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Autore: RosaDraco    25/07/2016    1 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un drago in città

Non so se avete mai visto quel vecchio film "Da giungla a giungla". Mi è tornato in mente proprio mentre correggevo questo capitolo, era divertentissimo! Nel film un ragazzo selvaggio, cresciuto nel cuore della foresta pluviale, viene portato dal padre a New York e ne combina di tutti i colori insieme alla sua tarantola domestica. Come il protagonista del film, Mimi - Siku, Natsu non ha la minima idea di come funziona la vita a Magnolia e lo attendono molte sorprese, specie quelle che hanno in serbo per lui i maghi della Tribù!




Un drago in città

Lucy rimase ferma all’ingresso della metropolitana ancora per qualche secondo, fissando il punto in cui Gray era sparito tra la folla. Poi si prese la testa tra le mani, massaggiandosi le tempie. Il dolore della botta era quasi sparito ma il compito che le era stato assegnato le faceva tornare l’emicrania. Fare da baby sitter ad un drago selvaggio per un mese intero non era esattamente il modo in cui aveva programmato di trascorrere il suo novembre. Ma Erza non le aveva lasciato molte alternative ...

Per un attimo Lucy desiderò che il drago svanisse ma quando riaprì gli occhi trovò Natsu ancora fermo accanto a lei. Non sarebbe stato tanto facile liberarsi di lui e del suo exceed ...

- Davvero in quella sacca c’è tutta la roba che possiedi? -

Il drago annuì - Un pantalone extra, due paia di mutande e ampio spazio per nasconderci Happy. -

- Non hai nemmeno un centesimo? -

- No. -

Lucy inspirò profondamente, sforzandosi di riorganizzare la sua agenda mentale - Dovremo trovarti dei vestiti decenti e cose di prima necessità. È vero che qui in città nessuno bada a cosa indossi, ma se devi stare con me non puoi andartene in giro come un barbone. Ma prima le cose più urgenti: un caffè. -

La ragazza trascinò Natsu nel diner più vicino, giusto dall’altra parte della strada. La ragazza si accaparrò il primo posto disponibile e si lasciò cadere sulla panca con un tonfo - È un bene che qui servano la colazione a tutte le ore! - La cameriera li raggiunse in un attimo, armata di taccuino - Benvenuti al Daphne’s Diner. Abbiamo dell’ottimo Metamo e un menù dietetico. Cosa vi porto? -

- Io sto morendo di fame. - Esclamò Lucy - Prendo un caffè. -

La cameriera segnò l’ordine ma rimase ferma a fissarla in attesa che aggiungesse qualcosa. Anche Lucy la guardò ma ci mise un po’ a capire perché era tanto confusa. Normalmente se hai fame non prendi solo un caffè. - E una porzione di pancake. - Aggiunse alla fine.

La donna segnò anche il nuovo ordine prima di passare a Natsu - E per lei, signore? -

- La cosa più grande che c’è sul menù: doppia razione. E un cappuccino con poco zucchero perché voglio stare leggero. - Anche questa volta la cameriera fece una faccia perplessa ma non commentò e si affrettò a portare la comanda in cucina.

- Allora ... - Sospirò Lucy - Se c’è qualcosa di quello che ti ha detto Erza che non hai capito, sono a tua disposizione per ogni chiarimento. - La ragazza si aspettava tutto tranne che delle domande così secche e precise - In questo secolo com’è diviso il potere in città? Quante gilde ci sono, dove sono e cos’è il Consiglio? - La cameriera le appoggiò davanti il piatto con i pancake e la sua tazza di caffè e Lucy decise di prendere un sorso prima di rispondere: aveva bisogno di un po’ di caffeina per riattivare i neuroni. La donna portò al tavolo anche la colazione ordinata da Natsu: due piatti con delle omelette gigantesche, french toasts, uova strapazzate e beacon strafritto.

