Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Stardustpuff    18/07/2016    0 recensioni
Dal testo ~
«Vedi quel ragazzo seduto da solo?»
Mi limitai ad annuire, sembrava così triste mentre con la cannuccia muoveva il liquido che conteneva il suo bicchiere.
«Il suo nome è Do Kyungsoo ed è il farmacista del villaggio. Viene qui due volte a settimana. Ordina sempre la stessa cosa.»
«Ognuno di noi è triste per qualche ragione, tu non lo sei pure?»
« I-io? »
«Certo. Se sei scappato fin qui un motivo dev’esserci.»
«Io per esempio sono triste perché non sono ancora riuscito a superare l’esame per entrare al college.»
«Vuoi sapere la sua storia? » immediatamente fui strappato dal mondo che stavo vedendo attraverso le sfumature della musica e fui riportato alla realtà.
«Sai perché compone melodie così tristi?»
Scossi la testa . No, non lo sapevo e nemmeno lo immaginavo.
«E’ triste perché non è potuto tornare a casa. È dispiaciuto perché non è più stato in grado di rivedere la sua persona speciale.»
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Kris, Kris, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun, Suho, Suho
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




 
Capitolo 8







« Lo sai che tanto sono io il più veloce »
Jong In stava rincorrendo Sehun.
Quei due sembravano così spensierati e felici.
I loro sguardi non avevano proprio nulla a che vedere con quelli che avevo visto negli ultimi giorni.
Quando finalmente Kai riuscì a raggiungere e ad afferrarlo, Jong In lo bloccò tra le sue forti braccia, poi prese a guardare le sue labbra e fu proprio in quel momento che capii la storia d’amore che c’era tra loro.
Le loro labbra si fusero in un lungo bacio.
« Come farò a stare senza di te per tutto questo tempo?  »
« Almeno potrai concentrarti sui tuoi studi e per una volta non darai la colpa a me »
Jong In ridacchiò, mentre Sehun sbuffava.

Capii di essere estraneo alla vicenda, nel momento in cui due uomini seguiti da Kim Joon Myun, mi passarono accanto come se nulla fosse. Come se non esistessi nemmeno.

Non appena Jong In percepì quelle presenze, chiese a Sehun di nascondersi e correre il più lontano possibile nella foresta.
Probabilmente non voleva li vedessero insieme.

« Brutto bastardo! Con che coraggio ti presenti ancora qua? »
Kim Joon Myun gli stava urlando contro.
« Sei soltanto un vile codardo! Ma non preoccuparti perché non la passerai liscia »

Una volta che quei due uomini raggiunsero Jong In, questo si trovò costretto ad indietreggiare. E quando arrivarono i primi pugni, Jong In aveva tentato invano di proteggersi. « Per favore! Devo gareggiare! » aveva continuato a ripetere.
« Dopo oggi mi assicurerò personalmente che non riuscirai mai più a camminare con le tue gambe. »
Joon Myun prese una spranga di ferro e cominciò a colpirlo con violenza.
Non erano bastate a nulla le suppliche, le lamentele e le urla di quel giovane ragazzo.
Joon Myun aveva continuato a colpirlo mentre quegli uomini si preoccupavano di tenerlo fermo.

« L’hai uccisa perché aveva scoperto il tuo segreto non è vero?! »
« Non sono stato io! Devi credermi! »
« Hai pensato che se si fosse saputo che amavi un altro uomo non saresti stato più in grado di gareggiare e di rappresentare la nostra nazione?! Me la pagherai per questo! Young Rae era tutto ciò che avevo e tu me l’hai portata via! »

Il figlio del sindaco lo colpì con una ferocia tale che Jong In perse conoscenza.
E quando questo fu a terra, ridotto ad uno straccio, Joon Myun gli intimò di rialzarsi e di aprire gli occhi.

I suoi occhi si riempirono di terrore, quando capì ciò che aveva appena fatto.
Jong In era appena deceduto e colui che lo aveva ucciso altri non era che Kim Joon Myun.

Svelti i due uomini si apprestarono ad infilare il cadavere dentro ad una cassa di legno.
Poi Joon Myun proseguì con l’applicazione di una vernice rossa.
Sembravano degli ideogrammi cinesi, ma da quella distanza non riuscivo a leggerli.

Quando Joon Myun e i suoi uomini se ne furono andati, dal bosco uscì fuori Oh Sehun.
Era così preoccupato mentre urlava a gran voce il nome del suo innamorato.
Poi notò subito del sangue lungo i sassolini che distavano dal lago.
In stato di shock si apprestava a chiamare aiuto.
Dov’era finito il suo Jong In?
I sassolini avevano formato un percorso regolare che si concludeva toccando le acque di quel lago.
Svelto si immerse all’interno. Sehun cominciò a nuotare e ad andare sottacqua.
Quando furono trascorsi una manciata di minuti, pensai che forse era così che era morto.

