Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: rainbowpastels    20/07/2016    1 recensioni
"Devi osare un po' nella vita Scarl!" Mi sprona Lia.
E per una volta le do ragione. Lei parte per prima, scavalca la paratia esultando con i ragazzi dall'altra parte.
"Forza ce la puoi fare!" Mi incoraggiano dall'altra parte.
Faccio un respiro e corro, corro verso quel muro precario e in qualche modo so già che la mia vita cambierà.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Adagiai il girasole e la margherita vicino al marmo e guardai la fotografia del ragazzo sorridente.
Quattro anni, erano passati quattro maledettissimi anni e ancora non me ne rendevo totalmente conto.
Ero seduta davanti a quella stupida lapide a pensare al ragazzo che se ne era andato abbandonandomi al mio destino.
Non so quanto tempo passò prima che una mano si posasse sulla mia spalla riscuotendomi dai miei pensieri.
Mi asciugai velocemente gli occhi e mi girai.
"Come... Chi ti ha portato qui?" Chiesi sentendo di nuovo le lacrime salire.
"Ho parlato con tuo fratello e con Lia... Ti ha trovata lei, ma poi ha mandato me." Disse il ragazzo dai capelli ormai di un blu sbiadito. "Ti abbiamo cercato un po' ovunque..."
"Mi dispiace..." Dissi abbassando lo sguardo.
"E per cosa?" Sentivo il suo sguardo su di me.
"Per essere scappata in quel modo..."
"Ognuno ha i propri demoni da combattere, non sono io a dover giudicare le azioni di qualcun altro, ma se vuoi parlare io sono qui..."
"Io..." Ero pronta ad aprirmi totalmente con lui? Lia e la mia famiglia sapevano tutta la storia, ma ero pronta a farla pesare sulle spalle di qualcun altro? "Lui è Chris. Era Chris..." Cominciai. "Era e sarà sempre il mio migliore amico, se ne è andato quattro anni fa."
I ricordi di quella notte cominciarono a bruciare vividi nella mia mente.
"Quella sera avevamo deciso di andare in un locale a Sidney, Robert, il tipo popolare della scuola, aveva dato una festa e non potevamo perderla assolutamente. Lia al tempo aveva una macchina a due posti e doveva far vedere a tutti che aveva preso la patente, così lei fece una macchina e Chris l'altra. Stavamo tornando a casa e all'improvviso la macchina è sbandata ed è finita in un fosso..." Tirai su con il naso e presi un grande respiro prima di continuare "Io... Io non so bene come siano andate le cose, è tutto così confuso... E' successo tutto troppo in fretta... Un attimo stavamo ridendo e scherzando e l'attimo dopo io ero ancora lì e lui no." Michael mi guardava senza sapere bene cosa fare, così finì di raccontare togliendomi l'ultimo peso. "Ero su quella macchina, ero con lui, capisci?! L'ho visto andarsene, non riuscirò mai a perdonarmelo." Proseguii "La ragazza che abbiamo incontrato prima è sua sorella... Mi odia da quel giorno e ha tutte le ragioni per farlo..."
"E' questo che sogni ogni notte?" chiese titubante.
"Si, ogni dannata notte rivivo quel momento. E' straziante." confesso puntandogli gli occhi in viso. "Dovevo esserci io al suo posto."
"Non dirlo." mi rimprovera "Probabilmente lui avrebbe detto lo stesso. Ad ogni modo pensa a come si sarebbero sentite le persone che ti vogliono bene. E' stato un incidente, non hai nulla di cui incolparti."
"Ma era così giovane..." dissi in un singhiozzo.
"Lo so... Credo, però, che lui ti stia accanto ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della tua vita, e penso anche che in questo momento si arrabbierebbe parecchio a vederti in questo stato." disse lui accarezzandomi piano la schiena. "Una confessione per una confessione." aggiunse.
Lo guardai interrogativa, si accorse del mio sguardo e proseguì "Io... Io soffro di insonnia, ho provato a prendere delle pillole per un po' ma hanno smesso di funzionare. L'insonnia è dovuta a depressione. So che starai pensando che sono pazzo, insomma ho praticamente tutto dalla vita... Ma più e più volte mi sono trovato sul punto di mollare tutto. Non mi sento al mio posto, sembra tutto sbagliato... Sono patetico" disse tutto d'un fiato fissando un punto indefinito davanti a sé.
"Non immaginavo..." dissi osservando il suo profilo e le pesanti occhiaie che gli segnavano il viso "E non sei patetico... Forse un po' strano, quello si, ma chi non lo è!" mi sfuggì uno starnuto, a quel punto mi ricordai del 'tuffo' che mi ero fatta qualche ora prima, rendendomi conto di essere ancora bagnata fradicia. Grandioso, mi sono presa un bel raffreddore.
"Siamo come due giocattoli rotti" sorrise tornando a guardarmi appoggiando la sua giacca sulle mie spalle.
"Forse questa volta, due sbagliati faranno la cosa giusta..."


"Scarlett!" esclamò mia madre preoccupata "Dov'eri finita?"
"Piccola deviazione di percorso... Ho incontrato Sally..." risposi notando il suo sguardo incupirsi "Michael mi ha ritrovata..."
"E' tutto a posto?" chiese apprensiva.
"Si mamma, è tutto ok. Beh, potrebbe andare meglio, ma in fondo è tutto ok"
"Oh... Ok" disse accarezzandomi una guancia "Beh, vi ho tenuto da parte un po' di pizza, Marcus la stava mangiando tutta! Ve ne ho salvata un po'!"
