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Autore: darken_raichu    18/07/2016    2 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Truepower, 19/07/4783, circa le 16
«Quindi, riassumendo, non c’è niente. Sessanta dispersi.» Commentò Cacturne guardando la mappa e picchiettando con la zampa su una croce disegnata in un punto a qualche ora da Truepower.
«Sì signore. Abbiamo trovato segni di lotta in quel punto, il che dimostra un agguato nemico, ma…» Rispose Grump.
«Capisco, capisco. Bene, potete andare.» Disse Cacturne, facendo un gesto con la mano. Gurdurr e Dustox seguirono Grump, ma quando Surskit e Aegislash stavano per uscire, Cacturne fece loro segno con la mano.
«Fermi voi due. Mi servite.»
I due tornarono indietro «Per cosa, capitano?» chiese Surskit.
«Ho intenzione di inviare una nuova missione. E a servirmi siete voi due.»
«Di che missione si tratta?» Chiese Aegislash.
«Infiltrazione. Osservate.» Disse il pokémon indicando la mappa, su cui erano disegnate sette croci «Come potete vedere, sembrano disposte in modo casuale. Invece, possono essere ricondotte a un centro comune.» Spiegò, disegnando alcune linee con una matita «Ecco, guardate. Tutte quante portano a un punto comune, e sono equidistanti da esso. Stando alle informazioni che ho, in questo punto esatto si trova l’ingresso a un sistema di grotte sotterranee nel Monte Tuonoshock. Coincidenza piuttosto bizzarra, non pensate?»
«Potrebbe essere la base dell’Organizzazione?» Chiese Surskit.
«Non dire sciocchezze Specchio, non commetterebbero mai un’imprudenza del genere, sarebbe troppo ovvio. Inoltre, si tratta solo di una teoria. In pratica, potrebbe trattarsi semplicemente di un mio errore di valutazione. Potrei aver malinterpretato la mappa. O potrebbe essere una trappola. Ed è per questo che mi servite voi due.»
«Perché proprio io e lui?» Chiese Aegislash, fissando Surskit.
«Osservate. Questo è l’ingresso principale alla caverna. Ovviamente, sarà ben sorvegliato. Come d’altronde gli ingressi secondari. Ma in questo punto qui si trova la sorgente di un piccolo fiume. Secondo i Bibliotecari di questo paese, in realtà la sorgente è all’interno delle caverne, e questo è solo un condotto piccolissimo, essendo largo all’entrata e all’uscita poco più di cinquanta centimetri, acqua esclusa. La maggior parte dei pokémon non potrebbero passarci. Di conseguenza, le probabilità che non sia sorvegliato sono alte. Ed è per questo che mi servite voi due. Tu, Aegislash, puoi renderti incorporeo per il tempo necessario a passare da qui. Tuttavia, in quel momento ti troveresti alla mercé di eventuali pokémon più piccoli lasciati di guardia, dato che non potresti attaccarli senza tornare corporeo e probabilmente incastrarti. Ed è per questo che Specchio, che è piccolo abbastanza da passare, verrà con te. Nel caso in cui la situazione si facesse pericolosa, potrebbe sempre bloccare il condotto con il suo ghiaccio e permettervi di ritirarvi in relativa sicurezza.»
«Capisco. E se riusciamo a entrare?»
«A quel punto, dovete cercare informazioni. Numero di pokèmon presenti, eventuali comandanti… Specchio, tu conosci anche solo di vista molti capitani e tenenti dell’Organizzazione, mi affido a te per riconoscerli.»
«Sissignore.» Rispose il pokémon, anche se stava tremando lievemente per la tensione.
«Comprendo la tua preoccupazione, è la tua prima missione del genere, ma non temere, Aegislash è un veterano in missioni del genere. Se la situazione volge al peggio, riuscirà a portarti fuori tutto intero. Dico bene Aegislash?»
«Ci proverò capitano.» Rispose il pokémon, con un’occhiata eloquente a Surskit.
«Vedi di riuscirci. Adesso va a prepararti. Specchio, tu invece rimani, devo ancora farti qualche domanda sull’Organizzazione.» Disse il Capitano. Aegislash uscì, lasciando soli i due.
«Ora, ascolta bene Specchio, questa missione sarà molto pericolosa.»
«Lo so signore. Io e Aegislash…»
«So in che rapporti siete voi due. Ed è per questo che mi serve che sia tu ad andare con lui.»