Poi ci fu un grande boato. Mi voltai dall’altra parte e potei vedere una nuvola di fumo.
Si trattava di un’esplosione in città.
Una grande esplosione.
Le vibrazioni erano arrivate fino a dove mi trovavo, ma sapevo comunque di non poter fare nulla per fermare tutto ciò.

Cominciai a dirigermi verso la città.
Tutto ciò che vedevo era fumo e fiamme.
Cominciai a tossire più e più volte, fin quando mi mancò l’aria e lentamente mi accasciai al suolo.

Quando riaprii gli occhi tutto ciò che vidi fu Jong In.

Quel ragazzo aveva una strana aurea, mi aveva intimorito fin dalla prima volta che lo avevo visto camminare al fianco di quel liceale.

« Finalmente ci incontriamo di persona »
Io deglutii. Che significava? Ero intrappolato in un’altra allucinazione?
« Ti ho chiamato io » proseguì ancora.
La strana forza psicologica che esercitava nei miei confronti era notevole.
« Ero io quella voce »
« In qualche modo eravamo legati in vita »
Non riuscivo proprio a capire.
« Credo che io sia un tuo antenato » proseguì Jong In.

Dire che ero spaventato era poco.
Non capivo più nulla. Ero come oppresso da una strana forza.

« Non aver paura Luhan »
« Non volevi nasconderti? »

Cosa mi sarebbe capitato? Mi avrebbero ucciso? O peggio, ero già morto? Quel dubbio si era insinuato dentro di me da quando mi ero reso conto che qui, erano tutti morti.
Quel ragazzo possedeva una forza impressionante.
Mi sentivo in trappola. Non sapevo come battere quell’energia misteriosa.
Cominciai ad urlare, volevo scappare ma tutto ciò di cui ero stato in grado di fare era soltanto chiamare aiuto.

« Non aver paura Luhan. Adesso noi siamo la tua famiglia »

Nel momento in cui le mie orecchie recepirono il messaggio, mi svegliai da quello che doveva essere stato senz’altro un incubo.
L’incubo più spaventoso della mia vita.
Mi guardai nuovamente intorno e riconobbi immediatamente la camera d’albergo che avevo preso pochi giorni prima.

Svelto scesi dal letto. E come una furia mi precipitai nuovamente all’esterno.
Giù per le scale mi scontrai contro il violinista Yixing.
Ero troppo impressionato dal sogno che avevo fatto, per scusarmi con quel ragazzo.
Tutto ciò che feci fu andare a parlare con il receptionist.
E prima che quest’ultimo potesse dire qualcosa fui io stesso a prendere parola.

« Che giorno è oggi? »
« Non capisco signor Luhan. Qualcosa non va?»
« Cos’è questo gioco! » gli urlai contro.
Ero così spaventato.

Il dipendente Baekhyun ignorò le mie parole, tentando di placare le mie emozioni.

Ma parlare con lui era del tutto inutile.
Svelto mi precipitai all’esterno.
Come previsto della mia auto non vi era proprio alcuna traccia.

Cominciai a vagare per le strade di quel maledettissimo villaggio.
In cerca di un qualcosa, di un segnale che poteva aiutarmi a capire.
Forse parlare con il farmacista mi avrebbe aiutato, pensai.

Ma prima che potessi andare da lui, quel bizzarro orologiaio uscì fuori dalla sua bottega e con una certa insistenza mi costrinse ad entrare all’interno del suo negozio.
Adesso che ci pensavo il mio orologio doveva trovarsi ancora lì.
« Ho sistemato quello strano ticchettio irregolare che produceva il suo orologio »
« G-razie » mi limitai a rispondere.
« Solo un attimo. » quello strano orologiaio sparì dietro ad una porta.
Probabilmente era lì il suo laboratorio.
Ma io non avevo tempo da perdere. Così cominciai nuovamente a fare avanti indietro per gli scaffali. Proprio come la volta precedente, c’erano un’infinità di pezzi d’antiquariato.

Decisi di fermarmi. Quel tipo ci stava mettendo troppo.
Poi la mia attenzione fu attirata da qualcosa nello scaffale che si trovava dietro il bancone.

La curiosità si impossessò nuovamente di me.
Così oltrepassai l’area che separava i clienti dal venditore e svelto mi apprestai a prendere in mano quel curioso barattolo che dapprima mi aveva catturato completamente.
Il barattolo in questione sembrava essere una sorta di conserva.
All’interno di esso si trovava un liquido scuro, violaceo.
Lo scossi appena, e ciò che vidi mi lasciò senza parole.

