16/07/2016
2 recensioniHeartless; Senza Cuore
Stava andando tutto così bene... Tenma sorrideva e incoraggiava i compagni, Shindou coordinava alla perfezione i giocatori, Tsurugi correva dietro al pallone con un sorriso sue labbra che non sarebbe durato al lungo.
Finita la sessione di allenamento, si andarono a cambiare, ma Tenma uscì ancora in divisa.
Prima di andare a casa era consuetudine fare un piccolo discorso sulla giornata, come era andato l'allenamento, come si poteva rimediare agli errori, finito ciò tutti potevano andarsene.
“Allenatore...” la voce di Tenma sovrastò quella dei suoi compagni che si voltarono verso di loro.
“Si?” chiese cercando di guardare il ragazzo negli occhi, ma non ci riuscì, aveva la testa china e gli occhi puntati al suolo.
“Tenga...” gli pose una busta bianca, la sua mano tremava e l'adulto se ne accorse.
“Cos'è?” chiese prendendola e aprendola per leggerla, rimase scioccato dal suo contenuto.
“È la tua decisione definitiva?” chiese l'allenatore abbassando lo sguardo, per poi puntarlo sul ragazzo.
Tutti quanti si guardarono preoccupati, che c'era scritto nella lettera che Tenma aveva dato all'allenatore?
Il ragazzo annuì.
“D'accordo se è questo quello che vuoi...” Tenma alzò il viso, “ricorda che la nostra porta è sempre aperta” finì l'uomo, e il cuore dei ragazzi cominciò a battere velocemente quando sentirono i singhiozzi soffocati del loro capitano.
“Cosa vuol dire?” chiese Tsurugi mentre si avvicinava all'allenatore, “perché stai in silenzio Tenma!” urlò prendendo l'altro per la spalla, con uno strattone lo fece voltare.
Tutto quello che riuscirono a vedere erano gli occhi rossi del loro capitano pieni di lacrime.
“Ora devo andare... Ci vediamo...” concluse in fretta l'ex numero 8, se ne andò nel silenzio più totale, che venne interrotto da Shindou.
“Allenatore perché lo sta lasciando andare!?” chiese il numero 9 prima di leggere il contenuto della busta.
“Tenma sei serio!” urlò Tsurugi, “dov'è il tuo amore per il calcio!?” chiese bruscamente, il ragazzo si voltò e con gli occhi rossi e un sorriso tristemente famigliare a Shindou, disse una sola piccola parola;
“Grazie”