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Autore: Danmel_Faust_Machieri    24/07/2016    1 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Siamo spiacscenti di aver rimandato l'uscita di questo capitolo di un paio di giorni. Speriamo, con il prossimo capitolo, di tornare a pubblicare il venerdì. In caso di cambiamenti vi avviseremo come stiamo facendo ora. Scusate per il disturbo e buona lettura)


“Ora? Che facciamo?” esordì Claudio dando le spalle alla lastra con i nomi dei giocatori.
“ Non saprei..speravamo di trovare qualcosa di utile in quella chiesa, ma a parte il registro dei giocatori non siamo riusciti a scoprire nulla” rispose l’amico.
I due stavano passeggiando per la piazza senza aver ben precisa la loro meta… Non sapevano cosa fare e l'aver trovato quel registro aveva acceso in loro una vaga paura…
“ Allora, stammi a sentire un attimo. Prima, girando per la città, ho notato che le quest sulle bacheche richiedevano un livello maggiore del nostro. Non di molto, sia ben chiaro, mi pare si aggirasse sul… tre, forse quattro. Di conseguenza dovremmo iniziare a livellare. Ma il punto è un altro” fece una pausa” credo sia ovvio che staremo qui un bel po’ di tempo, no? Quindi che ne diresti di iniziare a racimolare qualche soldo? Ok, siamo in due, potremmo tranquillamente iniziare a sfidare i primi mostri fuori dalla zona sicura della città, oppure chiedere aiuto a qualche giocatore di livello più alto ma… preferirei non correre rischi inutili, sai no?” e mimò il gesto della decapitazione
“ Capisco …” fece Nicolò “ beh, a questo punto direi che la cosa più sicura da fare sia raccogliere alcuni oggetti appena fuori dalla città. Direi qualcosa tipo frutti, erbe medicinali, robetta da poco insomma. Non ci faremo una fortuna, ma ci consentirà almeno di comprare un’arma di livello maggiore. Infatti prima, venendo in piazza, ho sentito una conversazione tra un paio di giocatori che si chiedevano come mai la prima arma acquistabile per ogni classe avesse lo stesso costo. Circa 140 denari, dicevano”
Definito finalmente il da farsi, i due imboccarono il grande viale alberato, che li condusse fuori dalla città

Mano a mano che i due si allontanavano dal centro della città, il grande viale alberato si faceva sempre più spoglio ed essenziale. La prima cosa a venire a meno furono gli alberi, poi la strada si fece meno regolare e iniziarono a comparire buche e dossi. Dopo una mezz’oretta di camminata le case stesse si fecero più rare e rustiche, fino a venir a meno, lasciando i due in aperta campagna. A quel punto la strada in sterrato proseguiva fin dove l’occhio riusciva a seguirla, intanto che si destreggiava tra dolci curve e morbide collinette. L’unica cosa che la separava dai prati circostanti era una spartana staccionata di legno bruno, alta si e no mezzo metro, su cui occasionalmente facevano la propria comparsa gatti selvatici o qualche fringuello. “addirittura animali reali” pensò Claudio. La prima cosa che li colpì fu però l’assenza di veri e propri poderi, nonostante il gran numero di campi coltivati, vitigni e frutteti. In secondo luogo poi si accorsero che là fuori c’erano pochissimi giocatori, ne contarono si e no una ventina, e nessuno di loro stava raccogliendo frutti o prodotti della terra, sembrava quasi che stessero aiutando gli NPC con le loro mansioni agricole. Senza assillarsi troppo con le domande, e vogliosi di iniziare il gioco vero e proprio, i due si avvicinarono ad un rigoglioso albero da frutto, da cui pendevano succosi frutti rossi, simili a mele, ma dalla forma più allungata. Nicolò allungò la mano per raccoglierne uno, quando furono fermati da un grido. Il bardo, colto alla sprovvista,  ritrasse immediatamente la mano, mentre Claudio già impugnava il suo inutile pugnale.
“Tranquilli, tranquilli, non sono ostile” disse un ragazzino, vestito di cenci tribali,  spuntando da dietro uno degli alberi “ però voi non dovreste essere qui”
“ E perché non dovremmo?” chiese uno stizzito Nicolò
“ Beh, perché non vi conosco e non sapevo di altri player assegnati a questa zona, semplice” rispose il ragazzo
Claudio e Nicolò si guardarono negli occhi, confusi, emettendo poi all’unisono un: “Eh?”  
A quel punto il ragazzino emesse un sospiro e fissandoli stizzito qualche secondo, fece loro: “ Ma mi state prendendo per i fondelli?”
“ No, no. Assolutamente” intervenì Claudio “non abbiamo realmente idea di quello che tu stia dicendo”
“ Quindi non sapete nulla di come funziona la zona subito fuori città?”
