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Autore: Cristin_94    16/07/2016    3 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1 aprile, qualche minuto prima delle otto


- “Buongiorno a tutti!” esordì Tommy, quella mattina particolarmente di buon’umore.
- “Buongiorno Tommy!” fu la risposta dei nonni. 
- “Allora.. cosa vuoi per colazione?” domandò Ave.
- “Nulla Ave. Non mi fermo per la colazione. Sono in ritardo!”
- “Ah!” esclamò Ave. “Ma non è bene andare a scuola digiuno. Andemo! Prendi almeno questo cornetto e mangialo per strada!”
- “Va bene! Ci vediamo a pranzo!” disse recandosi verso la porta. “Ah.. mi raccomando! A pranzo andiamo in scena. Siamo d’accordo?” domandò Tommy.
– “Certo!” disse Nonno Libero.
– “Però, prima che Lorenzo e Sara ritornano a lavoro, tu gli dici tutto!” disse Enrica.
– “Sì, sì! Ovvio! Il gioco è bello quando dura poco!” concluse Tommy, facendo l’occhiolino ai suoi complici.
Eh già. Perché il giovane Martini non si era certo lasciato scappare la ricorrenza che cadeva quel giorno. Primo aprile voleva dire… pesce d’aprile! E Tommy aveva tutto sotto controllo.
Ovviamente la vittima scelta da Tommy era suo padre. A suo dire.. “ci cascava sempre!” ed era sicuro che ci sarebbe cascato anche quel giorno!
Dal canto suo, Lorenzo non aveva minimamente collegato il primo aprile al fatidico pesce di aprile. Aveva ragione Tommy: “ci sarebbe cascato!” Ma questa volta, il dottor Martini, aveva una attenuante. Quel giorno aveva ben altro a cui pensare. Veronica la sera prima era tornata a Roma e lo aveva contattato. I due si sarebbero incontrati per parlare di Tommy e delle vacanze di Pasqua proprio quella mattina, prima di pranzo. E il suo umore non era proprio dei migliori.
- “Buongiorno!” disse Lorenzo, entrando in cucina.
- “Ciao Lorenzo.” lo salutò Libero. “Dormito bene?”
- “Così così. Sara?” domandò Lui, non vedendola seduta al tavolo a fare colazione.
- “E uscita quasi mezz′ora fa. Ma non ci ha detto nulla.” Gli spiegò Enrica.
- “Capisco. Ora la chiamo.” Disse uscendo in giardino.
Cercò sulla rubrica il numero di Sara e chiamò. Non prima di fare un sorriso alla vista della sua Sara sorridente.
- “Lorenzo buongiorno.” Esordì Sara.
- “Amore buongiorno. Ma dove sei finita?” domandò subito Lui.
- “In giro. Sto facendo un giro!” mise subito le mani avanti la giovane Levi.
- “Sara.. sei sicura che va tutto bene?” domandò Lorenzo.
- “Certo! Benissimo. Sto solo facendo un giro per cercare degli accessori da indossare il giorno del nostro matrimonio! Ma non domandarmi nulla! Sono scaramantica io.. come ogni atleta che si rispetti!” concluse Sara, cercando di essere molto convincente.
- “Va bene.. va bene! Non faccio domande! Ci sentiamo dopo allora!”
- “Certo amore. A dopo.” Lo salutò Sara, sentendosi un po’ in colpa per avergli mentito. Ma doveva farlo. Così, posò il cellulare nella borsa e si recò alla reception. “Salve! Ho un appuntamento con la signora Cortese.” Disse, cercando di rimanere calma.
- “Avviso subito la signora Cortese. Intanto, se vuole accomodarsi al bar. La signora la raggiungerà lì.”
- “Grazie.” Disse Sara, avviandosi verso un tavolino.
 

