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Autore: Recchan8    20/07/2016    1 recensioni
«Sere, che succede?» domando allarmato.
Serena torna a sedersi sulla sabbia e mi invita a fare altrettanto. Obbedisco, e lei mi passa il mio accendino. Ci accendiamo le sigarette in silenzio, osservando il tramonto e scambiandoci rapide occhiate.
«Ho visto la tua valigia nel bagagliaio» riesco a dire dopo un po'. «Non capisco cosa stia succedendo».
«Sto scappando di casa» dice semplicemente senza guardarmi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi presento sotto casa sua alle sei e trenta del mattino, maledicendola per l'orario e per non aver scelto come mezzo di trasporto il treno.
«Sarà più divertente andare in macchina, non credi?» mi aveva chiesto entusiasta il giorno prima.
«Certo, non ne dubito» le avevo risposto. «Diciamo però che non mi sento molto a mio agio a guidare la macchina di tua madre...».
Per qualche assurdo motivo che non aveva voluto spiegarmi, Serena aveva insistito perché fossi io a guidare la macchina dei suoi genitori nonostante lei avesse la patente. Non credo ci siano problemi; io e Serena siamo amici d'infanzia e i suoi genitori mi hanno sempre trattato come un figlio. Si fidano ciecamente di me.
"Forse non può guidarla perché è una neopatentata", penso tirando fuori il pacchetto di Winston Blu dalla tasca dei bermuda azzurri. Faccio spallucce. La questione non mi interessa più di tanto e, sinceramente, non saprei trovare una risposta. La patente ce l'ho ormai da due anni e ho completamente rimosso dalla memoria alcuni dettagli della teoria, come la cilindrata delle macchine e i rispettivi limiti.
Mi accendo una sigaretta, sperando che Serena si dia una mossa a uscire di casa, e butto il pacchetto dentro il mio zaino.
E' passato circa un anno dall'ultima volta che ci siamo visti; per un certo periodo l'università e gli esami hanno completamente assorbito il mio tempo. Faccio due conti e mi accorgo che tra meno di quattordici giorni Serena comincerà la quinta superiore.
"Quest'anno tocca a te!", penso con un sorriso sulle labbra riferendomi alla maturità.
Ho appena spento la sigaretta nel vialetto di casa di Serena quando vedo la saracinesca del garage alzarsi lentamente.
«Finalmente!» borbotto alzando gli occhi al cielo.
Mi carico lo zaino in spalla e raggiungo Serena nella Lancia Ypsilon grigia di sua madre. Serena, i lunghi capelli biondi tirati indietro da un paio di occhiali da sole celesti, mi saluta con la mano e apre la portiera del guidatore, lasciando che prenda il suo posto. Butto lo zaino sui sedili posteriori, accanto alla borsa da mare di Serena. Noto che è talmente piena che rischia di esplodere. Cosa diamine ci avrà messo dentro?
«Puntuale come sempre!» cinguetta risalendo in macchina e allacciandosi la cintura di sicurezza.
"Già, proprio come te", vorrei risponderle, ma non ce la faccio. Vederla sorridere e sprizzare gioia da tutti i pori mi rende felice.
«Andiamo?» mi domanda impaziente.
Mi aggancio la cintura di sicurezza, metto in moto la macchina e partiamo, direzione Monterosso.


 

   
 
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