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Autore: SuperEle94    23/04/2009    2 recensioni
Ino e Shikamaru si ritrovano a pensare al maestro Asuma, sono entrambi stravolti dal dolore...ma ecco che dopo pochissimo tempo qualcosa cambia tra loro...Cosa sarà mai???
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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grazie di esistere

 

“Che silenzio rilassante…Non c’è niente di meglio…”

Un giovane ragazzo, con la sigaretta accesa tra le labbra, era sdraiato sull’erba fresca mattutina a fissare il cielo e le nuvole.

«SHIKAAA…Sempre dietro a poltrire! Accidenti a te! Se invece di fissare le nuvole tanto per passarti il tempo cominciassi a fare qualche previsione meteorologica, ti renderesti più utile!»

Una ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in una morbida coda e gli occhi azzurri, si avvicinò al ragazzo che non aveva nemmeno battuto ciglio alle offese dell’amica.

«Ti stavo cercando…Si può sapere per quale motivo quando c’è bisogno di te non ti si trova mai?!»

«Beh adesso mi hai trovato! Che cosa vuoi?» ribatté l’altro con tono freddo che non lasciava trapelare alcuna emozione. Avevo lo sguardo ancora fisso al cielo, la sigaretta ancora accesa che ormai si sarebbe spenta e il pensiero lontano dal mondo, lontano da tutto e da tutti.

«Sempre dietro a fumarti il cervello con quei maledetti bastoncini tossici! Prima o poi ti troveranno un cancro ai polmoni, e allora vedrai che quando ciò accadrà ci penserai sopra due volte prima di rovinarti completamente la salute!»

«Se sei venuta per rimproverarmi puoi anche andartene…»

«Non ti preoccupare fannullone che non sei altro, ti lascio immediatamente non vorrei disturbare troppo la tua quiete!»

«Allora cosa aspetti a lasciarmi n pace…?! Sei sempre così insopportabile!» il Nara stava per aggiungere qualcos’altro ma si fermò prima che potesse uscire dalla sua bocca…

«Perché prima devo riferirti un messaggio da parte del tuo amicone Choji!»

«Stento a credere alle mie orecchie…Ino Yamanaka che viene a riferirmi un messaggio…Troppo strano c’è sicuramente qualcosa sotto! E se anche non c’è niente sotto domani ci dovremo preoccupare perché viene a diluviare!»

«Il solito pessimista che è capace solamente di prendere in giro! La verità è che vivi sempre tra le nuvole e non riesci a renderti conto di quello che succede alle persone che ti stanno accanto! A volte mi sembra di non esistere per te! Comunque se ti do così fastidio, posso anche tornarmene indietro e lasciarti solo! Non mi cambia la vita! Sopravvivo!»

Il compagno non rispose, così Ino si voltò e fece per andarsene, ma…

«No aspetta Ino! Scusami non intendevo offenderti. Mi dispiace. Dimmi pure cosa ti ha riferito Choji…»

«Così va molto meglio…mi ha chiesto semplicemente di ricordarti della vostra partita di calcio di questo pomeriggio. Alle quattro al campetto da calcio e ti ha scongiurato di non assentarti questa volta, altrimenti potrebbero anche sospenderti per un po’ di tempo, o qualcosa del genere, sai che non mi intendo per niente di calcio! Ah mi ha anche chiesto di ricordarti di quella promessa che gli avevi fatto riguardo una certa persona. Però non è voluto entrare nei particolari!»

«Sì, sì ci sarò…»

Il ragazzo sembrava piuttosto scocciato, così Ino pensò che non fosse per niente il momento ideale per disturbare i suoi pensieri.

«D’accordo glielo riferirò. Ti lascio alle tue nuvole.»

Si voltò di nuovo, ma prima che potesse andarsene, una mano le afferrò il braccio trattenendola.

L’amico si era sollevato da terra così silenziosamente e velocemente che la ragazza si spaventò appena, sentendo il suo leggero tocco.

«Ino…?» la voce fredda, malinconica, triste, lontana dal presente; il viso cupo; gli occhi privi di qualunque sentimento.

«Sì…?»

Shikamaru la fece voltare verso di sé, per poterla osservare in viso, e mollò la presa.

«Ino…quanto tempo è passato ormai?»

«N-non riesco a capire…Di cosa stai parlando?»

Invece la bionda sapeva perfettamente a cosa stava alludendo l’amico. Non avevano mai affrontato l’argomento insieme, a faccia a faccia e dopo circa un anno ecco che si presentò l’occasione. Ma perché proprio adesso, perché non era mai successo finora? Forse perché nessuno dei due era riuscito a superare facilmente lo shock; forse perché nessuno aveva mai avuto il coraggio di parlarne.  La risposta l’avrebbero potuta trovare solamente parlandone.