- “Ricordo che hai gusti strani, come mangiare la panna di prima mattina ma.. quel caffè credo sia fin troppo zuccherato. Hai già messo cinque cucchiaini di zucchero!”
Fu così che Sara ritornò alla realtà: si era persa nei meandri dei suoi pensieri.
- “Veronica!” esclamò Lei, alzandosi.
- “Sara.” La salutò l’ex moglie di Lorenzo.
Le due si guardarono per qualche secondo. Poi fu Veronica a parlare: - “Ti va se ordiniamo un altro caffè?”
- “Sì, grazie.” Rispose Sara, con un sorriso.
- “Due caffè!” disse rivolgendosi al cameriere.
Le due si accomodarono e, mentre aspettavano il caffè, Veronica le confessò: “Ti trovo bene! Tommy mi ha detto quello che hai dovuto affrontare. Sono contenta che tutto sia andato per io verso giusto.”
- “Sì.. sono stata fortunata!” abbozzò un sorriso Sara.
- Sai.. Eri l’ultima persona dalla quale mi aspettavo una telefonata ieri sera.”
- “Lo immagino.” Ammise Sara. “Ho riflettuto a lungo sul se chiamarti o meno.”
Veronica le sorrise. – “Lo immagino.”
- “Ecco i caffè!” le interruppe il cameriere.
- “Grazie!” lo ringraziarono le due.
Così Sara prese la sua tazzina e fu allora che Veronica le vide l’anello al dito.
- “Spero che tu non mi sia venuta a portare la partecipazione per invitarmi al vostro matrimonio!” disse Veronica.
Sara guardò il suo anulare sinistro e deglutì in modo evidente.
- “Sara.. stavo scherzando!” la rassicurò Veronica. “Non ce l’ho con te, veramente.” Si fermò e poi continuò. “Diciamoci la verità: non sono mai stata molto gentile con te. Anzi: sono stata sempre acida e non ho fatto nulla per venirti incontro.”
- “Beh.. diciamo che..” la interruppe Sara.
- “No Sara. Fammi finire. Dalla prima volta che ti ho vista ti ho considerata un pericolo. Un pericolo per il mio rapporto con Lorenzo e per quello con Tommy. Ma se il mio rapporto con Tommy era così compromesso non era colpa tua. E se tra me e Lorenzo non c’era più nulla da salvare non era perché sei entrata tu nella sua vita. Anzi a dirla tutta.. se io mi sono di nuovo innamorata di Lui era perché ho visto un uomo diverso da quello che mi aveva deluso a New York. Un uomo che è così perché ci sei tu nella sua vita. E non sai quanto ti ho odiata per questo.”
Sara abbassò lo sguardo. – “Lo so. Abbiamo sbagliato entrambi nel comportarci.. come abbiamo fatto! Non te lo meritavi.. né tu né Stefano.”
Veronica abbozzò un sorriso. – “Ma è andata così.”
- “E’ per questo che sono qui. Io vorrei..”
- “Scusarti? Non serve! Davvero. Che dire.. forse era destino!” disse. “Non sono tornata per mettermi in mezzo tra te e Lorenzo. Né per farvi la guerra. Mi manca Tommy.. e ci sono alcuni cambiamenti nella mia vita lavorativa e volevo renderlo partecipe.”
-“Non sono venuta qui per marcare il territorio, davvero!” le rispose Sara.
- “Ti credo. Non è nel tuo stile!” le rispose Veronica alzandosi. ”In bocca al lupo, Sara! Ti auguro il meglio, davvero.”
- “Buona fortuna anche a te!” le rispose alzandosi e porgendole la mano.
Veronica la guardò e la strinse. - “Ci vediamo presto, credo.”
- “A presto!” le rispose Sara, guardandola andare via.
- “Sara!” la chiamò un attimo dopo. “Se vuoi la panna prendila pure! Offro io!”
Sara scoppiò a ridere. “Devo averla scioccata davvero!” pensò tra sè e sè. “Grazie comunque!”
 