«Non capisco signore.»
«Vedi, dopo… gli eventi in cui persi la mia vecchia squadra, fui assegnato per qualche anno a una squadra normale, poi mi fu permesso di riformare una squadra di infiltrazione. Questo avvenne sedici anni fa. Lo stesso periodo in cui, improvvisamente, nell’esercito cominciò a scalare i gradi un Honedge, che divenne poi un Doublade e un Aegislash. Era abile nell’infiltrarsi e nel tendere agguati, quindi divenne rapidamente un soldato di medio rango. Avrebbe forse potuto diventare capitano, ma fu degradato per il suo comportamento giudicato “troppo autonomo”. Perciò, decisi di prenderlo nella mia squadra. Sembrava pentito, e mi servivano compagni forti. Tuttavia, le rivelazioni recenti mi hanno fatto riflettere. Se l’Organizzazione è nata diciassette anni fa, non sarebbe strano avessero cominciato a infiltrare soldati già l’anno successivo. E diciamolo, la carriera di Aegislash è stata molto, molto rapida per gli standard.»
«Crede che…»
«Non lo so. Mi fido di tutti voi, ma Aegislash è sempre stato… particolare. Per farti un esempio, a volte usciva dalla propria camerata nella notte per poi rientrare ormai vicini al mattino. Dato che dubito gli Aegislash abbiano necessità fisiologiche, questo è molto strano. Tuttavia, nel nostro team abbiamo sempre premiato l’abilità, e Aegislash è impeccabile. Perciò, sono sempre stato restio a sollevare la questione. Ma ora devo sapere. Per questo il tuo compito è sorvegliare Aegislash. Suppongo tu capisca che questo significa che la tua missione è infiltrarti nella base nemica con un sospetto.»
«Sì, capitano.» Rispose Surskit, impallidito.
«Se vuoi rifiutare, fallo ora. Ho scelto te perché mi fido di te e perché il tuo rapporto con Aegislash è parecchio ostile, quindi non dovresti aver problemi a dubitare di lui per il tempo necessario, ma posso assegnare qualcun altro. Inoltre, essendo tu un membro del Gruppo, ho la certezza matematica che non sei una spia dell’Organizzazione.»
«No signore, lo farò.»
«Eccellente. Puoi andare Specchio. Mi raccomando, non lo deve sapere nessuno. Non Dustox, non Grump, non Gurdurr, nessuno. Se si sapesse che dubito dei miei soldati più fidati, il morale delle truppe crollerebbe.»
«Capisco signore.»
«Ottimo. Preparati alla partenza, vi aspetterò al cancello nord. Cercherò di farvi uscira senza farvi notare.»
Surskit annuì, uscendo dalla stanza e lasciando solo Cacturne con suoi pensieri.
 
Isola Cornoalto, 19707/4783, circa le 17
«E questo è quanto, signor… Falan.» Disse Girafarig.
«Questo è quanto, questo è quanto!» Rincarò la coda.
Il grosso pokémon, un Bouffalant cromatico, fissò il pokémon, poi guardò il resto della Fratellanza. «Quindi, vi sono sfuggiti in sette. Vi siete lanciati all’inseguimento, ma vi hanno seminato al Lago delle Lame, dove avete trovato il relitto galleggiante di una delle navi, ma senza occupanti, il che lascia intendere che almeno buona parte, se non tutti, si sono messi in salvo.»
«Ma abbiamo preso Krookodile, insieme alla sua ciurma, più vari componenti delle ciurme degli altri fuggitivi! Inoltre, abbiamo messo sotto sorveglianza i covi di cui conosciamo la posizione!» Tuonò Exploud.
«Bah, è già qualcosa. Certo, mi aspettavo maggiore abilità di combattimento dalla famigerata Fratellanza. Comincio quasi a dubitare che ci sarete utili…»
Per un attimo, nessuno parlò, poi Purugly si fece avanti, con un sorriso «Così ci offende, caro signor Falan. Sono certa che non basterà così poco per incrinare gli ottimi rapporti che Fratellanza ed Organizzazione desiderano stringere. Ma se lo desidera, avrei una proposta. Metà di noi della Fratellanza si metterà a caccia, con le sole proprie forze. Il resto dei pirati sarà lasciato al comando delle ciurme alleate, e combatterà contro di loro. In questo modo i nostri vedranno che opporsi a noi comporta gravi conseguenze, mentre saranno comunque in grado di combattere.»
