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Autore: _Alil    22/07/2016    2 recensioni
«[...]Voglio proporti una cosa.»
disse Damon, con la sua solita aria maliziosa.
«Non verrò a letto con te Damon, scordatelo.» tagliò corto Isabelle, più calma di prima.
Questa volta fu Damon a scoppiare a ridere, e ovviamente la bionda notò quanto fosse pura e bella la sua risata. Non poteva essere sempre così invece di fare lo stronzo? pensò.
«No, non volevo proporti questo.» spiegò Damon continuando a sorridere.
«Beh, insomma non proprio. Voglio proporti una scommessa.»
«Una scommessa?» gli fece eco Isabelle.
«Esatto. Io scommetto che per tutto il tempo che starai qui non riuscirai a resistermi e cadrai ai miei piedi, o meglio, nel mio letto.»
«Se lo farai, allora sarai mia per una notte.»
«E se non lo farò?» chiese Belle interessata.
«Potrai umiliarmi davanti a tutta la scuola, dicendo che Damon Smith ha perso il suo fascino ed è stato rifiutato. Allora, ci stai?»
Isabelle era abbastanza interessata dall'idea, infondo era solo un gioco, cosa poteva andare male? Lei avrebbe vinto e avrebbe umiliato Damon davanti a tutti.
«Accetto.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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«Ciao, Damon.» «Ehm scusami principessa, dovrei fare una doccia, potresti farmi passare?» rispose il ragazzo avvicinandosi pericolosamente a Isabelle, che intanto stava trattenendo il respiro. La bionda si allontanò ed entrò in camera sua, si asciugò i capelli e indossò un paio di shorts e una canotta bianca leggermente trasparente. Non poté fare a meno di pensare a Damon, a quanto aveva sofferto per lui e a tutti i ricordi che avevano. «Ehi, che ti succede?» Isabelle si stava dondolando sull'altalena del parco e stava piangendo, quando arrivò Daniel. «Niente.» mentì. «Chi stai guardando?» «Nessuno.» mentí ancora. «C'entra qualcosa Damon?» «No.» «Sei innamorata di lui, vero?» «E anche se fosse? Lui non mi vorrà mai! Guardalo, è lì con la sua perfetta fidanzata Regina Jackson, che speranze ho?» urlò Isabelle piangendo, buttandosi tra le braccia del suo migliore amico. «Ehi,ehi non fare così. Lui non ti merita. Tu meriti di più, molto di più.» Era l'estate tra la terza media e il primo superiore, Isabelle pesava quasi settanta chili e odiava completamente se stessa. In verità odiava tutti. L'unica persona che la faceva stare davvero bene, che la faceva ridere e le faceva dimenticare tutti i problemi era proprio Damon. Era la luce nella sua oscurità. Fino a quando non aveva deciso di evitarla e non parlarle più, e Isabelle si era convinta del fatto che fosse perché lui aveva capito i suoi sentimenti e ovviamente non li ricambiava. Scacciò via questi pensieri e scese giù in salotto, dove sua madre la stava aspettando per andare al centro commerciale. «Pranzate con noi?» chiese sorridendo la signora Smith. «Certo.» rispose Isabelle. «Ma Daniel dov'è? Ho incontrato Damon ma lui non l'ho proprio visto.» «È passato subito da Eric in ospedale, ma per l'ora di pranzo dovrebbe essere qui.» Isabelle annuì e uscì insieme a Lidia, andarono a prendere Mandy e in cinque minuti arrivarono al centro commerciale. Dopo due intense ore di shopping, decisero di prendere un frullato in uno dei bar del centro commerciale, presero un tavolo e di fronte a loro c'era la persecuzione di Isabelle. Un certo ragazzo moro con gli occhi azzurri e i suoi due migliori amici. «Ragazze io vado a salutare un'amica, torno subito. Voi nel frattempo ordinate» disse Lidia allontanandosi. «Uhm, Belle? Guarda un po' chi c'è.» Mandy indicò Damon e i suoi amici, che stavano parlando e scherzando. Isabelle aveva sempre adorato il loro rapporto, forse uno dei più sinceri della scuola. I tre ragazzi erano uniti sin dall'asilo, esattamente come lei e le sue amiche. Li aveva visti litigare solo una o due volte, e alla fine avevano comunque fatto pace. Niente avrebbe potuto dividerli. «Andrai a salutarlo?» chiese Mandy, interrompendo i pensieri della bionda. Se ci fosse stata Simona l'avrebbe sicuramente trascinata lì con la forza, ma Mandy era molto più 'delicata' e non insisteva sulle cose. «Ci siamo già salutati prima.» spiegò Isabelle. «L'ho incontrato mentre uscivo dalla doccia.» Isabelle finì di raccontare tutto all'amica, quando si avvicinarono Damon e i suoi amici. «Ciao, ragazze.» salutò semplicemente. «Oh, salve signora Gale.» disse poi alla madre di Isa, che nel