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Autore: Lily_ Rose_Potter    18/07/2016    2 recensioni
Bentrovato popolo di Efp oggi ripubblico la mia vecchia storia di cui ho deciso sconvolgere (almeno l'inizio) la trama. E che ricordo essere stata scritta nel 2015.
Questa sarà la storia della mia vita "inazumizzata" dove sono la sorella maggiore di Paolo Bianchi e la migliore amica di Shawn Frost.
Ma attenzione, se pensate sia la classica storiella d'amore facile e felice vi sbagliate di grosso...
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paolo Bianchi/Fideo Ardena, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ELENA BIANCHI E SHAWN FROST:
UN AMORE SENZA CONFINI

CAPITOLO 1   L'inizio di tutto

(-14 anni) *

Anna e Pietro.
Due adolescenti italiani che non potevano essere più diversi di così.
Lei: di statura media, magra, dolce e timida. Capelli color cioccolato e occhi blu oltremare. Frequentava il liceo classico più prestigioso di tutta Genova.
Lui: alto, snello, capelli corvini e occhi verdi-azzurri da togliere il fiato.Veniva da una famiglia modesta, ma grazie alla sua intelligenza frequentava uno dei licei scientifici più importanti del capoluogo ligure.
Fu il destino a far incontrare questi due quindicenni in una fresca serata di marzo del 1995.


ANNA POV'S
-'Nuccia muoviti o faremo tardi!-
-Belin figeu*, stai calma arrivo!-
Il mio abito blu notte svolazza mentre corro come una maratoneta alle olimpiadi per le strade del centro di Genova.
Lo sapevo che sarebbe stata una pessima idea.
Eppure, quando la mia migliore amica Francesca mi ha invitato ad andare con lei, non ho esitato. Dio, perchè sono così stupida?!
La festa in questione è di Maria Biscardi, la ragazza più popolare, snob e viziata della mia classe, se non del mio liceo.
Maria compie giusto oggi, venerdì 21 marzo 1995, sedici anni e per il secondo anno di fila ha dato una festa enorme a casa dei suoi genitori.
Io e lei non ci vogliamo esattamente bene, anzi, per lei ogni scusa è buona per ridicolizzarmi del fatto che ho ottimi voti sia in greco che latino.
Ma Francesca frequenta il suo stesso corso di danza classica, e visto che a volte si parlano, la cara signorina Biscardi ha deciso di, se non accettare, tollerare la mia presenza nella sua umile dimora.
Ed ora eccomi qui, davanti al portone di legno di un elegante palazzo, mano nella mano con Francesca che mi sorride rassicurante.

NARRATORE ESTERNO POV'S
Casa Biscardi era enorme.
I pavimenti, in elegante marmo bianco, erano stati fatti lucidare dal personale per l'evento di quella sera.
Il compleanno della signorina Maria doveva essere perfetto.
Il lungo corridoio era ben illuminato e i palloncini rosa shoking erano ovunque.
Le pesanti tende di velluto rosso erano aperte e facevano entrare la luce blu della luna, che quella sera, era piena.
I quadri di persone illustri sembravano prendersi gioco di chiunque li guardasse.
Il salone era provvisto di un enorme tavolo da buffet, imbandito con ogni ben di Dio esistente su questa terra.Compresa la torta alta quattro piani con la riproduzione in pasta di zucchero della festeggiata.
Quest'ultima, indossava un volgare vestito rosa confetto, che stonava con i capelli biondo platino e gli occhi azzurro-lattiginoso.
Aveva in mano un bicchiere contenente un liquido color caramello. L'altra mano era poggiata sulla spalla di un affascinante ragazzo corvino. Il ragazzo in questione rideva e scherzava con la sua combriccola. Ma il suo sguardo verde giada era perso nel vuoto.