Non appena la mia mente ricollegò lo strano contenuto che vi era oltre al liquido, diede l’impulso alle mie mani di lasciar cadere a terra quell’oggetto.

Questo cadde rovinosamente, facendo in modo che i cocci di vetro frantumatisi al suolo, facessero fuoriuscire non soltanto il liquido, ma anche la materia che conteneva.

Quello che i miei occhi stavano guardando increduli era proprio un cuore umano.
Le mie mani presero a tremare e fu proprio in quel momento che l’orologiaio, incuriosito dal frastuono che avevo provocato, si precipitò a dare un’occhiata.

« Che cosa ha fatto! » cominciò ad urlare.
« Chi le ha detto di toccare quel preziosissimo oggetto! »
Quello strano abitante, si precipitò a raccogliere quel muscolo che una volta pompava sangue .

« Young Rae, va tutto bene. Ti troverò un’altra sistemazione »
Young Rae? Quel nome.. non era lo stesso della ragazza deceduta al lago?

Poi improvvisamente mi ritornarono alla mente le parole di Kris.

« Sai che il suo cadavere è stato ritrovato privo di cuore? Si dice che l’abbiano mangiato i pesci. »


Dire che ero sotto shock era poco. Ero incapace di dire o di fare qualsiasi cosa.
Forse sarei dovuto semplicemente scappare.
« Sei stato tu? » chiesi d’istinto.
Lui voltò lentamente il suo capo verso di me. Quasi a scatti.
Il modo in cui lo stava facendo era davvero spaventoso.
Mi sentivo il protagonista di uno di quei film horror, ma subito dopo pensai che forse lo ero davvero.

« Lei non voleva capire! » cominciò a farfugliare.
« Io l’amavo così tanto! Non sarebbe mai stata felice accanto a Kim Joon Myun. Lui l’avrebbe solo fatta soffrire! » 
Cominciai ad indietreggiare.
Ero inqueto. Quel tizio stava dando di matto.
Sembrava uno psicopatico.
« Non saresti mai dovuto venire fin qui! Hai solo portato guai da quando hai messo piede nel nostro villaggio. Era un luogo così tranquillo prima che arrivassi tu! Adesso cosa vuoi fare? Mi farai giudicare dal concilio? Kim Min Seok non può finire come Kim Joon Myun»

Non avevo ben capito cosa fosse il concilio. Cosa volesse dire esattamente con le sue parole. Tutto ciò a cui razionalmente avevo creduto era che quello non era un sogno, né tanto meno un’allucinazione. Kim Joon Myun aveva ucciso Jong In perché credeva fosse stato lui l’artefice della morte della sua ragazza, ed io lo avevo riportato alla luce.

Questo era un paese infestato dai fantasmi, era un paese fantasma.
E se non avessi fatto qualcosa alla svelta, forse lo sarei diventato anche io.

Cominciai a correre più veloce che potevo.
Non sapevo dove stavo andando, l’unica cosa che volevo era uscire fuori da quel maledetto villaggio.
Poi per le strade udii chiamare il mio nome, ma non mi voltai nemmeno.
Non volevo più saperne nulla di quegli stranissimi abitanti.

Mi fermai soltanto quando urtai qualcuno, e fu in quel momento che caddi a terra.

Kris era di fronte a me.

Avevo amato un fantasma. Mi ero innamorato di una persona che non era più a questo mondo. Com’era possibile tutto ciò?
« So che stai lasciando il paese » Kris aveva il suo sguardo puntato sul mio.
« Volevo chiederti un favore »
Nonostante avessi gli occhi sbarrati, annuii alla sua richiesta.
Dalla tasca interna della sua giacca, estrasse una busta bianca.
Doveva trattarsi di una lettera.
« Se mai ti capitasse di andare in Cina, potresti consegnare questa a Huang ZiTao? »
La mia mano esitava a prendere quella busta.
Ma la sua mi era sembrata quasi una supplica.
Doveva essere lui, la sua persona speciale. Adesso era tutto più chiaro.

Kris prese la mia mano e mi affidò la sua lettera.
« Ti prego » disse ancora una volta.

Ero così debole quando si trattava d’amore e di suppliche.
Accettai la sua richiesta. Mi sembrava tutto così assurdo.

« Questo è un addio. Mi sarebbe piaciuto conoscerti e vivere con te »
Kris fece un sorriso. Era la prima volta che glielo vedevo fare.
« Non mi sono mai piaciuti gli addii. Non ho mai detto addio a nessuno e non lo farò neanche con te. »
Kris era così misterioso, anche in quei momenti sembrava tenebroso e dannatamente sensuale. Erano in momenti come questi che mi chiedevo perché era dovuto andare all’altro mondo così presto.

