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Autore: ArtistaDiStrada    20/07/2016    4 recensioni
Il racconto è ambientato dopo la quarta stagione, dove le seguenti stagioni sono rivisitate, perciò POSSIBILE SPOILER. Il branco è quello originario. Erica, Boyd e Allison sono vivi. Allison e Scott non si sono mai lasciati. Derek/Stiles.
Il racconto parla di un Derek assente (ancora per poco) da BH, di un branco spaesato e di uno Stiles alias Mamma Alpha.
Dal testo:
-Ma… cioè… Come? Perché?-
Gli sguardi del branco alternavano da lui a Scott.
-Stava minacciando i miei cuccioli. Nessuno tocca i miei cuccioli.- spiegò il ragazzo scrollando le spalle.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lydia spense la televisione e tutti rimasero fermi nelle loro posizioni a guardare lo schermo nero, come imbambolati. Nessuno osava muoversi. Nessuno osava respirare. Sobbalzarono tutti infatti quando Deaton ruppe il silenzio.

-Avevi ragione, Peter.- ammise il veterinario. Il maggiore degli Hale non sorrise come suo solito, ma si limitò ad annuire scosso anche lui da quanto aveva appena visto.

-Quello non era Stiles.- sussurrò Scott e, nonostante avesse abbassato la voce, lo sentirono tutti.

-È qui che ti sbagli, Scott. Quello è il vero Stiles.- lo corresse l’uomo puntando l’indice contro la televisione. Agli sguardi esterrefatti dei ragazzi si affrettò a spiegare.

-O meglio, quello è una parte di Stiles. Non dobbiamo dimenticare che Stiles è pur sempre il compagno di un Alpha.- li avvisò.

Il branco continuava ad esprimere dubbio e incertezza, ma era Scott quello che emanava odore di preoccupazione più di tutti. Avrebbero potuto fiutarla lontano un miglio, pensò Peter storcendo il naso.     

-Oh ma è mai possibile che sono circondata da un branco di idioti?- sbuffò la rossa. -In una situazione normale è l’Alpha che si occupa di proteggere il branco. Domanda: chi lo protegge quindi se manca l’Alpha? Risposta: il compagno del Grande Capo.- sentenziò la ragazza, le braccia incrociate e l’espressione di chi ha dovuto spiegare qualcosa di troppo semplice. 

Alla spiegazione spuntarono sui vari visi sguardi consapevoli.

-Lydia ha ragione. Almeno in parte.- confermò il druido. -Infatti, anche se non fosse mai divenuto il Compagno di un Alpha, Stiles avrebbe avuto innata questa tendenza a proteggere il branco.-

-Non sto capendo.- disse Malia, esprimendo il pensiero di tutti.

-È raro, però è già successo. Di norma quando l’Alpha sceglie il suo compagno, quest’ultimo assume un ruolo pari a quello dell’Alpha stesso, divenendo il secondo Alpha all’interno del branco. Che sia umano o lupo, non ha importanza. Può non avere gli stessi poteri fisici, ma ha lo stesso controllo sul branco, così come ha gli stessi doveri. In questo caso, invece, è avvenuto il contrario. Il lupo di Derek ha scelto Stiles perché lui era già…-

-…la mamma Alpha!- lo interruppe Peter con un grido di gioia.

-La mamma Alpha.- ripeterono tutti con la consapevolezza negli occhi.

Deaton sospirò a quel titolo. Non era il più scientifico, certo, ma rendeva l’idea. -In teoria dovreste sentire un senso di benessere quando Stiles vi è vicino. Vi dovreste sentire protetti.-

-Ma Stiles non è un licantropo. Non può proteggerci.- si intromise Erica, fin ora rimasta in silenzio. 

-Non sempre le cose più pericolose da cui ci si deve difendere sono fisiche, Erica. Quante volte eravate giù e Stiles vi è stato vicino, quante vi ha consolato, quante vi ha consigliato. Quante volte vi ha protetto.- la corresse Peter.

-Stiles è la nostra mamma Alpha.- sussurrò Scott come se si fosse appena svegliato da un sonno e avesse aperto gli occhi dopo tanto tempo. Deaton annuì.

