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Autore: Rikaru    23/07/2016    2 recensioni
Gli accordi di Sokovia ci hanno portati a fare scelte differenti, qualcosa tra noi si è rotto e non è più riparabile; anche se in noi ci sarà sempre una piccola parte che spera in una guarigione, in una soluzione pacifica.. magari una telefonata potrebbe risolvere ogni cosa o decidere il definitivo declino di tutto.
È come camminare su di un filo sopra un burrone, se perdi l'equilibrio cadi ma se riesci a star su puoi farcela ad arrivare dall'altro lato. Riusciremo noi a camminare su questo filo senza cadere?
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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A stack of paperwork
Steve Rogers

*Ci rimango di sasso a sentire la risposta dall'altro capo del telefono lasciandomi sfuggire una piccola risata nervosa e al tempo stesso sollevata a causa di quella battuta. Per un secondo era come se fossi tornato a parlare con il vecchio Tony, come se niente fosse successo; ero tornato esattamente a mesi e mesi prima, quando tutto andava bene. Sorrisi a quel pensiero.

Ma la realtà era un’altra. Eravamo nel presente e il presente era un cumulo di macerie e resti di rapporti che si tenevano su a stento. Ogni parola poteva essere l’ultima.

Mi rabbuiai nuovamente e successivamente pensai per un attimo che Tony mi avesse letto nel pensiero o ancor peggio, mi avesse impiantato qualcosa nel cervello così che poteva tranquillamente sapere tutto quello che pensavo, ma questo era troppo anche per lui.

Sentendo silenzio dall’altra parte la paura che l’altro non avesse gradito la mia risata si fece pressante e feci silenzio a mia volta, impacciato, in imbarazzo e senza parole; anzi, parole ne avevo e anche tante, scuse e rassicurazioni ma il mio cervello non voleva collegare alla bocca e i miei neuroni sembravano essere andati in cortocircuito. Niente di tutte le parole che volevo dirgli e che avevo programmato per mesi mi usciva. Anche perchè non sapevo se e quali parole avrebbero potuto esprimere nel giusto modo i miei pensieri.

Dannazione Steve, parla! Non mandare tutto a quel paese! Non puoi giocarti questa opportunità! Mi ripetevo con gli occhi serrati e le labbra leggermente schiuse come se non riuscissi ad immagazzinare abbastanza ossigeno dalle narici, e probabilmente era così ma non gli diedi troppo peso.

Dopo pochi attimi, che mi parvero infiniti, sentì flebilmente quella richiesta quasi disperata di non riattaccare e allora sorrisi dolcemente tra me e me.

Mi sedetti sul letto, non troppo sicuro di riuscire a stare in piedi dalla troppa emozione, mentre gli rispondevo in tono dolce*

 

E come potrei riattaccare? Non lo farò...

 

*Feci una piccola pausa mentre sentivo gli occhi lucidi e un sorriso piu sereno allargarsi sul mio viso. Aspettavo quella chiamata da talmente tanti mesi che avevo quasi perso la speranza ormai, mesi di tristezza e agonia, mesi in cui non avevo fatto altro che pensare a lui, alla sua voce e alle sue battute, mesi in cui avevo ripensato costantemente a tutti gli sbagli commessi e finalmente risentirlo dopo tutto quel tempo, dopo tutto il casino che era successo, mi faceva andare fuori di testa dalla gioia.*

 

Ce ne hai messo di tempo per chiamarmi, Stark.

 

*Provai a smorzare la troppa tensione che sentivo dentro di me cercando di fare una flebile battuta mentre il mio cuore aveva iniziato a battere all’impazzata e le mie mani avevano preso a sudare mentre mi sentivo accaldato come dopo una lunga corsa con la fronte si stava riempiendo di piccole goccioline di sudore.

Continuavo ad aver paura di dire qualsiasi cosa, il terrore di rompere quel momento idilliaco e che lui riattaccasse era costantemente in agguato; paura di sbagliare approccio, paura di perderlo definitivamente.

Io e Tony non siamo mai riusciti a fare un discorso senza finire con il discutere, con lui che mi prendeva a parolacce e con me che rimanevo in silenzio a guardarlo per poi andarmene spazientito e esasperato perciò quel senso di angoscia costante mi impediva di sciogliere la briglia e dire tutto ciò che pensavo, qualsiasi frase poteva essere quella fatale*



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A stack of paperwork
Tony Stark

Grazie..


*A quanto pare l'udito del Capitano era sempre lo stesso eccezionale e super sviluppato e perciò aveva sentito la sua supplica bisbigliata e sofferente.. Ma per lo meno non aveva attaccato, era un traguardo, guarda il lato positivo Tony! Proviamoci almeno. Mi dissi per cercare un po' di coraggio.

