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Autore: Freez shad    25/07/2016    7 recensioni
Dopo gli avvenimenti di "Una sfida, tre compagni e....", Nick dovrà ora cimentarsi in una nuova sfida: farsi accettare dai genitori di Judy.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bonnie Hopps, Judy Hopps, Nick Wilde, Stu Hopps
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova vita di Nick'
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Chiunque conoscesse Nick, pur non essendo in molti a potersene vantare, sapeva bene come nascosto sotto quella spessa e ottimamente lavorata parete di irritante sarcasmo più o meno pungente, vi si poteva trovare un animo particolarmente sensibile verso tutto ciò che lo riguardasse; le azioni e le parole rivoltagli dal signor Hopps e famiglia, non poterono fare eccezioni, soprattutto per quanto riguardava l'ultima frase di Stu che niente aveva di rassicurante


'Di cosa vorrà parlarmi?........ Ma, soprattutto, che cosa vorrà farmi? Anche se sono conigli, non mi sorprenderei se in casa avessero qualche vecchio archibugio nascosto da qualche parte chissà dove, pronto per essere scaricato sulla prima volpe disponibile. In questo caso io'.


Non erano pensieri particolarmente sereni quelli che stavano assalendo la mente di Nick; ciò che successe dopo la sconcertante rivelazione della figlia, non poteva permettergliene altri.
Poco prima, quando Bonnie era riuscita lentamente a rinvenire, Stu aveva deciso di chiamare a sé Judy, allontanandola tempestivamente dall'eccessiva vicinanza con la volpe e facendola salire insieme al resto dei fratelli e sorelle sul camioncino di famiglia, per il rientro a casa; le parole di protesta della coniglietta, per incitare i famigliari a tranquillizzarsi e a smettere di essere tanto previdenti, non sembrò portare alcun risultato se non quello di sconcertare maggiormente la madre e a rendere più determinato il padre a distanziarsi, magari non solo momentaneamente, dalla volpe.


'Comunque un passaggio sul rimorchio potevano anche darmelo, invece di farmi spendere inutilmente dei soldi per un trabiccolo simile'


Il mezzo in questione era una scassata bicicletta, forse vecchia di qualche secolo, con cui stava inutilmente cercando di tenere il passo del camioncino che lentamente lo stava distanziando.
L'aveva dovuta noleggiare nel negozio di una vecchia pecorella, che lavorava presso la stazione, a cui non doveva esserle stato granché simpatico dato il risultato; inoltre, quel probabile primo prototipo di locomozione a pedali, risultava scarsamente oleata, oltre che molto arrugginita, data l'immensa fatica a cui sottoponeva le gambe ad ogni giro di ciclo. Se vi si aggiungeva il caldo sole estivo e i suoi potenti raggi a cui era esposto, allora il “lavoro” era completo,


'Spero solo che carotina riesca a convincerli a darmi una possibilità. Dopo tutto questo penso proprio di meritarmela'





Ma lo spirito che aleggiava sul piccolo camion era ben distante da quello sereno e ragionevole che Nick sperava; durante il tragitto i coniugi Hopps stavano cercando di persuadere Judy nel ritrattare la sua frase ritornando sui suoi passi, possibilmente lontani da quelli che la conducevano alla volpe, di modo che, al momento in cui Stu avrebbe parlato con lui, lo avrebbe accuratamente liquidato con poche parole, << Coraggio Judy, a noi puoi dirlo. Cosa ti ha fatto quella volpe? Ti ha minacciata, ipnotizzata o.......qualcosa altro? >>,
<< Piccola, siamo soltanto io e tua madre, non ti devi vergognare di nulla >>
<< Veramente non siamo solo noi, dato che proprio qui dietro ci sono almeno una trentina di fratelli e sorelle che dovrebbero farsi i fatti propri >> disse, rimettendo a loro posto con una semplice occhiata alcuni di questi che, come portavoce, stavano cercando di origliare incuriositi quella loro conversazione per poi ripetere tutto agli altri più indietro << E poi, qualsiasi cosa potrebbe avermi fatto per attaccarmi a lui, adesso sarebbe inutile e inefficace. Tanto più che lo avete lasciato a piedi alla stazione costringendolo a seguirci con una bici, poverino >> fece dispiaciuta la coniglietta, sporgendosi fuori dal finestrino, controllando l'immensa distanza creata tra lei e Nick
<< Come puoi tenere così tanto ad una volpe? E' una cosa innaturale e.....sbagliata >> fece indignato Stu,
<< Caro, non essere così esagerato però. Sono d'accordo anch'io che questa storia sia innaturale, ma trovo scorretto definirla addirittura sbagliata >> lo riprese la moglie, più sensibile a questi argomenti << Questo però non toglie che tuo padre abbia ragione, signorinella >>
<< Comunque, quando vi siete messi in affari con Gideon, non avete fatto tutte queste scenate. Eppure con lui avreste valide ragioni, più di chiunque altra volpe, per tenerlo lontano >> rispose decisa Judy, indicando la guancia dove l'ex bulletto l'aveva ferita
<< Il lavoro è il lavoro, la famiglia è la famiglia. Faccio affari volentieri con Gideon, anche perché sembra aver messo la testa a posto, ma non mi sognerei mai di concedergli la mano di una delle mie bambine >>,
<< Judy, tuo padre ha ragione! Noi vogliamo solo il meglio per te, come per tutti gli altri nostri figli, e se ti avvertiamo che questa.....relazione è tanto inusuale quanto impossibile, dacci ascolto, ti prego >>.