-Stiles ha assunto un ruolo più preciso ora che è a tutti gli effetti il compagno dell’Alpha, ma allo stesso tempo i suoi doveri nei vostri confronti sono aumentati, almeno dal punto di vista effettivo. Prima poteva essere una cosa inconsapevole, ma adesso ne è cosciente. Essere la mamma Alpha, come volete chiamarlo voi, non è solo consolare i propri cuccioli per un brutto voto preso a scuola o curarli quando sono feriti. Essere la mamma Alpha vuol dire evitare che i propri cuccioli si feriscano. È proteggerli ad ogni costo. È affrontare un licantropo pur essendo umano e ucciderlo se necessario.-

Deaton aspettò qualche secondo per far assimilare al meglio la notizia al branco, prima di porre la domanda. -Ditemi, come ha reagito Stiles dopo la morte di quel Beta?-

Gli altri guardarono Scott, sarebbe stato lui il portavoce. Quello deglutì ed annuì. -Ha scosso le spalle dicendo che avevano attaccato i suoi cuccioli e… e che nessuno tocca i suoi cuccioli.-

Il veterinario annuì a sé stesso.

-Don, sono preoccupato. Stiles ha ucciso una persona. Può essere quello che vuoi, ma io conosco il mio migliore amico. Quando uccisi io per la prima volta, feci gli incubi per giorni. Stiles non ha battuto ciglio! Ho paura che crolli da un momento all’altro.- Il moro si era confidato al suo mentore con uno sguardo talmente preoccupato che aveva fatto sorridere tra sé e sé il druido, consapevole che il suo pupillo non avrebbe mollato la presa finché non sarebbe stato sicuro che il suo amico non si trovasse in pericolo.

-Scott non preoccuparti. Stiles sta bene, per quanto le condizioni lo permettano. Per lui è stato un istinto come per te può essere ringhiare o snudare le zanne ad un pericolo. Ha protetto i suoi cuccioli. E anzi, è rimasto fin troppo Stiles. Il tuo amico sta benissimo.- lo rassicurò l’uomo.

-Che intendi con ‘è rimasto fin troppo Stiles’?- domandò Allison andando a stringere la mano a Scott. Il ragazzo le sorrise riconoscente. La sua ragazza sapeva sempre cosa fare in qualsiasi momento.

-Una mamma sa quando i suoi cuccioli sono in pericolo e Stiles sapeva che Jackson e Isaac lo erano, ma ha cercato ugualmente di risolvere la questione a parole. Ha dato un’ulteriore possibilità mettendosi davanti ad Isaac e alla fine ha risparmiato gli altri Beta.- ragionò ad alta voce Lydia.

-Cosa sarebbe successo se non si fosse trattato di Stiles? Se fosse stata una qualunque altra mamma Alpha.- domandò curiosa la cacciatrice. Scott sussultò a quella domanda.

-Li avrebbe massacrati tutti.- le rispose Peter provocando un brivido generale. -Mi ricordo quanto mia sorella potesse diventare terrificante e spietata quando i suoi cuccioli erano in pericolo.- disse a mezza voce.

Per quanto Peter potesse essere uno psicopatico, aveva pur sempre perso sua sorella, la sua famiglia, quasi tutto quello che aveva in quel maledetto incendio e la ferita ancora bruciava. Qualsiasi ricordo alimentava quella fiamma che sembrava divertirsi nel ballare sulla carne viva dei sentimenti dell’uomo.

L’unica che sembrava estranea a quanto potesse passare nella mente dell’uomo era Lydia, troppo occupata a concentrarsi sulla propria. Non bisognò aspettare molto infatti prima che la rossa ponesse la domanda che la crucciava più di tutte.

-Deaton, cosa volevi dire dicendo condizioni permettendo? Quali condizioni?- la domanda della ragazza aveva fatto sbocciare nel branco la curiosità. A dirla tutta, non avevano neanche fatto caso a quel particolare, ma dopotutto ci doveva pur essere un motivo per cui Lydia era la più intelligente della scuola, pensò Jackson lanciandole uno sguardo ammirato.

Il druido guardò attentamente le loro espressioni curiose con un cipiglio sorpreso. Era insolito per il veterinario lasciarsi andare ad espressioni diverse dal solito sorriso e questo non fece che mandare in ansia il branco.