PIETRO POV'S
Sembra strano, ma non mi sto divertendo.
Eppure sono qui, in una casa enorme, circondato da miei coetanei, figli di gente importante fra l'altro, a ridere e scherzare come uno sciocco. Ho la mano di una ragazza, per la quale molti miei amici ucciderebbero per avere le attenzioni che invece riserva a me, sulla spalla. Potrei baciarla in ogni momento, anche qui, se non fosse che non la sopporto. Con i suoi capelli biondo platino, gli occhi slavi e il suo vestito rosa confetto sembra una barbie.
Infatti Maria ne è l'esatta copia. Finta uguale.
Non sarei neanche qua, se non fosse per la falsa speranza che avevo di incontrare gente importante alla sua festa. Magari un editore amico di suo padre.
Credevo che ci sarebbero stati sia adolescenti che amici dei suoi genitori.
Invece qui non vedo altro che ragazzi minorenni ubriachi fino al midollo.
I miei pensieri altamente filosofici vengono interrotti dalla voce del mio amico Matteo.
-Belin Pietro hai sentito della Montallegri?-
-No, che ha fatto? Ha beccato un altro cristiano a fumare erba in bagno?-
-Mi sa che non potrà più farlo amico mio- Dice beffardo
-Perchè?- Chiedo leggermente incuriosito
-Sembra che la nostra professoressa di fisica sia incinta-
-Cosa?! E tu come mai lo sai mio caro amico?-
-A lettere il prof.Zibaldi mi ha mandato a prendere un dizionario in biblioteca e per andarci sono passato davanti alla sala insegnanti. Quella strega lo stava raccontando al prof di ginnastica.-
-E ora a chi scriveremo galuscia* sul registro?-
-A quella baban* della Barberis-
Scoppio a ridere per le cavolate che questo bezugo* mi sta raccontando.
Quando finalmente smetto, mi accorgo che il mio thè al limone, che ho fatto passare per birra, è finito tutto nel mio stomaco e decido di andare a prenderne un altro po'.
Faccio per incamminarmi quando all'improvviso Matteo mi ferma e mi sussurra all'orecchio:
-Stai all'erta, stasera la Biscardi ti salterà addosso appena potrà-
-Starò attento-
E dopo ciò mi incammino al tavolo del buffet.
Sto per versare il liquido nel bicchiere, quando all'improvviso, una voce rimbomba nelle mie orecchie con la stessa potenza di un tuono.
Mi giro per capire da dove venga quel suono celestiale.
Mi accorgo di due ragazze che si guardano intorno spaesate, probabilmente cercando la festeggiata.
La prima è bassina, ha i capelli ricci raccolti in una coda di cavallo e il corpo fasciato da un vestito azzurro cielo, in netto contrasto con gli occhi color pece.
Ma non è lei ad avermi colpito, ha appena consigliato alla sua amica, con una voce tutto fuorchè celestiale, di sciogliersi i capelli.
Finalmente il mio sguardo si posa sulla seconda ragazza, che guarda estasiata le grandi vetrate del salone. Non la biasimo, questa casa è un museo.
Il suo corpo alto e slanciato è coperto da un abito blu notte che le arriva alle ginocchia. I capelli color cioccolato sono raccolti in una crocchia morbida che lascia sfuggire qualche ciocca sul viso roseo. Ha le labbra piccole, ma carnose, il naso è leggermente all'insù. I suoi occhi sono della più bella sfumatura di blu che io abbia mai visto.

