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Autore: Maggie_Lullaby    22/04/2009    5 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ciao ragazze!!

Bene ieri sera mi è sorto un dubbio, il nome di Sasha ho sbagliato a scriverlo ma sappiate, se vi interessa ovvio, che si legge Sascia. Okay, ho detto tutto e ora passo ai ringraziamenti:

ada12: non ti preoccupare per la recensione dello scorso capitolo, sono cose che capitano, sono mooolto contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e … che bello la coppia Mick ti piace!! Sono davvero, davvero contenta! Un bacio!

EllieGoodman: la tua andava benissimo come recensione, non sai che risate mi sono fatta leggendola!! Si è ufficiale a noi due serve un biglietto per il manicomio, anche Potterina Weasley si è aggregata a noi, hi hi. Comunque io te l'ho detto di essere sadica quindi non prendertela per questo capitolo che, rullo di tamburi, mi piace!! Poi sempre per restare in argomento con il mio sadismo ho fatto apposta a fare simpatica Sasha … hi hi io essere crudele!! Grazie ancora per le recensioni!! Un bacione!!

Melmon: grazie per le informazione sulle “Fanfic seguite”, proprio non sapevo dove trovare le informazioni per capire cosa sono!! Un bacio!

erbeeren: figurati per aver saltato lo scorso capitolo, non c'è problema e spero che le vacanze siano andate bene!! Lo so che Sasha sa tanto di coccole, l'ho fatto apposta a causa del mio sadismo, si si io sono sadica sappilo!! Devo ammettere che l'idea della battaglia navale e di Lexi che consiglia l'ho presa da una puntata di Hannah Montana … vabbè comunque, un bacio!

jeeeeee: è probabile che mi sia bevuta il cervello dato che non ne ho mai avuto uno … dai lascio stare e sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!!Comunque amor io sto bene per le scosse grazie per l'interessamento :), un bacione tesoro!

Potterina Weasley: ti rendi conto che mi sono commossa quando ho letto la tua recensione?? Ti rendi conto che stavo piangendo dalla felicità?? A parte questo mi hai fatto anche morire dal ridere, non sai quanto. E io ho capito che noi siamo telepatiche si si lo siamo eccome, ti rendi conto che ci hai azzeccato quasi su tutto??!! Comunque va bene per il nostro viaggio a L.A. perfetto io ho già comprato tutte le riviste possibili e immaginabili, tu fai i biglietti e poi ci troviamo … vediamo più o meno a metà strada da Napoli a Milano, quindi Roma? Facciamo che ci vediamo fra una settimana davanti alla fontana di Trevi, va bene?? Ti voglio bene!! Un bacione!

LoveJonasBrothers: ho aggiornato non appena ho potuto, ho finito di scrivere questo capitolo ieri sera e sono riuscita ad aggiornare solo oggi. Eh Sasha si mette in mezzo ai Jexi, vero, ma vedrai vedrai nel prossimo capitolo! Io sono sadica sappilo!! Un bacio!

DarkViolet92: hai ragione lo scorso capitolo era romantico, anche se a me non pareva mi fosse venuto bene … grazie mille per seguirmi sempre!! Un bacione!

Ice_Bubble: il ringraziamento qui riportato non vuole essere un'offesa nei tuoi confronti, bene ti ho detto cosa penso perchè con questo ringraziamento non voglio offenderti assolutamente. Bene prima di tutto, scusami, ma mi pareva abbastanza ovvio fin dai primi capitoli che Maggie si sarebbe messa con Nick, Lexi con Joe e Kevin con Maryl, ma ci saranno alcuni … incidenti di percorso se così possiamo chiamarli. Spero che continuerai a leggere e a recensire e spero vivamente che tu non ti sia offesa!! Un bacio!

Egg___s: sono contenta che questa FF ti piaccia e che tu l'abbia messa nei preferiti!! Ho aggiornato non appena ho potuto dato che ho finito di scrivere questo capitolo. Ti volevo dire, anche qui, che la tua FF è bellissima! Un bacio!