-Scusate, ma Stiles non vi ha parlato di Derek?-

Alla domanda posta dal veterinario, Peter aveva iniziato ad indietreggiare verso la porta del loft. 

-Peter?- lo chiamò Jackson che si era accorto della fuga.

-Jackson! Un colpo alle spalle.- fece l’uomo portandosi una mano al cuore, ma fermandosi seppur a malincuore. Lydia alzò un sopracciglio e incrociò le braccia, in attesa. Il maggiore degli Hale sbuffò.

-E va bene. Con Stiles avevamo deciso di non dirvi niente per non farvi preoccupare. E così queste tre settimane di silenzio se ne vanno a benedire.- sbuffò.

-Tre… tre settimane?- chiese Isaac. Il loro Alpha era in pericolo da due settimane e non era stato detto loro niente?!

-Bhe, sì a grandi linee.-

-Peter!- lo richiamò la rossa.

-Che c’è?- sbottò l’uomo. -Sta in fase di stallo. Non si è ancora ripreso.-

Isaac lo guardò male. Derek si era preso cura di lui quando suo padre era morto. Era diventato il suo punto di riferimento, lui avrebbe fatto di tutto per il suo Alpha e invece non sapeva neanche che stesse male. Guardando con la coda dell’occhio Erica, gli sembrò che nella testa della ragazza stesse passando un pensiero molto simile.

-Da cosa non si è ripreso?-

Peter parve pensarci, poi però cedette allo sguardo supplice del ragazzo. Quel dannato ragazzo, pensò l’uomo. -Il giorno dopo in cui si è trasformato in un lupo completo è svenuto. Stiles non riusciva a svegliarlo, così lo abbiamo portato dal branco di Cora che sosteneva di poterlo aiutare. Da quel momento non si è più svegliato. L’emissario del branco sostiene che stia affrontando una specie di percorso interiore, che dentro di lui stia avvenendo una lotta tra il suo lato umano e il suo lupo. Fino a cinque giorni fa c’erano dei miglioramenti, poi ha semplicemente smesso. Non è peggiorato, si è semplicemente fermato poco prima di aver finito quel suo dannato percorso! A quanto pare c’è qualcosa che lo blocca.- rivelò l’uomo tutto d’un fiato.

Il branco emanava preoccupazione, indignazione, stupore. Jackson si strinse Lydia a sé, Scott strinse la presa sulla mano di Allison, Isaac si lasciò semplicemente cadere sul divano, senza parole, mentre Erica e Boyd si guardavano preoccupati.

L’unica che sembrava meno toccata dalla situazione era Malia. Lei aveva già affrontato quel percorso, all’inverso, ma era stata pur sempre una lotta interiore. Non era facile, ma non si ricordava un particolare ostacola da dover superare. Per lei era stato difficile iniziare, ma poi tutto era andato in discesa.

-Perché non ce lo avete detto?- sbottò all’improvviso Isaac, alzandosi di scatto e facendo sobbalzare Allison.

Peter gli lanciò un’occhiataccia. Mancava che dessero la colpa a lui e a quel ragazzino adesso, pensò scioccato.

-Cosa dovevamo dirvi? Mh? Ehilà il vostro Alpha non guarisce, stiamo nella merda fino a tempo indeterminato, ma non preoccupatevi, eh. Andrà tutto bene anche se non potete fare niente e lui odierebbe che voi ne foste al corrente, ma state tranquilli, anzi, perché ora non affrontiamo i mostri di Beacon Hills? Abbiamo così pochi pensieri in testa, tanto.- urlò ironico.

Il branco era furioso, si sentiva messo in disparte, ma dovette ammettere che Peter aveva ragione. C’era stato tutto quel problema con i Dottori del Terrore e il salvataggio di Lydia. Nessuno aveva pensato molto a Derek dovettero ammettere a sé stessi, con un senso di colpa sempre più opprimente.