“…No…”
A quel punto il ragazzino bisbigliò un appena percettibile “ Piccoli ignorantelli” poi, parlando coi due, disse loro: “ allora, la zona dei campi subito fuori dalla città è, come dire, di proprietà degli NPC, e raccogliere oggetti qui equivale ad un furto. Certo, un ladro esperto non avrebbe problemi, ma tu…” fissò Claudio “..tu, dato quel punteruolo, sarai sì e no di livello … due? Tre?”
Il ladro nascose la sua arma e, con un pizzico di vergogna si limitò a dire “Uno”
“ Solo livello uno? E cosa hai fatto fin’ora?” disse, ridendo di gusto “comunque, dicevo, un ladro già di livello 10\15 non dovrebbe avere problemi, ma nel caso un qualcuno venisse scoperto da un NPC o da uno dei player che, per raggranellare qualche money, lavora per lui, verrà multato, e non di poco. E fidatevi, i soldi qui servono parecchio.”
 Nicolò a quel punto prese a parola “ Noi ne eravamo all’oscuro, scusaci. Volevamo solo raccogliere qualche oggetto da rivendere, tutto qui. Se lo avessimo saputo non avremmo di certo rubato”
“ Per questa volta passa, ma che non vi veda più qui in giro, intesi?”
Claudio lo guardò negli occhi, di un colore a metà tra l’azzurro ed il grigio. Quel ragazzino, che avrà avuto si e no 13 anni, si stava comportando in maniera troppo saccente  per i suoi gusti, ma in quel mondo distorto la sola cosa che importava era il livello, e sicuramente lui era inferiore al ragazzetto. Prima di girare i tacchi, però, aggiunse in  tono ironico “ Potremmo almeno sapere il suo nome, signor pro player?  
“ Sciamano Hyrtang al suo servizio, novellino. Ed i vostri?” rispose sprezzante quel ragazzino dai corti capelli color nocciola
“ Io sono Orpheus” fece Nicolò, intromettendosi in quella che pareva stesse per degenerare in un’ accesa diatriba verbale tra i due “ e lui è Ashel, è stato un piacere” strattonò Claudio per il mantello, ed i due se ne andarono.
 
Dopo l’incontro con lo sciamano, che era entrato ufficialmente nella lista nera di Claudio,  i due si erano spinti fino ad un boschetto, ad una mezz’oretta da quel rigoglioso frutteto,  dove speravano di trovare almeno qualche bacca selvatica, erbe curative ma soprattutto il minor numero possibile di mostri. Ne avevano parlato, e nessuno dei due si sentiva veramente pronto per buttarsi subito nella mischia. La ricerca degli amici sarebbe iniziata il più presto possibile, ovviamente, ma entrambi erano decisi a migliorare il proprio equipaggiamento prima rimediando almeno un’arma decente. Stettero quasi tutta la giornata tra quegli alberi, rimediando un magro bottino, ma almeno riuscirono ad evitare scontri con gli animali selvatici. Certo, ne sentirono e ne videro parecchi, ma sembravano pericolosi, soprattutto per gente al livello 1. Notarono che erano ancora tutte creature dall’aspetto realistico, quali cinghiali, cani, volpi, serpenti … con veramente poche differenze dalle controparti del mondo reale: qualche corno sulle teste delle volpi, occhi rossi per cani e cinghiali, ma tutto sommato senza mai stravolgere l’aspetto “classico” di quelle bestie. Ritornarono alla città verso le sette di sera, poco prima della chiusura dei negozi, stanchi per la lunga escursione, ma con qualche power up in abilità generiche: raccolta, esplorazione, conoscenza di piante selvatiche …
Vendettero il ricavato della lunga giornata per una misera decina di monete a testa, poi cercarono una locanda per passare la notte, in un’altra zona della città rispetto alla sera precedente, più vicina alla periferia e, di conseguenza, più economica. Riuscirono a cavarsela con appena tre monete per uno stanzino di dimensioni minuscole con due letti di paglia e la compagnia di qualche scarafaggio.
“ Non sarà Versailles, ma almeno non dovremmo passare la notte in strada, guarda il lato positivo!”  fece un ridente Nicolò
“ Già, ma ciò che mi preoccupa di più sono quegli schifosi esseri zampettanti” gli rispose l’amico
“Ma dai! Tanto sono finti, non stare a preoccuparti”
“ Reali o non reali a me continuano a fare schifo, Nico” poi fece una pausa “ piuttosto, domani? Stesso programma di oggi?”
“Direi di sì, però preferirei spezzare la giornata in due. Stare tutto il giorno fuori è troppo stancante”
Claudio ci pensò un attimo, poi rispose in maniera affermativa. Una bella pausa per l’ora di pranzo non avrebbe fatto del male a nessuno dei due. Si augurarono la buona notte, ed entrambi si abbandonarono alle braccia di Morfeo.

