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Autore: sihu    18/07/2016    0 recensioni
Le stagioni non sono solo scansioni temporali dell'anno (o degli anni) che passano ma scandiscono anche la vita di Jon e Sansa, ritrovati al Castello Nero dopo una separazione dolorosa e riscoperti più legati che mai. Dall'inverno che porta con sè la lunga notte alla tanto agognata primavera, e poi estate, autunno e di nuovo inverno, i corvi bianchi scandiscono il tempo, assistendo all'alternarsi di battaglie epocali e e della vita di tutti i giorni che riprende dopo la guerra.
Questa storia fotografa cinque momenti (quattro dei quali mai avvenuti): arrivo dei corvi bianchi annuncia l'arrivo dell'inverno, della primavera, dell'estate e poi dell'autunno e di nuovo dell'inverno, trovando Sansa e Jon, dopo tanti anni, ancora insieme.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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AUTUNNO

 
Sansa passeggiava sola, lasciandosi vagare lo sguardo sui villaggi e sulle persone impegnate nelle loro attività giornaliere. Nonostante le iniziali insistenze di Brienne e dei suoi figli, aveva lasciato il suo seguito al castello. Sola, senza uomini armati intorno riusciva a riprendere contatto con la sua terra, ripercorrendo tutta la sua vita. Ogni avvenimento davvero importante che aveva lasciato un segno era accaduto lì, in quelle fredde terre gelate dove la gente era fredda ma non dimenticava mai dove era riposta la sua fiducia. Lì era cresciuta, litigando con sua sorella Arya e giocando con i suoi fratelli, sognando il giorno che avrebbe finalmente lasciato il nord per diventare la moglie di qualcuno. Quanto gli mancava adesso suo fratello maggiore Robb ed anche il piccolo Rickon. In quel castello poi era tornata una prima volta, da moglie prigioniera dei Bolton, dopo la fuga da Approdo del Re e dall'accusa della morte del sovrano. Quel castello era stato perso, bruciato e alla fine riconquistato insieme a Jon. 
Lì aveva baciato per la volta l'amore della sua vita, dopo aver scoperto che non era il suo mezzo fratello bastardo ma un principe Targaryen. Lì era nato Rhaego. Quello era il luogo dove avrebbe voluto che il suo corpo fosse messo a riposare quando alla fine sarebbe giunta l'ora.
Sorridendo, ripenso alla discussione di qualche ora prima, nel salone principale di Grande Inverno dove il Lord stava pranzando con il cugino, il re. 


- Sono talmente poche le occasioni che ho per godermi Grande Inverno, non ho bisogno di guardie o servitori. Sono a casa. Nessuno nel Nord mi farà mai del male - aveva ribattuto la regina, decisa a spuntare quella discussione a tutti i costi. Poco distante, Jon aveva sorriso guardando la più piccola delle sue figlie, Nymeria, mangiare con gusto una coscia di pollo. Aveva la grazia di sua madre ma anche la stessa foga e la stessa vena ribelle che a Jon ricordava Arya. Sorridendo, pensò a dove fosse la sua sorellina in quel momento. Le notizie di lei erano rare, ma Jon sapeva che era felice. Vivere come una lady non faceva per lei, per questo aveva deciso di imbarcarsi con Gendry e di girare il mondo. Da quando era partita, Jon e Sansa l'avevano vista solo tre volte, l'ultima poco dopo la nascita della piccola Nymeria.


- La regina è perfettamente in grado di badare a se stessa. Lasciatele un momento di tregua - disse il sovrano, mettendo fine a quella discussione. Sansa sorrise, abbozzò un inchino e lasciò la sala sotto lo sguardo apprensivo dei principi. 


Il principe Rhaego non era rimasto figlio unico a lungo. Dopo di lui erano nati subito dopo i principi gemelli Robb e Eddard, e poi qualche anno più tardi il principe Benjen. 
La principessa Lyanna era nata proprio quando Sansa e Jon erano rassegnati a non avere figlie femmine. La più piccola Nymeria, era nata solo qualche anno prima, sorprendendo la coppia di sovrani ed i figli più grandi. I quattro principi, ormai uomini in grado di combattere e guidare delle armate, erano diventati estremamente protettivi nei confronti delle due sorelle, quasi più del re e dello zio Bran.


I figli del drago e del lupo erano nati tutti durante la lunga estate, come giusta ricompensa dopo il doloroso inverno che era preceduto. Un lungo periodo di serenità e prosperità che nessuno voleva vedere finire.


Come d'abitudine, la numerosa ed ingombrante famiglia reale amava trascorrere qualche mese all'anno a Grande Inverno, ospite di Lord Brandon Stark e della moglie, Lady Lyanna.
Su questo Sansa era sempre stata irremovibile: i ragazzi dovevano conoscere quel nord al quale appartenevano e non solo le sale di Approdo del Re e della Roccia del Drago. Voleva che i suoi figli conoscessero il nord e l'onore che aveva sempre caratterizzato la casa Stark per non fare di loro dei bambocci come Joffrey Baratheon.


