto qui.>>

Lucy fece finta di concentrarsi sulla ferita aperta sul ponte del naso dell'amico, non sapeva cosa dire. Ormai era da qualche settimana che Juvia aveva cominciato a frequentare Lyon Bastia e, in effetti, non era più comparsa nelle vicinanze di Gray. Anche Lucy la aveva vista di rado negli ultimi giorni. A quanto pareva quel ragazzo aveva fatto colpo e le cose tra di loro stavano andando MOLTO velocemente, al punto che lui le aveva già chiesto di andare da lui, a Crocus, a passare le vacanze.

<< Forse, senza accorgermi, le ho detto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare...>>

<< Non è questo... ehmm... è impegnata ultimamente...>> Se Juvia non gli aveva detto niente di sicuro non era compito di Lucy raccontargli di Lyon. << Gray...>> Lucy si interruppe, indecisa se fare o meno quella domanda, non era sicura di avere abbastanza livello di intimità con lui. Poi pensò che essere rimasta a medicargli la ferita invece di andare a tranquillizzare il suo fidanzato la autorizzava a domandare. Si guardò intorno e vide che Sting e Rogue si erano ormai disinteressati della faccenda ed erano andati a giocare a Skyrim sulla play. << ...qual'è il vostro rapporto? Voglio dire... Mi è parso di capire che vi conoscevate da prima che lei si trasferisse nella nostra scuola...>>

<< Siamo cresciuti insieme...>> La interruppe lui. La bionda rimase attonita, non si aspettava di ricevere una risposta da quell'uomo di ghiaccio, poi rise mentalmente pensando a quanto diventassero emotivi gli uomini quando sono feriti. <<... Eravamo migliori amici, fino alla terza media.>>

<< Cos'è successo poi?>>

<< Mi sono innamorato di lei.>>

 

TUM!

<< Scusa...>> Lucy si inchinò a raccogliere la cassetta di primo soccorso, che aveva fatto cadere dal tavolo con uno spasmo causato dallo stupore.<< Ti... sei... innamorato di lei???>> Ripeté lei, incredula.

<< Si...>> Rispose lui fissando il vuoto con uno sguardo carico di malinconia.

<< Ma... scusa... cioè... voglio dire...>> La sua frustrazione crebbe nel rendersi conto che Gray non capiva cosa stava tentando di dire lei. << … ma lei è STRACOTTA DI TE!! Qual'è il problema?!>>

<< Lucy, tu non capisci... lei non è innamorata di me... quello che prova è soltanto gratitudine...>>

<< Cosa vuoi dire?>> Chiese lei aggrottando la fronte.

<< Vedi... io ero il suo amico del cuore... con me parlava di tutto... facevamo tutto insieme. Io penso di esserlo sempre stato, ma mi sono reso conto solo alle medie, di essere innamorato di lei. Un giorno tentai di dichiararmi, le scrissi una lettera e gliela consegnai di persona, insieme a una scatola di cioccolatini... Sai che ha fatto? Ha accartocciato la lettera ancora prima di leggerla e mi ha invitato a mangiare i cioccolatini insieme a lei... dicendomi che eravamo migliori amici e lei non voleva sapere niente di cambiare il nostro rapporto...>>

Lucy era rimasta pietrificata. Era difficile... no... impossibile immaginare che Juvia avesse potuto dire una cosa del genere.

<< … ero molto depresso... e smisi di vederla. Un giorno, qualche mese più tardi, era un inverno particolarmente freddo, andai al laghetto che c'era vicino a casa mia, per pattinare, e la vidi. Anche lei era andata a pattinare, ma il ghiaccio si era spaccato. Mi buttai in acqua, lei era incosciente, un pattino le si era incastrato sul fondale e non era riuscita a risalire. L'ho tirata fuori e ho fatto la prima cosa che mi era venuta in mente...>> I suoi occhi fissavano il vuoto come se stesse visualizzando i suoi ricordi davanti a sé. << …le ho dato qualche botta sul petto come avevo visto fare in un film... e lei ha sputato l'acqua che aveva nei polmoni...>>

<< Le hai salvato la vita! Ma quanto è romantico!>>

<< Non per me... Primo: ti sei mai trovata di fronte a una persona che rischia la vita? Non te lo auguro... Secondo: Da quella volta lei iniziò a starmi addosso, come se da un momento all'altro avesse iniziato ad amarmi. Ma di sicuro non è amore... quello che lei prova è gratitudine per averla salvata.>>

<< Ma... Gray... credimi lei è cotta di te! Si vede da chilometri!>>

<< Potrebbe essere... ma non potrò mai esserne sicuro... che quello che lei prova per me è al cento per cento amore.>>

<< Devi chiarire, Gray, prima che...>>

<< Un secondo, bionda.>> La interruppe lui, la sua espressione affranta era completamente svanita, anche se nei suoi occhi si intravedeva ancora un'ombra di tristezza. Prese la sua scarpa e la tirò verso il portone, dal quale era appena apparso Natsu, che venne centrato in pieno sul petto, cadendo in ginocchio. << Devo andare! Chiacchieriamo dopo ok? BYE!>> Aggiunse scappando a gambe levate.