Non era una situazione facile da gestire; l'ultima cosa che Judy avrebbe voluto fare era il poter deludere o rattristare i propri genitori.
Sapeva di dovere tutto a loro se era riuscita a permettersi di entrare in accademia per l'addestramento come poliziotta, riuscendo infine a raggiungere quel successo che mai aveva pensato, o quanto meno sperato, di raggiungere; la loro amorevole presenza non era in discussione in quanto più volte glielo avevano saputo dimostrare, anche se a modo loro, ad esempio dandole sostegno al termine del suo primo giorno di lavoro nella grande città che era Zootropolis, oppure assicurandole l'appoggio necessario quando aveva deciso di fare ritorno, nonostante il suo successo lavorativo, perché conscia di aver fallito il suo proposito morale.
Ma questa era una situazione diversa, non si trattava di scelte lavorative o ripensamenti sul proprio scopo di vita; erano in gioco cose più elevate, più profonde,


<< Papà, mamma, capisco la vostra preoccupazione e so quanto teniate a me e alla mia salute. Io non posso che ringraziarvi per tutto quello che avete e non avete fatto. Non mi avete negato la possibilità d'inseguire i miei sogni, per quanto irrealizzabili, permettendomi di raggiungere la città nonostante fosse così lontana da voi >> dopo quelle iniziali parole, tanto sentite e profonde, Stu non poté che accostarsi al ciglio della strada, fermandosi, così da poter recepire appieno quello che Judy voleva dirgli << Mi avete sempre dato fiducia, più di quanta ne meritassi, senza avere nessuna garanzia e questo per qualsiasi figlio o figlia è la dimostrazione d'amore più grande che un genitore possa dare >>
<< Oh, piccola mia! Non devi.... >>,
<< Aspetta cara, Credo che la nostra....'Judy non deludi' debba dirci ancora qualcosa >> disse il padre, elargendo un amorevole sorriso in direzione della figlia,
<< Capisco quanto possa essere difficile per voi ma vi prego, rinnovatemi quella fiducia. So che all'apparenza può sembrare irresponsabile, e in parte lo è, ma vi posso assicurare che Nick è una brava persona che tiene a me quanto io tengo a voi. Nonostante temesse la vostra reazione, ha voluto lo stesso essere presente, anzi è lui quello che più volte ha insistito per venire a Bunny Burrow per conoscervi. Vi prego, dategli una possibilità >>.


I signori Hopps passarono qualche secondo a guardarsi tra loro, come se silenziosamente dialogassero col semplice sguardo; la decisione che avevano davanti era molto difficile da prendere.
In gioco non c'era solo la felicità della loro bambina, ma anche la sua salute.
Come aveva detto Judy, anche questa volta niente garantiva il successo, o anche un fallimento col minor danno possibile; una razza diversa non comportava solo un carattere diverso, ma anche una mente, dei comportamenti.....degli istinti diversi che, se non tenuti sotto controllo, potevano portare a serie conseguenze.
Avrebbero dovuto fidarsi, o rimanere sicuri nella loro previdenza?
Si sarebbero dovuti aprire a quella novità o restare chiusi nel loro radicalismo, rifiutando qualsiasi cambiamento, buono o cattivo che fosse?