Anche in quell'occasione la famiglia si era mossa unita e come ogni volta Sansa era riuscita ad evadere dal controllo delle guardie per passare qualche ora da sola, senza il suo seguito. Aveva camminato a lungo sui sentieri che percorreva da bambina. Salutato ogni albero, ruscello e pietra. 
Tra quei boschi dove aveva passato i momenti più belli, da bambina, con i suoi fratelli, e più brutti, in fuga da quel folle di Ramsay, prima di approdare da Jon al Castello Nero.


Aveva camminato a lungo e non si era quasi accorta che il sole si stava avviando verso la via del tramonto. Preoccupata che il re potesse mandare qualcuno a cercarla, tornò velocemente sui suoi passi. Camminava sicura, senza il timore di smarrire la via. Poteva già vedere il castello quando vide tre dei suoi figli più grandi venirgli incontro a cavallo, ed un drago che volava alto sopra le loro teste. Bastò questo a far capire alla regina che qualcosa non andava.
- Madre, finalmente ti abbiamo trovata. Edd e Rhaego ti cercavano da ore! - esclamò Benjen, scendendo da cavallo con un salto. Sansa sorrise della foga e dell'impazienza dei suoi figli. 
- Non sono brava come voi ragazzi con la spada ma conosco questi boschi e questi sentieri da molto tempo - disse Sansa, sorridendo. Bejen scosse la testa e fece per parlare, ma poi cambiò idea e si voltò verso i fratelli per cercare il loro aiuto. 
- Non è per questo che ti cercavamo. Nostro padre sta male - rispose serio Robb, considerato da tutti il maggiore dei due gemelli. Bastarono quelle parole per gettare la regina nel panico.
- Cosa stai dicendo? Chiese Sansa, stralunata. Aveva salutato Jon solo qualche ora prima, godendosi uno dei suoi sorrisi, così rari quanto penetranti e luminosi ai suoi occhi. Il suo amante, il compagno di una vita, colui che a lungo aveva combattuto insieme a lei non poteva essere veramente costretto a letto.
- Il re si è sentito male nel pomeriggio, mentre era a cavallo con le principesse. Robb era con lui e lo ha soccorso. Ora è a Grande Inverno, sta riposando - spiegò Benjen, prendendo la parola prima che i suoi fratelli potessero aggiungere qualcosa.
- Rhaego ti ha cercata a lungo insieme a Edd, poi è rientrato e abbiamo preso noi il suo posto.
- Il re è stato attaccato? Si è trattato di un'imboscata? chiese Sansa, frenetica, cercando di mettere insieme le poche informazioni frammentate che aveva ricevuto.
- E voi ragazzi dovreste tornare subito al castello. Non è prudente che i principi ereditari vadano in giro mentre il re sta male - aggiunse la regina, combattuta tra i suoi doveri di regina di garantire stabilità al regno da una parte e quelli di moglie e madre dall'altra.
- Era più importante sapere che tu stessi bene - tagliò corto Robb, facendo salire la madre a cavallo insieme a lui.


