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Autore: Angel_SG    22/07/2016    3 recensioni
Sam ha accettato di seguire di Dean alla ricerca di loro padre. A bordo di un Impala del '67 i due ragazzi cominciano il loro lungo viaggio, mentre ricordi e sentimenti mai sopiti minacciano di venire fuori e stravolgere di nuovo la vita dei due fratelli.
Seguito di "Forever You and Me"
Queste due storie fanno parte della serie "Quello che c'è in fondo al cuore non muore mai"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione, Quinta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quello che c'è in fondo al cuore non muore mai!'
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Dreaming of you

 

 

 

* * * Sam * * *

 

Sono sdraiato sul letto mentre mio fratello Dean mi guarda dai piedi del letto.

-Che intenzioni hai Sammy? - mi chiede ridendo e mordendosi il labbro.

-Le migliori intenzioni del mondo...-dico ridendo e guardandolo intensamente- Perchè non vieni qui...che te le spiego?

 

E lui non se lo fa ripetere due volte.

Si stende sopra di me e mi guarda ridendo, poi mi passa una mano in mezzo alle gambe.

-Perchè non mi fai un po' di spazio qui in mezzo?- dio mio la sua voce.

-Mmm...- mi accarezza dove sa che sono sensibile e io non posso fare a meno di accoglierlo.

 

Lo sento premere contro di me e muovo i fianchi di riflesso verso di lui.

Ripete il movimento ancora e ancora.

Gli afferro la nuca e lo tiro verso di me, sento le sue labbra sulle mie e la mia lingua che gioca con la sua, mentre l'attrito tra i nostri bacini mi manda quasi fuori di testa.

 

-A-ahh....- mi sfugge qualche gemito e sento i suoi nel mio orecchio mentre affonda la testa sulla mia spalla e la mano dentro i miei boxer.

 

Mi sveglio madido di sudore e, con mio orrore, con un'erezione non molto piacevole.

 

Cosa cazzo avevo sognato?

Cerco di non pensarci ma sento ancora la sensazione della sua bocca sulla mia...ed è stranamente piacevole.

Come se non bastasse mi accorgo di non essere solo in camera.

Dean mi guarda e sorride beffardo.

 

-Fratellino ci stavi dando dentro...doveva essere proprio un bel sogno a giudicare dai versi che facevi.- ride come un deficiente e in quel momento avrei voglia di prenderlo a pugni, ma poi mi ricordo del sogno e decido di stare fermo.

 

-Piantala Dean...- controllo l'orologio – E' tardi, dovremmo già essere in viaggio, vado in bagno e arrivo.- lo dico senza pensare al doppio senso che Dean ci troverà.

 

-Sì, mi sa che ti tocca passare dal bagno prima di andare...salutami Federica...- si interrompe un attimo – Federica, la mano amica – e poi scoppia a ridere.

 

Vorrei ucciderlo in questo momento, quindi mi alzo di scatto e mi sbatto la porta dietro di me.

Quando sono in bagno alzo al massimo il volume della casse dell'ipod e mi infilo sotto la doccia.

Cerco di calmarmi ed evito anche di muovermi per non richiamare ala memoria quel sogno.

Chiudo gli occhi, ma la sensazione non sembra migliorare...quindi li apro, e chiudo del tutto l'acqua calda...e il freddo dà un po' pace ai miei sensi.

 

 

* * *

 

Quando entro in macchina sono troppo impegnato a pensare a questa strana sensazione che mi attanaglia le viscere, quindi boccio tutti i tentativi di conversazione di mio fratello.

 

-Sam, dai cambia cassetta, mettiamo un po' di rock- mi dice scherzando ma io lo ignoro.

 

Sono troppo concentrato su di me per vedere il suo eterno sorriso spegnersi.

Il viaggio prosegue senza che nessuno dei due dica niente.

Quando ci fermiamo alla stazione di servizio, lui mi chiede se voglio qualcosa e scuoto la testa.

Scende dall'auto e resto solo con i miei pensieri.

Che cosa mi sta succedendo? Non riesco a smettere di pensare a quello che ho sognato.

 

E' mio fratello...che cazzo mi salta in mente...è Dean!

Scendo dalla macchina per fare due passi e mi ritrovo di fronte ad un staccionata che dà sul lago.

Mi fermo a guardare e cerco di spegnere il cervello, ma non ci riesco.