Il giorno seguente, dopo aver raccolto altri oggetti da rivendere, i due si recarono alla via del mercato dove avevano fatto affari il giorno prima. Prima della pausa pranzo concordata il giorno prima avevano già guadagnato 5 monete d'oro. Avevano da poco ripreso i loro affari quando all'improvviso un giocatore li avvicinò irrompendo nelle loro attività commerciali con un sonoro "Ehi! Voi due!" I due studiarono il soggetto non appena si voltarono di spalle: era un ragazzo con i capelli neri, una barba incolta e due profondi occhi azzurri, aveva indosso un'armatura di cuoio quindi, secondo i due ragazzi, si trattava di un guerriero alle prime armi come loro.
"Dici a noi?" chiese Claudio.
"Sì! Perché state vendendo quei materiali?"
"Beh… Stavamo cercando di guadagnare qualche soldo per comprare un equipaggiamento un po' più dignitoso" continuò il ragazzo.
Il guerriero li squadrò un attimo poi riprese "Come vi chiamate?"
"Io mi chiamo Orpheus e lui è Ashel" rispose sereno Nicolò.
"Il mio nickname è Kralen e seguo insieme a altri giocatori i bambini imprigionati come noi in questo gioco"
"Cosa intendi dire con "seguo"?" domandò il bardo.
"Vedete noi abbiamo affittato, in questa città, un edificio abbastanza grande da ospitare qualche centinaio di ragazzini ai quali offriamo vitto e alloggio e, in più, cerchiamo di insegnare loro un qualcosa su questo mondo di gioco, quali basi di combattimento e affini, ma teniamo anche lezioni di matematica, storia e altre materie indispensabili nel nostro mondo"
"È molto nobile da parte vostra" osservò Claudio dopo essere rabbrividito alla parola "matematica".
"Grazie. In realtà ogni giorno cerchiamo di ottenere rifornimenti e oggetti utili a migliorare la vita dei ragazzi ed è per questo che vi ho fermato nel mezzo delle vostre vendite" poi fece una breve pausa e pensò per qualche secondo. Al termine di quella sua riflessione guardò i due ragazzi e disse "Avete detto di aver bisogno di soldi per un nuovo equipaggiamento, vero? Ascoltate: date una mano a me e ai miei soci e vi pagheremo noi con qualche moneta e vitto e alloggio gratuiti!"
I due amici si scambiarono una rapida occhiata poi fu Claudio a prendere la parola "Vedi… In realtà non vorremmo privarvi di risorse utili ai ragazzini"
"Nessun problema! Ogni giorno ci avanzano un buon numero di provviste e di soldi e "assumere" altre due persone non è un problema"
"Beh… Allora accettiamo volentieri l'impiego" disse Nicolò sorridente.
"Fantastico! Venite con me vi mostro la struttura!"
I tre camminarono a lungo per le strade cittadine arrivando in una zona molto vicina alle mura di cinta che circondavano la Città d'Inizio. Il guerriero a quel punto gli indicò una struttura molto larga, alta tre piani e di color mattone.
"Sono orgoglioso di mostrarvi la Scuola di Berthyn!"

Appena entrati i due furono accolti un una grande stanza circolare in cui erano presenti qualche poltrona e qualche tavolo sui quali c'erano delle candele ancora spente.
"Venite con me" disse Kralen "Vi presento agli altri ragazzi"
Il guerriero continuò a guidarli attraverso i corridoi di quell'edificio. Lungo la strada incontravano dei ragazzini di diverse età ma tutte comprese tra i 10 e i 16 anni. Poi i tre varcarono una porta e videro tre ragazzi più grandi seduti intorno ad un tavolo che ridevano di gusto.
"Ragazzi" li interruppe Kralen "Voglio presentarvi due nuovi collaboratori: Ashel e Orpheus!" disse additando i due.
I tre si alzarono dal tavolo e gli andarono incontro per presentarsi.
Uno di loro indossava una lunga toga scarlatta e impugnava uno scettro (rivelando così la sua classe di Mago). Si avvicinò sorridente a Claudio e Nicolò e, stringendo loro la mano, disse "Piacere di conoscervi! Mi chiamo Merlin95… Sì; lo so che è un nome sfigato… Però Merlin l'avevano già preso"
"Beh almeno sappiamo di essere coetanei" disse Nicolò ridendo.
Un secondo guerriero che indossava un'armatura identica a quella di Kralen si avvicinò loro osservandoli con sufficienza "Io mi chiamo Sparkire" si limitò a dire.
