grazie di esistere
“Che silenzio
rilassante…Non c’è niente di meglio…”
Un giovane ragazzo,
con la sigaretta accesa tra le labbra, era sdraiato sull’erba fresca mattutina
a fissare il cielo e le nuvole.
«SHIKAAA…Sempre
dietro a poltrire! Accidenti a te! Se invece di fissare le nuvole tanto per
passarti il tempo cominciassi a fare qualche previsione meteorologica, ti
renderesti più utile!»
Una ragazza dai
lunghi capelli biondi raccolti in una morbida coda e gli occhi azzurri, si
avvicinò al ragazzo che non aveva nemmeno battuto ciglio alle offese
dell’amica.
«Ti stavo
cercando…Si può sapere per quale motivo quando c’è bisogno di te non ti si
trova mai?!»
«Beh adesso mi hai
trovato! Che cosa vuoi?» ribatté l’altro con tono freddo che non lasciava
trapelare alcuna emozione. Avevo lo sguardo ancora fisso al cielo, la sigaretta
ancora accesa che ormai si sarebbe spenta e il pensiero lontano dal mondo,
lontano da tutto e da tutti.
«Sempre dietro a
fumarti il cervello con quei maledetti bastoncini tossici! Prima o poi ti
troveranno un cancro ai polmoni, e allora vedrai che quando ciò accadrà ci
penserai sopra due volte prima di rovinarti completamente la salute!»
«Se sei venuta per
rimproverarmi puoi anche andartene…»
«Non ti preoccupare
fannullone che non sei altro, ti lascio immediatamente non vorrei disturbare
troppo la tua quiete!»
«Allora cosa
aspetti a lasciarmi n pace…?! Sei sempre così insopportabile!» il Nara stava
per aggiungere qualcos’altro ma si fermò prima che potesse uscire dalla sua
bocca…
«Perché prima devo
riferirti un messaggio da parte del tuo amicone Choji!»
«Stento a credere
alle mie orecchie…Ino Yamanaka che viene a riferirmi un messaggio…Troppo strano
c’è sicuramente qualcosa sotto! E se anche non c’è niente sotto domani ci dovremo
preoccupare perché viene a diluviare!»
«Il solito
pessimista che è capace solamente di prendere in giro! La verità è che vivi
sempre tra le nuvole e non riesci a renderti conto di quello che succede alle
persone che ti stanno accanto! A volte mi sembra di non esistere per te!
Comunque se ti do così fastidio, posso anche tornarmene indietro e lasciarti
solo! Non mi cambia la vita! Sopravvivo!»
Il compagno non
rispose, così Ino si voltò e fece per andarsene, ma…
«No aspetta Ino! Scusami
non intendevo offenderti. Mi dispiace. Dimmi pure cosa ti ha riferito Choji…»
«Così va molto
meglio…mi ha chiesto semplicemente di ricordarti della vostra partita di calcio
di questo pomeriggio. Alle quattro al campetto da calcio e ti ha scongiurato di
non assentarti questa volta, altrimenti potrebbero anche sospenderti per un po’
di tempo, o qualcosa del genere, sai che non mi intendo per niente di calcio!
Ah mi ha anche chiesto di ricordarti di quella promessa che gli avevi fatto
riguardo una certa persona. Però non è voluto entrare nei particolari!»
«Sì, sì ci sarò…»
Il ragazzo sembrava
piuttosto scocciato, così Ino pensò che non fosse per niente il momento ideale
per disturbare i suoi pensieri.
«D’accordo glielo
riferirò. Ti lascio alle tue nuvole.»
Si voltò di nuovo,
ma prima che potesse andarsene, una mano le afferrò il braccio trattenendola.
L’amico si era
sollevato da terra così silenziosamente e velocemente che la ragazza si
spaventò appena, sentendo il suo leggero tocco.
«Ino…?» la voce
fredda, malinconica, triste, lontana dal presente; il viso cupo; gli occhi
privi di qualunque sentimento.
«Sì…?»
Shikamaru la fece
voltare verso di sé, per poterla osservare in viso, e mollò la presa.
«Ino…quanto tempo è
passato ormai?»
«N-non riesco a
capire…Di cosa stai parlando?»
Invece la bionda
sapeva perfettamente a cosa stava alludendo l’amico. Non avevano mai affrontato
l’argomento insieme, a faccia a faccia e dopo circa un anno ecco che si
presentò l’occasione. Ma perché proprio adesso, perché non era mai successo
finora? Forse perché nessuno dei due era riuscito a superare facilmente lo
shock; forse perché nessuno aveva mai avuto il coraggio di parlarne. La risposta l’avrebbero potuta trovare
solamente parlandone.