Per questo sobbalzo quando sento Dean spuntarmi alla spalle.

 

-Cornetti alla mela...dicono che siano buoni..li ho presi anche per te – dice indicandomi la busta di carta.

 

Faccio solo un cenno per dirgli che ho capito e lui mi guarda fisso.

 

-Ok scusa...sono stato pesante stamattina...ma Sam stavo solo scherzando dai...non c'è bisogno di prenderla così male – lo dice con tono leggero ma so che è dispiaciuto.

 

-Non fa niente...non è per quello, ho solo un po' di pensieri tutto qui...- dico senza guardarlo.

 

.Perchè non me ne parli allora? Magari posso aiutarti...- aggrotta la sopracciglia cercando di capire cosa mi passi perla testa...e io ringrazio il cielo che non possa farlo.

-Non è niente...- gli strappo la busta dalle mani - Assaggiamo uno di questi cornetti...

 

Lui mi sorride e capisco che è contento di quella piccola vittoria.

Prendiamo un cornetto a testa e stiamo li fermi a gustarlo guardando il lago.

Il cornetto è pieno di marmellata e finisco per macchiarmi.

 

-Che palle, ne è caduta fuori metà! - dico deluso e lui ride.

-Ne hai un po' sulla guancia – sghignazza.

 

Tengo il cornetto con una mano e con altra tengo il sacchetto, quindi cerco di pulirmi con la lingua...senza successo!

Lui ride, poi si avvicina a me e mi toglie la marmellata dal viso con le dita e la mangia.

-Hai tre anni Sam -mi prende in giro.- Andiamo, rimettiamoci in viaggio.

 

 

* * Dean

 

 

Fanculo a quella maledetta di Meg, non c'è una parte del corpo che non mi fa male.

-Bè non c'è che dire Sam, conosci davvero delle persone interessanti...una donna da sposare.

-Fottiti Dean – anche lui fa fatica a scendere dall'Impala.

Rido e gli tiro un pugno che mi costa un'occhiataccia.

-Andiamo dentro, non vedo l'ora di gettarmi a letto e dormire per le prossime 24 ore.- infilo la chiave della camera che abbiamo prenotato per quella notte e mi accorgo subito di una presenza all'interno della stanza.

 

-Hey – urlo con fare minaccioso,

 

Quando Sam accende la luce e la figura esce dall'ombra, sento una sensazione di sollievo e di felicità.

 

-Papà...- dico incredulo.

 

Lui sorride come non gli vedevo fare da anni e sembra quasi commosso.

-Ciao ragazzi...

 

Mi volto a guardare Sam e, anche se cerca di nasconderlo, lo conosco abbastanza bene da capire che è felice di vederlo ed anche emozionato.

D'istinto mi avvicino a mio padre e lo abbraccio.

Lui ricambia la stretta e, per un attimo, mi sento di nuovo bambino, come quando avevo solo 3 anni e lo abbracciavo appena tornava da lavoro.

Lui si stacca per guardarmi bene e poi guarda Sam.

Lo scambio di sguardi tra loro mi tiene sulle spine:voglio che vadano d'accordo, voglio ricominciare ad essere una famiglia...non voglio che adesso che l'abbiamo trovato Sam vada via.

 

Aggiorniamo papà sulla questione Meg e lui ci dice di essere vicino a trovare e uccidere il demone che ha ucciso la mamma.

 

-Facci venire con te – dice Sam

-No Sam...non vi voglio in prima linea...io devo proteggervi...

-No non devi – interviene Sam e io non posso fare altro che restare lì ad ascoltare lo scambio di battute.

-Sì che devo...sono vostro padre.

 

Vedo la sofferenza nei suoi occhi e capisco che anche lui vorrebbe che stessimo tutti insieme.

 

-Ascolta Sam...l'ultima volta che ci siamo visti, abbiamo litigato...- papà guarda me di sfuggita e io non riesco a leggere bene quello sguardo.

Ricordo a malapena il giorno che Sam è andato via di casa, così come i giorni dopo, ma dev'esserci qualcosa che mi sfugge, perchè il tono di papà sottintende qualcosa.

 

-Si, signore...- dice Sam cercando di apparire duro.

-E' bello rivederti...è passato tanto tempo...- nel sentire il tono di mio padre mi chiedo cosa debba provare lui, so quanto Sam è mancato a me, ma non ho mai provato a chiedermi se mancasse a lui.