- Fairy Tail si occupa principalmente di tre zone: l’Upper West, Harlem e più su fino al G.W. Bridge ma come tutte le altre gilde ha affiliati sparsi praticamente in ogni angolo di Magnolia. Oltre alla nostra ci sono altre undici associazioni. Blu Pegasus si concentra nell’Upper East e Middle Town. Lamia Scale si occupa di Brooklyn. Quatro Cerberus ha la zona latina del Bronx mentre il resto della contea è sotto il controllo di Crime Sorcière. Sabertooth ha tutta la punta dell’isola di Magnolia e il Financial District. Mermaid Heel si concentra su China Town. Phantom Lord e Grimoire Heart si dividono il Queens in due, uno a est e l’altra a ovest. Raven Tail ha Staten Island. Cait Shelter sta a Tribeca e Scarmiglione infine ha il controllo di Little Italy. Andiamo molto d’accordo con Crime Sorciere, Quatro Cerberus, Blu Pegasus, Lamia Scale, Mermaid Heel, Cait Shelter e Sabertooth. Ma tutte le altre non provano particolare simpatia per noi, specialmente Phantom Lord. -

Natsu stava mangiando con così tanta foga e così rumorosamente che Lucy aveva dei dubbi perfino sul fatto che potesse sentirla. Guardarlo le provocava la nausea.

- Natsu può mangiare un’intera alce arrosto senza nemmeno trasformarsi in drago! - Le spiegò Happy. Anche se era ancora nascosto nello zaino del suo amico, l’exceed allungò la zampa per afferrare un toast e farlo sparire in un paio di morsi.

- Quali sono i nostri punti di ritrovo? - Tuttavia, anche se il drago era impegnato ad ingozzarsi, le sue orecchie erano ben aperte

- Oltre alla palestra che hai appena visto puoi andare al ristorante 8 Island sull’ottantottesima e alla libreria Shadow Gear sulla settantaquattresima. Ma ogni gilda ha delle basi sparse per la città ed è sempre buono sapere dove si trovano in caso ti trovassi nei guai. Per esempio, chi cerca Blu Pegasus sa che deve andare all’agenzia di modelli dei Trimens a Broadway, alla piscina Christina oppure al Friendly Bar a Middle Town, dove c’è sempre Master Bob che serve ai tavoli e fa gli occhiolini ai ragazzi più belli. Se vuoi più tardi ti posso segnare tutti gli indirizzi. -

Lucy doveva ancora iniziare i suoi pancake ma Natsu aveva già finito il primo piatto. Il drago si tappò la bocca con una mano per trattenere un rutto prima di farle la prossima domanda - E per quanto riguarda questa storia sul fatto che la magia deve essere usata di nascosto, come fate voi maghi in città? -

- È un po’ problematico. - Gli spiegò Lucy - Ma ci sono persone che riescono comunque ad usarla per vivere. Per esempio conosco una ragazza specializzata in Arc of Time, che può manipolare il tempo delle cose. Ha un negozio di antiquariato a Middle Town e con la sua abilità ha fatto la una fortuna. Nessuno sa che per restaurare mobili le occorrono pochi secondi e che le magie che fa non hanno bisogno di pennelli e scalpelli. Guadagna un mucchio di quattrini ma se la gente cominciasse a sospettare che c’è qualcosa di strano, il Consiglio la farebbe sicuramente chiudere. -

- Non ti da fastidio vivere in una città dove tutte le regole sono decise dal Consiglio e nessuno è libero di usare la propria magia come vuole? - Le domandò Natsu - Ti rendi conto che con questo sistema chiunque potrebbe essere sacrificato in ogni momento per il bene della comunità? -

Lucy ammutolì per un istante, spiazzata dalla riflessione del drago ma poi l’allontanò con una scrollata di spalle - Stai esagerando: il sistema funziona. Ci ha risparmiato un sacco di guai e poi io credo che sia meglio separare il mondo dei comuni mortali e quello dei maghi. -

- Per evitare una nuova caccia alle streghe? -

- E un sacco di altri problemi. -

Ormai il drago aveva finito la sua colazione. Si scolò il cappuccino con un sol sorso e poi schiantò la tazza sul tavolo - Qual è la prossima tappa? -

- I tuoi vestiti sono qualcosa che puoi cambiare con la trasformazione oppure no? -

- Cento anni fa li ho fatti cucire su misura per resistere alla mia magia del fuoco. Quando torno alle mie sembianze di drago uso anche io Requip per spostarli in una dimensione separata. Ma se vuoi posso cambiare forma in infiniti modi. - Il ragazzo sorrise per invitarla ad accettare la sfida  - Posso anche assumere il tuo aspetto! -

- Assolutamente no. - Lucy ingoiò anche lei l’ultimo boccone di pancake - Gemini mi basta e avanza. Per la prossima tappa allora, andremo dalla Tribù. -

- Da chi? - Ma Lucy lo ignorò, alzandosi dal tavolo per pagare il conto alla cassa - Tranquillo: dobbiamo solo scendere fino al Garment District. -

Una volta fuori la ragazza attirò subito l’attenzione di un taxi e quando l’auto gialla si avvicinò a loro ci ficcò Natsu dentro, senza nemmeno dargli il tempo di replicare. Il taxi ripartì in un lampo.