Il già breve tragitto che li separava dal castello fu coperto dai tre cavalli in pochi minuti, eppure i principi e la regina trovarono il drago già appollaiato sulla torre. Severo, scrutava l'orizzonte pronto a scattare al primo segnale di pericolo o di attacco. 
All'interno delle mura, la frenesia poteva essere percepita chiaramente. Tutti correvano da una parte all'altra, senza sapere cosa stavano facendo. In pochi minuti, il gruppo raggiunse la stanza dove il re riposava. 
- Ci sono novità Rhaego?- chiese Sansa, avvicinandosi al maggiore dei suoi figli. La regina guardò a lungo i tratti del ragazzo, così uguale a Jon, sorridendo. Il principe scosse la testa. 
- Nessuna madre, il maestro è ancora con lui. Ma perché sorridi? chiese Rhaego, passando lo sguardo dalla madre ai fratelli. 
La regina accarezzò il volto del figlio, accantonando per un momento le preoccupazioni. Fiera come solo una madre sa essere.
- Pensavo che tanti anni fa era lui ad aspettare dietro questa porta che il maestro annunciasse la tua nascita, Rhaego. Ed ora al suo posto ci siamo noi - rispose Sansa, lasciandosi cadere su una sedia che un servitore aveva appena portato per lei. 
- Quali dei beffardi lascerebbero morire un padre nella stanza che ha visto nascere suo figlio? esclamò Rhaego, inchinandosi di fronte alla madre, affondando la testa nel suo petto. 
I fratelli guardavano a lui, cercando una guida, ma Rhaego in quel momento non riusciva a pensare come ad un re ma solo come un figlio, terrorizzato all'idea di vivere senza il proprio padre. Sapeva che un giorno sarebbe toccato a lui sedere sul Trono di Spade, ma quel giorno non poteva arrivare così presto. 
- Il signore della luce ha un occhio di riguardo per vostro padre, sono sicura che anche questa volta se ne ricorderà. - sussurrò Sansa, abbracciando con lo sguardo tutti e quattro i ragazzi.
Dopo quella che sembrò un'attesa infinita, la porta si aprì ed il maestro si avvicinò lentamente, con passo solenne. Fece un cenno ai principi, poi si voltò verso la regina. 
- Mia regina - salutò il maestro, un uomo segnato dagli anni che era sempre stato fedele alla famiglia degli Stark e a quel Targaryen cresciuto nel nord.
- Parla maestro, come sta il re?- chiese Sansa, agitata. Quali fossero le novizie che portava il maestro, non poteva aspettare. Doveva sapere. L'uomo prese le mani della regina, e sorrise.
- È provato e molto debole, ma supererà la notte. Il nostro sovrano è fatto di una fibra molto robusta. - Disse il maestro, voltandosi a guardare la reazione dei principi. 
A quelle parole il principe Rhaego riprese a respirare, libero dalle preoccupazioni che nelle prime ore dopo l'incidente erano ricadute sulle sue spalle. Tutti avevano subito guardato a lui, cercando una guida per impedire al paese di cadere nell'oscurità.
- Avrà bisogno di una lunga convalescenza. C'è qualcuno che può sbrigare le incombenze reali al suo posto? - Continuò il maestro, rivolto alla regina. In alcuni casi la reggenza durante i periodi di malattia del re era affidata alla stessa regina. Non essendosene mai presentata l'occasione, nessuno sapeva come avrebbe deciso Sansa.
- Mio figlio maggiore, Rhaego, sarà all'altezza del compito - rispose la regina, voltando lo sguardo verso il più grande dei principi.
- Madre - provò a obiettare Rhaego, spaventato all'idea di prendere il posto, seppure solo per poche settimane, del padre. Sansa scosse la testa, mettendo a tacere le proteste del figlio. 
- Partirai subito per Approdo del Re insieme a tuo fratello Benjen e a Lyanna. Robb e Edd resteranno qui con noi, insieme alla piccola Nymeria - continuò la regina, decisa. 
Rhaego annuì, senza protestare oltre.
- Possiamo almeno salutare nostro padre, prima di partire? - chiese Rhaego, parlando a nome dei fratelli. 
- Se il maestro lo permetterà - disse Sansa, sentendo la stanchezza manifestarsi. 
- Certamente mia signora, badate però che i ragazzi non lo stanchino troppo. - rispose il maestro, prendendo congedo dalla famiglia reale.

***


- Sansa, ho interrotto la tua passeggiata e ho fatto preoccupare i ragazzi. Mi dispiace. - mormorò il re con un filo di voce. 
I suoi figli, sulla porta, osservavano da lontano i genitori combattuti tra lasciare loro un momento e la voglia di abbracciare il loro padre. Quando da piccoli, Jon aveva raccontato loro della sua infanzia, senza una madre e con un padre che non lo aveva mai riconosciuto, tutti loro erano rimasti sconvolti. Nella loro mente era impensabile crescere senza due figure così importanti come Sansa e Jon. 
Vederlo immobile a letto, stanco e ferito, faceva male al loro cuore e glielo faceva percepire per come era in realtà: fragile, mortale.
- Stai bene, conta solo questo. - mormorò la regina, accarezzando lentamente il volto di Jon.
Per la prima volta Sansa guardava l'uomo che amava e vedeva la sua fragilità. Gli anni, inesorabili, avevano segnato il suo corpo. Il giovane ragazzo pieno di vita e con troppe battaglie alle spalle aveva lasciato il posto ad un uomo maturo, che si avviava verso l'autunno della sua vita.
- Rhaego tornerò ad Approdo del Re e manderà avanti il regno fino a che tu starai meglio - disse Sansa, serena. I due sovrani si guardarono a lungo negli occhi, scambiandosi in silenzio tutto il loro amore. Un silenzio che valeva mille discorsi. Alla fine fu il re a parlare.
- Sta arrivando l'autunno amore mio. Abbiamo avuto una vita piena, ora spetterà ai nostri ragazzi custodire il mondo che siamo riusciti a rimettere insieme - mormorò Jon, cercando di mettersi a sedere. Sansa sospirò, poi sorrise. 
- Io resterò con te, Jon, fino alla fine. Ma prima che quel momento arriverà voglio vedere i nostri ragazzi sistemati. E voglio tanti nipotini - aggiunse la regina, sorridendo.
- Mi piace il tuo disegno - affermò il re, tirandola debolmente a sé per baciarla.
  
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