Questi personaggi non mi appartengono
e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Note: Questa flashfic è una stupidaggine assurda.
L'ho scritta dopo aver visto un'immagine presa da un post di tumblr, uno di quei post solo a conversazione tipo
James:..
Lily:...
James:...
E niente, ora non riesco più a trovarla, ma vabbé :c
In ogni caso riguarda una scena di vita quotidiana in casa Potter, quando Harry è piccolo.
Btw, ripeto che è una stupidaggine brevissima, ma spero che riesca ugualmente a strapparvi un sorriso.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se ne avete voglia!
Alla prossima, 
Lawlietismine

 

 Invisibility cloak


 

James Potter si passò una mano fra i capelli per l'ennesima volta, sbuffò esasperato e si guardò nervosamente intorno alla ricerca di un'illuminazione, aspettando un miracolo.
Provò di nuovo ad alzare il cuscino del divano e tastare sotto di esso, ma niente.
Era inevitabilmente giunto il momento di parlare.

Si sporse sul posto e fissò agitato le spalle di sua moglie, che se ne stava in cucina a sistemare chissà cosa mentre fischiettava spensierata; James puntò il suo sguardo su di lei, indeciso, come se stesse ancora prendendo in considerazione l'idea di tacere e far finta di nulla: se Sirius fosse stato lì, l'avrebbe deriso fino allo sfinimento solo per questo.
Con quel pensiero nella testa scrutò un'ultima volta intorno a sé, si sistemò gli occhiali sul naso come a darsi più coraggio e poi si schiarì la voce, avanzando insicuro di giusto un passo.
“Lily?” chiamò con voce tremolante.
Sua moglie stava ancora lavando a mano e pulendo con un panno alcuni piatti per qualche sua bizzarra abitudine babbana, intonando piano una melodia altrettanto non-magica, ma che lui aveva imparato a conoscere grazie a lei, e stava perfino accennando qualche movimento impercettibile del bacino, totalmente sovrappensiero.
“Amore?” tentò ancora James, muovendosi ancora un po' in avanti.
“Mmm?” fu la risposta dell'altra, mentre con una colpo secco del capo si riportava indietro i capelli rossi. Era completamente ignara di ciò che stava accadendo alle sue spalle.
Lui prese un profondo respiro ed esitò per un istante.
“Potrei aver avvolto Harry nel mio mantello dell'invisibilità per il suo sonnellino” continuò d'un fiato, le mani tremolanti e gli occhi spalancati dietro le lenti tonde, “e adesso non riesco a trovarlo da nessuna parte”.
Un piatto sgusciò dalla presa di Lily e si infranse nel lavandino, poi, dopo l'iniziale frastuono, in casa Potter calò un silenzio innaturale.

La donna si voltò con estrema lentezza e lui, di conseguenza, indietreggiò istintivamente.
Lo fissò per un po' senza proferir parola, inespressiva, le mani fin troppo strette intorno al panno: lo sguardo di James si spostò velocemente prima di incrociare di nuovo quello gelido della moglie.
“...Non riesci a trovarlo?” domandò sconcertata, facendo deglutire a vuoto l'altro, che quando la vide muoversi in avanti, indietreggiò di un altro passo fino a scontrarsi con il divano.
Con un'invadente e giustificata gocciolina di sudore che gli ripercorreva il lato del volto, James alzò le braccia a mezz'aria a mo' di resa.
“...Ma giuro che l'ultima volta che l'ho visto, era da qualche parte in questa stanza”

Lily si sbatté esasperata una mano sulla fronte. Aveva sposato un idiota.