L'ultima a presentarsi fu una ragazza che indossava un completo da Ranger di color verde scuro e aveva legato alla schiena un robusto arco "Scusate Sparkire; è un po' burbero…"
"Abbiamo notato" bisbigliò Claudio.
"Io invece mi chiamo Lesen. È un piacere conoscervi"
I sei ragazzi si misero a parlare del più e del meno finché, alle 15, Kralen prese la parola e disse "Beh… Credo sia il momento di mettere alla prova i nostri due nuovi colleghi"
"Scusa?" chiese Claudio colto di sorpresa.
"Scusate vi abbiamo assunti, no? Quindi credo che ora vi tocchi andare a fare lezione"
"Lezione?" domandò Nicolo.
"Vi ho pur spiegato che noi cerchiamo di insegnare un qualcosa a questi ragazzi?" chiese il guerriero sarcasticamente "E poi mi sembra di aver capito che Orpheus conosce abbastanza bene le letteratura. Sbaglio?"
Gli occhi di Nicolò scintillavano di gioia. Insegnare era una sfida che lo tentava sin da quando era piccolo: cercava di raccontare storie ai più piccoli e di commentarle, crescendo iniziò ad attaccare delle pezze infinite riguardo la trama di alcuni videogiochi e la sua personale interpretazione e poi, quando conobbe la letteratura, fu un continuo inseguire persone disposte a porgere l'orecchio anche solo per un minuto alla voce che lui voleva far rivivere.
"Accetto! Ci sto! Portatemi in un'aula! Ashel vieni con me!"
"Te lo sogni! Caro il mio professorino, credi che ti farò da assistente? Col cavolo!"
"Ma…" mugugnò Nicolò.
"Non ti preoccupare; ti accompagnerò io in aula" disse Lesen sorridendo.
"Oh… Certo, va bene"
In quel momento Nicolò e la ragazza si alzarono dal tavolo. Varcarono qualche corridoio ed infine arrivarono davanti ad una porta che Lesen spalancò. A Nicolò parve mancare la terra sotto ai piedi: davanti a lui era comparsa un'aula simile a quelle che aveva visto durante gli open-day all'università; una stanza a scalinate con i banchi e i posti a sedere lungo di essi ed una cattedra quasi marcia sul livello più basso dal quale avrebbe parlato, non c'erano lavagne e dai muri si scrostavano pezzi di intonaco ma lui non se ne accorse, era rapito dall'enorme moltitudine di ragazzini che avevano preso posto.
Lesen si fermò davanti alla cattedra e disse con forza "Ragazzi sono felice di presentarvi il professor Orpheus!"
Nicolò sorrise come un idiota.

Claudio aveva deciso che, piuttosto di rimanere coi bambini e far da assistente a Nicolò, sarebbe andato a cercare qualche altro genere alimentare, per sfamare i ragazzi e dare il proprio contributo all’Istituto. Gli sarebbe piaciuto andare a rubare qualcosa nel frutteto dove avevano conosciuto quell’ Hyrtang il giorno precedente, però quel ragazzino aveva ragione: era ancora troppo debole. Intanto che si incamminava verso l’ormai familiare boschetto vide, appena fuori dalla città, gli sgargianti vestiti di Phones. Andò da lui, almeno per fare veloce saluto all’amico.
“ Oh, Ashel. Che piacere! Cosa ci fai da queste parti?”
“ Stavo andando al bosco per cercare qualcosa da mangiare, Phones”
Il ragazzo lo guardò allibito “ Esci dal nido da solo? Ma allora sei davvero pazzo! Sei ancora di livello 1, cosa credi di fare se incontri un cinghiale dei boschi?”
Ed in effetti Phones diceva il giusto. Era ancora troppo debole. Ed i deboli non sopravvivono
“ Beh, basta prestate un minimo di attenzione no? Non dovresti preoccuparti per me, me la so cavare. Piuttosto,  anche tu non mi pare che abbia tutta questa compagnia, eh?
“ Il discorso è diverso. Io sono a livello 11, i mostri di sta zona devono solo osare ad avvicinarsi. E poi la mia partner oggi è rimasta al primo piano per documentarsi sui famigli”
“ Famigli?” lo interruppe Claudio, con un luccichio negli occhi “ ci sono anche i famigli?”
“ Certo, ma non credere che ti riguardi” rise lui “ devi essere almeno di livello 10 per averne uno, e portare a complimento una quest abbastanza complicata. È da ieri che lei la sta facendo, ed è ancora in alto mare” poi fece una pausa, fissò Claudio e disse “ dai, andiamo, ti accompagno io”
Claudio provò in tutti i modi a spiegargli che non era necessario, e che sicuramente aveva di meglio da fare, che la balia ad un novellino, ma come risposta ottenne una richiesta di formazione di party e l’amico che già si avviava verso la campagna. Mentre camminavano Claudio gli raccontò che si era associato ad un gruppo che si prendeva cura dei bambini più piccoli, rimasti intrappolati nel gioco, e Phones gli fece notare che piuttosto che bacche quello che avrebbe dovuto trovare era della carne, pesce, frutta, verdura. Alimenti più sostanziosi, insomma. Gli spiegò che il mangiare all’interno del gioco serviva per mantenere le statistiche sempre al 100%, senza contare che cibi cotti da cuochi con skill di cucina particolarmente alta potevano aver benefici particolari.