Capitolo 11. Worry

Lexi aveva capito una cosa durante la sua cena con i Jonas Brothers e in seguito con Sasha, la quale era che il suo odio per Joseph non era neanche minimamente immaginabile a quello che provava per Sasha Collins.

La cosa peggiore era che, agli occhi di tutti, era simpatica. Certo lei sapeva chi era, anzi cos'era, un essere diabolico mandato dal profondo dell'inferno per rendere la vita a Lexi impossibile.

La sua simpatia era tutta una tattica per abbindolare le persone che conosceva e tutte erano cadute nella sua trappola, anche Joe purtroppo e lui più di tutti dato che si era fidanzato con lei.

La rossa rabbrividì, non poteva permettere che Joe continuasse a stare con quella, insomma era ovvio che loro due non stavano bene insieme, lui era … simpatico, e lei era …simpatica.

Joe però era anche pazzo e questo non lo poteva negare nessuno e Sasha non era pazza, lei era calma e riflessiva, piuttosto simile a Maggie a dirla tutta.

- Alexandra mi aiuti? - chiese il signor Campbell con voce burbera avvicinandosi alla figlia più piccola cercando di non guardarla.

La ragazza lo guardò con un'occhiataccia e voltò la testa verso la televisione accesa che dava in onda un documentario che parlava della guerra sulla Striscia di Gaza.

- A fare cosa? - chiese lei contrariata.

- Ad apparecchiare la tavola e quando dico che potresti farmi un favore intendo che devi farlo, muoviti e apparecchia – le ordinò Peter Campbell.

Lexi si alzò con uno sbuffo, ma non si diresse verso la cucina, bensì verso la porta d'ingresso e fece per uscire.

- Alexandra Sophie Campbell! - gridò suo padre diventando rosso in faccia mentre la vena sulla tempia pulsava pericolosamente.

- Peter Albert Campbell! - replicò lei aprendo la porta e fissando il padre con odio. Era da anni che i rapporti fra Lexi e Peter erano tesi ed entrambi ci mettevano del loro per complicarli sempre di più: la ragazza da parte sua continuava ad urlare con il padre e a fare cose che non lo rendevano fiero e Peter sgridava la figlia minore per ogni cosa facesse anche se era giusta.

- Allora vattene! - gridò il signor Campbell. - Ma sia chiaro che non ti voglio vedere fino a sta sera!

- Potrei anche non tornare mai più! Non te ne potrebbe fregare di meno! - strillò Lexi.

Maggie comparve all'improvviso, si trovava alle spalle del padre, mezza nascosta dietro a una porta aperta, l'unica cosa che si vedeva di lei era la testa.

Lexi le fece un segno difficile da interpretare che le indicava di restare ferma e di non immischiarsi, era uno dei loro soliti litigi.

Maggie scosse la testa, voleva intervenire e aiutarla.

La rossa la fulminò con lo sguardo e la mora rimase ferma al suo posto, indietreggiando appena.

- Vai via se è ciò che vuoi, ma se non torni entro le dieci di stanotte non tornare mai più perchè non ti farò più entrare in questa casa! - tuonò Peter.

- Bene! - gridò Lexi e sbatté la porta dietro di sé.

Il signor Campbell continuò a urlare imprecazioni alla porta chiusa riferendosi alla figlia.

- Tanto vale che lasci qui te e tua sorella e io me ne vada a lavorare Miami! - borbottò lui sedendosi sul divano e cambiando canale per mettere una partita di baseball.

- Cosa? - chiese Maggie facendosi coraggio e facendosi vedere dal genitore.

Lui si voltò con una smorfia, leggermente addolcita, Maggie non era la sua figlia preferita, vero, ma non era la sua gemella e per questo aveva un rapporto migliore con lei.

- Me ne vado a Miami probabilmente – disse con voce dura, - e Maryl viene con me.

- Cosa? - ripeté la mora. - Lasci me e Lexi qui sole?

- E' la cosa migliore – disse Peter, - e ora fammi vedere la partita.

