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Autore: Carol2000    16/07/2016    2 recensioni
Mi rivenne in mente Trent, quel ragazzo che mi aveva colpita come un dardo...come poteva un mortale avere un aspetto tanto sovrannaturale?
I maschi del regno più o meno si assomigliavano tutti ed erano terribilmente seri, caratteristica che non sopportavo.
Inoltre erano ligi alle regole, tutto l'opposto rispetto a me: io non mi sarei fatta nessun problema ad infrangerle, probabilmente ero più diabolica che angelica.
SPOILER: il finale potrebbe non essere quello che vi aspettate.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Dawn, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mi toccò pagare l'affitto, ma non fu un problema poiché lo feci con piacere.
Mi erano avanzati solo settanta dollari, ma in qualche modo ce lo facemmo bastare per la spesa.
In quel preciso istante ero seduta sul letto, mentre Heather si stava imbellettando per uscire.
"Si può sapere dove stai andando?"
Le domandò Sierra.
"Non sono affari tuoi, ne abbiamo già parlato".
Replicò Heather con fare scocciato, mentre era intenta a passarsi un'ulteriore strato di mascara.
Indossava una gonna decisamente corta e rosa, abbinata ad un top nero di pizzo e ad una giacca di pelle.
Ai piedi portava tacchi vertiginosi, la sua chioma corvina era stata fermata in una coda di cavallo ed era truccata come non mai.
Quando mi passò accanto per prendere la borsa, una scia di profumo di lavanda mi trapassò le narici.
"Vai ad un appuntamento?"
Le chiese di nuovo.
"Quale parte di 'fatti gli affari tuoi' non capisci? Non ne voglio parlare".
Afferrò la pochette e ci fece un cenno di saluto con la mano, poi si chiuse la porta alle spalle prima che potessimo aggiungere qualcosa.
"Chi la capirà mai quella ragazza".
Bofonchiò.
Credevo di aver intuito dove stesse andando, ma di certo non si trattava di un appuntamento.
 
***
 
"Heather quasi ogni sera esce vestita di tutto punto e truccata".
Affermai, mentre mi trovavo a faccia a faccia con Trent nel caffè vicino a casa mia.
Egli inarcò un sopracciglio, poi prese un sorso del suo cappuccino.
"E allora?"
Domandò.
"Sierra crede che si veda di nascosto con Alejandro, mentre io penso che ci sia qualcosa di più grande sotto".
"In che senso?"
Sospirai, poi mi avvicinai per sussurrare, per evitare di essere sentita.
"Credo che si prostituisca".
Gli andò di traverso la bevanda, così gli diedi qualche colpo sulla schiena e si riprese.
"Non credi di essere un tantino esagerata?"
Scossi il capo.
"Eravamo rimaste a corto di denaro e spesso lei ritorna con una bella mazzetta di soldi,  dubito siano solo quelli del suo stipendio".
Lo vidi un attimo pensieroso, poi annuì.
"Potresti avere ragione, d'altronde da lei ci si può aspettare di tutto".
Mi prese le mani e mi costrinse così a guardarlo negli occhi, così profondi da potermici perdere dentro.
"Ora basta parlare di lei".
Corrugai la fronte e sorrisi.
"Di che cosa vuoi parlare, allora?"
"Di noi".
Risi poi mi avvicinai al suo viso, restando naso contro naso.
"E che cosa ci sarebbe da dire su di noi?"
Alzò le spalle.
"Voglio che tu sia la mia ragazza".
"Beh, ma non mi sembra una novità...lo avevo dato per scontato".
Alzò gli occhi al cielo.
"Stavo solo cercando di essere romantico...e poi non era ancora sicuro, mentre ora è certo.
Poi, questo bar ha un'atmosfera così romantica e molto in stile parigino".
Gli stampai un bacio a fior di labbra, poi restammo così con le fronti che si sfioravano per qualche minuto.
"Insieme per sempre?"
Mi chiese, provocandomi una strana malinconia nel cuore.
"Per sempre".
Avrei tanto voluto dirgli che non fosse possibile, ma ancora non era il momento giusto per farlo.
Il tatuaggio era ancora un tantino più evidente, in quanto mi trovavo già al terzo mese di permanenza.
"Sei la mia prima storia".
Affermai, lasciandolo spiazzato.
"Sul serio?"
"Ti sembro una che scherza?"
Era anche il primo di cui mi fossi davvero innamorata, nessun altro mi aveva mai fatta sentire così.
 
