Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
Segui la storia  |       
Autore: Madman without that Box    24/07/2016    0 recensioni
Affermatosi nella società del tardo 900, Dio Brando si appresta ad affrontare la sua nemesi centenaria per l'ultima volta: i Joestar. Questa volta non si lascerà sfuggire l'occasione d'estirpare alla radice una minaccia tanto grande, e preparatosi sia psicologicamente che fisicamente al conflitto, è sicuro della vittoria assoluta. Possibile che questa volta, conscio di limiti e potenziali, Dio Brando sia in grado di prevalere sui propri avversari... o ne sarà soggiogato?
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dio Brando, Joseph Joestar, Jotaro Kujo, Noriaki Kakyoin
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Con questo, la radice dei Joestar è andata perduta estirpata nel più completo dei sensi. Ora nulla potrà fermarmi, l’umanità dovrà inchinarsi alla mia sapienza, alla mia forza e al mio volere!! Gioventù eterna, conoscenza sconfinata e… POTERE STAND!!!! NULLA MI SI POTRÀ MAI OPPORRE!!!!»

12
Dio Brando era uscito vincitore da una sfida che superava le leggi del tempo come l’uomo lo conosce, affrontando sfide impossibili contro degni avversari. Lo schiacciante successo ottenuto provava come The World, lo stand più potente al mondo, potesse davvero avere la meglio sul suo pari Star Platinum. I Joestar erano stati distrutti, la minaccia più grande per Dio Brando era totalmente scomparsa dall’esistenza. Sua Eccellenza osservò la propria mano, in uno sguardo che pareva agrodolce.
 
[Questo corpo… Non sarebbe stato possibile senza il tuo aiuto, Jonathan. Devi essere fiero di ciò che hai prodotto, per quanto realmente rispetto io non ne abbia provato. Ciò nonostante… la tua stirpe non ha veramente mai smesso di darmi problemi, ma ora, è finita. Non ci saranno più altri grattacapi per me, Dio, e potrò rasserenarmi ogniqualvolta rimembrerò quel di Londra.]
 
Ma la mano di Dio Brando era via via più impercettibilmente pesante.

13
 
Un sospirato respiro ad occhi chiusi, e Dio lentamente scese dal Rullo Compressore.

«Ho… come una strana sensazione.»
 
14
 
«No, non è Possibile.»
 
Il rumore di passi strisciati e fiacchi stava facendosi sempre più concreto.

«Non è POSSIBILE.»
 
15
 
Dalle spalle del Rullo Compressore, poggiandosi stremato e quasi privo di forze, riapparve Jotaro Kujo.

«Non credere di esserti liberato di me, DIO!»

«JOTARO, TU!? COME PUOI ESSER ANCORA VIVO?!»
 
Preso dallo sgomento, Dio Brando non si rese conto che Star Platinum avesse lanciato il coltello che in precedenza si piantò in schiena a Jotaro, e all’ultimo istante, cercando di defletterlo con un colpo di nocche, The World ne modifica erroneamente la traiettoria contro l’occhio destro di Dio Brando.

16
 
«IMPOSSIBILE,ARGH!! NON PUOI ESSERE VIVO!! IL RULLO TI AVEVA UCCISO!! HHHHHHHRRR!!!!!»

«Questa volta Dio… Questa volta è l’Ultimo Round… Riesco a muovermi… nel tuo Mondo. Preparati.»
 
17
«Il tempo riprende a Scorrere.»
 
Dio riaccolse la calma in sé e incrociando le braccia, scrutando il proprio tenace avversario stremato; arrancando faticosamente e perdendo molto sangue, il giovane era così provato che il solo respiro era uno sforzo immenso, molto più del solito. Cercò di far leva sulle proprie ginocchia ferite, che traballanti lo fecero poggiare spalle al muro contro il rullo compressore. Impossibile date le circostanze fuggire. Contro un mostro simile, la fuga non sarebbe servita a nulla. Instancabile per quanto ferito, cercava di mantenersi in equilibrio. Oltre a ciò, lo stand non aveva più la forza di apparire completamente, era Totalmente privo di forze. Tutte le fatiche provate sino ad ora non erano nulla paragonate all’Oblio che stava per raggiungerlo.

«Credi davvero di poter fare qualcosa? Voglio darti una scelta. Unisciti a me, arrenditi. Diventa mio fedele suddito e io, Dio, ti risparmierò la vita.»

