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Autore: AceDPortogas    27/07/2016    1 recensioni
Un ragazzino piuttosto alto dai capelli rosso fuoco e con il viso completamente coperto di lentiggini, correva nella disperata speranza di riuscire a salire sul mezzo di trasporto. Aveva le gambe lunghe ed i suoi passi lo portarono a raggiungere il vagone in fretta, afferrò la maniglia e con enorme sforzo si issò verso la porta un secondo prima che questa si chiudesse alle sue spalle, per poi cadere rumorosamente sopra Molly, rimasta immobile ad osservare la scena dell’inseguimento. “Ehi, bello, neanche siamo a scuola e già ci provi con nostra sorella?”
[Questa storia, scritta in comune accordo con Queila, si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Fabian Prewett, Gideon Prewett, Molly Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Partecipante 1:  AceDPortogas

Partecipante 2:  S.Elric (sul forum), Queila (su EFP)

Fandom o genere della storia : Harry Potter, Genere: Romantico, Sentimentale, Commedia

Personaggi: Molly Weasley, Gideon Prewett, Fabian Prewett, Arthur Weasley, Nuovo Personaggio

Avvertimenti: Missing Moment

Rating: Giallo

NdA: La storia si svolge durante gli anni scolastici di Arthur e Molly e parla di come si sono conosciuti e innamorati. I capitoli sono in tutti 6 e ogni capitolo ha le proprie note (scritte da chi ha fatto il capitolo, come specificato) in fondo, i capitoli dispari (1, 3 e 5), sono stati scritti da S.Elric, e quelli pari (2, 4 e 6) da AceDPortogas.

Abbiamo deciso di comune accordo che la storia verrà pubblicata sul profilo di AceDPortogas.