 

-Troppo tempo...- ribatte Sam duro, ma so già che la sua corazza sta andando in pezzi.

 

Sono felice quando vedo che si stanno abbracciando, penso che finalmente le cose potrebbero andare meglio.

Quando papà viene trascinato via da qualcosa di invisibile.

Ombre...

Sento le urla di dolore di papà, mentre uno di quegli esseri cerca di ucciderlo.

 

-Chiudi gli occhi – urla Sam lanciando un razzo illuminate.

 

I demoni ombre si allontanano e noi ne approfittiamo per uscire di lì insieme a papà.

 

Quando arriviamo nel parcheggio so già che le nostre strade si divideranno.

-Sam...papà non può venire con noi...- sento lo sguardo di approvazione di mio padre addosso.

E mi farebbe stare bene, se non vedessi di riflesso quello deluso di mio fratello.

-Che cosa dici? Dobbiamo restare uniti.

-Sta' zitto e ascoltami...papà è quasi morto...loro non si fermeranno, ci useranno di nuovo per arrivare a lui...papà è vulnerabile quando è con noi...lui è più forte quando è da solo.

 

-Papà...ti prego, dopo tutto questo tempo passato a cercarti...io devo fare parte di questa ricerca...- sento il suo tono deluso.

-Ne fai parte...ma adesso devi lasciarmi andare...

 

Si guardano per qualche secondo, poi Sam dà un pacca sulla spalla di papà e lo lascia andare.

 

Quando John arriva alla macchina si volta a guardarci solo per qualche secondo.

-State attenti ragazzi.- e se ne va.

 

Quando saliamo sulla macchina non diciamo niente per un po'.

Sam è distante e la cosa mi fa male.

-Sam era la cosa giusta da fare...- cerco di avere un dialogo.

-Lo so...vorrei solo che non lo fosse stata...

-Ti è mancato? - chiedo cercando di capire meglio i suoi sentimenti.

-Vorrei che così non fosse...ma sì, mi è mancato...- si tira indietro la frangia.

-Riusciremo ad uccidere quel demone Sam...e poi magari potremo stare di nuovo insieme...- gli poggio una mano sulla gamba e all'inizio lui non dice né fa nulla.

Sto quasi per ritirarla quando sento la sua mano sulla mia.

La stringe forte, ma continua a non guardarmi e a guardare fuori dal finestrino.

 

Quella stretta è così calda e piacevole, mi fa rendere sempre più conto che non voglio che finisca, non voglio perdere di nuovo Sam quando il demone sarà morto.

Non sono pronto a lasciarlo andare di nuovo.

Restiamo così ancora qualche secondo, poi Sam allontana la mano, io gli do una pacca sulla coscia e sposto la mia di nuovo sul volante.

 

-Ti va un McDrive? - chiedo conoscendo già la risposta.

-Per me solo un insalata – dice sorridendo.

-Dio mio sei peggio di una donna – rido – E insalata sia.

-Dean...tu ti ricordi l'ultima volta che ho visto papà prima di andare a Stanford?- mi chiede a bruciapelo.

 

-Ehm,,,non molto in effetti, mi ricordo che avete litigato...io ero andato fuori casa perchè ero arrabbiato...e quando sono tornato stavi già portando giù le valigie.

 

-Eri arrabbiato? - mi chiede lui stranito – Perchè?

Sto per rispondergli quando mi rendo conto che non lo so.

-Non so...abbiamo litigato quel giorno? - chiedo in un attimo di confusione.

-Non mi pare...sei stato l'unico a non dire nulla riguardo la mia partenza...o sbaglio? - chiede Sam toccandosi distrattamente la testa.

-Si...credo di sì...- rispondo ma non ne sono tanto convinto.

-Bè inutile parlarne ora – chiudo il discorso – Ho una fame da lupi!

 

Sam mi sorride leggermente, ma non sembra tanto convinto e per la prima volta penso seriamente che io non sia l'unico ad essere colpito da quella strana forma di confusione mentale.

 

 

 

 

 

N.d.A

Questo capitolo è stato un parto gemellare.

So che non sembrano esserci risvolti, ma mi serve del tempo per tenere questi due zucconi sui carboni ardenti xD

Il capitolo si riferisce all'episodio della 1x16 Ombre.

E' un capitolo di transizione, nel prossimo si torna al sentimentalismo a gogo.

Kissssss

Angel_SG

 

 

  
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