Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Madman without that Box    17/07/2016    0 recensioni
Affermatosi nella società del tardo 900, Dio Brando si appresta ad affrontare la sua nemesi centenaria per l'ultima volta: i Joestar. Questa volta non si lascerà sfuggire l'occasione d'estirpare alla radice una minaccia tanto grande, e preparatosi sia psicologicamente che fisicamente al conflitto, è sicuro della vittoria assoluta. Possibile che questa volta, conscio di limiti e potenziali, Dio Brando sia in grado di prevalere sui propri avversari... o ne sarà soggiogato?
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dio Brando, Joseph Joestar, Jotaro Kujo, Noriaki Kakyoin
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Corrucciato e in preda ai ricordi, Dio Brando passò due dita alla base del proprio collo, quasi accarezzandosi quella cicatrice che soltanto cento anni prima è stata motivo di forti peripezie. Occhi chiusi e fiammelle immobili, la mano risale sino al viso poggiandosi sul bracciolo col gomito: qualcosa turba l’imperscrutabile Dio Brando, che chiude quasi bruscamente ciò che stava poc’anzi leggendo: Amleto, William Shakespeare. Senza muovere un alito d’aria, la poltrona è vuota e, dove poco prima vi era uno spiraglio di luce converge l’iniziale luce dell’alba. Coricatosi sul letto, un tocco quasi come un massaggio sul muscolo dolente copre la voglia a forma di stella.

«Possibile… È forse possibile che Io, Dio, stia provando un senso di trepidazione? Sono anni che non provo una sensazione di tale sgomento. Oh, caro Jonathan, il tuo seme è diventato veramente una brutta radice.»
 
Nulla che non fosse bieca rimembranza di un vecchio amico, complice di una vita cambiata radicalmente tanto da superare le barriere di epoche differenti. Ma la nostalgia è un’arma a doppio taglio, e prima che i pensieri potessero scavare a fondo nuocendo alle reali intenzioni, sopraggiunge il sonno che nella sua morsa non lascia spazio alla compassione.
Scorrono i giorni. Holly Joestar sta peggiorando, la vecchia Enya cade: Steely Dan viene colpito a morte da Star Platinum e il tempo stringe sempre più. L’afa del deserto schiaccia in una pressa insopportabile, sino a sovvertire l’ordine del tempo grazie all’arcano del Sole. L’apparente innocenza di un bambino e l’astuzia di Kakyoin salvano il gruppo dal mondo degli incubi, e mentre i sogni non son desideri, lo stesso Noriaki viene ricoverato d’urgenza ad Assuan durante l’attacco di N’doul. Dopo diversi altri guerrieri stand, il gruppo è costretto a fronteggiare le minacce del temibile D’Arby maggiore, sempre più prossimi alla destinazione finale.
 
«Tessere del Domino. Neppure D’Arby Maggiore è riuscito a farli arretrare. Non capisco, o meglio, non so cosa pensare: se davvero sono degli avversari temibili, o più semplicemente i miei sottoposti erano degli incapaci. La vecchia Enya però… non era una sprovveduta. Sapeva quel che faceva, non può esser morta senza aver ricorso alle sue carte vincenti. Mi chiedo se debba attingere a qualcosa come il timore, ma cosa potrei mai temere Io, Dio. Nulla può turbare la mia risoluzione… e anche se fosse, sono sicuro che non sopravvivranno a ciò che li attende qui, al Cairo. Sembra stia arrivando Hol Horse.»
 
Un rumore di passi incerti, impauriti e titubanti si avvicina ai due gradini che danno alla libreria, è Hol Horse giunto a fare rapporto.

«Sua Eccellenza, sono… sono giunto a farle rapporto… Siamo rimasti soltanto in quattro e… Joestar e gli altri saranno qui domattina… Sua Eccellenza.»
 
 
Trema, non riesce a completare una frase senza annaspare come stesse annegando. Hol Horse non si rende conto di trovarsi nella tana di una bestia famelica che, a differenza dell’umore del momento, potrebbe decidere di recider il suo capo con un breve colpo di polso. Dio Brando si trova sul soffitto, intento a scegliere uno dei libri posti negli scaffali più alti della libreria: il cowboy non riesce a distinguere la vera e propria titolazione della collana, parrebbe astronomia, forse anatomia. Il mostro scende, lentamente quasi come la gravità non lo tangesse.

«Hol Horse. Non ho bisogno di messaggeri, scendi in campo e dimostrami la tua fedeltà. Come potrai ben notare, questo corpo non è ancora totalmente mio… Ho bisogno di riposare, il mio emisfero sinistro non ha pieno controllo della rispettiva zona corporea.»
  
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