Deglutii cercando di ricompormi. Infondo non era successo nulla, il suo tono non era arrabbiato ne triste o per lo meno così credevo io e questo bastò a sollevarmi il morale. Aveva anche ridacchiato alla mia battuta, erano tutti segnali positivi! Ero sicuro che fossero tali, avevo bisogno di credere fermamente che lo fossero per non crollare in un vortice di paranoie e incubi che mi avrebbero sicuramente portato a rovinare tutto.. Non potevo permetterlo!

Troppe volte avevo lasciato che quel turbine di negatività mi rovinasse la vita e non dovevo permetterglielo, non questa volta!*

 

Sono un uomo impegnato, Rogers, lo sai bene!

 

*Scherzai alle sue parole per tentare di smorzare a mia volta la tensione, non volevo che cadesse, di nuovo, un silenzio imbarazzante tra noi due in quel momento ma il terrore di dire qualche cazzata e rovinare tutto era forte, troppo forte. Pensieri e ricordi mi riaffiorarono nella mente mentre cercavo invano di mantenere un briciolo di calma.

Ero agitato come mai prima d'ora, le mani mi sudavano da matti e non riuscendo a stare fermo sulla sedia dell'ufficio mi alzai e iniziai a camminare lungo tutte e 4 le pareti che lo circondavano passando a rassegna in punta di dita tutti i mobili che riempivano l’ambiente intorno a me. Deglutii ancora bloccando e fissando fuori dalla finestra; il cielo si preparava a cambiare cacciando il sole per dar spazio alla luna grande e gialla che illuminava New York, un’altra giornata era conclusa e la notte stava per farla da padrona in quella sempre viva città.*

 

Sai ho dovuto compilare un sacco di scartoffie per quel..

 

*NO! Vietato nominare quel dannatissimo giorno Stark, cazzo non fare il solito coglione cuciti la bocca porca miseria una buona volta!! Mi ordinai mordendomi la lingua. Non potevo tirarlo fuori ora quel discorso, nessuno dei due era pronto per affrontarlo; io per primo. Ero certo che se fossimo finiti a parlare del nostro ultimo incontro o qualcosa inerente ad esso avrei dato di metto, sarei sicuramente scoppiato come una bomba ad orologeria con il timer allo scadere. Ero sul filo del rasoio insomma*

 

...quella rottura della Stark Industrie!

 

*Mi corressi velocemente mordendomi il labbro, sperando che Steve sorvolasse o non cogliesse il mio tentennamento, avevo comunque usato il mio classico tono spavaldo e tranquillo. Come se avessi davvero dovuto riempire scartoffie per la mia società.. In teoria avrei dovuto farlo sul serio ma invece erano ancora tutte lì impilate in maniera confusionaria sulla scrivania che prima era di Rogers, non ero riuscito ad aprirle nemmeno uno di quel pallosissimi fascicoli, lì avrei scannerizzati e lasciati gestire a Fraidey, non avevo la testa per quella robaccia. Non l’avevo mai avuta, prima se ne occupava Pepper e tutt'ora qualche volta veniva lei ad aiutarmi ma non mi piaceva più l’idea di averla sempre intorno solo per aiutarmi con quei fogliacci.

Continuavo a camminare senza sosta lungo tutta la stanza con gli occhi persi nei miei pensieri e nella conversazione con Steve, le orecchie dritte per cogliere qualsiasi rumore proveniente da quel cellulare, il labbro inferiore incastrato delicatamente tra i denti, e il braccio sinistro nella tasca davanti dei pantaloni eleganti con il palmo serrato in un pugno dettato da nervosismo, avevo la fronte imperlata di sudore e il cuore che stava probabilmente cercando di fracassare la mia cassa toracica mentre mi urlava chiaramente di implorargli di tornare a casa, ma non potevo di certo dirglielo, non ora soprattutto.

Attesi una sua risposta con il costante terrore che tutto potesse terminare in un attimo per una mia cazzata..

Il mio sguardo vagava rapidamente in ogni angolo dell’ufficio: dal pc, alla stampante, alla scrivania centrale, alla libreria leggermente impolverata fino ad una piccola fotografia incorniciata poggiata sulla seconda mensola, erano lui e la sua squadra felice e sorridenti dopo una giornata di allenamento persino Wanda sorrideva abbracciata leggermente a Vision. Un sorriso amaro mi si dipinse sul volto penso a tutto ciò che aveva, che si era, rovinato*







 

Angolo Autrice/i
Rika: Eccoci con il nuovo capitolo ;^; Volevo scusarmi per il ritardo ma con le vacanze e il fatto di essere senza pc dal lunedì al venerdì non è facile correggere e postare T_T 
Spero che comunque questo capitolo vi piaccia e grazia mille a tutti coloro che lo leggeranno, tutti coloro che seguono la storia e tutti coloro che la recensiranno **

Aru: Ragazzi, non sentite anche voi la tensione tra i due? >< io giuro che mentre scrivevo tremavo XD i nostri Tony e Steve sono troppo... Troppo tutto! 
Grazie a chi ci continua a seguire, davvero, vi mando un abbraccio forte a tutti ;//;

   
 
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