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Autore: Rystie_00    22/07/2016    2 recensioni
[Ukatake][Omegaverse][Alta concentrazione di FLUFF]
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Yamaguchi fece un passo avanti e gli porse un fazzoletto. « Sensei, perché piange? »
Takeda si prese il viso fra le mani e scosse la testa. « Non so più che fare. » pianse.
Sugawara si inginocchiò davanti a lui. « Possiamo aiutarla noi. Ci dica cos’è successo. Qualcuno le ha fatto del male? »
Takeda scosse la testa, negando. « Se ve lo dico, promettetemi ce non lo direte a nessuno. »
I ragazzi si guardarono fra loro.
« Ha la nostra parola. » assicurò Nishinoya.
« Io e Ukai abbiamo una relazione. » confessò.
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Piccola one-shot fluffosa
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ittetsu Takeda, Karasuno Volleyball Club, Keishin Ukai
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Io resto
 
 
Ukai ammirava il suo compagno dormire serenamente. Il suo viso rotondo, contornato dagli scuri capelli disordinati, gli occhi chiusi e rilassati, le labbra serrate. Ukai conosceva il sapore di quelle labbra morbide. Lo conosceva molto bene, eppure non gli sembrava mai abbastanza, per stancarsi.
Passò il più delicatamente possibile una gentile carezza sul viso di Takeda. Lo baciò sulla fronte e poi si alzò dal letto.
Doveva passare la mattinata al negozio, mentre il sensei si sarebbe preso cura del club di pallavolo, come sempre.
Si vestì, fece colazione, lasciò un biglietto di buongiorno al suo amato e uscì di casa.
Casa di Takeda.
Avevano avuto una breve discussione sul provare a vivere assieme. Purtroppo mancavano i soldi ad entrambi e non sarebbero riusciti a pagare un nuovo appartamento. Perciò, Takeda aveva insistito nell’ospitarlo a casa sua e Ukai aveva ceduto.
D’altronde, se era destino, ce l’avrebbero fatta.
Lo ripeteva ogni giorno.
Ogni volta più fiero.
 
 
La sveglia suonò alle otto in punto, come ogni mattina.
Takeda si destò dal suo sonno e guardò il soffitto bianco.
Vuoto.
Così come la sua mente in quei giorni.
Essere Omega era difficile. Comportava dei rischi.
Certo, le discriminazioni erano totalmente sparite, rispetto al passato, ma essere uno di loro non era facile. Soprattutto per certi versi.
Decise di non pensarci.
Decise di non pensare al fatto che non aveva ancora trovato una soluzione.
Decise di essere un codardo anche quel giorno.
  Si alzò dal letto. L’odore di Alfa che aveva lasciato Ukai era ancora tra le lenzuola.
Si lavò velocemente e andò in cucina, dove trovò il messaggio di Ukai. Sorrise malinconico.
Mangiò rapidamente, dopo essersi vestito, e uscì di casa.
Pronto per affrontare un’altra giornata di bugie.
 
