Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: EvilAngel_97    22/07/2016    1 recensioni
Un pomeriggio uggioso e nevoso costringe Ymir ad entrare in un posto dove non avrebbe mai pensato di mettere piede e dove farà la conoscenza di una persona che cambierà la sua vita per sempre.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Christa Lenz, Un po' tutti, Ymir
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La Chiesa


Oggi mentre tornavo a casa da una dura giornata di scuola mi sono imbattuta in una nevicata bella forte. Stavo morendo di freddo e per dì più non avevo l'ombrello. Cercai disperatamente un posto dove ripararmi ma tutto attorno a me era imbiancato dalla neve, che continuava a scendere insistentemente. Le strade del quartiere erano deserte, e passava solo qualche macchina ogni tanto. Incominciò a tirare vento e a nevicare più forte, rabbrividii e mi strinsi nel cappotto << Accidenti,quanto vorrei avere una macchina >> borbottai dentro la sciarpa. Proprio quando mi stavo rassegnando a farmi tutta la strada sotto la neve e a congelarmi come un ghiacciolo, vidi una chiesa in lontananza. Mi venne la strana l'idea di entrarvi e ripararmi un po' al suo interno,almeno finché non avrebbe smesso di nevicare così forte. Accelerai il passo e raggiunsi l'entrata. Mi soffermai un attimo a guardare l'esterno dell'edificio, era bianco con delle altissime vetrate colorate ai lati del portone di legno massiccio. Lo aprii facendolo cigolare rumorosamente ed entrai. L'interno era simile all'esterno, le pareti bianche erano spezzate ogni tanto dalle vetrate colorate che si potevano vedere dall'esterno. Il soffitto di legno era costituito da centinaia di assi sorrette da travi massicce. Mentre l'intera stanza era arredata con le classiche panche di legno, ed infondo ad essa spiccavano l'altare e il crocifisso appeso al muro. Non ero mai entrata in quella chiesa, nonostante ci passavo davanti tutte le mattine per andare a scuola. Guardandomi in torno mi resi conto di non essere sola, una ragazza bionda, era seduta in prima fila. Decisi così di non restare lì in piedi e di sedermi una fila dietro di lei. Sentendo il rumore che feci sedendomi si girò, rivolgendomi un sorriso gentile ma subito tornò a guardare il grande crocifisso dietro l'altare. Quell'espressione angelica e dolce mi rimase impressa nella mente. Rimasi imbambolata, continuavo a fissare il vuoto e ad elaborare cosa stesse succedendo. Sono appena entrata in una chiesa, nonostante io sia atea. Mi sono appena seduta e ora sto fissando il vuoto incantata, pensando al sorriso di quella ragazza che sembra un angelo. Calmati Ymir, forse è solo un sogno. Pensai dandomi un pizzicotto, facendomi male e massaggiandomi la guancia dolorante. Dopo una manciata di minuti che a me parvero ore, la ragazza si alzò con tranquillità, si girò verso di me e mi porse la mano << Piacere, mi chiamo Christa >> disse sorridendo. Io la guardai per un attimo incantata, poi mi alzai di scatto ricomponendomi e le porsi la mano a mia volta << Piacere, Ymir >>. << Non ti ho mai vista a messa, sei nuova di qui? >> chiese cordialmente la bionda. << No, non sono nuova ... abito qui da un po'... è solo che non amo andare in chiesa >> dissi leggermente imbarazzata. Ora che ero di fronte a lei potevo notare che era più bassa di me, mi arrivava fin sotto al mento. << Ah capisco,sei atea? O di un'altra religione? >> disse distraendomi dai miei pensieri. << Si, sono atea >> distolsi lo sguardo << sono entrata per curiosare >> dissi imbarazzata. Lei ridacchiò in risposta << Sta facendo una bella nevicata là fuori eh? >> sviò il discorso << Già ... beh, io vado. Grazie mille- >> << Con questo tempaccio vorresti andare lì fuori?! -mi interruppe- Vieni in casa dai, almeno starai al calduccio >> mi prese per il braccio senza neanche darmi tempo di protestare e mi trascinò fin dentro la sacrestia e con delle chiavi aprì un'altra porta. Essa conduceva direttamente ad una sala molto ampia,arredata in stile moderno: divano a tre posti e poltrona in pelle nera, tavolino in veto e ferro bianco, un modesto televisore a schermo piatto. E la cucina che formava un' open-space con la sala. Feci un fischio di apprezzamento e stupore, e lei ridacchiò arrossendo << ti piace eh? >> << Si mi piace, ti tratti bene eh?! ... non credo che vivi da sola,vero? - risi nervosamente - scusa sono una ficca naso >> “brava Ymir! Sei proprio educata e discreta". Mi