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Autore: Love_My_Spotless_Mind    24/07/2016    1 recensioni
Una storia sospesa tra presente e passato, divisa tra l'adolescenza e l'età adulta, ricca di riflessioni e sentimenti. Lasciatevi conquistare dall'amore, anche se sembra nascondersi dietro indecifrabili parole o sorrisi pieni di timori.
#KenHani #Exid #Hani #Vixx #Ken
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ken, Ravi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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((Anche lo scorrere del tempo.)) 





29 maggio 2015,

“Quando si cambia ambiente, anche lo scorrere del tempo e delle emozioni assume improvvisamente una dimensione diversa.”
Heeyoun si svegliò presto quella mattina, per puro caso. Si mise a sedere sul materasso e si guardò attorno, cercando di abituare i propri occhi alla luce del giorno che ingombrava così prepotentemente la stanza. Il suo sguardo andò a concentrarsi sul libro posato sulla scrivania, quello che le era capitato tra le mani mentre era seduta sulla metropolitana, appena qualche giorno prima. Aveva letto le prime pagine e qualcosa di quel libro le aveva fatto istintivamente pensare che raccontasse proprio la storia di chi l’aveva smarrito. Chissà se quel volume era stato abbandonato casualmente oppure a seguito di una decisione ben ponderata. Se lo domandava spesso senza però avere gli indizi necessari per giudicare. Tuttavia era entusiasta di possedere un mistero come quello tra le mani, fin da ragazzina aveva avuto una passione per le indagini ed i segreti da scovare. Alcuni lati del suo carattere non si sarebbero mai modificati, ne era perfettamente cosciente.
Il suo entusiasmo, però, non aveva considerato che fosse troppo presto per concentrarsi in ragionamenti complessi. Si passò una mano fra i  lunghi capelli castani, scompigliati per via della dormita, per di più aveva la bocca impastata dal sonno ed i muscoli indolenziti per la posizione non troppo comoda in cui aveva riposato. Se il buongiorno si vede dal mattino le aveva giusto qualche ragione per iniziare a preoccuparsi.
Quando trovò il coraggio di alzarsi in piedi si trascinò fino al bagno dove chiuse attentamente la porta ed osservò il proprio viso allo specchio. Heeyoun non si era mai trovata una gran bellezza eppure non aveva mai ceduto al richiamo del ritocco estetico, era nata per avere quell’aspetto lì, non vi era ragione perché cambiasse. E poi non sarebbe mai riuscita ad accettarsi completamente, anche se fosse diventata improvvisamente perfetta, questo inconsciamente lo sapeva. Il naso importante era sempre stato uno dei difetti più evidenti, era una caratteristica che non possedeva quasi nessuna delle sue coetanee e che, da quando si era tinta i capelli di una tonalità più chiara, le donava l’aria di una ragazza di origini straniere. Poi c’erano quegli occhi enormi, espressivi, che prima di lei arrivavano a comunicare senza filtri ciò che sentisse. Non era per nulla brava a recitare, il suo volto partecipava insieme a lei ai momenti più felici ed anche ai più difficili della sua esistenza. Poi c’era quella carnagione chiarissima che faceva apparire la pelle quasi trasparente. Le labbra erano sottili, quasi sempre piegate in un sorriso allegro. Perché l’indole di Heeyoun era quella di essere positiva quanto più potesse.
Non aveva mai amato i suoi polpacci che definiva muscolosi e le gambe diventate estremamente sottili a causa dei lunghi giri di lavoro a cui era sottoposta ogni giorno. Ultimamente non aveva spesso il tempo di nutrirsi sufficientemente, perciò aveva perso il fisico rotondo e rassicurante che l’aveva da sempre contraddistinta. Guardandosi allo specchio si sentiva più un bozzolo che una donna completa, il bigodino piantato sulla fronte per poter arricciare la frangia, poi, non le conferiva un granché di femminilità.
 
Si fece una doccia veloce, applicò della crema idratante sul viso e pettinò i capelli in modo da avere almeno un aspetto ordinato. Per il lavoro indossava sempre scarpe da ginnastica corrose ma comodissime, un maglione caldo e dei pantaloni aderenti di tessuto morbido, che non la intralciassero nei movimenti. L’unico aspetto che non avrebbe modificato di sé era l’altezza, leggermente superiore alla media, che le rendeva molto più semplice riordinare certi scaffali posti particolarmente in alto.
Sebbene la sua amica Junghwa si fosse trasferita ormai da qualche mese in un altro appartamento, lei non aveva perso l’abitudine di condividere gli spazi come se ad abitare la casa fossero ancora due persone. Le mancava la presenza dell’amica, vedere i suoi oggetti personali sparsi ovunque e soprattutto sentire l’odore del caffè di primo mattino. La loro convivenza era durata ben tre anni, era difficile abituarsi all’idea di essere sola, adesso.
Verso le otto uscì per fare compere, al mercato la frutta era fresca ed i colori della verdura erano brillanti. Metteva allegria osservare tutte quelle forme e colori accostati, respirare i profumi del cibo di strada appena cotto, con quelle sfumature piccanti e speziate. Heeyoun camminava trasognata tra le bancarelle, tenendo stretta la busta contente i ramen liofilizzati, unica risorsa durante le ore di lavoro. Stando tra quel cibo delizioso le veniva voglia di acquistare di tutto e magari mettersi a preparare ricette complesse. Peccato che le mancasse totalmente il tempo necessario.
Le venne in mente la madre di quel suo amico, la donna che possedeva un ristorante o qualcosa del genere, il tempo aveva rimosso i particolari. Impossibile da rimuovere, però, erano i profumi scaturiti dalla cucina di quella casa, l’aspetto dei piatti fumanti, comi di pietanze da rivista culinaria. Non aveva mai mangiato tanto bene come quando era ospite da loro a cena, erano dei sapori che non aveva più dimenticato né ritrovato. Il petto le si riempì di nostalgia, il tempo l’aveva allontanata da quella cucina dove si cenava ridendo tutti insieme, condividendo cibo delizioso, ridendo di cuore. Momenti del genere erano stati spazzati via, troppo lontani per essere rivissuti. Più ci rifletteva più era convinta che avrebbe voluto trascorrere l’intera vita seduta a quel tavolo, bevendo e mangiando con delle persone tanto meravigliose, sentendosi finalmente parte di una famiglia.
Ma non si poteva più tornare indietro, Heeyoun era un bozzolo di donna, ormai, il mondo era andato avanti, le acque di un fiume non scorrono mai uguali due volte. Sorrise istintivamente, la punta del naso prese colore, aveva voglia di piangere eppure sorrise, lì immobile, con gli occhi puntati verso una bancarella di dolcetti di riso. Ne acquistò uno, lo mangiò in silenzio, lentamente, gustandone ogni singolo boccone, camminando lentamente tra la gente, come se quello fosse un rito magico da eseguire alla perfezione. 
  
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