«Preferirei morire, piuttosto… *cough* piuttosto che sottomettermi a… un Demonio come te…»
 
Declinata l’offerta, nulla rimaneva se non porre fine alle sofferenze di un ragazzo oramai in fin di vita. Incrollabilmente superbo, cominciò ad avvicinarsi lentamente, come fosse di ghiaccio finissimo l’asfalto su cui stava camminando. Compiaciuto nonostante la sorpresa del vederlo ancora in vita, chiuse gli occhi sospirando facendo spallucce rassegnato. In quel momento non pareva possibile tanta ostinazione, neppure in punto di morte. Anche se l’idea poteva sembrare allettante, sapeva bene che una volta aggiunto alle schiere di suoi servi la possibilità della sua ribellione sarebbe stata più che concreta. Nulla avrebbe mai fatto cambiare idea al giovane, Neppure la prospettiva di una vita eterna. Ormai stavano giungendo le prime fasi dell’alba, e non c’era più tempo da perdere… Vita o morte, Evidentemente l’unica scelta rappresentava la definitiva chiusura di questo spiacevole capitolo.

[Le ferite… non riesco a tenermi in piedi… La vista è sempre più appannata… non… mi manca il respiro… devo… resis... te… re… Star Platinum…]

«Ostinato come ogni buon Joestar e, come tale, ottuso. La tua fatica non è dovuta dalle profonde ferite che hai subito durante lo scontro. Una superficialità così opprimente da lasciarmi un senso di… Non saprei nemmeno selezionar dei vocaboli per cotanta vergogna.»
 
Vivida l’immagine di un avversario che poco a poco si accascia al suolo, stremato dalla sfida che sfortunatamente non Era al pari delle aspettative. Non più di pochi passi distanziavano i due guerrieri, colui che era Trionfante e colui che era Inerme.

«Addio Jotaro, sangue di Joseph stirpe di Jonathan. Devi sapere che quel seme di carne non plagiò soltanto il vecchio Joestar, ma servì da campione di sangue… Vedi, il tempo non si è mai rimesso a scorrere. Eri troppo stremato per rendertene conto, dunque hai attribuito la spossatezza al dolore fisico ma… Sei tuttora nel tempo fermo di Dio. Non ho mai voluto renderti un mio sicario, bensì ottenere, anche se poco, il tuo sangue. Le emozioni spingono gli esseri umani ad atti che riconoscono e catalogano come affetto, e il tuo provarne è stata la rovina più definitiva. Ammetto che probabilmente saresti stato in grado di affrontarmi, per assurdo battermi, se non fossi stato così ingenuo. Il tuo stand è a malapena visibile, mentre tu, Jotaro, sei pressoché esausto. Sta sopraggiungendo l’alba. Lascia che ti dica una sola e ultima cosa. La tua sconfitta è riconducibile a un unico, piccolo e insignificante errore… Un’impercettibile sbavatura che ha distorto la composizione del quadro, che ha portato alla rovina dell’interpretazione derivante la poesia dell’immagine: Hai pensato di Potermi affrontare.»
 
21
 
Con l’ultima onda della propria vita, Jotaro sferrò il pugno simboleggiante l’esistenza della famiglia Joestar, di chi ha vissuto vicissitudini incredibili affrontando le avversità nonostante tutto, subito perdite ma col coraggio di rialzarsi scomparendo nell’orizzonte, combattendo per chi ha avuto fiducia e che non c’è più.
Dio Brando calciò con tutta la sua potenza in risposta al pugno destro di Jotaro rispondendo col collo del piede sinistro, ormai assestato grazie al sangue di Joseph e seppur in minima parte del giovane stesso.
Il tempo riprende a scorrere.

L’impatto scaturito dal colpo finale dei due guerrieri genera una forte onda d’urto, da cui parte del piede di The World s’incrina. Jotaro stringe i denti, il suo braccio destro non è in grado di dare ulteriore spinta al colpo: il deltoide squarciato fa tremare il suo avambraccio, mentre la mano di Star Platinum va sgretolandosi.

«THE WORLD! IL TEMPO SI FERMI PER UN’ULTIMA VOLTA!»
 
Jotaro cerca di ridarsi la spinta con la caduta del proprio corpo in avanti, ma nel tempo immobile Dio Brando ruota su sé stesso dando un ultima spazzata di gamba sinistra: il ragazzo cerca di parare il colpo, ma l’avambraccio di Star Platinum viene frantumato e la gamba colpisce in pieno collo Jotaro. Il sole sta quasi per sorgere nel cielo, coperto solamente da alcuni palazzi e Dio Brando è costretto a fuggire.

«Non sarà un problema fuggire, il tempo fermo mi salverà… ma prima, meglio esser sicuri.»
 
Preso dal dubbio, Dio Brando si sofferma sul corpo esanime di Jotaro che, nonostante stesse ancora respirando, perdeva molto sangue e in preda a emorragie interne, convulsioni e sguardo assente. Il Demonio vi trapassò la gabbia toracica bevendone il sangue, facendo il pieno di energie.