ANNA POV'S
Quando Francesca mi raccontava della maestosità di questa casa , non pensavo intendesse che Maria vivesse in una reggia.
Sono ormai minuti che fisso estasiata il marmo lucido del pavimento.
-Nuccia guarda, non è un sogno questo posto?- Chiede Francesca con aria sognante.
-Sembra di stare in una reggia- Le rispondo.
Alzando lo sguardo, ne noto uno verde giada che mi fissa.
Appartiene a un ragazzo.
Le spalle larghe sono coperte da una polo bianca con il colletto blu, i capelli corvini sono spettinati in tutte le posizioni possibili.
E quegli occhi...così magnetici...
All'improvviso una voce stridula fa sobbalzare sia me che la mia migliore amica, costringendoci ad ammirare l'entrata in scena della padrona di casa.
Maria ci viene, o meglio viene incontro a Francesca e le bacia entrambe le guance coperte di fard.
-Cesca, tesoro! Ma guardati sei uno splendore!-
-Grazie cara, altrettanto!- Le risponde lei.
Ancora non capisco come sia possibile che la mia migliore amica vada d'accordo con questo...essere.
La mia unica fortuna è di non averla nello stesso corso di danza.
Sfortuna che invece ha avuto la ragazza al mio fianco.
O almeno, secondo me.
Lo sguardo della Biscardi si ferma sulle mie ballerine di vernice nera, percorrono le gambe, poi il tessuto scuro del vestito, e infine si posano sul mio viso.
Decido, per quanto non la sopporti, di essere quantomeno educata.
-Buon compleanno Maria, grazie di avermi invitato alla tua festa!- E detto questo sfodero il sorriso più finto dell'ultimo millennio.
-Ah si...com'è che ti chiami tu? Nelly? Annie?-
Sta cercando di provocarmi è ovvio. Ma decido di non darle corda.
-Mi chiamo Anna, per gli amici Nuccia-
-Mmmm- Fa lei.
-Beh Nuccia grazie di averci degnato della tua presenza questa sera-
-Oh, non c'è di che- Mormoro a denti stretti.
-Ah Cesca! Ti devo presentare un paio di personcine molto interessanti-
E detto questo conficca le sue unghie smaltate di bianco nel suo avambraccio.
-Ma...Fra e io che faccio?-Esclamo contrariata.
-Ehm...Mary può venire anche Nuccia vero?- Chiede alla vipera.
-Uhm...non per offendere, ma sono ragazzi con certi interessi, non penso andrebbero d'accordo con una santarellina tutto studio come te.
Dopo ciò tracina Francesca in qualche parte remota della casa.
Lei cerca i miei occhi con lo sguardo, probabilmente per scusarsi e rifilarmi una scusa banale come "torno presto". Ma io per ripicca abbasso lo sguardo e le do le spalle.
Lo sapevo che venire in questo posto sarebbe stata una pessima idea.
Mi sono lasciata convincere da quella matta di Francesca, che fra l'altro sembra aver trovato compagnie più gradevoli-
Per togliermi quel retrogusto di bile che mi sono fatta venire parlando con quell'oca, mi dirigo al tavolo del buffet per bere un po'd'acqua, o thè al limone. Io amo il thè al limone.
Quando mi giro con il bicchiere di acqua tra le mani, mi scontro con qualcuno. E ovviamente l'acqua mi si rovescia addosso.
Alzo lo sguardo, più imbarazzata che mai e proprio mentre sto per mormorare uno "scusami" rimango inebetita.
Il ragazzo con gli occhi color giada mi guarda per alcuni secondi. Poi, accorgendosi del vestito bagnato diventa paonazzo.
-Santo cielo scusami non l'ho fatto apposta! Sono proprio tonto-
Tenta di asciugarmi il vestito con un tovagliolo di carta rosa shoking.
-Non scusarti se mai sono io la tonta- mormoro imbarazzata.
-E poi è acqua, si asciugherà a breve-
Quando gli dico che è semplice acqua sembra tranquilizzarsi e le guance ritornano pallide.
-Ehm...comunque io sono Pietro Bianchi, piacere- Dice tendendomi la mano.
-Anna Parodi, piacere mio- E così gli stringo la mano.
-Ehm...Anna ti andrebbe di ballare?-
Non credo alle mie orecchie, questo ragazzo bellissimo di nome Pietro mi sta chiedendo di ballare! Esito un po' troppo a rispondere, così lui abbassa lo sguardo e dice:
-Se non vuoi non importa...-
-Cosa? No, no certo che voglio, è che...non mi aspettavo me lo proponessi-
-E perchè no? Sei bellissima- Mormora piano.
-Allora? Vieni?-
-Ehm...si...-
Mi prende la mano e mi conduce sulla pista da ballo.
In questo momento c'è una canzone di Michael Jackson, Billy Jean*.
Noto che Pietro è molto a suo agio con questa canzone.
Il suo corpo si muove al ritmo delle parole di Michael.
-Ti piace Michael Jackson eh?- Chiedo incuriosita
-Certamente, è un genio. Pur essendo umile è riuscito a diventare un grandissimo cantante e ballerino, a proposito a te piace?-
-Non quanto altri cantanti ma si. Le sue canzoni sono fantastiche per bal-
Vengo interrotta dalla canzone che si diffonde nel grande salone.
Billy Jean è finita, ne è cominciata un' altra.
E si dia caso che sia un lento. Il mio lento preferito.
Reality, di Richard Sanderson*.

