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Autore: Io_amo_Freezer    21/07/2016    2 recensioni
Dopo una battaglia, Michelangelo, viene ferito ed entra in coma. Al suo risveglio sembra tutto apposto, ma sarà davvero così?
Il rapporto dei quattro fratelli verrà scombussolato da sensi di colpa, e dalla rabbia che li consumerà lentamente, riusciranno a resistere, o si perderanno? E se entra in gioco un loro caro nemico le cose si complicheranno, o riusciranno ad essere uniti anche questa volta? In gioco c'è il loro legame di fratelli. Vinceranno, o moriranno?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Frecce
Quattro tartarughe ninja; quattro fratelli, combattevano su un tetto di un palazzo contro degli uomini vestiti con una tuta nera e la faccia coperta; il Foot Clan. Leonardo, il leader delle tartarughe combatteva contro una ragazza; dai capelli corti, neri con, i lati biondi, e gli occhi marroni, ed un fisico abbastanza atletico. Affondò la sua spada cercando di colpire il nemico e ferirlo, ma Leo fu più rapido e la parò con la lama della sua katana, per poi spingere lontano la ragazza. 
Raphael, annientava i nemici come niente, grazie ai suoi doppi Sai, ma ad un tratto si ritrovò circondato, guscio a guscio con Donatello, che teneva saldamente il suo Bo, pronto a tutto. I due fratelli si guardarono complici, per poi tornare alla carica più forti che mai.
Michelangelo saltellava da una parte all'altra per schivare gli attacchi dei ninja, poi, con i suoi nunjaku li stese tutti. Esultò, ridendo, ma smise subito quando intravide degli arcieri, situati su un palazzo, a qualche distanza da loro, nascosti dal cornicione del palazzo e dal buio. Seguii la loro traiettoria e sussultò; miravano ai suoi fratelli. Iniziò a correre verso quella direzione, ma senza farsi vedere, per non essere attaccato da altri membri del Foot Clan. 

-Abbiamo quello che volevamo, andiamocene!- urlò la ragazza, mentre parava con la sua spada un affondo di katana del leader. Appena tutti i ninja si dileguarono, scomparve anch'ella nell'oscurità.
-Peccato, proprio ora che iniziavamo a divertirci.- commentò, ghignando ironico il rosso
-Si, d'accordo. Ma cos'è che hanno preso?- domandò Donnie, guardando curioso i fratelli. Passò qualche minuto di silenzio, interrotto dai rumori della città, mentre tutti e tre iniziarono a elaborare il fatto che mancasse qualcosa, o meglio, qualcuno.
-Mikey!- urlarono, poi, all'unisono, preoccupati, mentre si guardavano intorno alla spasmodica ricerca del più piccolo.
-Dannazione, dannazione!- imprecava ripetutamente Raph, serrando la mascella e stringendo i pugni, intanto che Donnie andava avanti-indietro sul tetto, nervoso e preoccupato. Leo, invece osservò dove aveva visto l'ultima volta Mikey, alla disperata ricerca di un indizio, qualsiasi cosa, perché era impossibile che il Foot Clan lo avesse preso, se ne sarebbe accorto altrimenti. Sussultò quando percepì qualcosa.
-Fate silenzio.- disse ad un tratto Leo, portandosi un dito davanti alla bocca, mentre tese le orecchie alla ricerca di qualcosa, un rumore che gli era parso di sentire un attimo prima. Una folata di vento mosse i lacci della sua maschera azzurra mentre sussultò ancora. -Lo sentite? Sembrava lo scocco di una freccia.- affermò, guardando i fratelli che erano rimasti ben attenti nel captare ogni singolo movimento, e rimasero sorpresi a quel suono, osservandosi increduli.
Corsero, più veloci che mai nella direzione di quel suono, che si faceva man mano più forte. Sembrava il rumore di una lotta, ed a appena furono giunti si accorsero che si stava tenendo una rissa in piena regola. Rimasero sollevati, alla vista del più piccolo, costatando che non lo avesse preso il Foot Clan. Stava lottando contro degli strani arcieri, sussultarono un attimo quando lo videro affondare la lama della sua kusarigama nel petto di uno di loro, ma, vedendo che iniziarono ad uscire delle scintille e dei fili colorati, capirono che erano degli androidi; i Kraang. Si unirono alla mischia, mentre il più piccolo sorrise alla vista dei maggiori, tenendosi con la mano il braccio destro, ferito e sanguinante.
-Potevi avvisarci della festa che si stesse tenendo, eh.- ironizzò il rosso, mettendosi davanti a Mikey che rise. 
-Sei stato ferito da una di quelle frecce?- domandò preoccupato Donnie, Michelangelo fece cenno di sì, e, il genio lo studiò attentamente alla ricerca di sintomi, sperando non fosse avvelenata.
-Forza, ragazzi.- affermò il leader, sfoderando le sue katane, pronto ad immergersi nella mischia
-Comincia il secondo round.- affermò il rosso, ghignando e partendo all'attacco con i suoi Sai seguito dai due, mentre il più piccolo se ne restò in disparte, stanco, fin quando, la sua visuale non iniziò a farsi sfocata, nel mentre che tutto intorno a lui girava, e si accasciò al suolo, inerme.
Impiegarono poco e, quando lo scontro terminò, e tutti i cervelli tentacolari, usciti dallo stomaco degli androidi scapparono terrorizzati, Donnie si apprestò a medicare Mikey, con un il cuore in gola. Appena lo aveva visto crollare a terra, i suoi pensieri erano subito andati a ipotizzare un possibile avvelenamento, ma mentre lo visitò, rimase allibito da quello che ne scoprì.
-Cos'ha?- domandò Leo, preoccupato quanto lui, mentre il rosso prese imbraccio Mikey, pronto a portarlo alla tana, nel laboratorio ipertecnologico del fratello genio.
-Lui è.. è..- balbettò Donnie, continuando a guardare Mikey, del tutto incredulo 
-Cosa Donnie? Cosa?- urlò Raph, preso da un attacco di panico, mentre osservava il genio, famelico di avere una risposta, come il leader. Volevano, dovevano sapere.
-Non so come, ma è entrato in coma.- affermò il genio, lasciando tutti shockati, mentre si guardò intorno alla ricerca di qualcosa -Leo, aiutami a trovare quelle frecce. Non posso sapere cos'ha Mikey finché non studio quello che gli hanno iniettato.- spiegò. Leo, come risvegliatosi da quell'apparente stato di trans, iniziò le ricerche con il fratello, mentre il rosso continuava a fissare il più piccolo, incapace di credere che fosse davvero in coma. Si maledì per non averlo protetto, era tutta colpa sua, se si sarebbe accorto prima della sua sparizione, forse non sarebbe in quello stato ora. Ringhiò frustrato, serrando la mascella, mentre i suoi occhi brillarono vogliosi di vendetta. Una vendetta che non avrebbe potuto ottenere, doveva prima pensare a Mikey.
-Trovata!- urlò il leader, ed i tre corsero a perdifiato verso la tana. Ogni secondo era prezioso.
  
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