Falan ponderò la cosa. Effettivamente, all’Organizzazione conveniva. Se la Fratellanza avesse fallito, ci avrebbe guadagnato la cattura di quei fuggitivi, e avrebbe potuto portare avanti il piano più facilmente. Altrimenti, non avrebbe perso nulla.
«Bene, bene, potete procedere. Mi aspetto che non falliate, ma so di non dovermi preocuppare. So di aver fatto la scelta giusta. Comunque, se è tutto, direi che possiamo andare. Ognuno di noi avrà certo molto su cui lavorare.»
«Assolutamente.» Annuì Purugly. Il Bouffalant si alzò e uscì, seguito da Girafarig, che si era incaricato di accompagnarlo, e i restanti membri della Fratellanza si guardarono. Poi, Staraptor parlò.
«Cosa intendi fare Purugly? Vuoi davvero dimezzarci per dare la caccia a quell’insulsa combriccola? Non ne vale assolutamente la pena.»
«Lascia che ti spieghi Staraptor. Normalmente sarei d’accordo con te. Non ha la minima importanza cosa scelgono di fare sette ciurme, visto che noi ne controlliamo molte di più. Ma quelle sette ciurme hanno preso Crult.»
«Un solo pirata, ferito e in fin di vita, senza più una ciurma?»
«Un membro della Fratellanza. E il più forte di noi. Sbaglio, o per sconfiggerlo avete dovuto attaccarlo in quattro?»
«E cosa importa?! Probabilmente sarà già morto!» Tuonò Exploud.
«Ne sei certo? Puoi assicurarmi che uno dei Pokémon che conoscono meglio la Fratellanza e i suoi piani sia morto? Io vi avevo avvisato, ma voi avete scelto di non ucciderlo all’istante. Bella mossa, davvero.»
«Non che tu sia stata così d’aiuto, sbaglio?!»
«E me ne sto pentendo, per questo farò porta della missione. Io, te, Staraptor, Girafarig e Goodra partiremo, troveremo Crult e i fuggitivi e li elimineremo. Chiaro?»
Exploud provò a controbattere, ma non trovando nulla da dire annuì.
«Ottimo. In ogni caso, non credo serva preoccuparsi. Sono soltanto sette ciurme e Crult, basterà stanarli e la vittoria sarà nostra.»
Nel frattempo, Falan e Girafarig, dopo essere usciti, si diressero verso l’ingresso del palazzo.
«Sei certo che il nostro piano procederà comunque?» Chiese Girafarig quando raggiunsero l’ingresso dell’edificio «Conosco Purugly quanto basta per sapere che invierà anche me a dare la caccia a Crult.»
«Non ti preoccupare. Abbiamo un accordo, no?» Rispose Falan «Limitati a rispettarlo, e tutto sarà tuo.»
Girafarig annuì, sorridendo. Presto, avrebbe avuto ciò che desiderava.
 
Vulcania, Base dei Pirati della Rosa Rossa, 20/07/4783, circa le 23
«Quindi, che intenzioni hai, Rose?» Chiese Rantr, fissandola. Il grosso rettile aveva uno sguardo tremendo, sembrava stesse costentemente riflettendo sul metodo migliore per squartarti, si trovò a pensare Rose.
«Già, ci aspettiamo che ti unisca a noi!» Tuonò Wamps, battendo un pugno sul tavolo «Un vero pirata…»
«Oh, taci Wamps, la tua storia sui “veri pirati” non ci serve. In caso te ne fossi dimenticato, un vero pirata fa ciò che vuole. Quella che ci serve è Rose. Ci servono la sua base, l’unica che la Fratellanza non conosce, e la sua ciurma, la più grande che abbiamo.»
«Cooncordo. Sse Rrose devve uniirsi aa nnoi, devve esserre perr suua sceelta.» Annuì Rygo. Il Porygon-Z aveva il modo di parlare più strano che Rose avesse mai sentito, in cui allungava totalmente a caso la pronuncia delle parole. Da quel che aveva capito, era un cosa comune nella sua specie. Comunque, era maledettamente noiosa come cosa.
«Zong, tu dici così solo perché ti ha raccattato quando la tua bagnarola è affondata. Io invece credo che Wamps abbia ragione. Siamo in una situazione tremenda, e dobbiamo restare uniti. Rose deve aiutarci.» Rispose Ruft.