"Grazie Signora" Rispose il ragazzo dai capelli sbiaditi con uno strano luccichio negli occhi.
"Chiamami Lauren, caro! Mi sento vecchia se no!" ridacchiò lei "Beh, immagino abbiate fame! La pizza è di là, Scarlett mostri tu al nostro ospite la sua stanza più tardi? Io vado a dormire, altrimenti domani chi si alza più!"
"Certo, mamma" risposi avviandomi verso la cucina seguita  da Michael. "E grazie!" Le sorrisi prima che cominciasse a salire le scale.
"Ti ho già detto quanto adoro la pizza?!" Chiese Michael infilandosi metà fetta in bocca.
"Credo di averlo appena appurato con i miei occhi!" Non riuscì a trattenermi dal sorridere. "Almeno è buona?" Aggiunsi prendendo posto di fronte a lui.
"Ci puoi scommettere! Tu non ne vuoi? Dovresti mangiare qualcosa..."
"No, fa pure, mangerò più tardi" risposi "Non me la sento di privarti del tuo tesoro!" Ridacchiai.

"Beh, questa in teoria è la tua stanza..." Indicai la porta a Michael "Ma visto che siamo entrambi due persone piuttosto problematiche, questa è la mia di stanza e... Si, ecco, lo sai il resto"
Vidi il repentino cambio di espressione dei suoi occhi, passarono dalla pura angoscia e terrore a sollievo.
"Vado a recuperarti dei vestiti, arrivo subito" aggiunsi prima di lasciarlo nella mia camera ad osservare il caos presente sulle pareti.
"Marcus?" Bussai alla sua porta in fondo al corridoio.
"Si?" Sentì dall'altro capo.
"Ehm mi servirebbero dei tuoi vestiti da prestare a Michael..." Gli dissi una volta entrata mantenendo lo sguardo basso.
"Oh, certo! Prendi pure ciò che ti serve dall'armadio" rispose lui "Scarl, va tutto bene?"
"Oh, sì... Cioè prima no... Adesso va meglio però..." Risposi "Ho incontrato Sally prima... Beh non è stato un incontro piacevole..."
"Gliene hai parlato?" Sapevo esattamente a cosa si riferisse.
"Si..." Risposi in un soffio "Doveva sapere il perché di tutto..."
"Sai, mi piace quel ragazzo, ha una buona influenza su di te." Mi sorrise.
"Ok, il discorso sta diventando imbarazzante, io levo le tende." Balbettai uscendo dalla stanza "Grazie per i vestiti, notte!"
Dio che imbarazzo. Rientrai in camera mia e trovai Michael a fissare la parete dei dischi. "Ehi, ehm... Ti ho preso qualcosa di comodo, dovrebbero starti in teoria!" Lo vidi sobbalzare preso alla sprovvista.
"Oh, grazie!" Disse prendendo i vestiti.
"Il bagno è la porta qua di fianco!" Indicai.
Presi dal borsone una maglia extra large e dei pantaloncini e riordinai un po' il casino che c'era in giro.
"Quella la sai suonare?" Sobbalzai sentendo la voce di Michael.
"Dio Santo, mi hai fatto venire un infarto!" Lo feci ridacchiare.
"Allora? La sai suonare?" Chiese e indicò di nuovo l'oggetto nell'angolo della stanza.
"Oh quella! No, non ho mai imparato, Marcus ha tentato di insegnarmi ma ha gettato la spugna!" Spiegai osservando la chitarra addossata al muro.
"Vorrà dire che ti insegnerò io!" Sorrise mentre prendeva lo strumento, quella chitarra era così vecchia che appena la prese in mano saltò una delle corde "Ok, forse un'altra volta..." Risi di gusto vedendo la sua faccia imbronciata.
"Vedi?! È destino!" Lo presi in giro.
"Mi piace la tua camera" cambiò discorso buttandosi sul mio letto a una piazza e mezzo "Anche se mi sarei aspettato tutto molto rosa"
"Non lo hai detto sul serio." Lo guardai storto.
"Magari con qualche Barbie qua e là!"
"Ripetilo di nuovo e ti raso a zero mentre dormi." Lo minacciai prendendolo a cuscinate. "Ho sempre odiato le Barbie e il loro stupido sguardo perso nel vuoto" rabbrividii.
"Sei sempre stata una bambina speciale!" Disse lui attirandomi in un abbraccio. Sentii le mie guance andare a fuoco.
Sentii Michael cercare di trattenere uno sbadiglio senza troppi risultati. "Hai sonno?" Chiesi.
"Un po'" confessò tenendomi ancora stretta al suo petto.
Mi allungai verso l'interruttore e spensi la luce. "Hai i piedi freddi" asserì
"Scusa..." Cercai di spostarli ma le sue gambe si attorcigliarono di più alle mie.
"Non ho detto che mi danno fastidio, ho solo detto che sono freddi ghiacciolino!" Ridacchiò e prese ad accarezzarmi i capelli. Sentii pian piano gli occhi farsi sempre più pesanti.
Cosa mi stava facendo quel ragazzo? Non ero mai stata tagliata per questo genere di cose, ma con lui era tutto diverso, sembrava tutto così giusto...
"Mikey..." Lo chiamai sentendo il sonno farsi sempre più pesante.
"Hmm?"
"Anche tu sei speciale..." Borbottai.
L'unica cosa che ricordo dopo sono le sue braccia stringermi un po' di più e due labbra soffici appoggiarsi sulla mia fronte.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: rainbowpastels