“ E tu come fai a sapere tutte queste cose? Insomma, il gioco è praticamente appena iniziato!” esclamò ad un certo punto Claudio
“ Semplice, nella quarta città di questo piano c’è una grande biblioteca, ed il secondo giorno di gioco il programmatore aveva concesso l’accesso a tutti coloro si fossero spinti così in là così presto. Io ero tra quelli.”
“ … e dentro era pieno di… direi libri, con utili consigli per il gioco” terminò Claudio
“ Esatto, sono stato fortunato. Tutto qui”
A quel punto, ormai giunti nella boscaglia, Phones lo condusse verso una radura, piena di animaletti, dove al centro brucava tranquillamente l’erba un grande cinghiale zannuto. Si fermarono ai margini della boscaglia.
“ Quello” bisbigliò il mago “ è un cinghiale dei boschi, e pure bello grosso, direi. Ora, hai mai ingaggiato uno scontro?”
Claudio scosse la testa
“ Perfetto. Siam messi bene. Allora stammi a sentire. Prima di tutto un avversario lo devi lockare. C’è l’hai?”
Il sorriso ingenuo di Claudio tradiva un palese “ EH?”
“Perfetto. Continuiamo ancor meglio” Phones si porto una mano alla faccia, in maniera sconsolata “ allora: guardalo, e pensalo come un nemico, un avversario; dovrebbe contornarsi di bianco ed apparire un prisma verde sopra di lui. Fatto?”
L’allievo eseguì le istruzioni del maestro
“ Bene, nel caso tu abbia raccolto molte informazioni sulla determinata specie di mostri lockata quel prisma fungerà da barra degli Hp, svuotandosi pian piano. In caso contrario rimarrà sempre totalmente verde. Ok?”
“Ok”
“ Allora, adesso lo uccido, tu dovresti guadagnare una piccola percentuale dell’esperienza che rilascia, in quanto siamo nello stesso party ma non hai contribuito alla battaglia. Nel caso fossimo stati in party diversi avresti dovuto almeno attaccarlo un paio di volte, ma ora come ora è troppo rischioso” detto ciò il ragazzo lanciò contro la bestia un unico incantesimo di fuoco e quella scomparì, in un grugnito di dolore, lasciando in premio ai ragazzi tre unità di ” carne di cinghiale”;
la cui descrizione dava come informazione il fatto che fosse un’ottima carne da sugo. Ripeterono la stessa operazione altre quattro volte, guadagnando una quindicina di unità di carne, ma l’irrisoria quantità di esperienza arrivata a Claudio non lo portò neppure al livello due. Così si incamminarono verso la città ma, poco prima di entrare nell’area sicura, Phones si arrestò, armeggiò qualche istante nel menù di gioco e fece:
“ Tieni, questi ti potrebbero servire”
“ Cosa…” e nell’ HUD di Claudio apparirono due notifiche: “regalo ricevuto” e “Party sciolto”
“Niente di che, non ti illudere, sono semplicemente oggetti che a me non servono più, mentre a te possono  tornare utili”
“ Non so come ringraziarti… non dovevi Phones, hai già fatto fin troppo per me”
“ Tranquillo. La situazione è quella che è, se non ci si aiuta… “ si interruppe, ma Claudio capì benissimo che la fine della frase sarebbe stata “..c’è il rischio che qualcuno ci rimetta la vita”
“ Comunque sia” riprese Phones “ ci si becca in giro, fratello” si voltò, e si allontanò dalla città
“ Ci si becca in giro” gli fece eco il ladro, sorridendo.
A quel punto aprì il regalo che gli era stato fatto e nel suo inventario apparì un tomo dal titolo      “Bestie e creature del piano zero” ed un pendente. Lesse la descrizione.
“ Semplice catenella di metallo lucido. Non ha alcun effetto particolare, ma è molto apprezzata dagli abitanti dei quartieri più benestanti della città portuale al piano zero”.
La equipaggiò, in fondo era pur sempre un regalo, e lui aveva ancora tutti gli slot liberi.
Poi si diresse fischiettando verso la vecchia casa dove aveva sede l’Istituto

"Bene… Devo dire di essere piuttosto emozionato ad essere qui davanti a tutti voi…" Nicolò si aggirava intorno alla zona davanti alla cattedra come un fantasma mentre Lesen si era seduta ad un banco in prima fila.