- Freed ed Evergreen sono il meglio quando ti serve qualcosa fatto su misura. Bickslow ha un negozio di giocattoli proprio accanto ma passa più tempo da loro che dietro la sua cassa. - Lucy si accorse che Natsu non la stava ascoltando soltanto quando il drago piombò a faccia in giù proprio sulle sue gambe.

- Ma che accidenti stai facendo??? - La ragazza lo spinse via con tutta la forza che aveva e il poverino andò a sbattere praticamente contro il vetro. Aveva la faccia incredibilmente pallida e sembrava più morto che vivo, in un completo stato di incoscienza.

- Natsu soffre di mal di veicolo! - Le sussurrò Happy, facendo capolino dallo zaino giusto il necessario per non farsi vedere dal tassista - Si sente male ogni volta che sale su qualcosa che si muove. -

- Ma stai scherzando? Vuole venire a vivere a Magnolia, una città di 1284 km², e non può spostarsi con nessun mezzo di trasporto? Come intende fare? -

- Ci sono problemi, signorina? - Le domandò il tassista che intanto aveva notato la sagoma di Natsu appoggiata al finestrino come quella di un povero cadavere.

- Un idiota: questo è il mio unico problema. - Sospirò Lucy. Ma ormai non avevano alternative e il taxi si fermò soltanto vicino alla grande scultura che troneggiava nella piazza più famosa del Garment District: un gigantesco bottone con un ago infilato in uno dei buchi. Lucy fu costretta a trascinare Natsu fuori ma per fortuna, non appena il ragazzo mise di nuovo piede a terra, si rianimò all’istante - Che bello essere fuori da quel trabiccolo infernale! -

- Spicciati e non perdere tempo, abbiamo un mucchio di cose da fare! - La ragazza lo chiamò, ormai era quasi arrivata dall’altra parte della piazza e Natsu fu costretto a raggiungerla di corsa. Il negozio dove era diretta aveva una grande vetrina con un mucchio di manichini mascherati e una grossa insegna verde con scritto in oro e a lettere cubitali “ The Thunder God Tribe”. Natsu si fermò per un attimo ad esaminare il nome senza capire che senso aveva per un negozio di vestiti, ma Lucy lo spinse dentro le porte scorrevoli.

- Benvenuti! Come posso esservi d’aiuto? - Un ragazzo con dei lunghi capelli verdi li accolse subito con un inchino. Indossava una giacca dall’aria un po’ militare e un po’ del settecento, elegante e raffinata.

- Freed questo qui è Natsu. - Gli spiegò Lucy - È nuovo in città e gli sto facendo da guida. -

- Ohoho! Ti sei trovata finalmente un fidanzato! - Una risata sguaiata le fece eco da dietro il bancone. Alla cassa c’era una donna con dei lunghi capelli castani, gli occhiali ed un vestito così appariscente e pieno di pailette da poter abbagliare tutti quelli che le stavano attorno. Si stava dando delle arie con un ventaglio e aveva una scollatura così ampia da lasciare poco all’immaginazione: perfino il seno su cui si era tatuata il marchio della gilda.

- No Evergreen, non siamo fidanzati. Erza mi ha semplicemente chiesto di occuparmi di lui. - Specificò Lucy e la donna le lanciò uno sguardo triste, pieno di commiserazione - Ma allora è vero quello che si dice in giro: vuoi morire vergine! - Anche l’altro mago che stava dietro il bancone scoppiò a ridere come un matto.

- Ahaha! La nostra Coniglietta Lucy non ha speranza! -

- Ancora con questa storia Bickslow??? -

- Sei tu che hai deciso di usare quel costume a carnevale ... -

Il mago indossava un incrocio tra la divisa di un cavaliere e la tuta di un assassino. Aveva dei capelli blu con una specie di cresta e al centro della faccia un tatuaggio simile alla figura di un omino stilizzato. Quando spalancò la bocca in una specie di smorfia, Natsu notò subito che aveva il marchio della gilda impresso sulla lingua.