«Sai benissimo a
cosa mi sto riferendo, o per meglio dire a chi mi sto riferendo…sto parlando
del nostro maestro, del maestro Asuma…colui che era il nostro maestro…» odio,
rabbia, rancore, questi erano i sentimenti che in quel momento si trovavano nel
suo cuore. Al solo pensiero Shikamaru strinse i pugni talmente forte da far
sbiancare le nocche delle mani.
«Q-quanto tempo è
passato da quando se n’è andato?» il Nara era perfettamente a conoscenza di
quanto tempo fosse passato, ma non aveva né la forza, né il coraggio per poter
pronunciare quell’unico numero.
«Un anno…» la voce
di Ino era debole, quasi un sussurro. Nonostante fosse passato un anno
risultava ancora piuttosto difficile riuscire a trattenere le lacrime dopo
quello che era successo.
Il silenzio calò
tra i due ragazzi, gli sguardi di entrambi fissi a terra.
“Un anno…C***o, non
pensavo che facesse così male anche dopo così tanto tempo…” pensò il moro.
Shikamaru si era
tenuto quella sensazione orribile dentro di sé senza mai confidarsi con
nessuno, un malessere che si era prolungato per un anno intero.
Ino sapeva esattamente
cosa stava provando il compagno in quell’istante; era perfettamente a
conoscenza del turbamento che si portava dentro da tanto tempo. Dopotutto erano
amici sin dalla nascita e si conoscevano molto bene.
Mentre la bionda
tentava di trattenere le lacrime, il moro le si avvicinò e l’abbracciò per
farle coraggio e darle sostegno. A quel punto la bionda non riuscì più a
contenersi a cominciò a piangere. L’amico rimase in silenzio per lasciarla
sfogare.
La ragazza
contraccambiò l’abbraccio con piacere, continuando a singhiozzare, e si strinse
al suo petto, come per rifugiarsi da quel dolore che la faceva stare tanto
male.
Le
occorreva pualcuno che le stesse accanto, che la aiutasse a tranquillizzarsi; e
chi meglio del suo migliore amico?
Rimasero
abbracciati per qualche minuto, poi quando Ino smise di piangere il Nara
sciolse la presa e, sedutosi di nuovo a terra, invitò l’amica a farea la stessa
cosa.
Seduti
immobili con lo sguardo fisso al cielo, ma i loro occhi, in realtà, stavano
osservando al di sopra dell’azzurro a delle nuvole.
Nessuno
dei due osò proferire nemmeno una parola per tutto il tempo; non volevano
parlare.
Quando
poi il sole raggiunse il punto più alto del cielo (quindi era mezzo giorno
circa) la ragazza dagli occhi azzurri si sollevò dal suolo per tornare
indietro.
«Dove
vai?» chiese il Nara.
«Sarà
meglio che vada a riferire la tua risposta a Choji…» Ino fece un sorriso
forzato, ma il tentativo fu invano. Aveva gli occhi leggermente arrossati,
segnati dal pianto e ovviamente l’umore non era uno dei migliori.
«Vuoi
che ti accompagna?» provò di chiedere l’amico.
«Ma
no…non ti preoccupare me la ricordo la strada, non sono mica così sbadata!»
«Avrei
qualche dubbio in proposito…»
«Che
cosa stai cercando di insinuare?!»
“Ecco
la mia Ino Yamanaka...” pensò finalmente sereno Shikamaru.
E
tutti e due si misero a ridere con limpidezza, finalmente nei loro occhi tornò
la pace e l’armonia.
«Aspetta
che vengo anche io, altrimenti è probabile che Choji possa davvero sospendermi
per un poì di tempo dalla squadra…»
«Ma
posso sapere a quale promessa si stava riferendo?»
«Mi
dispiace ma questo non è affar tuo…E poi riguarda noi uomini!»
«Eddai
che ti costa?!»
«Mi
costa che non è questo il momento in cui si dovrà sapere.»
«Quindi
presto o tardi si verrà comunque a sapere…giusto?»
«Esatto.»
Intanto
che discutevano si avviarono per andare da Choji.
«S-Shikamaru…?»
«Sì…?»
«P-posso
farti una domanda…?»
«Dipende.
Che tipo di domanda?»
«Se
prima non te la faccio come fai sapere di che tipo è? A volte mi chiedo se ci
sei o ci fai…»
«È
questa la domanda perché non saprei prorprio come diamine rispondere…»
«Stupido!