 
1 aprile, quasi le 13.30 

Era ormai ora di pranzo quando Sara e Lorenzo si trovarono davanti al cancello di casa.
- “Amore.. allora? Come è andata con Veronica?” domandò Sara, mentre Lui le veniva incontro.
- “Bene! Un giovane e promettente pittore d’arte moderna le ha chiesto di essere il direttore esecutivo della sua mostra e lei ha accettato. Lo seguirà in giro per il mondo.”
- “Ah! Ma che bello!” esclamò Sara.
- “Dici eh? Ma tu questo non lo sapevi già’?” le domandò Lorenzo.
- “Io no? E come avrei dovuto saperlo?” mentì Sara.
- “Forse perché questa mattina sei stata da Veronica?” le rispose Lorenzo.
- “Te l’ha detto Lei?” gli chiese Sara.
- “No. Non mi ha detto nulla. Ma tu non sai mentire e questa mattina non sei stata molto convincente. E allora mi è venuto un dubbio!” le disse con un sorriso soddisfatto.
- “Ah.. fai pure i tranelli adesso?” disse Sara, facendo finta di tiragli un punto sul petto.
- “Ahi! Mi fai male!” le disse, tirandola a se. “Grazie!”
- “Di cosa?” le domandò Lei.
- “Per averlo fatto. Non so cosa vi siate dette e non voglio saperlo. Quello che so è che lo hai fatto per cercare di stemperare eventuali tensioni tra me e Veronica e devo dire che è servito.”
- “Non devi ringraziarmi. Siamo una squadra!” concluse Lei, dandogli un bacio. “Però Amore.. entriamo perché sto morendo di fame!”