Rose sospirò. “In che situazione mi sono ficcata?” Si chiese. Con i remi a pieno regime, lei e gli altri erano riusciti a distaccare gli inseguitori, e in due giorni avevano raggiunto il confine. Un tempo da record, ma ovviamente le ciurme erano esauste per la fatica. Perciò, Rose aveva dovuto far entrare tutte le navi nel suo rifugio. “Peccato, ero riuscita a tenerlo nascosto per anni.” Si trovò a pensare.
«Allora Rose, cos’hai deciso? Ti unirai a noi?» Chiese Simipour.
Erano in quella situazione da due ore. Wamps, Ruft e Trant erano convinti che fosse necessario combattere la Fratellanza, e alla fine avevano convinto gli altri. Con l’eccezione di Rose.
«Ascoltate, se si trattasse solo di combatterli, sapete che sarei con voi. Ma qui stiamo parlando di una questione grossa. Vogliono conquistare un paese. Credete davvero che saremo in grado di combatterli? Avete visto come hanno ridotto Crult? Al momento non sappiamo nemmeno se sopravviverà.»
«E quindi cosa vorresti fare? Lasciarli fare?»
«No! No, io… lo so, non posso lasciarli portare avanti il loro piano. Ma cosa dovremmo fare? Sono molto più di noi, lo erano persino prima che perdessimo parte delle nostre ciurme. E i membri della Fratellanza da soli hanno sconfitto ciurme su ciurme di trasgressori, cosa vi fa pensare che questa volta sarà diverso? Il punto è che, per la prima volta da quando sono diventata una piratessa, non so davvero cosa fare.»
«Paura, Rose?» Chiese una voce dietro di lei «Smettila, non è un comportamento adatto a te.»
«Crult!» Esclamò Rose girandosi. Il Tentacruel stava venendo aiutato a reggersi in piedi da Marsh, Machoke e Linoone, appoggiandosi solo sui pochi tentacoli sani.
«Proprio io, piccoletta. Allora, come stai?» Chiese il pokémon, sorridendo.
«Dovrei essere io a chiedertelo? Stai bene? Sei sicuro di poter camminare?»
«Bah, ho perso metà dei miei tentacoli, e la maggior parte di quelli rimasti è ridotta troppo male per usarli. In più ho ferite su tutto il corpo. Ma sì, in fin dei conti direi che poteva andarmi molto peggio. Piuttosto, adesso credo ci convenga discutere di quello che faremo da adesso in poi.»
«E cosa faremo? Sono d’accordo a combattere la Fratellanza, ma come?»
«Oh, è semplice. Vedi, tu ti stai comportando come se dovessimo combattere contro tutti i pirati. Ma i nostri bersagli sono solo i membri della Fratellanza. A noi non deve interessare combattere contro tutte le ciurme del Draak, sarebbe impossibile.»
«La fai facile, ma come pensi di fare?» Chiese Simipour.
«Eesatto, coome pennsi ddi farre? Fiino aa proova conntraria, lla Fraatellannza ssi faarà scuddo coon lee ciurrme alleeate.»
«Ed è per questo che ci serve un’esca. E si da il caso che qui abbiate la migliore di Pokémos. La Fratellanza mi starà indubbiamente dando la caccia. Ed è per questo che riusciremo ad attirare allo scoperto i suoi comandanti. Ho un piano, ma per eseguirlo mi servite tutti. Tutti.» Ripetè guardando Rose.
«Sì Cap… voglio dire, Crult.» Disse Rose, annuendo.
«Ottimo.» Rispose Crult, sorridendo «Tuttavia, ci serve ancora una cosa. Ci servono informazioni sull’Organizzazione. Solo che non ho idea di come…»
«Oh, in questo posso essere d’aiuto io.» Rispose Rose, sorridendo ed indicando Marsh «Si da il caso che il mio vice conosca molto bene l’Organizzazione.»
Marsh annuì, mentre tutti i presenti si giravano verso di lui.
«Lui?» Chiese Wamps «Aspetta, quella faccia mi era sembrata famigliare anche prima, anche se non riesco a ricordare dove…»
«Su uno di quegli avvisi di taglia che sono arrivati a tutti i pirati qualche tempo fa.» Rispose Crult «Sono sorpreso che non se ne sia accorto nessuno. Io l’ho capito appena l’ho visto.»