Titolo storia: About Arthur & Molly




 
Dopo il passo del ‘ti amo’, Molly sentiva un bisogno che cresceva in lei ogni volta che i suoi occhi incontravano quelli di Arthur. Per ogni bacio ne desiderava un altro e dopo ogni carezza ardeva dalla voglia di stringerlo a sé; il suo cuore sussultava al minino sfiorarsi e oramai una vita senza Arthur era impensabile per la giovane.
Erano usciti da Hogwarts da non molto, eppure la giovane si considerava adulta e consapevole della propria vita, vita in cui Arthur era un tassello principale, l’unico che sembrava capirla fino in fondo.
Il ragazzo negli ultimi tempi aveva notato dei cambiamenti nel modo in cui Molly si comportava. Le sembrava più viziata, più bisognosa di attenzioni e un certo senso più decisa ad ottenere quello che voleva, e Arthur in un modo o nell’altro cedeva sempre, impotente di fronte al sorriso sfrontato della fidanzata per il quale avrebbe scalato una montagna a mani nude.
Nell’ultimo periodo, poi, sentiva il suo corpo reagire ad ogni bacio, abbraccio e sguardo che si scambiavano, stavano insieme da un po’ e l’attrazione fisica dei due era percepibile e da alcuni comportamenti di Molly, Arthur era certo che la ragazza provasse le sue stesse sensazioni. Non l’avrebbe mai costretta a fare nulla: il momento giusto sarebbe arrivato anche per loro e sarebbe stato il più naturale e genuino possibile.
In un pomeriggio afoso, Arthur andò a far visita a Molly, erano passati giorni dall’ultima volta che si erano incontrati e il ragazzo voleva mostrarle l’ultimo oggetto babbano che era riuscito a procurarsi tramite un conoscente che frequentava una Babbana.
Quando bussò si sorprese nel trovare la porta aperta, entrò in punta di piedi. In salone non c’era nessuno, posizionò la mano all’interno della giacca, pronto a tirar fuori la bacchetta per ogni evenienza.
Sentì dei passi provenire dal piano di sopra.
«Molly?» chiamò.
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi la ragazza apparve dalla cima delle scale.
«Oh, Arthur, sei tu!»
«C’era la porta aperta e sono entrato.»
«Sì, scusa colpa mia! Ero in giardino a potare la magnolia e un dannato Gnomo mi ha fatto cadere, ero tutta sporca di fango, sono entrata in casa in fretta…» rispose mentre scendeva le scale. Lo salutò con un leggero bacio sulla labbra.
Arthur notò che la ragazza aveva del fango vicino la guancia sinistra e alcune macchie che le sporcavano il vestito.
Rise alla scena di lei che cadeva per colpa di uno Gnomo.
«Cosa c’è di divertente?» domandò in tono serio, ma ridendo sotto i baffi.
«Rideresti anche tu se i ruoli fossero invertiti…»
«No, non credo» rispose, mettendosi le mani sui fianchi.
«Sì, invece.»
Si avvicinò alla giovane e cominciò a solleticarle la pelle sui fianchi, Molly cominciò a ridere.
«Vedi? Adesso ridi anche tu.»
«Smettila dai…» pregò, continuando a ridere di gusto, mentre cercava di bloccargli le mani.
Continuarono così per alcuni minuti fino a quando persero l’equilibrio e Arthur si ritrovò sopra Molly che gli stringeva i polsi.
«Mmm… mi ricorda qualcosa questa scena» scherzò lei.
«Io e il mio pessimo coordinamento» rispose lui diventando serio di colpo.
Cominciarono a baciarsi prima con delicatezza poi con più passione.
Molly gli liberò le mani che adesso vagavano sul corpo della giovane, desiderose di approfondire il contatto.
«Sono sola in casa» disse la rossa tra un sospiro e un altro.
Il corpo di Arthur reagì in un attimo, la prese per mano e l’aiutò ad alzarsi. La baciò su una guancia, poi scese sul collo fino alla clavicola e all’inizio del seno, lei lo condusse su per le scale e poi nella sua camera.
C’era entrato altre volte in quella stanza, ma stavolta era completamente diverso.
Ripresero a esplorarsi e a scoprirsi sdraiati sul letto, finché divennero un solo corpo e un solo respiro.
Nei mesi successivi molti furono gli sconvolgimenti nel mondo dei maghi.
Il 1969 fu ricordato da tutti come quello delle “grandi sparizioni”, un Babbano la settimana era dichiarato disperso e i maghi che si facevano più di una domanda su questi avvenimenti erano internati al San Mungo. Fabian e Gideon non portavano buone notizie a casa e non dicevano neanche tutta la verità ad Arthur e Molly per non spaventarli, ma i due fidanzati avevano capito che la situazione era più grave di quel che volevano far pensare. Il Ministro della magia invitava alla prudenza, ma non all’allarmismo, che avrebbe scatenato solo panico inutile; Albus Silente compariva sempre più spesso sulla Gazzetta del Profeta e annunciava che qualcosa bolliva nel pentolone, ma che altri accertamenti andavano eseguiti. Giravano voci che il famoso mago cercasse reclute per spiare in segreto alcuni maghi e tenere al sicuro quanti più Babbani possibili, ma Arthur e Molly non ne ebbero mai la certezza, almeno non in quel periodo.
Il Mondo dei Maghi, anche con le dovute rassicurazioni, era terrorizzato.