  
- “Eccoli… Mi raccomando: si va in scena!” disse Tommy.           
– “Ciao famiglia!” dissero Sara e Lorenzo.
– “Ciao ragazzi! Come è andata la mattinata!” domandò Tommy.
- “Bene! Oggi tua madre è venuta in clinica. Abbiamo parlato un po’ e ci siamo organizzati anche per le vacanze di Pasqua.”
- “E?” domandò Tommy.
- “Tua mamma sarà in giro per il mondo per un po’. Quindi a Pasqua puoi rimanere qui con noi.” Gli rispose Lorenzo. “Tua madre poi ti spiegherà il resto oggi pomeriggio.” Concluse sedendosi e facendo accomodare Sara sulle sue gambe.
- “Bene!” rispose Tommy. “A te Sara?”
– “Come al solito! Avrò fatto una cinquantina di caffè, qualche cappuccino… Tutto normale! A voi? Ragazzi: la scuola?”
– “Eh…” disse Elena.
– “Beh…” iniziò Bobò.          
Tommy, invece, non aprì bocca.
– “Ragazzi! Tutto bene? Mi sembrate un po’′… starni!” commentò Sara.
– “Strani? E perché?” chiese Elena.
– “Allora ragazzi: che faccio? Ciogo l’antipasto?” intervenne Ave.
– “No, Ave! Aspetta un attimo! Io non metto in dubbio che a voi oggi, a scuola, sia andato tutto bene!” esordì Lorenzo, guardando Elena e Bobò. “Però c’è comunque qualcosa che non va! Tommy: me lo vuoi dire tu?”
– “Papà! In effetti…”
– “Lorenzo… Manteniamo la calma perché agitarsi non serve a nulla!” si intromise Libero.
– “Già! E poi.. dopo tutto… sono cose che capitano!” fu la volta di Enrica.
– “Bene!” disse Lorenzo. “Se sono queste le premesse… Mi devo preoccupare!”
– “No!” disse Tommy.
– “Beh sì!” fecero insieme Ave, Enrica, Libero, Elena e Bobò.
– “Allora? Che è successo?” chiese Lorenzo, visibilmente preoccupato.
– “Beh… Durante l’ora di educazione fisica ho incontrato un ragazzo! È un tipo simpatico… Abbiamo parlato un po’.. Da cosa nasce cosa e…”           
– “E?” lo incitò a continuare Lorenzo.
 – “E mi ha offerto uno spinello!”
– “Cosa?” chiesero Lorenzo e Sara all’unisono.
– “Sì! Ma non l’ho usato! Solo che la prof ci ha sgamato e lui… beh ha detto che era mio e…”
– “E?” Era l’unica cosa che riusciva a dire Lorenzo.
– “E sono stato espulso dalla scuola! D’altronde ero già stato sospeso.”
– “Ah! E questo era che non mi dovevo preoccupare?” commentò Lorenzo.
– “Beh! Almeno non l’ho usato!” fu la risposta sfacciata di Tommy.
– “Ehh! Adesso, per questo, ti facciamo una statua!” disse Lorenzo.  
– “Papà mi dispiace!” ammise Tommy.
– “Anche a me! Ma non per me! Per te! Ti stavi impegnando così tanto!” gli disse il padre.   
– “E, comunque, c’è un’altra cosa…” disse con un filo di voce Tommy.  
– “Ancora? Cosa hai fatto: una rapina a mano armata?” cercò di scherzare Lorenzo. 
– “No! Ho preso a pugni il tale fuori la scuola e…”
– “E?” chiese Lorenzo, ormai disarmato.
– “E in quel momento sono arrivati i vigili!” concluse Tommy.
– “Che bello!” disse Lorenzo. “Ave!”
– “Sì!” rispose la veneta.
– “Anziché l’antipasto, cioga il whisky, che è meglio!”
– “Lorenzo, dai… Non è il caso di reagire così!” gli disse Sara, con un mezzo sorriso stampato sulle labbra.
– “Già!” dissero Enrica e Libero.
– “Ah no?” domandò Lorenzo, scioccato.
– “No! Anche perché…”
– “Cos’altro hai combinato, Tommy?” domandò Lorenzo.
– “Nient’altro! A dire il vero non ho combinato nulla!” ammise Tommy soddisfatto.
– “In che senso?” chiese Lorenzo.
– “Pesce d′aprile!” urlarono Tommy, Elena e Bobò.
A Lorenzo servì qualche secondo per capire le parole di suo figlio. – “Cioè? Era uno scherzo?”
 – “Già! E fartelo è stato un gioco da ragazzi! Ci caschi sempre!” lo prese in giro Tommy. 
Sara rise.
– “Ma tu l′avevi capito, vero?”  le chiese Lorenzo.
– “A dire il vero… sì!”            
– “Bene!” disse Lorenzo. “Allora: dopo questa performance da Oscar..” disse guardando anche Libero, Enrica e Ave “che dite? Possiamo mangiare?”
– “Certo!” fu la risposta di Libero.
– “Amore!” disse Sara a bassa voce, “Ma te la sei presa?”
- “Assolutamente no! Però.. ho un′idea! E tu mi devi aiutare!” le rispose Lui.
– “E che avresti in mente?”
– “Poi ti dico! Tu ricordati soltanto che i Martini sanno essere diabolici!” le disse, dandole un bacio.
 