"A dire il vero i vostri insegnanti mi hanno preso alla sprovvista chiedendomi di fare una lezione oggi… Non so nemmeno di cosa parlarvi…"
Nicolò iniziò a vagare tra tutti i miti che aveva nella mente alla ricerca di un qualcosa…  Pensava "Odisseo… No. Dante… Sarebbe perfetto ma meglio non giocarsi questa carta subito. Aiace… Mmm. Cyrano… Troppo difficile senza un testo. Saul… Oh mio Dio ho un vuoto su Saul!" E mentre si infuriava con la sua testa toccò l'anello che gli aveva dato Antigone. Lo guardò e penso tra se "Sono un idiota!"
"Beh… Ho deciso. Vi racconterò la storia di una mia carissima amica… La storia di Antigone"
Si fermò, smise di vagare senza sapere e cominciò a parlare.
"Tanto tempo fa, a Tebe, antica città della Grecia, regnava un re di nome Edipo. Questi aveva due figli: Eteocle e Polinice; e due figlie: Ismene ed Antigone. Dopo la morte della moglie e dopo essersi accecato Edipo fu cacciato da Tebe da suo cognato, Creonte, e Antigone decise di accompagnarlo durante il suo esilio. Dopo la cacciata di Edipo viene deciso che Eteocle e Polinice governeranno sulla città un anno a testa ma, ad un certo punto, Eteocle caccia Polinice così divenendo l'unico re di Tebe. Polinice trova asilo presso il re di Argo Adrasto. Il ragazzo prende in sposa la figlia del re, Argia , e, insieme a questi e altri cinque regnanti, decide di dare assedio a Tebe. Siamo così arrivati alla celebre lotta dei sette contro Tebe. Nella battaglia Polinice affronta Eteocle e i due muoiono all'unisono, ciascuno ucciso dalla spada del fratello. Scusate per questo lungo antefatto ragazzi, ma era indispensabile. Ora arriva la parte più interessante. Creonte allora diventa re di Tebe e impone che il corpo di Polinice non venga sepolto. Qui dobbiamo fare particolare attenzione: la sepoltura è qualcosa di fondamentale in Grecia, esattamente come nel nostro mondo. La sepoltura è una delle poche cose che attesta il tuo esserci stato, il tuo aver combattuto, è il luogo in cui i tuoi cari si possono riunire a piangerti… Il sepolcro è un'ara e il corpo di Polinice viene abbandonato sul campo da battaglia come pasto per gli avvoltoi e le carogne… Ma ecco che sorge la giustizia. Antigone torna a Tebe e scopre l'ordine imposto da Creonte. Il re allo stesso tempo ha paura che la ragazza, sposandosi con un altro uomo, possa far venir meno la sua carica di tiranno. Lei si presenta al cospetto del tiranno e chiede che il fratello venga sepolto ma Creonte non cede e, dicendo che tutta la prole di Edipo è corrotta, la fa rinchiudere; vi faccio notare che Eteocle ha avuto una tomba. Ma Antigone si ribella a tutta quella ingiustizia e, fuggita sul campo di battaglia, seppellisce Polinice. Il re allora la condanna a morte ma suo figlio, Emone, innamorato perso di Antigone e riamato a sua volta, convince il padre a lasciare ad Antigone un giorno per decidere se morire o se sposare Emone. Ora ragazzi si gioca la storia. Ribadisco che Antigone ama Emone; ok? Alfieri, che riscrive la tragedia sofoclea, crea 5 battute che sintetizzano tutta la tragedia:
Creonte: Scegliesti?
Antigone:         Ho Scelto
Creonte:                     Emon?
Antigone:                           Morte
Creonte:                                    L'avrai
E così Antigone viene giustiziata ed Emone si suicida accanto a lei"
Nicolò fece una breve pausa prima di proseguire e ne approfittò per guardare un attimo i ragazzi che aveva davanti. Alcuni prendevano appunti su pezzetti di carta, altri parlavano tra loro di cose esuli dal discorso che stava facendo il "professore", altri invece parlavano proprio di lui e del suo modo di esporre le cose e, altri ancora, lo seguivano rapiti. Prima che il ragazzo poté riprendere il discorso una ragazza alzò la mano. Lui la vide e le disse "Dimmi pure"
Lei allora domandò "Professore mi scusi, ma se Antigone era innamorata di Emone perché non l'ha sposato ed evitato così la morte"
Nicolò sorrise "Ottima domanda! È proprio questo che dobbiamo capire. Perché Antigone sceglie di morire? Vedrò di condurvi a questa risposta. Prima di tutto rispondetemi: perché Antigone viene condannata a morte?"