In pochi uscivano di casa per fare compere, cominciarono a girare manufatti strani, complessi e a dir poco inutili che servivano solo ad arricchire le tasche degli imbroglioni e a gettare ancora più nel panico la gente onesta.
Inoltre si cominciò ad assegnare un nome e un volto agli autori dei misfatti, classificando i Maghi Oscuri autori di queste sparizioni col soprannome di “Mangiamorte”, appellativo da loro stessi creato; questi giravano spesso di notte e con delle maschere per non farsi riconoscere. I Mangiamorte erano capeggiati da un ex studente di Hogwarts, un mago brillante, il cui nome non veniva mai nominato per il terrore che procurava, quasi come se il solo appellativo ne procurasse la presenza fisica.
In molti lo definirono Colui-che-non-deve-essere-nominato, altri, come Silente e gli Auror più coraggiosi, lo chiavano col soprannome che lui stesso aveva inventato: Lord Voldemort.
Molly e Arthur erano in gran pena per la situazione: Fabian e Gideon erano in prima linea per combattere questo male e anche i fratelli di Arthur sembravano pronti alla guerra. Molly aveva lasciato il suo lavoro al Paiolo Magico, sotto la continua pressione del padre, ma anche del fidanzato, preoccupati per la sua incolumità. Arthur, dall’altro canto, era stato promosso e ora era un impiegato del Ministero stipendiato e pronto a metter su famiglia, se non fosse stato per l’aria d’incertezza che aleggiava per tutto il Mondo Magico.
I due si vedevano sempre meno, restii a frequentarsi troppo al di fuori delle proprie abitazioni; il più delle volte Arthur andava a casa di Molly, quando il lavoro non era troppo soffocante e quando la situazione sembrava tranquilla, ma si vedevano solo per cinque minuti nella maggior parte dei casi.
Molly odiava non vederlo, odiava dover aver paura, odiava i Mangiamorte e più di una volta aveva annunciato ai fratelli di voler dare una mano per salvare il suo futuro e quello di Arthur.
Di tutta risposta i fratelli la chiudevano in camera senza bacchetta, ripetendole che quello era un lavoro da uomini addestrati e non da ragazzine innamorate.
Così, dopo aver vagliato varie possibilità, si era decisa a tutti i costi di andare a vivere con Arthur: se doveva scoppiare una guerra, almeno loro due sarebbero stati insieme contro tutti e tutto, rimaneva solo spiegarlo ai suoi genitori, a quelli di Arthur, ad Arthur e anche a Fabian e Gideon.
Anche il fidanzato aveva formulato pensieri molti simili.
Il ragazzo era oberato di lavoro oltre ogni misura da quando aveva attenuto la nuova carica lavorativa, incontrava Molly pochi minuti a settimana e non riusciva ad andare avanti così.
Da qualche settimana aleggiava per la sua mente una certa proposta da fare alla giovane: l’amava, lei era l’unico balsamo che curava le ferite di questa situazione oscura. Non sapeva proprio come affrontare il discorso, però… ci aveva messo mesi (qualcuno direbbe anni) a dichiararsi a Molly e per un passo impegnativo come quello del matrimonio come minimo avrebbe impiegato secoli ma, nell’incertezza del presente, lei era l’unica cosa che aveva e che avrebbe voluto per il futuro: Arthur aveva compreso che Molly era la sola ragione per la quale valeva vivere.
Con l’arrivo del 1970 le cose peggiorarono notevolmente: il Ministro della Magia era morto e il dipartimento degli Auror distrutto, ormai Voldemort aveva preso il potere e gli unici che lo combattevano erano pochi maghi clandestini che si nascondevano, tra cui Fabian e Gideon che avevano offerto il loro aiuto ad Albus Silente e all’Ordine della Fenice.
E dopo l’annuncio della morte dei fratelli per mano di due Mangiamorte, Arthur capì che era giunto il momento di chiedere a Molly di sposarlo e di andare a vivere insieme, sicuro del fatto che anche lei volesse fare il grande passo con lui.
Una domenica di febbraio si presentò a casa Prewett col suo vestito migliore, portando un grande mazzo di girasoli da presentare alla ragazza. Nella tasca della giacca aveva una piccola scatolina che gli bruciava più delle fiamme di Ardemonio, mettendolo ancora di più in agitazione.
Ad aprire fu la madre di Molly.
«Oh, Arthur, entra pure» lo invitò.
Appena messo piede dentro casa, Arthur capì che qualcosa non andava: il salotto era pieno di scatole, i mobili coperti di lenzuola e Molly piangeva ai piedi del camino, appena vide il ragazzo gli corse incontro abbracciandolo forte.
«Oh, Arthur, grazie al cielo sei qui!»
Molly lo stringeva così forte da fargli quasi male, ma il ragazzo ricambiò l’abbraccio tenendola stretta a sé e inspirando il dolce profumo dei suoi capelli.
«Cosa sta succedendo?» chiese dopo un attimo.
«Ce ne andiamo…» rispose Molly molto scossa.
Arthur si allontanò dalla stretta per guardarla fissa negli occhi.
«Co-cosa?» esclamò il ragazzo.
«Da mia sorella, abita in Spagna, andiamo da lei finché le acque non si calmano… Fabian e Gideon sono d’accordo» a rispondergli fu la mamma di Molly, anche lei molto provata e con gli occhi rossi e lucidi, segno che aveva pianto molto.