frattempo aveva raggiunto le ragazze al tavolo. «Ciao Damon, sei qui in macchina? Se vuoi possiamo darti un passaggio.» chiese gentilmente Lidia, ricevendo occhiatacce dalla figlia. «No, sono venuto con Lorenzo e Ryan. Accetto il passaggio molto volentieri, grazie.» rispose Damon, con uno dei suoi sorrisi più belli. «Mm, attento a ciò che fai amico.» gli disse Ryan, salutandolo. Dopo aver accompagnato Mandy a casa Damon cominciò a parlare e fare domande a Isabelle, che rispondeva scocciata e senza guardarlo negli occhi. Damon allora rideva e passava a chiacchierare con la signora Gale, che sembrava apprezzare di più le sue domande. Arrivati a casa, Isabelle si gettò letteralmente tra le braccia di Daniel, che la stava aspettando all'ingresso. «Mi sei mancato un sacco.» «Anche tu, piccola.» «Come stai?» Daniel era rimasto abbastanza scosso dalla morte del padre e Isabelle lo sapeva, ma sperava che almeno un po' il dolore si fosse alleviato. «Meglio, decisamente meglio. Ma tu..sei meravigliosa.» «Potreste smettere di fare i piccioncini e venire a tavola?» disse Damon abbastanza infastidito, interrompendo il loro momento affettuoso. A tavola entrambi i fratelli raccontarono la loro esperienza all'estero, quanto si fossero divertiti e quanto avessero imparato da questo viaggio. Poi fu il turno di Belle, che raccontò tutto quello che era successo nella loro piccola città nei due anni trascorsi, raccontò del suo cambiamento e dei suoi successi. Infatti era diventata una nuotatrice a livello agonistico nonché una delle più brave della scuola. Il primo pomeriggio trascorse tranquillamente tra chiacchiere e racconti finché le due madri uscirono, una per andare in ufficio e l'altra in ospedale, avendo il turno pomeridiano. «Piccola devo andare anche io. Eric è in ospedale e voglio aiutarlo a riprendersi.» annunciò Daniel. «Ma certo, vai pure. Dopo tutto è il tuo migliore amico.» «Sicura che posso lasciarti sola con Damon? Anche se Credo sia in camera sua.» domandò premuroso il biondo. «Tranquillo.» disse la ragazza, salutandolo con un bacio sulla guancia. «Sarà meglio che vada a sistemare gli acquisti di oggi.» pensò Isabelle, dirigendosi verso la sua camera. Arrivata difronte alla porta, sentí un'altra porta aprirsi, e non ci volle un genio per capire di chi si trattasse. Isabelle si girò lentamente per trovarsi faccia faccia con Damon, che questa volta indossava solo i pantaloni. «Sai, penso che dovremmo smetterla di incontrarci così. Comincio a pensare che tu lo faccia di proposito.» sorrise Damon, malizioso. «Non dire cazzate, Damon.» rispose distaccata e scocciata Isabelle. «E ora avrei da fare, scusami.» la bionda fece per andarsene, ma le parole del moro la fermarono. «Tanto lo so che hai una cotta per me, tranquilla non c'è bisogno che mi eviti. Lo so che mi desideri. Comunque sei abbastanza sexy, forse potrei darti una possibilità.» Isabelle si girò di scatto con gli occhi infuocati di rabbia, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi e invece si limitò ad una profonda risata. «Un tempo, forse. Ora mi fai semplicemente schifo. Vuoi fare lo stronzo? Beh, io posso esserlo più di te. Per te non provo niente da due anni ormai e te lo scordi che possa accettare di essere una delle tue amichette.» sputò furiosa. «Va bene, va bene. Sotterriamo l'ascia di guerra. Voglio proporti una cosa.» disse Damon, con la sua solita aria maliziosa. «Non verrò a letto con te Damon, scordatelo.» tagliò corto Isabelle, più calma di prima. Questa volta fu Damon a scoppiare a ridere, e ovviamente la bionda notò quanto fosse pura e bella la sua risata. Non poteva essere sempre così invece di fare lo stronzo? pensò. «No, non volevo proporti questo.» spiegò Damon continuando a sorridere. «Beh, insomma non proprio. Voglio proporti una scommessa.» «Una scommessa?» gli fece eco Isabelle. «Esatto. Io scommetto che per tutto il tempo che starai qui non riuscirai a resistermi e cadrai ai miei piedi, o meglio, nel mio letto.» «Se lo farai, allora sarai mia per una notte.» «E se non lo farò?» chiese Belle interessata. «Potrai umiliarmi davanti a tutta la scuola, dicendo che Damon Smith ha perso il suo fascino ed è stato rifiutato. Allora, ci stai?» Isabelle era abbastanza interessata dall'idea, infondo era solo un gioco, cosa poteva andare male? Lei avrebbe vinto e avrebbe umiliato Damon davanti a tutti. «Accetto.»
   
 
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