Arrivò a scuola in perfetto orario.
Le prime ore sembrarono volare, perché aveva impostato delle verifiche per i suoi studenti, quel giorno.
Dopo un’ora di supplenza, poté pranzare tranquillamente, prima delle attività del club di pallavolo.
Quando arrivò in palestra, i ragazzi si stavano appena cambiando.
Sistemò la sua ventiquattrore su una panca e aspettò che i ragazzi iniziassero ad allenarsi.
Benché non ne sapesse praticamente nulla, vedere quei ragazzi giocare a pallavolo, lo aveva fatto sentire a suo agio. Rilassato.
Aveva perciò deciso di diventare il professore referente affinché il club non venisse chiuso.
Sospirò, ripensando che trovare un coach adeguato era stato molto faticoso, ma ce l’aveva fatta, e ne era valsa la pensa.
Osservò i giovani pallavolisti dividersi in gruppetti. Ognuno si esercitava con qualcosa di diverso.
Ormai non serviva più che gli dessero istruzioni.
Erano corvi intelligenti. Capaci di crescere da soli.
Fu quando stava osservando delle veloci di Hinata e Kageyama che sentì un improvviso crampo alla pancia. Il dolore risalì, giungendo alla sua gola. Sentì un sapore acido in bocca.
Veloce, si coprì le labbra con una mano e corse negli spogliatoi, dove c’era il bagno più vicino.
Vomitò anima e corpo.
Eccola la verità, pensò. Ecco cosa succede quando scappi dalle tue responsabilità.
Si pulì la bocca e si lasciò cadere a terra, scorrendo la schiena sulla parete.
Non riuscì più a trattenere le lacrime.
Si prese il viso fra le mani e tentò di limitare i singhiozzi, ma non ci riuscì.
Perché? Perché a lui?
« Sensei? È- è tutto apposto? » domandò la voce di Sugawara.
Takeda alzò lo sguardo, vedendo il viso preoccupato del suo alunno, dietro di lui altri occhi curiosi.
« Stia tranquillo: siamo solo noi Omega. » lo rassicurò-
Riconobbe dopo Hinata, Yamaguchi, Ennoshita, Nishinoya e Yachi.
« Vuole che chiamiamo qualcuno? » domandò Yachi, premurosa.
« È stato male, vero? Si sente dall’odore. »
« Hinata! » lo rimproverò Ennoshita.
Yamaguchi fece un passo avanti e gli porse un fazzoletto. « Sensei, perché piange? »
Takeda si prese il viso fra le mani e scosse la testa. « Non so più che fare. » pianse.
Sugawara si inginocchiò davanti a lui. « Possiamo aiutarla noi. Ci dica cos’è successo. Qualcuno le ha fatto del male? »
Takeda scosse la testa, negando. « Se ve lo dico, promettetemi ce non lo direte a nessuno. »
I ragazzi si guardarono fra loro.
« Ha la nostra parola. » assicurò Nishinoya.
« Io e Ukai abbiamo una relazione. » confessò.
I giovani Omega rimasero per un attimo sorpresi, ma Takeda riprese il discorso prima che potessero dire niente.
« Se questo lo avete promesso, allora quello che vi dirò ora dovrà essere giurato. » disse seriamente.
« Lo giuriamo. » dissero in coro.
Takeda sospirò. « Tre settimane fa ho iniziato a sentire che c’era qualcosa che non andava. Ho pensato ad una semplice influenza intestinale, ma i sintomi andavano e venivano troppo spesso. Ho così pensato al peggio. Ad una cosa che non mi sarei mai aspettato. Ho comprato un test di gravidanza e… » prese un altro respiro, prima di continuare: « … è risultato positivo. Sto aspettando un bambino da un mese e mezzo circa. Il figlio di Ukai. »
I ragazzi trattennero il fiato.
« Non so come dirlo ad Ukai. Ho paura che… » ma non riuscì a terminare la frase.
I ragazzi lo guardarono. Alla fine, Ennoshita gli mise una mano sulla spalla e disse: « Troveremo un modo, sensei. Insieme. »
 
Qualche tempo dopo, Ukai rientrò a casa non appena chiuso il negozio.
L’appartamento di Takeda era accogliente come ogni giorno e un profumo delizioso proveniva dalla cucina.
« Tesoro, sono a casa! » annunciò, togliendosi scarpe e giacca.
« Bentornato! » urlò di rimando Ittetsu.
Il biondo lo raggiunse in cucina e lo abbracciò da dietro, mentre Takeda stava ai fornelli.
« Grazie per esserti preoccupato per la cena. »
Takeda sorrise.
« Ukai… c’è una sorpresa per te sul tavolo. » disse, dopo aver inspirato profondamente.
« Sul serio? » esclamò Ukai, entusiasta. Baciò la guancia del compagno e si voltò in direzione del tavolo. Su di esso, c’era un pacchetto regalo.
Ukai prese posto, sorridendo, mentre Takeda continuava a supervisionare la cena.
Scartò il regalo e prese fra le mani la maglietta al suo interno.
Maglietta era un eufemismo.
Era talmente piccola che poteva a malapena andare bene ad un peluche. Era una maglietta sportiva, con i colori della Karasuno. Una mini divisa da pallavolo.
Ukai ridacchiò, scherzandoci su: « Bellissima! È per Hinata, vero? »
Takeda si voltò, serio in volto. « Veramente no. » disse. Fece un respiro profondo. « È per nostro figlio. »
Il sorriso di Ukai si spense.
Spalancò gli occhi, trattenendo il fiato.
Takeda non si fece prendere dal panico e continuò. « Sono incinto. »
Ukai annaspò, alla ricerca d’aria.
Poi fissò il compagno e si alzò lentamente. Lo raggiunse e lo prese fra le braccia.
Infilò la testa nell’incavo del suo collo, tremando.
« D-Davvero? »
Takeda gli accarezzò i biondi capelli, mentre una lacrima li solcò la guancia. « Sì. » annuì.
E Ukai rise sulla sua pelle.
Gli prese il viso fra le mani e fece incontrare i loro occhi, poi lo baciò.
Fu un bacio che fece capire a Takeda che le sue preoccupazioni erano state vane.
Era un bacio che significava: io resto.
« Ti amo. » mormorò il moro.
Ukai appoggiò una mano sul ventre dell’altro. « E io amo già la nostra famiglia. »
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buonasera! Spero che questa one-shot mpreg vi sia piaciuta! Non smetterò mai di ripetere che gli Ukatake hanno bisogno di più spazio in questo fandom!!
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate!
Grazie per la lettura!
Se volete altre Ukatake passate sul mio profilo!
Un abbraccio
Rystie_00
   
 
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