PIETRO POV'S

Questa Anna è una ragazza molto carina, gentile, a quanto ho potuto constatare e poi le piace Jackson! Insomma è perfetta!
Quando sento il lento diffondersi nell'aria decido di agire.
Strano a dirsi, ma con questa ragazza non riesco a parlare.
Divento timido e impacciato, e la cosa non va bene.
La guardo nei suoi bellissimi occhi blu, blu oltremare direi a occhio e croce. Poi mi avvicino e prendo le sue piccole mani fra le mie e me le metto sulla nuca. Successivamente le avvolgo i fianchi con le braccia.
Lei è paonazza e ha le guance di un adorabile rosso carminio.
Cominciamo a muoverci a ritmo della musica.
Ci guardiamo negli occhi e noto che è molto in imbarazzo.
Per stemperare la tensione inizio a fare conversazione.
-Allora Anna, in quale liceo vai?-
-Vado al classico, quello in Piazza della Vittoria-
-Wow, ho sentito dire che è molto difficile-
-Non tanto se studi dal primo giorno, e tu invece quale fai?-
-Lo scientifico, quello in via Galata-
-Anche quello è abbastanza duro a quanto ho sentito-
-Come hai detto tu se studi è abbastanza semplice riuscire a stare al passo col programma-
-Ehm...hai qualche hobby?- Mi chiede lei.
-Mmm...mi piace scrivere- Mormoro a testa bassa.
-Davvero?-Lei sgrana gli occhi.
-Si...il mio sogno è riuscire a scrivere un libro- Non ho mai rivelato a nessuno il mio segreto, ma Anna mi ispira fiducia.
-Che sogno stupendo! Hai qualche altro passatempo?- Chiede incuriosita.
-Suono la chitarra, mi piacerebbe suonarla come faceva Fabrizio de Andrè, poi...mi piace girare con la mia vespa, lo trovo rilassante e leggo. Moltissimo. Sono dell'opinione che più leggo, più cose so, e conseguentemente più cose so, meglio è.
-Sono tutti passatempi straordinari- Afferma con aria sognante.
-E tu invece Anna? Cosa fai nel tempo libero?- Chiedo più curioso che mai.
-Allora...io faccio danza classica, ma il mio sogno è diventare dottoressa, anche se non ne sono ancora sicura. Mi piace fare fotografie e spesso con la mia Polaroid fotografo Palazzo Ducale e la fontana di piazza De Ferrari-
-Sono bei passatempi anche i tuoi- Ammetto che non mi apettavo volesse fare la dottoressa.
-Già...-
Improvvisamente Richard Sanderson smette di cantare e io e Anna ci scogliamo dall'abbraccio.
-Vuoi bere qualcosa?- Mi chiede.
-Io penso che per stasera potremmo fare a meno delle bibite o dei liquidi in generale, che ne pensi?-
Lei ride. Ha una risata dolcissima. Poi annuisce convinta.
Poi il suo bellissimo viso si contorce in una smorfia, mi giro e vedo la Barbie in tutta la sua gloria, accompagnata dall'amica di Anna.
Vengono verso di me e Maria mi artiglia il braccio con le sue orribili unghie da strega.
-Oh, Nuccia, vedo che hai fatto conoscenza con il mio amico Pietro- Esordisce con la sua voce da gallina in procinto di essere macellata.
Data l'enfasi con cui pronuncia la parola amico, capisco che vuole far intendere ad Anna che siamo più di questo, cosa che fortunatamente non siamo.
-Pietro, devi sapere che la cara Nuccia non è come noi, sta sempre chiusa in casa e non si veste con gusto. Non ha neppure una Louis Vuitton pensa! -Esclama con voce rabbiosa. Non la sopporto.
Noto quella che credevo l'amica di Anna ridacchiare.
-Hei tu! Si può sapere cosa ridi?- Le chiedo arrabbiato.
Anche Anna si accorge che la sua accompagnatrice sta ridendo e la vedo rabbuiarsi, poi dice qualcosa che non mi sarei mai aspettato, data la sua timidezza.
-Sai Francesca, dovevo capirlo che sei sempre stata come lei. Un' oca falsa e bugiarda, è da quando questa viziata è entrata a far parte del tuo corso di danza che sei cambiata, e in peggio devo dire-
-Scusa? Mi hai chiamata viziata? Ma come ti permetti?!- Esclama la Barbie.
In quel momento entro in scena io.
-Non so tu Maria, ma una festa in una casa enorme, addobbi costosi e una torta a quattro piani io li definisco dettagli un po' troppo futili per la festa di compleanno di una sedicenne-
Lei rimane a bocca aperta, dietro di lei scorgo Matteo che mi incita a continuare.
-M-ma...adesso è tutto chiaro, questa sgualdrina ti ha parlato male di me vero?-
E detto questo si avvicina ad Anna, con la mano pronta a darle uno schiaffo.
Ma io sono più veloce, affondo la mano nel primo piano della torta stringendola a pugno, prendendo più pan di spagna impregnato di glassa fucsia possibile.
Raggiungo Maria, la faccio voltare e le  spalmo il palmo della mano sul viso.
Anna è rimasta senza parole.La raggiungo, e con la mano pulita le afferro il braccio e usciamo da quella casa.