****
 
Un altro mese era volato, fra pomeriggi in compagnia di Trent e i tavoli da servire al Mclean's House.
Ormai era luglio ed eravamo nel pieno dell'estate, quasi verso la fine ed il caldo era davvero insostenibile.
Ogni mattina ero costretta a spalmare spessi strati di crema solare, per evitare che la mia pelle di porcellana si scottasse.
Ancora non ero riuscita ad andare a fondo al caso di Heather, ma ero sicura che prima o poi ce l'avrei fatta.
Sierra, stranamente, non sospettava nulla, o forse si fidava troppo dell'amica per arrivare ad una simile deduzione.
Quel giorno avevo lavorato fino alle due del pomeriggio, poi mi avevano mandata a casa per un cambio di turno.
Il pomeriggio prima Zoey mi aveva avvisata al riguardo, in quanto quella mattina sarebbe dovuta andare ad un funerale.
Non ne avevo parlato con le due coinquiline, poiché me n'ero completamente scordata.
Tirai fuori il lettore MP3 dalla tasca e infilai le cuffie, poi alzai il volume della musica, come al solito.
Durante il tragitto mi parve di vedere una sagoma familiare, poi scossi il capo e proseguii per la mia strada.
Poi la scorsi di nuovo, era una ragazza e portava un abitino nero e succinto, uno che conoscevo fin troppo bene.
Accelerai il passo, ma senza farmi notare, finché non mi trovai a qualche passo dietro di lei.
La osservai avanzare per qualche altro metro finché non le cadde il cellulare di mano e si piegò per afferrarlo.
I suoi occhi si girarono nella mia direzione e quasi svenne quando mi vide.
"Gwen? Ma che ci fai qui?"
Mi chiese allarmata.
"Mi hanno cambiato il turno. Tu piuttosto, come mai in giro a quest'ora?"
Deglutì, poi si grattò il collo freneticamente.
"Niente, volevo solo fare una passeggiata".
«non me la dai a bere».
Pensai.
"Come mai così elegante? Ti dona quel vestito".
Sorrise, poi sussurrò un "grazie".
"Visto che non ho nulla da fare posso venire con te, ti reco fastidio se passeggiamo insieme?"
Strabuzzò gli occhi, poi scosse il capo.
"No, grazie...non disturbarti".
Alzai gli occhi al cielo, poi assunsi un tono duro e autoritario che mai avevo avuto.
"Senti, non prendiamoci in giro. Dimmi dove stai andando e facciamola finita, non avrai mica qualcosa da nascondere?"
I suoi occhi diventarono improvvisamente lucidi, le tremò il labbro ed emise qualche gemito, poi scoppiò a piangere, incurante della gente che passava.
"Io...non volevo, non sono una ragazza di facili costumi, sono stata costretta a farlo!"
La strinsi fra le mie braccia, per la prima volta la sentii vulnerabile.
"Di che cosa stai parlando?"
"So che lo hai capito, hai intuito perfettamente che cosa faccio ogni giorno in quelle camere d'albergo.
Loro sono rozzi e stupidi, godono nell'infliggermi torture, però mi pagano e i soldi ci servono per l'affitto".
Le accarezzai la schiena per consolarla, poi mi staccai e la fissai intensamente.
"Ora comprendo tutto. Non dirò nulla a Sierra, so che lei non capirebbe".
Si asciugò le lacrime con il dorso della mano, poi tentò di sorridere.
"Grazie Gwen, non so cosa farei senza di te".
"Però sappi che non approvo la tua scelta, non farti strappare la dignità da quei depravati".
Non rispose e si strinse nelle spalle, poi mi fece un cenno di saluto con la mano e se andò.
Una piccola vibrazione provenne dalla mia tasca sinistra, presi il cellulare e visualizzai quel messaggio.
«forse dovremmo chiudere qui, non sono sicuro di essere ciò che vuoi».
Mi mancò il respiro per qualche minuto, poi mi sudarono le mani e strinsi l'oggetto così forte da provare dolore.
Mi sentii come se mi avessero lacerato il cuore, come poteva essere finito tutto in così poco tempo? Svanito in un soffio, come se nulla fosse mai accaduto.
Esigevo delle spiegazioni e le volevo in quel preciso istante.
Riposi il telefonino e cominciai a correre con tutta la forza che mi rimaneva.
 
SPAZIO AUTRICE
Bene, in realtà avrei dovuto aggiornare domani, ma ho preferito farlo oggi perché domani pomeriggio parto.
Dato che non porterò con me l'ipad, per due settimane non riuscirò ad aggiornare la fanfiction...ma vi prometto che appena tornerò aggiungerò i nuovi capitoli, lo giuro. <3
  
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