Ti interesse più la partita che alle tue figlie?, gridò Maggie nella sua testa. Vuoi lasciare qui me e Lexi e portare la nostra sorella maggiore con te?

Maryl non avrebbe mai accettato, era troppo attaccata a loro, non sarebbe mai partita.

Maryl, pensò Maggie prendendo il cellulare di corsa e uscendo di casa.


Non potrò mai smettere

di pensare a quella sera

di tanti anni fa

quando ancora voi per me

non avevate scelto un nome

ed ora son qua

di fronte a queste bugie

e a quegli occhi lucidi

bagnati da colpa che

feriscono solo me

(Addio, Finley)


Maryl era appoggiata al suo banco nell'università e osservava i suoi compagni con aria stanca e annoiata; Matt a pochi banchi di distanza da lei le sorrideva ammiccante, non si era arreso a conquistarla nonostante sapesse che lei era “fidanzata” con Kevin.

- Signorina Campbell – la distolse dai suoi pensieri la professoressa, era affiancata da una delle tante commesse della scuola, - sua sorella Maggie la sta aspettando nell'atrio.

Maryl scattò in piedi in un attimo e si diresse il più velocemente possibile per quanto i tacchi le permettessero verso l'atrio. Maggie non era mai venuta in università se non per casi eccezionali.

Lei la aspettava lì, camminava avanti e indietro nella stanza con gli occhi abbassati.

- Maggie! - esclamò la ventenne correndo verso di lei e abbracciandola. - Cosa è successo? Stanno tutti bene? Dov'è Lexi?

La mora la strinse forte e iniziò a singhiozzare sulla maglietta della sorella, ma in quel momento a Maryl non le importava se le stava bagnando la camicia firmata, era sua sorella e aveva bisogno di lei.

- Shh, calma Maggie, calmati – disse Maryl stringendola.

La mora ci provò ma non le riuscì bene e continuò a piangere.

- Cosa è successo? Lexi sta bene? - chiese la bionda.

Maggie non rispose.

- Ti prego cosa è successo? - domandò Maryl.

- Papà e L ...Lexi hanno litigato – disse la sedicenne con un singhiozzo.

Maryl era perplessa, Lexi e suo padre litigavano sempre, perchè quella volta Maggie era così sconvolta?

- Lexi se n'è andata, non so dove, non risponde al cellulare, ha detto che forse se ne sarebbe per sempre andata di casa e papà … papà ha detto che si sarebbe trasferito a Miami con te lasciando me e Lexi da sole qui a Los Angeles e io … io sono così spaventata, non voglio che tu te ne vada, non voglio! - singhiozzò la mora.

Maryl la prese con forza per le spalle.

- Io non me ne andrò mai Maggie, hai capito? Mai! Resterò con te e Lexi, per sempre – disse seria. - Forza andiamo a cercare nostra sorella.


Sono gocce di memoria

queste lacrime nuove

siamo reduci di una storia

incancellabile

(Gocce di memoria, Giorgia)


- Ciao amore, che stai facendo? - chiese Sasha dall'altro capo del telefono al proprio ragazzo.

- Oh niente, sto suonando un po' la chitarra, tu invece? - chiese Joe appoggiando lo strumento sul suo letto.

- Sto valutando varie proposte di lavoro – rispose la ragazza e come per darne prova Joe udì il suono di fogli che venivano mossi.

- Ah, qualcosa di interessante? - chiese lui.

- No – sbuffò Sasha. - Ci sono tutti ruoli banali, niente di nuovo, mi hanno offerto anche un altro film sul pattinaggio! Ce né uno su una storia d'amore fra due ragazze, io dovrei fare la parte della sorella di una delle due e poi uno su un viaggio in Africa, ma …

- Ma? - chiese il diciannovenne.

- E' tutto troppo semplice, vorrei un ruolo un po' più complicato questa volta, mi sento pronta, vorrei recitare in un film ambientato nell'800, sai che mi sarebbe sempre piaciuto, ma a quanto pare non ci sono film del genere in programma a Hollywood fino al prossimo anno – spiegò l'attrice con una punta di delusione.