- Bando alle ciance! - Li zittì Lucy - Sono venuta qui perché al nostro amico servono dei nuovi vestiti imbevuti di magia per resistere alle sue tecniche con il fuoco. Qualcosa di molto, molto resistente e che lo faccia sembrare un abitante del ventunesimo secolo! -

- Non vi preoccupate: siete venuti nel posto giusto. In fondo sono un esperto di rune! Adesso ti prendo qualche completo così possiamo farci un’idea dell’effetto e darti un consiglio. Se trovi qualcosa che ti piace posso fartene una copia imbevuta di rune ignifughe! - Freed si lanciò all’istante tra gli espositori, raccogliendo qualcosa di qua e di là. Alla fine, dopo aver fatto un bel mucchio, appoggiò tutto nel camerino e ci spinse dentro Natsu. Lucy si ritrovò con il suo zaino stretto tra le braccia.

- Forza vogliamo vedere come stai! - Lo incoraggiò Bickslow e anche Happy fece capolino dal suo nascondiglio per curiosare.

 - Sta ben fermo lì in mezzo. -

- Come? -

Freed si sfilò una penna dal taschino e la batté sullo stipite del camerino come se fosse stata una bacchetta magica - Jutsu Shiki: Outfit n.1 - Una luce verde sfavillò dentro il camerino, si sentì Natsu che cacciava uno strillo e poi la tenda si aprì come per magia. L’incantesimo di Freed aveva sostituito gli abiti del ragazzo con un pantalone e una giacca grigi, scarpe nere di pelle lucida e una specie di scialle della nonna di lana verde.

- Ecco a voi la collezione Burberry di quest’anno! - Cominciò a spiegare Freed - Un guardaroba Classical Bohemian, ispirato alla moda anni 60. Colori pop, stampe geometriche, leopard print e ricami indiani, dove gli specchietti tondi donano luci scintillanti. Il freddo si combatte con maxi coperte frangiate e con giacchine di pelliccia. Che ve ne pare? -

Happy fu costretto a tapparsi la bocca con le zampe per evitare di scoppiare a ridere. Lucy scosse la testa e Natsu lanciò un sonoro - NO! -

Freed fece una smorfia, tirò di nuovo la tendina e recitò la sua formula battendo la bacchetta - Otfit n.2! - Quando la tenda si aprì Natsu apparve con un pantalone di velluto nero, una giacca grigia con ricami argento e una grossa sciarpa di pelliccia scura. Occhiali da sole tondi, guanti con le dita tagliate e scarpe grigie.

- Emporio Armani punta alla duttilità delle texture per realizzare una collezione urban e confortevole. - Ricominciò Freed - I parka e i caban realizzati in check e tessuti effetto mohair, enfatizzano il lato caldo e comfy, i blazer destrutturati si abbinano perfettamente ai pantaloni effetto sportswear. -

- Io non capisco cosa sta dicendo! - Esclamò questa volta Happy - Ma sto per morire dal ridere! -

- Non lo capisco nemmeno io ... - Ammise Lucy e il povero Natsu si sfilò gli occhiali con rabbia - Non ci vado in giro così! -

Freed fu costretto a tirare di nuovo la tendina e a ripetere l’incantesimo per una terza volta - Outfit n.3! - Quando il camerino si aprì e Natsu uscì allo scoperto sia Happy che Lucy scoppiarono a ridere all’istante. Il ragazzo adesso indossava un cappellino di lana blu e bianco con un pon pon in cima, una giacchettina blu con un garofano rosa nel taschino e una camicetta azzurra. Aveva dei pantaloni marroni più larghi di due taglie e una cartellina grigia a tracolla. - Gucci ha pensato a un guardaroba eclettico, romantico e con libertà di stile. Le camicie sono morbide, fluttuanti e chiuse da fiocchi. Il mondo maschile e quello femminile si uniscono, amalgamano e incontrano ... - Ma questa volta Freed non riuscì nemmeno a finire la sua presentazione: Natsu si sfilò il cappello e strappò via i vestiti con rabbia, tirandoli tutti all’aria. In men che non si dica l’unica cosa che gli rimaneva addosso era il boxer. - E questa la chiami moda? Cento anni fa li chiamavamo costumi di carnevale! -

Tutto il suo corpo sembrava scolpito come quello di una statua greca. Lucy aveva già intravisto i muscoli sulle braccia e gli addominali ma rimase letteralmente senza fiato di fronte a quella scena. Non aveva mai visto un ragazzo con un fisico come quello.