ANNA POV'S

Quando Pietro ha ricoperto il viso della Biscardi con l'impasto della torta sono rimasta senza parole.
Stiamo ancora correndo, la mia mano stretta nella sua, percorriamo una grande via, e quando giungiamo in uno spiazzo ci fermiamo.
Abbiamo entrambi il fiatone.
-Anna! Ehi come stai?-
-Bene, grazie...e tu?-
-Ho ancora l'adrenalina in corpo- Afferma ridendo.
-Ci credo! Come ti è venuto in mente!- Chiedo ridendo.
-Ti voleva dare uno schiaffo, io difendo le persone a cui tengo-
-I-io...sarei una persona...a cui tieni?- Domando imbarazzata.
Nonostante il buio vedo le sue guance imporporarsi.
-Ehm...non posso negare che mi sei indifferente ecco- E detto questo mi da le spalle.
-Grazie, anche tu non mi sei indifferente...- Confesso prendendo coraggio.
Lui si gira di scatto.
-Davvero?- Chiede stupito.
-Certo, mi sono trovata bene con te stasera, sebbene siano stati solo venti minuti o giù di lì. E poi...mi hai difesa da quella, e hai imbarazzato Francesca...-
-Tranquilla, l'ho fatto con piacere...e riguardo a quella Francesca...è tua amica?-
-La mia migliore amica, o meglio lo era. Non voglio più averci a che fare. Che se ne stia con quella ...donna scarlatta*-
Lui scoppia a ridere.
-Donna scarlatta? Quella è peggio. Comunque è stato un piacere zittire quella. Odio la gente falsa. E tu non te la meriti di certo...comunque...se vuoi ti posso accompagnare a casa...sai con la mia vespa...-
-Non preoccuparti io abito in quel palazzo laggiù- Gli dico indicando il portone.
-Ehm...Anna?-
-Si?-
-Mi piacerebbe...rivederti...-
-Esco da scuola ogni giorno all'una e mezza. Il mercoledì e il venerdì ho gli allenamenti alle sei del pomeriggio...di solito passavo l'arco di tempo tra l'una e le sei a casa di Francesca...ma...ecco se vuoi ci possiamo vedere?!- Dico tutto d'un fiato.
-Perfetto! Allora...ciao Anna-
-Ciao-
Prima di dargli le spalle mi avvicino e gli poso un bacio delicato sulla guancia.
Lo guardo, gli occhi verde giada sono limpidi come il cielo e risplendono con la luce della luna.
Poi gli do le spalle e mi incammino verso casa.
Non so cosa sia successo stasera, ma sono sicura che cambierà la mia vita per sempre.