Un ragazzo alzò la mano, Nicolò accennò nella sua direzione e lui disse "Beh… Perché ha seppellito il fratello violando l'ordine di Cr…"
"Di Creonte" riprese Nicolò "Esattamente. Antigone viene condannata per aver fatto la cosa giusta, viene condannata per aver portato giustizia! In questo caso non accettare le conseguenze del suo gesto, trovare una scappatoia, equivarrebbe a rinnegare le sue scelte, sarebbe un tradire quella giustizia. Antigone non è una quaqquaraquà e non è nemmeno un'eroina… "Eroina" è un termine così nei suoi confronti… Lei è un'eroe! Lei è una dei pochi nel mondo che riesce a mettere la giustizia prima di se stessa!"
Nicolò stava tirando fuori tutte quelle cose che aveva nell'animo sin dalla prima volta che aveva letto quella tragedia, tirava fuori tutto quello che aveva sentito davanti a quelle parole e i ragazzi lo sentivano, erano rapiti, le penne si erano fermate e le chiacchiere erano cessate, roano erano sguardi diretti a lui e orecchie tese verso le sue parole.
"Antigone canta in faccia all'ingiustizia la verità! Canta in faccia ai tiranni la giustizia, canta l'importanza della giustizia! Antigone alla fine vince, vince perché decide di morire! Vince perché decide non solo di non rinnegare le sue azioni ma vince perché non rinnega se stessa! Quando decide di morire è un accettare la morte guardandola in faccia e dicendo "Cara la mia signora Morte, io mi consegno a te… Ora non mi stai strappando nulla… Ora sono io che vinco! Ho vissuto tutto come volevo, ho dato tutto per il mio paese, per la mia famiglia… Ho dato tutto per la giustizia e non esiste morte più grande… Il mio esempio rimarrà immortale in modo che gli uomini, guardando a me, possano capire come vincere sulla morte… Io vinco su di te Morte perché ho fatto vincere la giustizia!" "
Nicolò si fermò ancora un attimo.
"Noi ora siamo rinchiusi qui… In questo gioco che ci ha tolto la nostra vera vita… Ma non ci può togliere gli ideali, i sentimenti, la giustizia! Qui abbiamo ancora noi stessi e dobbiamo combattere come Antigone. Vinceremo solo se ci ricorderemo chi siamo e cos'è che cerchiamo… Ossia?"
E a quella domanda il grido collettivo della classe rispose "Giustizia!"

Nicolò e Claudio si erano ritrovati nella stanza loro assegnata poco prima dell'orario della cena. Si diedero una sistemata e si raccontarono delle loro avventure. Poi si recarono nella sala adibita ai pasti e si sedettero allo stesso tavolo degli altri quattro responsabili.
"Allora Orpheus" iniziò Kralen "Com'è andata la prima lezione?"
Nicolò stava per rispondere però Lesen fu più veloce di lui "È stato incredibile! I ragazzi erano così rapiti dalle sue parole!"
Il ragazzo arrossì timido "Beh… Non so cosa dire…"
"E di cosa hai parlato?" domandò Sparkire senza degnarlo di uno sguardo.
"Ho raccontato la storia di Antigone" disse lui sorridendo.
"Ah Antigone… Non era tipo una delle figlie di Edipo nella mitologia greca?" Chiese Merlin.
"Esatto, esatto" rispose lui.
"Allora nella vita reale frequenterai il liceo classico"
Nicolò si limitò a fa oscillare la testa.
"Frequentiamo insieme l'ultimo anno di liceo scientifico" spiegò allora Claudio.
"Ah… Quindi è una tua passione la letteratura… Pensa te!" disse sorpresa Lesen "E… di dov'è che siete?"
"Noi? Viviamo a Firenze. Voi invece?"
"Io abito in un paese in provincia di Lecco" rispose Lesen.
Kralen invece era di Foggia, Sparkire di Milano e, sorpresa delle sorprese, Merlin era di Boston.
"Ma scusa" iniziò a dire Claudio "Se tu sei di Boston parlerai in inglese no?"
"Certo"
"E come mai parli così bene in italiano?"
"In realtà io sto parlando in inglese"
"Scusa? Io ti sento parlare in italiano!"
Kralen prese parola e iniziò a spiegare "Anche quando l'abbiamo scoperto noi abbiamo avuto la stessa reazione… Però dopo abbiamo scoperto che in questo gioco è presente un sistema di traduzione automatica"
"In che senso?" chiese confuso Claudio.
"Allora… Nelle opzioni del Nerv-Gear ognuno di noi ha impostato come lingua quella che parla normalmente. Nel momento in cui un utente parla una lingua diversa il gioco la traduce in automatica nella lingua da noi selezionata"
"Aaaaaah… Ma che cosa comoda!" disse Nicolò.