1 aprile, ore 20.30 circa
 
- “Sara e Lorenzo sono in ritardo!” disse Tommy.
– “Già! Io ho fame!” si lamentò Bobò.
– “Bobò! E dai!” fu il commento di Elena.
– “Che c’è? Ho solo detto che ho fame!”
– “Non c′è nulla da fare! Sei sempre il solito!” Tommy rise alle parole di Elena. Ma mentre i tre si divertivano e i nonni guardavano la tv, entrarono Sara e Lorenzo: erano visibilmente nervosi.
- “Guarda: chiudiamo argomento che è meglio!” disse Sara, aprendo la porta.
– “Certo! Quando non ti do ragione o non sai più che dire, meglio cambiare argomento o far cadere il discorso!” le rispose Lorenzo.
Ai Martini, sia grandi che piccoli, bastò poco per capire che la situazione era seria.
– “Spero scherzi!” fu il commento laconico di Sara.         
– “No! A dire il vero sono serio! Cos′è? Credevi che avrei assecondato ogni tua pazzia, ogni tua follia? Non sono Stefano, < io > !” disse Lorenzo, sottolineando bene le ultime parole.
– “E < io > non sono Veronica! Non uso la logica negli affetti, non sono razionale!”
– “Me ne sono accorto. E tu dovresti aver capito che io non sono istintivo e impulsivo!”       
– “E, allora, non credo che possiamo stare insieme!” fu la conclusione di Sara.
– “Già! E questa è la prova che la logica è l’unica strada da percorrere! E, infatti, ogni volta che non l’ho seguita, ho commesso degli errori!” ragionò “logicamente” Lorenzo, togliendosi la giacca.
- “Quale? Tipo rimanere a Roma con me? Aventi: se è quello che pensi, dillo!”
– “Tipo fidanzarmi con te, sì!” reagì Lorenzo con rabbia.
– “Bene! Adesso è proprio finita!” fu la risposta di Sara.
– “Guarda che non l’hai deciso tu!” disse Lorenzo, salendo in mansarda. “Prendo le mie cose e me ne torno in garage!”
- “Bene!” disse Sara, fiondandosi in bagno.          
I Martini erano senza parole.
– “Ma… Stanno scherzando, vero?” chiese Bobò.
– “No! Temo di no!” disse Elena.
Libero, Ave ed Enrica si guardarono. Non avevano mai visto Sara e Lorenzo litigare così veementemente.
– “Ragazzi! Ora vado a parlare con Lorenzo e..” disse Libero.
– “Sì! Io vado da Sara!” disse Enrica.               
- “Non preoccupatevi. Sara e Lorenzo si amano. Tutto si aggiusta!” Ave rassicurò i ragazzi.
 

– “Posso!” disse Libero, entrando in mansarda.
- “Certo zio!”
– “Noi giù, prima ,abbiamo sentito tutto..”  
- “E?”  
- “E.. non vi sembra di aver esagerato un po’?”
– “No! Sì! Forse! Non lo so!”
- “Lorenzo! Capita di litigare! L’importante è capirsi e fare pace!” fu il saggio consiglio di Libero.
- “Va bene! Proverò a parlare con Sara, dopo cena!” promise Lorenzo.
 

–“Posso?” disse Enrica, entrando in bagno.
– “Enrica! Certo che puoi!”
– “Ho assistito alla discussione di prima..”
- “E?”
- “Non vi sembra di aver esagerato un po’?”
– “No! Sì! Forse! Non lo so!”
- “Sara! Ma è normale litigare! Come si dice: < L’amore non è bello se non è litigarello >!” 
- “Sarà! Dopo cena proverò a parlargli!”   
 