1
 
La vita che scorre all’interno di Sua Eccellenza fornisce l’energia per superar blocchi d’abitazioni in poche frazioni di secondi, avanzando senza sosta in direzione della propria magione.

2
 
Per quanto celere e potente potesse essere, Dio Brando non poteva esporsi alla minima luce. Doveva prestare attenzione a dove metteva i piedi, o per lui sarebbe stata la fine.

3
 
La magione era vicina, benché irradiata dal sole poteva avvicinarvisi senza problemi facendone il giro più largo: la torre forniva l’ombra necessaria per entrarvi.

4
 
«Maledetto Joestar, con quel foro sulla torre non posso certamente entrarvi: verrei di certo carbonizzato dalla luce solare. Dannazione, io, Dio che non posso tornare nella Mia dimora.»

5
 
Una corsa contro il tempo, Dio non poteva lasciare al caso neppure il più insulso dei movimenti: un passo eseguito male e il prevalere sulla sua nemesi centenaria sarebbe stato un lontano ricordo.

6
 
«Maledizione, dove posso nascondermi? Ho bisogno di un rifugio, oramai non conta più quale, ho bisogno… ho bisogno… energie… mi stanno abbandonando…? Cosa…?»

7
 
Il ferocissimo scontro per quanto uscitone vittorioso, aveva fortemente provato il Demonio che, a ogni abitazione superata, provava un senso di stanchezza indescrivibile. Poteva percepire il tempo che sgorgava volontà di scorrimento da ogni singolo respiro preso, e nel momento in cui avrebbe ripreso, sarebbe stata la fine per Dio Brando.

8
 
Una fuga frenetica e disperata quella di Sua Eccellenza, dove abitazione alcuna riesce a dar soddisfazione al Demonio stretto dalla morsa di un tempo impaziente di scorrere.

9
 
«Infiltrazioni di luce troppo invadenti, sarei morto in meno di mezza giornata. Devo trovare un nascondiglio… qualcosa… Qualcosa»

10
 
Superati i blocchi della periferia del Cairo, Dio Brando tornando indietro sui propri passi sopraggiunge nel Centro. Un fulmine a ciel sereno il raggiungimento di Tahrir Square, dove sopraggiunge l’illuminazione. Il Museo di Antichità Egiziane diventa il nascondiglio perfetto e, allo scadere del tempo fermo, riesce ad infiltrarvisi.

11
 
Al rotto della cuffia, Dio Brando sfilando parte di una parete di plexiglass s’introduce nella teca del sarcofago dorato del faraone Tutankhamon. Ricostruita la parete, il Demonio si adagia nella sua nuova dimora, giurando nel più categorico dei pensieri la propria rivalsa.

«Io, Dio, ho provato timore. Non continuerò a fuggire alla stregua di un insetto!! Non lo tollero, non lo ammetto e non lascerò che ciò accada ulteriormente!! Io, Dio, prevarrò sul Sole un giorno, e a quel punto… Nulla potrà mai più oppormisi.»
 
Chiusosi il sarcofago, Dio Brando cadde nel riposo più totale, indisturbato e privo di preoccupazioni. I suoi nemici erano stati annichiliti, e una volta risvegliatosi, l’avrebbe aspettato un rinnovato potere. Il Seme di Carne per quanto poco tempo potesse aver presidiato il cranio del vecchio Joestar, aveva raccolto delle informazioni dalla corteccia cerebrale e Dio avrebbe avuto molto tempo a sua disposizione per elaborarle.

Il Tempo riprende a Scorrere
 
Una nuova splendente giornata accarezza le vie del Cairo, nonostante abitazioni danneggiate, individui feriti e persone che nessuno potrà mai riportare indietro. In Giappone, nel frattempo, due strani casi apparentemente sconnessi di febbre altissima vengono inspiegabilmente insabbiati: apparentemente i due soggetti parevano essersi risvegliati con sintomi molto ridotti, mentre sul ponte del Nilo un ragazzo nipponico in fin di vita viene ricoverato d’urgenza insieme a un soggetto non riconosciuto, probabilmente di nazionalità francese: vengono inseriti in un programma di medicina sperimentale, le ferite contratte sono qualcosa di mai visto dal personale ospedaliero, poi sostituito dalla fondazione Speedwagon. Ritrovati invece i cadaveri di un connazionale del ragazzo, identificato col nome di Noriaki Kakyoin con prova del dna a causa della condizione del cadavere e un uomo, deceduto per totale dissanguamento, poi riconosciuto col nome di Joseph Joestar. Il Male è ora profondamente sopito nella rigogliosa e piena di vita città del Cairo, ma un giorno, nessuno può immaginare quando…




Dio Brando ritornerà.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo / Vai alla pagina dell'autore: Madman without that Box