Lucy corse verso il suo ragazzo e si assicurò che stesse bene. Poi lui si offrì di accompagnarla a casa.

 

<< Cavolo! Mi dispiace! Dev'essere stato un duro colpo per tua madre perdere la sua amica.>> Lucy gli aveva raccontato ciò che aveva letto nel diario di sua madre, mentre camminavano in mezzo alle bancarelle del centro città, abbracciati stretti stretti per ripararsi dal freddo serale.

C'era un'insolita quantità di coppiette in giro per la città, come se si fossero messi d'accordo per fare un'uscita tutti insieme.

<< Si, poi, vorrei che leggessi alcune parti. Non capisco bene ma... Secondo me stavano lavorando a qualcosa di simile a quel congegno che ti serve per far funzionare il Search and Destroy.>>

<< Dici? Beh è possibile che stessero cercando di sviluppare qualcosa del genere, molti laboratori ci hanno provato, senza successo. Non sono sicuro nemmeno che la Acnologia ci sia riuscita, visto che mio padre è ancora in isolamento. So che erano arrivati vicinissimi, un volta, prima che io nascessi, ma il progetto fu chiuso per cause indefinite.>>

<< Chi era il responsabile delle ricerche?>>

<< Non lo so, nei file di mio padre c'erano solo poche informazioni. So che si chiamava Lumen.>>

<< COSA!? Ma è il progetto a cui stava lavorando mia madre!>>

<< Ma che cazzo dici... porca vacca, dobbiamo scoprire di più!>>

<< Forse nei diari di mia madre...>>

<< Oppure Levy... lei riesce sempre a scoprire tutto.>>

Camminarono in silenzio, assorti nei pensieri, fino ad arrivare davanti alla casa di Lucy.

<< Vuoi entrare, così ti do il diario di cui parlavo?>>

Natsu estrasse il cellulare dalla tasca e guardò l'ora.

<< Non ancora Lu. Ti devo dire una cosa.>> La attirò a sé e le cinse la vita col le sue braccia muscolose. Ogni volta che lo faceva il sangue iniziava a bollire nelle arterie della bionda. Il suo battito aumentò di frequenza e intensità quando il ragazzo inchiodò le sue iridi di malachite sugli occhi di lei.

<< Ti volevo dire, che sei la ragazza più splendida che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Sei la donna dei miei sogni e non riuscirò mai a ringraziare abbastanza il destino del fatto che, nonostante il casino di essere che sono io, tu abbia scelto di stare con me e rendermi una persona migliore. Ti volevo dire...>> Prese il viso di Lucy tra le sue grandi mani, accarezzandole le guance arrossate con i pollici. Il suo sguardo divenne più intenso, come se volesse penetrare nell'anima della ragazza. << Ti amo Lucy. Ti amo da morire!>

'Oddiio!'

Avvicinò le sue labbra lentamente e lei si godette il sapore del suo respiro, prima di assaporare quella bocca che la faceva impazzire, in un bacio intenso e carico di sentimento, fermandosi un attimo per dire un “anch'io” un po' mugugnato per la foga del momento.

Dopo qualche minuto Natsu si staccò da lei, guardando l'orologio.

<< Ok, è passata la mezzanotte. Prego, entra.>>Disse indicando la porta di casa sua.

Lucy lo guardò interrogativa, aprì la porta ed entrò. In un primo momento pensò di aver sbagliato posto, con tutti quei palloncini rossi a forma di cuore che galleggiavano nell'aria, i petali di rosa sparsi sul pavimento e le candele accese agli angoli del salotto ma poi capì, vedendo il cartellone con la scritta “Buon San Valentino Lucy” a caratteri cubitali.

La giornata era stata così carica di emozioni che si era dimenticata che l'indomani sarebbe arrivato San Valentino. Si sentì stupida, visto che era un mese che pianificava il suo regalo per Natsu. Per fortuna era preparata.

 

<< Natsu, rimani qui stanotte?>>

   
 
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