«Iin reaaltà ioo mee nn’erro accoorto, maa noon peensavo foosse impoortante.» Rispose Rygo.
«Potresti smettere di parlare? Da davvero fastidio.» Disse Crult «Comunque, forza. Se sai qualcosa sull’Organizzazione, è il momento di parlare.» Proseguì rivolgendosi a Marsh.
Marsh annuì. A quel punto, non poteva far altro. Guardò Rose, che annuì, poi cominciò a parlare.
 
Elettria, Monte Tuonoshock, 20/07/4783, circa le 23
«Quello è il condotto.» Disse Aegislash, indicando uno stretto passaggio tra le rocce da cui usciva un fiumiciattolo.
«Sì.» Rispose Spettro, guardando il passaggio. Era più una spaccatura tra le rocce che un condotto, ma era sicuramente quello. Come pensavano, non c’era nessuno a fare la guardia.
«Bene, muoviamoci.» Disse Aegislash. Senza far rumore, i due pokémon uscirono dagli alberi e si avvicinarono al condotto, sempre attenti a eventuali movimenti sospetti.
Arrivato davanti al condotto, Surskit scivolò dentro per primo. Tenendosi in equilibrio sull’acqua, fu costretto addirittura ad abbassarsi un po’ per riuscire a procedere. Un attimo dopo, Aegislash lo seguì. Il suo corpo svanì nella parete, ma come concordato il pokémon tenne la parte superiore del proprio corpo fuori dal muro, in modo che Surskit fosse certo di averlo al suo fianco. Era una visione stranissima, perché sembrava vi fosse una spada incastrata nella roccia.
I due proseguirono. Quella era la parte snervante. Senza luce, Surskit non vedeva a un palmo dal naso. Ogni gocciolio poteva essere un pokémon nemico, ogni sbuffo di vento il respiro di un nemico. Era compito di Aegislash, che al buio vedeva, assicurarsi che non ci fossero ostacoli pericolosi, ma Surskit si chiese come avrebbe dovuto fare nel caso in cui Aegislash si fosse rivelato un membro dell’Organizzazione. Si rese conto che, se lo avesse abbandonato, forse non sarebbe riuscito a trovare l’uscita.
Poi, davanti a loro brillò una fievole luce. “Possibile che il tunnel sia già finito?” Si chiese Surskit.
Quando entrarono nella stanza illuminata, i due si resero conto che non erano arrivati. Intorno a loro si trovava una stanza molto più grande, simile a un lago sotterraneo. Intorno ad esso erano incastonate, sia sopra che sotto, su tutte le pareti, centinaia di Pietretuono grezze, che brillavano con la loro fievole luce.
Surskit si guardò intorno. Effettivamente, il capitano li aveva avvisati che lungo il condotto c’erano punti più larghi, in cui Aegislash avrebbe potuto riposarsi, ma non pensava intendesse questo.
Dietro di lui, Aegislash era tornato solido, e stava riprendendo fiato. Per due minuti buoni rimase fermo, recuperando energia, poi annuì. A malincuore, Surskit si mise in cerca del condotto di uscita. Ci volle un po’, ma seguendo la fievole corrente riuscì a trovare l’imboccatura. Era più stretta di quella da cui erano entrati, ma non di molto. Anche se a fatica, riuscì a passarci e proseguire, ritornando nell’oscurità.
Dopo dieci minuti buoni di salite e laghetti, una nuova luce brillò davanti a loro, molto più forte. Surskit a Aegislash si guardarono, e il pokémon annuì. Quella era chiaramente l’uscita, e chiaramente c’era qualcuno, vista la luce.
Surskit e Aegislash scivolarono lentamente lungo gli ultimi metri, poi sbirciarono fuori dalla fenditura, cercando di non farsi vedere.
Davanti a loro, si estendeva una grotta con diverse lampade Pietretuono su tutte le pareti, alcune casse e una sola uscita. Non sembrava esserci nessuno, e i due decisero di rischiare. Silenziosamente, scivolarono fuori dal condotto.
«Ok, fin qui è andata, adesso?» Chiese Surskit, con un sospiro di sollievo.
«Adesso viene il difficile.» Disse Aegislash «Siamo passati, ma ora non devono scoprirci. Andiamo.» Rispose Aegislash.
E i due si diressero verso quella che sembrava l’uscita da quella caverna.
  
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