- Mi dispiace tesoro, vuoi che venga da te? - chiese Joe speranzoso alzandosi dal letto con uno scatto.

- No mi dispiace ma adesso devo uscire, il mio agente vuole che io faccia un provino per un film in cui non reciterò mai – disse alzando gli occhi al cielo.

- Ah – disse Joe deluso e crollò di nuovo sul suo letto.

- Mi dispiace Joe – disse la ragazza dispiaciuta, - ora devo andare scusa!

- Okay, ciao Sasha, ti amo – sussurrò lui.

- Anche io – mormorò la ragazza, - tanto.

- Ciao, a presto.

- Ciao – e mise giù.

Joe si stese sul suo letto e sbuffò annoiato, era tutto il giorno che non stava facendo niente, Nick e Kevin erano usciti, il primo era andato in biblioteca nella speranza di incontrare Maggie mentre il secondo era uscito con alcuni amici e non sarebbe tornato prima di un paio d'ore.

E come inevitabilmente gli capitava almeno venti volte al giorno si mise a pensare a Sasha, alla sua bellezza, al suo sorriso, alle sue battute, alla sua perfezione.

La amava, poco ma sicuro, la amava con tutto sé stesso, erano perfetti insieme, erano fatti per restare insieme.

Il suono cristallino del campanello di casa lo distrasse dai suoi dolci pensieri e, svogliato, si alzò per dirigersi verso la porta per aprire che a chiunque lo avesse distratto.

- Chi è? - chiese lui alla porta chiusa.

- Alexandra – rispose una voce femminile.

Joe aprì la porta e si ritrovò davanti a Lexi, i capelli racchiusi in una coda alta sulla testa, aveva il respiro affannoso, come se avesse corso e gli occhi erano lucidi, forse aveva pianto, o stava per farlo.

- Alexandra – disse Joe sorpreso, - che ci fai qui?

- Posso stare qui per un po'? - chiese la ragazza prendendo fiato.

Il diciannovenne annuì e la fece entrare, curioso.

- Tutto bene? - chiese lui, - hai una faccia.

Lei lo fulminò con lo sguardo e si sedette con uno schianto sul divano del salotto, passandosi una mano fra i bei capelli.

- Che succede? - chiese Joe, - stai bene? Hai pianto?

- Io non piango Joe – mentì lei seria e si coprì il viso con le mani. - E' successo un casino.

Il ragazzo si sedette sul divano, ma a debita distanza da lei

- Quale? - chiese.

Lexi lo guardò con aria truce, indecisa se parlarne con lui o no, d'altronde lui non era la persona più adatta per parlare di cose serie.

- Io e mio padre abbiamo litigato, di nuovo – incominciò la ragazza, - sciocchezze come al solito, un litigio come altri, ma mio padre ha esagerato praticamente mi ha cacciato di casa!

- E io non so che fare e Maggie ha visto tutto … è la più fragile lei, sarà distrutta e Maryl, lei non sa niente per la miseria, non sa niente e io non so che devo fare! Ho troppa paura di tornare a casa e non so nemmeno se voglio! - continuò la rossa, mise la testa fra le ginocchia. - Che cosa devo fare Joe?

Il ragazzo si avvicinò a lei.

- Io non sono la persona più indicata per chiedere consigli, per quello esiste Kevin – disse, - ma ti posso dire che devi tornare a casa non puoi scappare per questo litigio, le tue sorella hanno bisogno di te.

Lexi alzò la testa verso di lui, non piangeva.

- Grazie Joe – lo ringraziò, - sai essere un amico, a volte.

Il diciannovenne fece una smorfia.

- E tu sai essere umana a volte – replicò.

In quel momento il cellulare di Joe squillò.


Rinunciare a vivere

resta qua se ti va

non pensare, abbracciami

lasciami sognare

(A che serve piangere, Andrea Bocelli)


- In che senso scappata? - chiese Kevin.

Maryl lo guardò, gli occhi gonfi di pianto.

- Nel senso di scappata Kevin non ci sono altri modi di dirtelo, è scomparsa, ha spento il cellulare e tutti posti in cui sarebbe potuta essere non c'è! - spiegò con ansia.