<< Va bene! > sospirò Bonnie, rivelando la fatica per quella loro decisione << Concederemo a questa tua affezionata volpe una possibilità >>,
<< Davvero? Oh, grazie-grazie. Siete i migliori genitori che ad una coniglia come me potesse capitarle >>,
<< Aspetta! Frena l'entusiasmo Judy, se questo fantomatico “signor Wilde” vuole essere il tuo......boyfriend, come dite voi giovani, ci sono....>>,
<< Delle prove, lo so bene. E lo sa anche lui, gliene ho accennato sul treno. Quindi è a posto, no? >> domandò sicura di sé la coniglietta,
<< Bhe, in verità ci sarebbe un problemino, cara >> rispose imbarazzata la madre,
<< Sarebbe? Sono sicura che sapremo risolverlo >>,
<< Ne parleremo a casa, dopo che avrò scambiato due chiacchiere in privato con Wilde >>.
Improvvisamente una quarta voce,proveniente dal rimorchio, composta dai diversi coniglietti, elevarono la voce ricercando l'attenzione dei genitori per quello che per loro si trattava di un pericolo imminente,
<< Papà, papà! Presto riparti >> fece uno,
<< Il ragazzo di Judy sta recuperando terreno, ci ha quasi raggiunti >> fece eco un altro; senza attendere oltre, Stu rimise in moto e con una potente sgommata ripartì alla volta di casa, distanziando nuovamente l'affaticata volpe,
<< Ma papà, avevi detto.... >>,
<< No, un momento! Tua madre ha promesso che gli avremo dato una possibilità, ma io non ho mai detto che lo avrei fatto salire sul “mio” camion. Quindi è tutto regolare, vuol dire che lo aspetteremo a casa >>.
La cosa che apprezzava di suo padre era la sua sincerità e coerenza,; diversamente poteva dire invece della testardaggine, ma in fondo sapeva che, tutto sommato, quella era una caratteristica di famiglia.


A termine della lunga e faticosa pedalata, Nick riuscì finalmente a raggiungere casa Hopps; una classica casetta di campagna, estremamente più ampia e spaziosa di quelle a cui normalmente si poteva fare riferimento dato il considerevole numero dei figli della coppia, immersa completamente nei campi dove il signor Stu e famiglia erano soliti coltivare un numero impressionante di carote e altri vari ortaggi.
Le pareti, in legno come da secolare tradizione, erano colorate d'un semplice verde pistacchio facente un piacevole contrasto con il rosso del tetto e della grande tettoia che ricopriva interamente il portico e la verandina adiacente; insomma, una casa semplice ma ben costruita e di gradevole aspetto.


'Però! Campagnoli, ma con ottimo senso estetico'


Pensò la volpe, prima di accorgersi di trovarsi al centro di una moltitudine di piccoli conigli che lo avevano circondato, sempre a debita distanza, scrutandolo chi con sguardo sorpreso, chi accigliato e chi indifferente,
<< Salve piccoli.....ehm.....sapete dove posso trovare i vostri genitori? >> chiese speranzoso di ricevere da almeno uno, in quel mare di grigio e marrone, una risposta << Perché? Vuole forse farli del male? >> chiese una tremula vocina, probabilmente una femminuccia, in mezzo a loro,
<< Certo, infatti ho pedalato con quel catorcio fin qui proprio per questo. Ma prima ho intenzione di incominciare con voi >> rispose col suo solito sarcasmo, senza alcuna cattiveria nella voce; ma il risultato non fu però quello di una sperata risata, in modo da stemperare quel comprensiva diffidenza generale.
In pochi secondi, tra le grida generali, i coniglietti scapparono ognuno verso il proprio nascondiglio, impauriti dalla semplice e affatto maligna frase di Nick.


'Già, che stupido! Carotina me l'aveva detto di non essere sarcastico con loro. Certo però che sono così suscettibili e....creduloni'.