"Wow ne sapete a pacchi di questo gioco" osservò Claudio "A questo punto posso farvi una domanda?"
"Certo; chiedi pure"
"Come è strutturato il mondo di gioco?"
"Mmm… Allora… Innanzitutto dovete sapere che il mondo di gioco è organizzato secondo una struttura a torre. Ci sono 100 piani da superare e, una volta superati i 100 piani, il gioco finisce. In ogni piano è presente un dungeon particolare nel quale è presente l'arena del Boss di quel piano; sconfiggendolo di accede al piano successivo. Noi qui ora ci troviamo al piano 0 e, per accedere al piano 1, non c'è nessun Boss da sconfiggere… È un piano, per così dire, di tutorial… Ma come mai non sapete queste cose? Le hanno dette durante il tutorial di qualche giorno fa"
"Beh… A dire il vero…" iniziò a mormorare Nicolò "Noi siamo entrati nel gioco 2 giorni dopo il lancio del gioco…"
"COSA?!" urlarono i quattro ragazzi.
"Già… è stata una decisione di cui non ci pentiamo" disse Claudio.
"Ma… Perché?" chiese Lesen.
"Abbiamo i nostri motivi" concluse il ladro.
"Anche lui diventa un po' burbero se si toccano certi argomenti…" disse Nicolò per alleggerire il clima.
"Ma quindi… Avete intenzione di spingervi oltre questo piano?" domandò nuovamente la ragazza.
"Sì" si limitò a dire Nicolò.

Venne la notte con quelle sue stelle, venne il mondo in cui il pensiero non vuole lasciarti dormire. I ragazzi avevano finito di cenare da circa un'ora ed erano andati diretti nella loro stanza. Nicolò era affacciato alla finestra ed osservava il cielo.
"Secondo te, se questo è un mondo a piani, perché si vede il cielo?" domandò allora all'amico.
"Non ne ho proprio idea" disse Claudio mentre riordinava il suo inventario steso sul letto.
Nicolò tornò a guardare il cielo. Pensava. Quei ragazzi così piccoli chissà cosa stavano pensando… Chissà che paura avevano di quel mondo… Come poteva aiutarli? A lezione era riuscito a colpirli… Doveva farlo di nuovo! Forse aveva capito un qualcosa: doveva fare quello. Non starsene fermo a quel piano ma cantare. Portare in quel mondo tutta la speranza, tutta la forza, tutta la giustizia che aveva sentito tra le pagine dei suoi autori, dei suoi maestri, dei suoi padri. Sì, avrebbe fatto quello, avrebbe acceso gli animi, avrebbe scacciato le paure, avrebbe avvicinato il vero mondo a quello virtuale con il canto della letteratura! Aprì il menu delle sue abilità. Avrebbe potenziato al massimo le "Aree di competenza" Scrittura e Artigianato Libri il prima possibile.
 
I giorni successivi Nicolò continuò con le sue lezioni ai bambini, mentre Claudio si destreggiò con l’aiutare qualche NPC coi lavori della terra, per ricevere ortaggi e frutti come pagamento, lavorando inoltre fianco a fianco all’odiato Hyrtang, iniziando comunque a conoscerlo e, pian  piano, spostarlo dalla lista nera a quella grigia. Inoltre dedico molto tempo alla lettura del regalo di Phones, che si rivelò essere un utile manuale su punti di forza, debolezze, statistiche, drop e curiosità sulle varie creature più o meno ostili che popolavano il piano zero. Dopo tre giorni così trascorsi uno dei ragazzi fondatori dell’istituto  annunciò loro che quel giorno era richiesto il loro aiuto per svolgere una missione particolare.
“ Non preoccupatevi, sarete ricompensati lautamente, nei limiti delle nostre possibilità si intende” fece quello “ si tratta di trovare un oggetto particolare, nel bosco che già conoscete. Abbiamo avuto una soffiata da fonti attendibili, e se riuscissimo ad averlo potremmo rivenderlo, e riuscire così a finanziare un po’ l’istituto. Non sarete soli, verrà con voi il nostro informatore, è al livello 5 dovrebbe bastare per l’area che esplorerete. Vi va bene ragazzi?”
Claudio e Nicolò si guardarono negli occhi. La loro prima quest… accettarono all’unisono, con la voce trepidante di emozione.
“ Perfetto ragazzi, grazie mille. Davvero” poi guardò dietro di loro, in lontananza “Ecco, mancavi solo tu” gridò. Poi si rivolse nuovamente ai due ragazzi “ quello laggiù è il nostro uomo, vi accompagnerà lui. In bocca al lupo” fece per andarsene, poi aggiunse “Ah, il suo username è Hyrtang”
   
 
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