«Sai benissimo a cosa mi sto riferendo, o per meglio dire a chi mi sto riferendo…sto parlando del nostro maestro, del maestro Asuma…colui che era il nostro maestro…» odio, rabbia, rancore, questi erano i sentimenti che in quel momento si trovavano nel suo cuore. Al solo pensiero Shikamaru strinse i pugni talmente forte da far sbiancare le nocche delle mani.

«Q-quanto tempo è passato da quando se n’è andato?» il Nara era perfettamente a conoscenza di quanto tempo fosse passato, ma non aveva né la forza, né il coraggio per poter pronunciare quell’unico numero.

«Un anno…» la voce di Ino era debole, quasi un sussurro. Nonostante fosse passato un anno risultava ancora piuttosto difficile riuscire a trattenere le lacrime dopo quello che era successo.

Il silenzio calò tra i due ragazzi, gli sguardi di entrambi fissi a terra.

“Un anno…C***o, non pensavo che facesse così male anche dopo così tanto tempo…” pensò il moro.

Shikamaru si era tenuto quella sensazione orribile dentro di sé senza mai confidarsi con nessuno, un malessere che si era prolungato per un anno intero.

Ino sapeva esattamente cosa stava provando il compagno in quell’istante; era perfettamente a conoscenza del turbamento che si portava dentro da tanto tempo. Dopotutto erano amici sin dalla nascita e si conoscevano molto bene.

Mentre la bionda tentava di trattenere le lacrime, il moro le si avvicinò e l’abbracciò per farle coraggio e darle sostegno. A quel punto la bionda non riuscì più a contenersi a cominciò a piangere. L’amico rimase in silenzio per lasciarla sfogare.

La ragazza contraccambiò l’abbraccio con piacere, continuando a singhiozzare, e si strinse al suo petto, come per rifugiarsi da quel dolore che la faceva stare tanto male.

Le occorreva pualcuno che le stesse accanto, che la aiutasse a tranquillizzarsi; e chi meglio del suo migliore amico?

Rimasero abbracciati per qualche minuto, poi quando Ino smise di piangere il Nara sciolse la presa e, sedutosi di nuovo a terra, invitò l’amica a farea la stessa cosa.

Seduti immobili con lo sguardo fisso al cielo, ma i loro occhi, in realtà, stavano osservando al di sopra dell’azzurro a delle nuvole.

Nessuno dei due osò proferire nemmeno una parola per tutto il tempo; non volevano parlare.

Quando poi il sole raggiunse il punto più alto del cielo (quindi era mezzo giorno circa) la ragazza dagli occhi azzurri si sollevò dal suolo per tornare indietro.

«Dove vai?» chiese il Nara.

«Sarà meglio che vada a riferire la tua risposta a Choji…» Ino fece un sorriso forzato, ma il tentativo fu invano. Aveva gli occhi leggermente arrossati, segnati dal pianto e ovviamente l’umore non era uno dei migliori.

«Vuoi che ti accompagna?» provò di chiedere l’amico.

«Ma no…non ti preoccupare me la ricordo la strada, non sono mica così sbadata!»

«Avrei qualche dubbio in proposito…»

«Che cosa stai cercando di insinuare?!»

“Ecco la mia Ino Yamanaka...” pensò finalmente sereno Shikamaru.

E tutti e due si misero a ridere con limpidezza, finalmente nei loro occhi tornò la pace e l’armonia.

«Aspetta che vengo anche io, altrimenti è probabile che Choji possa davvero sospendermi per un poì di tempo dalla squadra…»

«Ma posso sapere a quale promessa si stava riferendo?»

«Mi dispiace ma questo non è affar tuo…E poi riguarda noi uomini!»

«Eddai che ti costa?!»

«Mi costa che non è questo il momento in cui si dovrà sapere.»

«Quindi presto o tardi si verrà comunque a sapere…giusto?»

«Esatto.»

Intanto che discutevano si avviarono per andare da Choji.

«S-Shikamaru…?»

«Sì…?»

«P-posso farti una domanda…?»

«Dipende. Che tipo di domanda?»