<< Ragazzi, cosa succede? Perché tutto questo chias....ah, è lei! >> fece severamente Stu, dopo essere uscito di casa allarmato dalle grida dei figli << Forza, entri che dobbiamo parlare! >>,
<< Subito signor Hopps! Mi permette solo di darmi una rinfrescata in modo da essere più presentabile? Sa il caldo e la pedalata mi hanno leggermente spossato >> chiese gentilmente la volpe, dopo aver fatto il suo ingresso in casa
<< Mmh...e sia! Vada pure al nostro bagno, al primo piano a destra. Dopodiché ritorni qui, chiaro? >> fece categorico Stu, mostrando con un leggero gesto della zampa il salotto, sulla destra, dove si sarebbe tenuta la conversazione e dove un notevole archibugio era posizionato in bella vista sopra il grande camino di mattoni,
<< Cristallino >>.


Non ci mise molto a ricomporsi in quanto la fretta di sbrigare il prima possibile quella scomoda e imbarazzante faccenda fu più forte della studiata cura dei dettagli sul proprio aspetto esteriore; ma prima di uscire, si era sentito in obbligo verso se stesso di cercare di riordinare le idee e darsi sostegno con una una breve discussione con lo specchio,


'Coraggio Wilde! E' Solo una semplice chiacchierata. Lo sai che, con la tua brillante loquacità e capacità di persuasione, potresti vendere ghiaccio agli orsi polari di Tundra Town. Figurati se non riesci a fare una una buona impressione a dei semplici e innocui conigli'
<< La fai facile tu! Sì, so di essere alquanto bravo con le parole, non lo nego, ma quello di là non è un semplice e innocuo coniglio. E' il padre di Judy e non hai visto l'arma che ha fieramente in esposizione? >>
'Non ci pensare! Forza, ci tieni a questa cosa, giusto? E' da tanto che aspetti questo momento e vuoi ritirarti solo per un po di paura?'
<< Non è solo questo. Non voglio essere allontanato da carotina, non per una sciocca diffidenza antica di secoli, o millenni addirittura. Però hai ragione, è da troppo che aspetto, a questo punto vada come deve andare >>
'Esatto! Tu sii te stesso e già questo dovrebbe farti guadagnare parecchi punti, e poi nessuno può aver visto una volpe tanto affascinante e intelligente come te. Ma soprattutto ricorda le raccomandazioni di Judy, sei pronto?'
<< Sì, ora più che mai. Grazie, mi sei stato parecchio utile >>
'Ti pare, puoi sempre contare su di me. Però torna a trovarmi di tanto in tanto, anche solo una telefonatina mi basta!'
<< Ok, credo di stare impazzendo. Sarà meglio andare prima che mi diano....la caccia >>.


Uscito fuori dal bagno, Nick si riavviò seguendo lo stesso corridoio che lo aveva portato lì, raggiungendo il salotto dove Stu lo stava aspettando seduto su una delle due poltrone, accuratamente posizionate l'una di fronte all'altra e separate da un piccolo tavolino in legno smaltato, con aria molto severa e riflessiva; prima di entrarvi, poté scorgere all'interno di un'altra stanza, probabilmente la cucina, una preoccupata signora Hopps e Judy che, con un piccolo sorrisetto d'incoraggiamento, gli fece con la mano un lieve cenno di saluto come a garantirgli la propria presenza e vicinanza.


'Ok, ci siamo' pensò Nick, facendo il suo ingresso in quella.... “stanza delle interrogazioni”,
<< Bene.....Wilde, giusto? Si accomodi qui , davanti a me, E' ora di fare una chiacchierata io e lei >>


Chissà perché, ma il suo tono non aveva niente di rassicurante.








N.d.A. Ecco a voi il secondo capitolo.
Scusate il ritardo ma l'ho lavorato e riguardato diverse volte prima di pubblicarlo, tra l'altro ho dovuto anche apportare piccoli accorgimenti nel capitolo precedente, ma niente di ché.
Questo capitolo lo vorrei dedicare principalmente a DeniseCecilia ringraziandola per avermi ispirato, con la sua long, a descrivere in un modo diverso dal mio solito questo particolare passo per la storia.
E a tutti quelli che mi hanno seguito e recensito dal prequel (MadogV, Redferne, Shessomaru, Yume Misora)
Fatemi sapere come lo avete trovato.
Arrisentirci

 

 

   
 
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