« Ti accompagno all’officina »

Non so per quale motivo, ma sentivo di potermi fidare almeno di lui.
Questa era l’ultima volta che potevo vederlo e l’ultima volta che gli avrei potuto parlare.
Avrei voluto certamente di più.
Almeno un bacio d’addio, perché io ero sempre stato un tipo molto romantico.

Dopo aver ripreso in consegna la mia auto, ero pronto ad andarmene via.
Non avevo nessunissima intenzione di ritornare in quel maledetto albergo dove il signor Byun Baekhyun fingeva di avere degli antenati identici a lui.

Avevo salutato Kris con un leggero bacio sulle labbra. Sapevo che il suo cuore apparteneva ad un’altra persona, e avevo accettato di aiutarlo.

Sospirai mentre mi misi al volante e guardavo dallo specchietto la sua figura, diventare un puntino lontano.

Tutto ciò che volevo era tornare a casa, da quella famiglia che mi costringeva a fare ciò che più odiavo, perché in quel momento sposarmi andava più che bene, purché fossi stato ancora in vita.

Non so perché ma dopo aver formulato questi pensieri, delle lacrime cominciarono a solcare le mie guance. Ero proprio uno sciocco. Il più grande sciocco che esistesse.

Impostai la direzione al mio navigatore satellitare, tutto ciò che volevo era tornare a casa e riabbracciare la mia famiglia.
Ma contrariamente alle mie aspettative, il navigatore non conosceva quelle strade, forse non erano registrate, o peggio non era stato aggiornato.
D’altronde, chi diavolo percorreva quelle strade di campagna poste in mezzo al nulla?

La sera era ormai calata. Ed io non avevo fatto altro che girovagare senza una meta.
Ero un po’ stanco e forse fu questa la mia distrazione fatale.

In un attimo chiusi gli occhi, e quando li riaprii vidi una figura davanti ai miei occhi.
La scarsa illuminazione non mi consentiva di capire se si trattasse di un animale o di una persona.
Tentai di frenare.
In quel momento pregai con tutto me stesso di non mettere sotto quella creatura.
Non poteva succedere di nuovo.
Non stava succedendo di nuovo.

Strizzai gli occhi, non volevo vedere la fine che avrebbe fatto quella figura.
Le mie mani stringevano ancora con forza lo sterzo e la mia testa vi poggiava sopra.
Ma quando sollevai il capo verso la strada, nonostante la foschia, mi resi conto che quella figura non si era mossa di un millimetro. Era a mezzo palmo di distanza dalla mia auto.
Questo mi parve un déjà-vu.

Timoroso scesi dall’auto. Avevo paura di vedere chi fosse quell’uomo che se ne stava immobile di fronte alla mia auto.

Fu un attimo ed improvvisamente riconobbi subito quegli occhi.
Kris.

« Che diavolo..!! »
« Luhan, non essere turbato »
« Ti ho lasciato andare solo perché sapevo saresti ritornato. »
Non riuscivo a capire. Perché stava succedendo tutto questo?
« Nessun abitante di Yeong Saeng può lasciare il paese. »
« Io non sono un abitante di quel maledettissimo paese! »
« Neanche io lo ero, ma lo sono diventato, proprio come te! »
Aveva uno strano sorriso sulle labbra. Un sorriso divertito.

« Che stai dicendo?! »
« Luhan tu sei morto il primo giorno che sei arrivato qui, proprio in questa strada e adesso stiamo rivivendo la tua morte »
« La prima cosa che dovrebbe fare un fantasma è accettare la propria scomparsa. »
« Andiamo a casa, la nostra grande famiglia ci sta aspettando. »




 
Fine.

 

Questo momento è arrivato ç__ç spero che non soltanto la conclusione, ma che anche la storia vi sia piaciuta. 
Negli ultimi capitoli ci sono stati parecchi colpi di scena, ed apparizioni varie, ho voluto rendere partecipi tutti gli EXO ot12 - mi mancano così tanto >_< - anyway spero che alla fine di questo capitolo avrete le idee più chiare circa gli avvenimenti e gli intrecci presenti nella storia, se avete qualche dubbio non esitate a chiedere, anzi io non chiedo altro che avere un vostro commento personale sulla storia, mi farebbe davvero tanto piacere poter conoscere il vostro parere soprattutto adesso che la vicenda si è conclusa. Spero che non siate delusi dal finale ahahah ma se avete notato è finita proprio com'era iniziata xD
Ringrazio chiunque abbia speso un po' del suo tempo leggendo questa storia
, ringrazio chi mi ha supportato fino alla fine, chi l'ha seguita e chi l'ha commentato, davvero grazie a tutti ♥♥!! Ed un grazie speciale va anche alla mia unnie che ha letto questo scritto in esclusiva ♥♥ Alla prossima fiction  ♥♥♥ ~

  
Stardustpuff minore ~ ♥

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Stardustpuff