Non è questa la mia domanda…Uff, davvero a volte mi preoccupo per i tuoi
neuroni. Bisogna poi vedere se dentro a quella testa di legno ce ne sono di
neuroni. Anche se ho paura che le probabilità che lì dentro ci possa essere
qualcosa, sono molto scarse.»
«Allora
me la vuoi fare o no questa benedetta domanda?!»
«Ah
sì giusto…Aspetta un secondo che faccio mente locale…Mmmmm, dunque,
dunque…Porca miseria ma qual era la domanda non mi viene più in mente….»
«Poveri
noi umani…Chi ti conosce dovrebbe meritarsi una medaglia per il coraggio solo
di parlarti…Povera Konoha…»
«Poco
offendere…perché tu invece sei sempre il solito fannullone…»
Sul
viso del Nara si fece largo un sorriso allegro, per la prima volta dopo molto
tempo era riuscito a distrarsi e a pensare ad latro che non fosse la morte. Poi
all’improvviso la sua mano sfiorò il braccio della compagna e il suo cuore ebbe
un sussulto. Ed ecco farsi largo nella sua mente nuovi pensieri diversi da
tutti gli altri, differenti dai soliti pensieri.
“Ino…non
sai come mi senta in questo momento accanto a te…Ti ringrazio per tutte le
volte in cui mi hai sempre sostenuto, mi sei sempre rimasta accanto, mi hai
sempre confortato e incoraggiato, tutte le volte in cui avevo bisogno tu
c’eri…Grazie, grazie di esistere…Questo è quello che vorrei dirti, quello che
mi suggerisce il cuore…ma c’è altro dell’altro che però non riesco a
comprendere fino in fondo; è una sensazione insolita che non avevo mai provato,
sembra che stia venendo a galla ma non riesco ad afferrare le parole…” poi,
inaspettatamente, eccole salire
“Ino
ti amo…questo è quanto ho nel cuore…”
«Come
mai adesso sei tutto taciturno…? Non hai più offese da lanciarmi contro…?»
Il
moro si fermò e afferrò il braccio dell’amico costringendola ad arresrarsi e a
voltarsi.
«Adesso
basta con gli scherzi…»
«…»
«Devo
dirti una cosa importante…Forse mi prenderai per uno stupido però è un peso
troppo grande da rimanere rinchiuso per tanto tempo…» Shikamaru si interruppe.
«Continua…»
lo incitò Ino.
«Ino
io ti volevo ringraziare. Tutte le volte che ho bisogno di essere consolato,
confortato tu ci sei sempre stava e continui ad essere presente…La tua risata
mi mette allegria e serenità. Vorrei poterti ringraziare in maniera adeguata,
ma non c’è prezzo per la tua vitalità. Vorrei solo dirti grazie di esistere…»
«Oh
Shika…non sai quanto nell’udire queste parole il mio cuore si riempa di
felicità…è meraviglioso quello che hai appena detto…non mi sono mai sentita
meglio in tutto questo tempo.»
«Aspetta
non ho finito…C’è dell’altro…Ino…io…»
Il
regazzo prese il volto dell’amica tra le mani e la fissò negli occhi profondamente.
«…Ti
amo…»
Nell’udire
quelle uniche parole il cuore della ragazza cominciò a battere intensamente, senza fermarsi, quasi
come se dovesse esplodere da un momento all’altro.
Senza
nemmeno accorgersene Shikamaru si avviccinò alla biondina e la baciò.
Slegatisi
dal bacio i due ragazzi rimasero in silenzio, per qualche istante fissandosi
negli occhi.
Uno
sguardo che significava molto; un semplice sguardo che poteva cambiare la vita
di dua anime, per il solo fatto di esistere, perché se non si esiste non si può
vivere o pensare!
Poi
come se si fosse appena svegliata da un lungo indisturbato sonno, Ino trovò le
parole per rispondere al compagno.
«S-Shikamaru…anche
io…Ti amo…»
Il
cuore di ragazzo esultò di gioia, non solo era riuscito a confessare all’amica
i propri sentimenti, ma era anche ricambiato delle stesse sensazioni.
La
prese di nuovo per il viso e la baciò di nuovo, questa volta con più energia,
con più impeto…
Per
i nostri amici quella fu una giornata indimenticabile, che entrambi avrebbero
ricordato per il resto della loro vita.
Eccomi qua con una nuova breve fic, questa volta su ShikaIno… ringrazio
come sempre chi leggerà e chi commenterà e tanti ringraziamenti alla mia
fratellina pazza dolceGg94…spero che vi sia piaciuta…fatemi sapere cosa ne
pensate e cosa vi sembra…
A presto!!! Maxi bacini…!!!
SuperEle46…!!!