«Se prima non te la faccio come fai sapere di che tipo è? A volte mi chiedo se ci sei o ci fai…»

«È questa la domanda perché non saprei prorprio come diamine rispondere…»

«Stupido! Non è questa la mia domanda…Uff, davvero a volte mi preoccupo per i tuoi neuroni. Bisogna poi vedere se dentro a quella testa di legno ce ne sono di neuroni. Anche se ho paura che le probabilità che lì dentro ci possa essere qualcosa, sono molto scarse.»

«Allora me la vuoi fare o no questa benedetta domanda?!»

«Ah sì giusto…Aspetta un secondo che faccio mente locale…Mmmmm, dunque, dunque…Porca miseria ma qual era la domanda non mi viene più in mente….»

«Poveri noi umani…Chi ti conosce dovrebbe meritarsi una medaglia per il coraggio solo di parlarti…Povera Konoha…»

«Poco offendere…perché tu invece sei sempre il solito fannullone…»

Sul viso del Nara si fece largo un sorriso allegro, per la prima volta dopo molto tempo era riuscito a distrarsi e a pensare ad latro che non fosse la morte. Poi all’improvviso la sua mano sfiorò il braccio della compagna e il suo cuore ebbe un sussulto. Ed ecco farsi largo nella sua mente nuovi pensieri diversi da tutti gli altri, differenti dai soliti pensieri.

“Ino…non sai come mi senta in questo momento accanto a te…Ti ringrazio per tutte le volte in cui mi hai sempre sostenuto, mi sei sempre rimasta accanto, mi hai sempre confortato e incoraggiato, tutte le volte in cui avevo bisogno tu c’eri…Grazie, grazie di esistere…Questo è quello che vorrei dirti, quello che mi suggerisce il cuore…ma c’è altro dell’altro che però non riesco a comprendere fino in fondo; è una sensazione insolita che non avevo mai provato, sembra che stia venendo a galla ma non riesco ad afferrare le parole…” poi, inaspettatamente, eccole salire

“Ino ti amo…questo è quanto ho nel cuore…”

«Come mai adesso sei tutto taciturno…? Non hai più offese da lanciarmi contro…?»

Il moro si fermò e afferrò il braccio dell’amico costringendola ad arresrarsi e a voltarsi.

«Adesso basta con gli scherzi…»

«…»

«Devo dirti una cosa importante…Forse mi prenderai per uno stupido però è un peso troppo grande da rimanere rinchiuso per tanto tempo…» Shikamaru si interruppe.

«Continua…» lo incitò Ino.

«Ino io ti volevo ringraziare. Tutte le volte che ho bisogno di essere consolato, confortato tu ci sei sempre stava e continui ad essere presente…La tua risata mi mette allegria e serenità. Vorrei poterti ringraziare in maniera adeguata, ma non c’è prezzo per la tua vitalità. Vorrei solo dirti grazie di esistere…»

«Oh Shika…non sai quanto nell’udire queste parole il mio cuore si riempa di felicità…è meraviglioso quello che hai appena detto…non mi sono mai sentita meglio in tutto questo tempo.»

«Aspetta non ho finito…C’è dell’altro…Ino…io…»

Il regazzo prese il volto dell’amica tra le mani e la fissò negli occhi profondamente.

«…Ti amo…»

Nell’udire quelle uniche parole il cuore della ragazza cominciò  a battere intensamente, senza fermarsi, quasi come se dovesse esplodere da un momento all’altro.

Senza nemmeno accorgersene Shikamaru si avviccinò alla biondina e la baciò.

Slegatisi dal bacio i due ragazzi rimasero in silenzio, per qualche istante fissandosi negli occhi.

Uno sguardo che significava molto; un semplice sguardo che poteva cambiare la vita di dua anime, per il solo fatto di esistere, perché se non si esiste non si può vivere o pensare!

Poi come se si fosse appena svegliata da un lungo indisturbato sonno, Ino trovò le parole per rispondere al compagno.

«S-Shikamaru…anche io…Ti amo…»

Il cuore di ragazzo esultò di gioia, non solo era riuscito a confessare all’amica i propri sentimenti, ma era anche ricambiato delle stesse sensazioni.

La prese di nuovo per il viso e la baciò di nuovo, questa volta con più energia, con più impeto…

Per i nostri amici quella fu una giornata indimenticabile, che entrambi avrebbero ricordato per il resto della loro vita.

 

Eccomi qua con una nuova breve fic, questa volta su ShikaIno… ringrazio come sempre chi leggerà e chi commenterà e tanti ringraziamenti alla mia fratellina pazza dolceGg94…spero che vi sia piaciuta…fatemi sapere cosa ne pensate e cosa vi sembra…

A presto!!! Maxi bacini…!!!

SuperEle46…!!!

  
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