ANGOLO AUTRICE
Bentrovati a tutto il popolo di Efp!
Allora, come promesso nell'altra mia fanfiction "Nothing" eccomi a modificare il primo capitolo di questa long, alla quale a breve aggiungerò capitoli promesso.
In questo spazio spiegherò un paio di cose.
  1. Probabilmente vi starete chiedendo chi sono Anna e Pietro. Bene. Questi due personaggi, OC per meglio dire, sono i genitori miei e di Paolo. Io, Paolo, e i gemelli Frost, con i loro genitori appariranno tra qualche capitolo.
  2. Che sono quegli asterischi alla fine di determinate parole? Scopriamolo insieme. Il primo è un -14 anni. Allora in ogni capitolo metterò questo piccolo asterisco e una data che segnerà il countdown per un avvenimento che segnerà profondamente la vita dei protagonisti e la storia in generale ; Il secondo è un "belin figeu" tipica esclamazione usata a Genova che è un po' come il caspita che tanta gente  usa; Il terzo è un galuscia. L'equivalente genovese di "stronza"; Il quarto è baban, esclamazione che noi genovesi usiamo per definire una persona "babbea"; La quarta è bezugo. Bezugo vuol dire sciocco; Poi ci sono due canzoni che vi consiglio di ascoltare in caso doveste leggere questo schifo. La prima è Billy Jean del grande Michael Jackson, la seconda è di un film che mi ha fatto scoprire mia madre. Si chiama "Il tempo delle mele" e questo lento romanticissimo ne è la colonna sonora; E infine c'è un "donna scarlatta" che è un po' l'equivalente di...ecco...di trota.
  3. Vediamo un po'...ah si! Sebbene nell'anime di Inazuma venga lasciato intendere che Paolo è veneziano, ho deciso che sarà genovese. O meglio lo sarà per un po'...
  4. Per qualsiasi dubbio inerente alla storia o magari anche una critica, sarò felicissima di rispondere alle recensioni.
  5. Saluto le sclerate per caso. Le mie migliori amiche che mi sopportano e supportano sempre. Vi voglio bene ragazze!
  6. Ho notato che sul fandom c'è una storia molto simile alla mia. Non accuso nessuno ma in caso doveste accusare me badate bene che questa storia, di cui sto modificando il testo del primo capitolo ora, è di aprile 2015... mi sento strana a fare l'autoritaria XD (?)
Spero che la storia vi piacerà! Ringrazio in anticipo anche tutti quelli che visualizzeranno senza leggere! Anche il vostro contributo è prezioso.
Con questo ottavo punto vi saluto, yep, (si Naru ti ho rubato lo yep. Io può) un bacio a tutti e a presto!












   
 
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