❝ chapter 1 ❞

Era il 13 giugno del 2028, il cielo era ricoperto da nubi spaventose ed una radio intonava una vecchia canzone degli anni '80. La finestra era aperta e le bianche tende ondeggiavano ad ogni soffio impetuoso di vento ed io...

io mi svegliai.
 

/ tempo prima /

« Dovresti lasciare che sia io ad andare, c'è il temporale. »
« Non puoi andare tu, lo sai, hanno richiesto me. »
« Non farebbe la differenza, hanno solo bisogno di due mani in più, posso benissimo prendere il tuo posto. »
« No, non puoi. Ci metterò poco, in auto dista solo pochi chilometri. »
« Potresti usare un mezzo più sicuro di quel ferro vecchio »
« Non insultare Guendalina, è ancora in ottimo stato e può portarmi dove voglio. »
« E' un ferro vecchio. Prendi la mia. »
« Può farcela, ho già guidato con un temporale. »
« Per favore, per favore... »
« E non ti lamenterai? »
« Fermarti è impossibile. »
« Ok, dammi le chiavi- »
« Ed un bacio. »
« Se proprio insisti! »

//

« Rose? Rose? Oh santo cielo, si è svegliata! Ron! Ron! Chiama un medico, Ron! Rose, bambina mia, Rose, mi senti? »

Davanti alla mia visuale, piuttosto appannata, si parò il viso di una donna dai lineamenti dolci, i capelli e gli occhi scuri. Le sue mani sfiorarono il mio viso, mentre i miei occhi cercarono di focalizzare ogni dettaglio che mi facesse capire cosa era successo.
Ero io Rose? Era me che chiamava? Mi conosceva?

« Io... »
« Non ti affaticare, sta arrivando il dottore. Tuo padre è corso a chiamarlo. »

Mio padre? Eppure non riuscivo a trovare un viso nella mia memoria che si ricollegasse a quella parola, e con molto stupore e panico mi accorsi di non riuscire a richiamare alla mente alcun volto, né nome, né niente. Tutto ciò che riuscivo a ricordare, sebbene con difficoltà, erano delle luci, del sangue ed un rumore così forte che ancora rimbombava nelle orecchie.

« Mi dispiace- mi dispiace io- io non... »
« Rose, cosa succede? »

Aprii la bocca per spiegarle che si stava sbagliando, che non ero io Rose, che non ero nessuno, quando due figure entrarono in fretta nella stanza, accompagnate poco dopo da due ragazze in camice e dei macchinari medici.

« Rose, sono il dottor Matthews, sei stata in coma per quindici mesi, dobbiamo farti dei controlli, ce lo permetti? »
« Io- ehm, sì. »

La donna si allontanò dal mio lettino, lasciando che i medici mi controllassero tutti i valori. Quindici mesi nei quali avevo dormito, sembrava avessi perso molto di più del solo tempo. Avevo perso una vita intera.

« Dottor... Matthew? Io- io non ricordo niente. »
« E' normale, ti sei svegliata dopo tanto tempo e l'incidente in auto ti ha provocato un trauma cranico, non ti spaventare, ti sarà tutto più chiaro tra un po'. »
« No, io... io non ricordo proprio nulla. Non sono Rose. »
« Ricordi di avere un altro nome? Come ti chiami? »
« Io non sono nessuno »