-Non mi pare di avervi visti così preoccupati delle condizioni di mio nipote.- rimbeccò infatti l’ex Alpha. -E lo so cosa state pensando: perché Stiles non ce l’ha detto? Ve lo dico io! Se quel ragazzino lo avesse fatto si sarebbe tolto quel peso che si sta portando dietro da settimane, ma vi avrebbe solo agitato inutilmente e avrebbe messo Derek in una posizione in cui non voleva stare.-

Il branco adesso aveva riposto l’ascia di guerra per iniziare un percorso di autocommiserazione. Lo sguardo di tutti era stranamente attirato dal pavimento, eccetto quello di Lydia che però aveva la decenza di sembrare dispiaciuta.

-Sapete cosa mi ha detto Stiles quando stavamo cercando il modo per dirvelo? Mi disse che avrebbe sofferto lui e che vi avrebbe risparmiato saperlo.- sbraitò.

Quel ragazzino gli piaceva. Si era fatto in quattro per il suo branco. Peter sorrise tra sé e sé, era ancora strano ritenere il branco come di Derek e Stiles, ma lo era, lo era sempre stato e ora più che mai. Non avrebbe permesso a dei ragazzini con crisi di protagonismo di ferire ulteriormente il ragazzo.

-A volte quando stiamo a casa lo sento chiamare Derek per passargli il telecomando. Un vostro amico si sta esaurendo e l’unica cosa che pensate è che ne siete rimasti fuori?!- Peter sapeva, ne sentiva l’odore, che quei ragazzi, che erano diventati con il tempo parte della sua famiglia, si sentivano in colpa ed erano preoccupati. Sapeva che Stiles non avrebbe mai rinfacciato loro quanto aveva fatto, ma lui non era quel ragazzino e non gli importava.

-Per quanto possa essere uno degli esempi peggiori, però denota quello che cercavo di spiegarvi prima. Stiles vi protegge da sempre e non solo fisicamente. Vi ha privato del dolore di sapere il proprio Alpha in pericolo.- all’occhiata di Peter, Deaton alzò gli occhi al cielo -O almeno ci ha provato.- si corresse. 

-Cosa facciamo adesso?- chiese Malia. Era stanca di rimanere in quella casa e di passare da un’emozione all’altra come se stesse guardando il film della sua vita e non potesse intervenire. Si sentiva inutile.

Deaton la guardò impotente. Non ne aveva idea.

-Io vado dal mio migliore amico. Ha bisogno di me.- esclamò Scott sciogliendosi dall’abbraccio di Allison.

Peter alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

-Cosa vuoi tu?- gli urlò contro il moro. Non aveva ancora digerito il fatto che Peter avesse mentito loro. Ne capiva i motivi, ma tutta la preoccupazione provata prima per Stiles e ora per Derek lo stava facendo impazzire.

-McCall, vedi di abbassare il tono quando parli con me. Puoi essere scosso quanto ti pare, ma ricorda che qui, questa faccenda, tu la sei venuta a sapere solo ora. Io me la porto dietro da settimane.- gli intimò Peter abbassando il tono della voce. Scott ebbe un fremito alle mani e le chiuse a pugno cercando di trattenersi.

-Non sarebbe così se qualcuno non avesse deciso di scegliere al mio posto.- gli rispose cercando di ostentare la stessa calma dell’altro, cosa che non dovette riuscire poi così bene data l’occhiata veloce dell’uomo alle sue mani strette a pugno.

-È meglio che vada.- li informò Deaton dirigendosi verso la porta.

-Don.- lo chiamò Scott, cercando con uno sguardo di scusarsi per la sceneggiata e allo stesso di ringraziarlo per quanto aveva fatto. Quello annuì, ma poco prima di chiudersi la porta alle spalle si rivolse un’ultima volta ai ragazzi, guardandoli con serietà e comprensione.

-Se volete farvi un favore, iniziate ad accettare Stiles come vostro Alpha. Quel ragazzo non è così fragile come credete.- asserì chiudendosi poi la porta alle spalle.

Due grandi uscite di scena in un giorno, pensò Scott. Un nuovo record.            





Note dell'autrice.
Ciao di nuovo! Come sempre grazie di star continuando a leggere quello che a tutti gli effetti sta diventando il mio piccolo orgoglio e grazie delle recensioni che state lasciando. Sono tutte bellissime:) Ad ogni modo con questo capitolo spero di aver risolto parte degli interrogativi lasciati in sospeso    
   
 
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