- Suvvia! - Evergreen lo spinse di nuovo dentro il camerino, tirando la tenda e facendo finta di ignorare la faccia scioccata di Lucy - Adesso non lasciarti influenzare dalle cattive abitudini di Gray! Già abbiamo troppi problemi con quel suo tic quando si spoglia in pubblico! -

- Mi sa che con Natsu ... - Osservò Bickslow - Dobbiamo andare sul classico. -

Alla fine il drago accettò quell’ultima proposta e prese qualche paio di pantaloni e di jeans, t - shirt e maglioni, stivali e uno smanicato adatto all’inverno. Anche se non sentiva il freddo per via dei suoi poteri qualcosa di pesante gli occorreva lo stesso per non dare troppo nell’occhio.

- Tra due giorni, allora? - Lucy allungò la carta di credito ed Evergreen la fece passare nel lettore con fin troppa gioia.

- Due giorni precisi! - La rassicurò Freed.

- Perfetto. Ma prima che andiamo via c’è un’ultima cosa che volevo chiedervi: avete sentito più notizie di Laxus? -

- Ci ha chiamati ieri. - Le spiegò Bickslow - Sta ancora cercando il nonno. Ci ha detto che forse ha trovato una pista ma non ha aggiunto altro. -

- Ci vuole tenere sulle spine. Speriamo bene ... - Borbottò Lucy - Mi raccomando il mio indirizzo lo conoscete: mandate lì l’intero pacco di vestiti dato che per Natsu è un po’ difficile spostarsi ... -

- Sta tranquilla! - Le fece eco Evergreen mentre uscivano canticchiando con una voce musicale.

- E ora terza tappa! - Annunciò Lucy cercando di rallegrare il drago che camminava dietro di lei con aria infastidita - Sono sicura che questo posto ti piacerà di più! -

- Qual è? -

- Walmart! - Questa volta Lucy costrinse Natsu a seguirla fino al centro commerciale più vicino. Non appena il drago lo vide spalancò la bocca per lo stupore - Ma è enorme! -

Il Walmart scelto occupava da solo ben tre piani di un grattacelo, ma Lucy si affrettò a spegnere il suo stupore - In realtà questo è perfino piccolo. -

I vari cartelli indicavano reparti dedicati praticamente ad ogni cosa: abbigliamento, arredamento, animali e soprattutto cibo. Natsu non riusciva a credere ai suoi occhi - Ci vendono di tutto! -

- Ecco perché abbiamo bisogno di questo posto per fare il pieno per te ed Happy. - La ragazza gli ficcò un carrello tra le mani, indicandogli di seguirla tra gli scaffali. - Se vedi qualcosa che ti serve prendila. - Lucy aveva già in mente una lista della spesa molto precisa ma Natsu non la sentì mentre parlava. Non aveva mai visto nemmeno la metà delle cose che c’erano in esposizione e tutto per lui era una novità. Anche Happy aveva tirato fuori la testa dallo zaino e fissava ogni cosa a bocca aperta.

- Io direi di cominciare con spazzolino, denitrifico e tutto il reparto bagno. - Lucy puntò a colpo sicuro verso i prodotti che le servivano ma quando si girò si accorse che il drago era rimasto indietro vicino allo scaffale del bagnoschiuma. Natsu ed Happy erano impegnati annusare bottiglie di shampoo: avevano già aperto una dozzina di flaconi.

- Wow! Questo sa davvero di cannella! -

- Ne voglio uno col profumo di tonno! -

- Metteteli a posto! - Lucy fu costretta a strappargli le confezioni con un sibilo - Non potete aprire tutto quello che trovate! Vi vedranno dalle telecamere! -

- Ma se non lo annusi come fai a sapere se quello che c’è sull’etichetta è vero? - Le domandò il drago con aria innocente e Lucy sbuffò, spingendolo via.

Mentre passavano accanto al reparto dedicato agli animali domestici, la ragazza si fermò un attimo per prendere un grosso cesto imbottito dove sistemare Happy. - Ti va bene questo? - Ma l’exceed non le rispose nemmeno: sembrava come ipnotizzato, completamente catturato dallo scintillio dei giocattoli per gatti nell’espositore lì accanto. Aveva allungato una zampa fuori dallo zaino e stava dando dei colpetti ad un pesciolino di gomma, coperto di strass argentati - Non ho mai visto niente di più bello ... -

Anche Natsu stava fissando il giocattolo con la bocca spalancata - Hai ragione amico mio! -

Lucy si prese un attimo per studiarli, fissandoli in silenzio. Si domandò se era quella la ragione per cui draghi ed exceed andavano tanto d’accordo, poi decise che non le interessava scoprirlo e li accontentò tirando il pesciolino nel carrello. - Hai bisogno anche di una lettiera? -