rimproverai. << Non preoccuparti. No, vivo con mio padre - silenzio - ... Vuoi un caffè, un tè, un succo di frutta, un po' d'acqua ... ah e accomodati pure tranquilla! >> disse camminando velocemente fino alla cucina. La seguii e risposi << Un caffè se non disturbo troppo ... >> "Forse mi ha scambiata per una barbona e mi ha invitata a casa perché le facevo pena ...oppure è solo molto socievole e gentile. Al contrario di me". << No, problem~ >> canticchiò. Mi accomodai al tavolo della cucina abbandonando lo zaino a terra e la guardai mentre prendeva le cialde da mettere nella macchinetta. << Che scuola fai? >> chiese interrompendo il mio silenzio meditativo. << Sono all'ultimo anno di scuole superiori - risposi - te invece? >> domandai, appoggiando il mento sui palmi, rispose dopo qualche secondo pensieroso << Io lavoro in un risto-pub >> io la guardai stupita mentre mi metteva davanti la tazzina bollente e si sedeva di fronte a me. "Ha già finito la scuola?! Eppure sembra più piccola di me". << Grazie mille ... hai già finito le scuole?... >> << Prego~ Si le ho finite l'anno scorso >> << Ah ... e dove si trova questo risto-pub dove lavori? Come si chiama? >> << Si chiama The Titan's Pub si trova vicino al bowling hai presente? >> << Ah! Si si. Non ci sono mai entrata... Da quanto lavori lì? >> dissi ancora più incuriosita. << Da sette mesi circa >> mi tolse la tazzina vuota da davanti e la mise nel lavello. << Wao! E ti piace lavorare lì? È un bel posto? >> Lei si risedette difronte a me sorridendo << Sei proprio una curiosona! -mi rimproverò- Si mi piace lavorare lì è un bel posto e i miei colleghi sono molto simpatici >>. << Hahahaha! Già sono proprio una ficca naso... Quindi cosa fai lì in particolare? >> << Faccio la barman e qualche volta servo anche ai tavoli >> sorrise lei. << Deve essere bello...-dissi pensierosa- una sera verrò a trovarti, okay? >> Lei mi guardò dritta negli occhi arrossendo lievemente << Certo, mi farebbe piacere! >> << Perfetto allora siamo d'accordo! >> sorrisi contenta. << Parlami un po di te... che scuola fai? >> disse con un sorrisetto malizioso. << Faccio il quinto anno e mi non sto specializzando in niente di particolare. Dopo la scuola voglio fare l'accademia di polizia.>> << Wao, vuoi combattere il crimine, è una bella cosa! >> disse in tono scherzoso. << No no, voglio diventare sceriffo e restare con il culo sulla poltrona a firmare scartoffie! >> ironizzai. << Oh pardon sceriffo, ho frainteso le sue azioni. >> rise lei. << Tu invece che vorresti fare? >> << Vorrei aprire un locale tutto mio... >> << Bell' obbiettivo! Sappi che hai già una cliente fissa! >> dissi esaltata. << Perfetto! >> Incominciammo a ridere entrambe e a fare battute. Non ridevo così da tanto. Guardai l'orologio e mi accorsi che era veramente tardi. Avevamo passato praticamente tutto il pomeriggio a chiacchierare. << Accidenti, si è fatto tardissimo. Devo andare... >> dissi dispiaciuta. È proprio vero che il tempo passa più in fretta quando ci si diverte. << Oh. Hai ragione...Ti accompagno alla porta >> disse un po’ dispiaciuta. Mi accompagnò fino alla porta principale, opposta a quella che dava sulla sacrestia. << Mi dispiace che tu debba andare, mi stavo divertendo... >> aggiunse a testa bassa aprendo la porta. Il freddo che proveniva da fuori mi investì quasi subito. << Mi sono divertita molto anch'io... grazie di tutto. >> la salutai e uscii dalla porta. Quando ormai avevo già sceso gli scalini davanti l'ingresso e raggiunto il marciapiede, lei mi chiamò << Ymir! Il mio cognome è Lens, cercami su Facebook! >> urlò. << Va bene! Grazie ancora! >> Continuai a camminare senza voltarmi. Nel frattempo continuavo a pensare a lei e alla nostra chiacchierata. Era da molto che non parlavo con qualcuno per così tanto. Principalmente perché ero un asociale. Parlare con lei mi aveva fatta sentire bene. Finalmente ero riuscita a fare amicizia con una persona dopo anni. Mi sentivo veramente bene. Tornata a casa mi sono messa subito a cercarla su Facebook e appena l'ho trovata le ho mandato la richiesta di amicizia. Non ho aspettato che mi rispondesse, ho chiuso subito il portatile e mi sono promessa di controllare l'indomani le notifiche.


Salve a tutti! È la prima volta che pubblico su efp. Spero vi sia piaciuto il capitolo. Grazie mille per aver letto!
Fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni.
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