Libero e Lorenzo scesero dalla mansarda proprio mentre Enrica e Sara uscirono dal bagno.
– “Allora… Noi vi aspettiamo giù!” disse Enrica che, prendendo sotto braccio Libero, si avviò in cucina.
Sara e Lorenzo rimasero soli. Dopo essersi accertati che nessuno li sentisse, si guardarono e, ridendo, dissero:
– “Ci sono cascati!”
– “Già! Grande interpretazione!” disse Sara. “A proposito… Ma mentre facevi finta di litigare… Insomma: tutto quello che hai detto mica lo pensavi?”
– “Assolutamente no!”
– “Menomale! Sai… non avrei voluto litigare veramente!” disse Sara, sorridendogli.
– “Però ora scendiamo! E mi raccomando: “Show must go on!” disse Lorenzo, facendogli l’occhiolino.
Sara e Lorenzo scesero e i Martini capirono che la situazione era sempre seria.
– “Allora: posso preparare i piatti?” chiese Enrica.
– “Certo!” dissero Sara e Lorenzo, senza neanche guardarsi.
– “Papà! Sara! Che ne dite se dopo mi date una mano a ripetere Lucrezio? Il “De rerum natura” non mi piace un granché!” propose Tommy.
– “Ti aiuta tuo padre!” disse Sara.
– “Ti aiuta Sara!” disse contemporaneamente Lorenzo.
– “Grazie! Mi sa che farò da solo!” concluse Tommy.
– “Ma no! Ti aiutiamo noi!” dissero Bobò ed Elena.
– “Mi sembra un’ottima idea!” dissero insieme Sara e Lorenzo, all’unisono.
– “Vedo che su una cosa siamo d’’accordo!” disse Lorenzo, sempre senza guardarla.
Sara lo guardò ma non disse nulla.
E così la cena trascorse senza che nessuno aprisse bocca. Arrivati alla frutta Tommy sbottò.
- “Ma la finite voi due? Avete fatto di tutto per stare insieme e ora… Ora per un litigio, uno stupidissimo litigio, volete buttare tutto all’aria? Sara: hai rischiato di morire pur di non fare soffrire mio padre.. Pur di non dirgli che rischiavi di morire.. Pur di non costringerlo ad operarti, sapendo che non voleva più farlo! Papà: hai lasciato la mamma, hai lottato contro tutti.. Contro il destino.. Contro le tue paure.. Contro Stefano… Avete fatto l’impossibile per stare insieme e ora…”
– “Che ne dite di una fetta di torta?” chiese Sara, interrompendolo.
– “ < Una fetta di torta > ? Ma hai sentito cosa ti sto dicendo?” Tommy era senza parole.
– “Certo!” disse Sara, mettendo la torta sulla tavola. Era ancora confezionata.
– “Tommy! Lascia stare! Sara e Lorenzo sono due adulti! Si amano! Risolveranno queste piccole incomprensioni e tutto passerà! Vero?” disse Libero, guardandoli.
Né Sara, né Lorenzo risposero.
– “Va beh! Mangiamo sta torta, putei!” disse Ave.
Sara e Lorenzo si guardarono e sorrisero. I nonni, Elena, Bobò e Tommy scartarono la torta e rimasero senza parole.
– “Ma…” dissero in coro.
– “Pesce d’aprile!” urlarono Sara e Lorenzo.          
– “Ma.. Era tutto uno scherzo?” domandò Elena.
– “Ma! Allora non avete litigato?” chiese Tommy.
– “No!” rispose soddisfatto Lorenzo.          
– “Ma.. come vi è venuto in mente?” chiese Elena.
– “Beh! Volevo farla pagare a Tommy per lo scherzetto di oggi!” disse Lorenzo. “Ma poi ci siamo ricordati che voi…” disse guardando Bobò, Elena, Ave, Enrica e Libero “…siete stati dei complici perfetti! E così ve l’abbiamo fatta pagare con gli interessi!.. Chi di spada ferisce…” 
– “…di spada perisce!” concluse Tommy, che intanto si era alzato per andare ad abbracciare Lorenzo e Sara, che si era di nuovo seduta al posto si sempre: in braccio a Lorenzo.  
 


Nota dell’autrice
Salve a tutti! Come va?? E’ da un po’ che non mi faccio viva! Come mio solito sparisco! Ma rieccomi qui! Allora: avete letto che a settembre riinizia “Un medico in famiglia 10?” Sono in trepidante attesa! Sono molto curiosa di vedere i nostri Sarenzo. Intanto ecco il capitolo! A dire il vero non lo avevo previsto. Ma poi mi sono accorta che non potevo non immaginare come i nostri Martini avessero vissuto il primo d’aprile! E quindi.. ecco qua! Questo lo definirei un capitolo di transizione. Simpatico e non troppo impegnativo! O almeno credo! Comunque.. dato che sono in vacanza (sarà per questo che ho immaginato Veronica in stile angioletto?? Non lo so neanche io a dire il vero! Non mi è mai stata simpatica! Comunque questo è un altro discorso!) credo che aggiornerò molto molto presto! Quindi.. a presto!


p.s. ne approfitto per un sondaggio: Mi è venuta voglia di scrivere una ff su.. “Non dirlo al mio capo!” Voi lo seguivate? Fatemi sapere!  
 
   
 
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