Questa volta Happy le rispose con una smorfia indignata - Non sono più un cucciolo! -

- Ovvio ... - Lucy scosse la testa e ricominciò a camminare, diretta finalmente al reparto alimentari - Siccome a casa vivo da sola non ho molto in frigo, quindi ci conviene prendere qualcosa anche per voi. Tu mangi sempre così come sta mattina? -

- Stai scherzando? Quella era solo una colazione leggera! -

Avrebbe dovuto immaginarlo ... La spesa al reparto alimentari fu la più lunga e la più devastante di tutta la vita di Lucy. Natsu ed Happy avevano voglia di mangiare tutto quello che c’era e rastrellavano ogni cosa che gli capitava a tiro. Sette tipi di pesci diversi in scatola, diciotto buste di patatine, nove gusti diversi di gelato, biscotti, lasagne precotte, carne a non finire, ramen, pasta, risotti, ravioli, frutta, verdura e caramelle, tonnellate di caramelle. In men che non si dica il carrello divenne una specie di montagna su ruote, così piena di schifezze che la gente si girava a fissarli come se fossero stati un fenomeno da baraccone. Alla fine Lucy fu costretta a spingere entrambi via prima che comprassero l’intero Walmart, ma per convincerli fu costretta a promettergli che sarebbero ripassati un altro giorno.

Quando alla fine uscirono dal centro commerciale erano così carichi di buste da sembrare impossibile che potessero trascinarle fino a Central Park.

- Sarebbe stato meglio se fossi andata a fare la spesa con Droy! - Sospirò Lucy - Scommetto che ci vuole la metà di questa roba per sfamarlo per un mese intero. - Forse era soltanto un’impressione, ma quando la ragazza rimise la carta di credito a posto nel borsellino, ebbe l’impressione che fosse diventata più leggera. Ma invece di offendersi per quello che aveva appena detto, Natsu le fece un gran sorriso - Grazie per tutto quello che stai facendo per me ed Happy! Sei davvero una brava persona! -

Per un attimo Lucy ammutolì, spiazzata da quella risposta ma l’effetto durò solo per un attimo - Non c’è bisogno che mi ringrazi: in fondo dovevo pur fare qualcosa per sdebitarmi “dell’aiuto” che mi hai dato con Bora. - La ragazza si girò a guardarlo puntandogli un dito contro - Ma se proprio vuoi fare qualcosa per sdebitarti comportati bene, trovati un lavoro e convinci Erza che puoi cavartela da solo, così non toccherà più a me farti da balia! - Ma Lucy era distratta e mentre sgridava Natsu scese dal marciapiede senza nemmeno accorgersi che il semaforo era ancora rosso. Non si accorse nemmeno del rumore delle sirene della polizia e dei clacson impazziti delle macchine che cercavano di scansarsi per far passare le volanti all’incrocio. Per fortuna il drago aveva i riflessi pronti: lasciò cadere le buste che stava portando e l’afferrò, tirandola indietro. L’attimo dopo una grossa jeep uscì fuori strada, passando sul marciapiede. Si fermò soltanto quando colpì il palo del semaforo.

- Wow! C’è mancato poco! - Lucy rimase stretta al petto di Natsu con un braccio del ragazzo a cingerle le spalle, consapevole del fatto che il drago aveva più ragione che mai. Se non l’avesse strattonata in tempo, l’auto l’avrebbe investita in pieno.

- Tutto bene, signorina? - Attorno a loro si era raccolto già un piccolo gruppo di persone, mentre l’uomo al volante cercava di scendere dal veicolo. Per fortuna non era ferito ma era visibilmente scosso per lo spavento.

- Signorina? - Ma Lucy non riusciva a sentire niente, tranne il rumore del suo stesso cuore che le batteva all’impazzata nelle orecchie.

- Lo sai che non si attraversa mai senza guardare? - L’ammonì Natsu con un sorriso dolce - Le strade erano pericolose l’ultima volta che sono stato qui ma al giorno d’oggi sembrano peggiorate! Mi sa che anche a me toccherà farti da balia di questo passo. Ti senti bene? -

- G ... Grazie ... - Sussurrò la ragazza dopo un po’, sciogliendosi dalla stretta. Il cuore le batteva ancora a mille e le tremavano le gambe, ma si sforzò lo stesso di rassicurarlo - Va ... tutto bene ... Torniamo a casa adesso. -

  
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