- Avete chiamato la polizia? - domandò il ventunenne.

La ventenne scosse la testa.

- Facciamolo – disse lui prendendo l'I-phon dalla tasca dei pantaloni.

- No, non chiamiamola per ora – disse la bionda. - Lexi finirebbe nei casini per nulla, Maggie mi ha detto che nostro padre le ha detto di tornare sta sera, se non torna allora la chiamerò.

Era spaventata, Kevin sentì l'impulso di consolarla fra le sue braccia.

- Dov'è Maggie? - chiese trattenendosi.

- E' andata con Nick a cercarla in altri posti, la scuola, il centro per anziani, anche un magazzino abbandonato, tutti luoghi che in genere Lexi frequenta – si passò una mano fra i capelli. - Dio, sono così preoccupata.

- Non ti preoccupare la troveremo – disse lui mettendole una mano su una spalla per consolarla, - te lo prometto, dovessi smuovere tutti i giornalisti di Los Angeles, gli dirò che Nick è scappato con una ragazza dai capelli rossi, ribalteranno la città pur di scovarli.

Maryl sorrise.

- Grazie Kevin, sei un amico – e lo abbracciò.


Ti prenderà il cuore

ti vincerà

lei sarà la tua strada

che non puoi lasciare mai

a lei

ti legherai finché vivrai, a lei …

(Nel cuore lei, Andrea Bocelli)


- Risponde? - chiese Maggie per l'ennesima volta a Nick che, attaccato al telefono, stava cercando di rintracciare Joe.

- Non ancora – ammise senza perdersi d'animo, suonava a vuoto da quasi venti secondi.

Finalmente Joe rispose.

- Pronto? - chiese il diciannovenne con voce roca.

- Joe, hai risposto grazie al cielo, Lexi è scomparsa, è con te? - chiese Nick quasi mangiandosi le parole.

- Ehm – esitò il mezzano.

- Joe, Lexi è con te? - ripeté il minore.

- Si.

- E tu che aspettavi a dirmelo?! Dove siete? Lei sta bene? Maggie e Maryl la cercano da ore, sembrava sparita nel nulla! - parlò a raffica Nick.

- Ehi Nick sto bene non preoccuparti – disse la voce di Alexandra prendendo in mano il cellulare.

- Lexi! - esclamò il sedicenne. - Stai bene?

- Ti ho già detto di si, tranquillo, Maggie c'è? - chiese a bassa voce.

- Te la passo – disse in un fiato Nick e porse il cellulare alla mora che stava praticamente saltando di gioia. - Lexi ti vuole parlare.

Maggie afferrò il cellulare.

- Lexi! - iniziò. - Dio sono così contenta! E' successo un casino con papà, ma tu dove sei? Con Joe? Mi hai fatto preoccupare tantissimo, Maryl è disperata! Non sapevamo cosa dovevamo fare eri come sparita e …

- Calma – disse la rossa, - rilassati, respiro profondo, io sto bene, benissimo anzi.

- Sicura? - chiese la gemella, dubbiosa.

- Certo! Ti mentirei su una cosa simile? La mia salute è importantissima, se stessi male avrei già smosso l'intero ospedale per farmi venire a prendere ordinando agli autisti dell'ambulanza di mettere al posto di quella stupida sirena rumorosa, un megafono che urla: “fate spazio, Lexi Campbell deve andare in ospedale! Spazio prego!”

Maggie rise suo malgrado.

- Sicura? - chiese.

- Sicurissima sorellina – disse la rossa. - Solo una cosa.

- Cosa? - domandò la mora, desiderosa di aiutarla.

- Non è che avete avvertito papà, vero? Quello mi ammazza altrimenti – disse Lexi.

Maggie sorrise.

- Non non gli abbiamo detto niente e credo che fra poco nostro padre non sarà più un problema.

- E perchè, di grazia? - chiese la gemella rossa.

- Si trasferisce a Miami – annunciò Maggie e iniziò a raccontare.


Continua ...

  
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