«Io non li lascerò qui, mai!» urlò poi Molly, facendo sospirare il padre rimasto in silenzio fino a quel momento.
Arthur era abbastanza sconvolto e i suoi piani, ancora una volta, erano stati stravolti; per qualche minuto non riuscì a dire nulla né a muoversi, a malapena respirava.
Ripensò al sorriso di Molly, alle battute dei due gemelli, alle serate trascorse davanti al camino a fare progetti sul futuro e a tutti le notti passate a pensare a Molly e al loro futuro insieme. Nessuno avrebbe cambiato i suoi progetti: era deciso a fare la proposta alla ragazza anche contro la volontà del signor Prewett o di Voldemort stesso!
Strinse i pugni e indurì la voce.
«Signor Prewett, mi permetta di sposare sua figlia, la terrò al sicuro. Lei e i suoi fratelli.» Disse tutto d’un fiato, sotto gli occhi lucidi di Molly che trattenne il fiato speranzosa.
Il silenzio calò sulla stanza, nessuno fiatava.
«No.»
«Ma papà! Noi ci amiamo!»
La ragazza aveva raggiunto il padre di fronte al caminetto e lo guardava fisso negli occhi in segno di supplica.
«No, non pensare a Fabian e Gideon, pensa solo a Molly. Non entrare anche tu nell’Ordine e non seguire i passi di Silente, se mi prometti questo, potrai sposarla… solo così sarete in salvo, almeno in parte.»
Nessuno si aspettava quella risposta, Molly aveva paura di parlare, timorosa di peggiorare la situazione. Lasciò la decisione ad Arthur, si fidava cecamente di lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa per stargli accanto.
Il Weasley rifletté per alcuni minuti, poi annuì leggermente.
Prese la scatola dalla tasca e s’inginocchiò davanti a Molly, sull’orlo delle lacrime.
«Molly, non posso darti molto, ma ti prometto che avrai il mio amore per sempre. Mi vuoi sposare?»
Ormai in lacrime, la ragazza si buttò sul giovane facendolo atterrare sul pavimento e piangendo sul suo petto.
«Qui non potrete vivere… sanno che Fabian e Gideon sono dell’Ordine, non è sicuro usare questa casa.» Il signor Prewett aveva parlato dopo alcuni minuti, quando Molly ad Arthur si erano rialzati.
«Andremo da me, i miei sono già d’accordo. Abbiamo rinforzato le difese della casa e messo incantesimi lungo tutto il sentiero che porta all’abitazione» dichiarò il giovane, stringendo la mano della futura sposa.
Pochi giorni dopo la proposta Molly ricevette la visita di una strana coppia di vecchietti sulla sessantina.
La rossa uscì in giardino per accoglierli.
«Non capisco perché la donna l’ho dovuta fare io!» era stato Gideon a parlare, mentre si sistemava la gonna del vestito blu.
«Ma te lo chiedi pure, fratellino?»
«Taci, che ti riempio il letto di muco di drago se rifiati»
«Quando siamo permalosi…» scherzò Fabian, carezzando la guancia al gemello che mimò un conato di vomito.
Il battibecco fu interrotto dalla futura sposa che andò ad abbracciarli, li aveva riconosciuti al primo colpo d’occhio.
«Sei radiosa, sorellina!» esclamarono all’unisono i fratelli.
«Cosa ci fate qui? Mi siete mancati da morire!»
Molly li abbracciò entrambi in una stretta da mozzare il fiato, emozionatissima di vederli dopo tanto tempo anche se con aspetto diverso.
«Non facciamo troppo i sentimentali ora… siamo in pena per Arthur, sopravvivrà allo shock di vederti in bianco?» scherzò Fabian dopo aver dato un leggero bacio sulla fronte della piccola di famiglia.
«Spero di sì, non vorrei diventare vedova prima del previsto!» sorrise Molly.
«Verrete al matrimonio, vero?» riprese la ragazza.
«Siamo qui giusto per confermare l’invito, ma al matrimonio sarò un uomo anch’io» annuì Gideon.
«Promettetemelo!»
«Promesso!» dissero in coro.
«Quanto potete trattenervi?»
«Non molto, ci dispiace… ma intanto beviamo un tè in santa pace!»
Molly annuì e li condusse all’interno tremante d’emozione e speranzosa nel futuro: una volta passata la tempesta sarebbero stati tutti felici, di nuovo.
 

Note S.Elric/Queila:
 
La Prima Guerra Magica inizia nel 1970, abbiamo comunque inserito vari campanelli d’allarme durante tutta la storia, quindi non potete essere sorpresi se siamo arrivati al “conflitto”. Vorrei precisare due cosette: Fabian e Gideon fanno parte dell’Ordine delle Fenice! Infatti appaiono nella famosa foto :), attenzione però, Molly e Arthur all’epoca non ne erano membri, sono nella Seconda si sono uniti.
Abbiamo pensato che questo potesse essere un pretesto plausibile.


Ehilà gente, come va??
Scusate per l'enorme ritardo nell'aggiornamento T.T
Fa caldo, vero? A proposito di caldo, come vi è sembrato il capitolo? che ne pensate dell'intimità di Arthur e Molly, abbiamo aspettato troppo?
Fateci sepere ogni vostra opinione, saremo davvero grate di ricevere qualsiasi commento! 

Un bel grazie ad Ace che si prodriga sempre nel fare banner stupendi, il quinto capitolo è stato scritto da Queila...

Ace e Queila vi ringraziano e vi salutano.

Ci vediamo la prossima settimana con il sesto e ultimo capitolo!


Questa storia si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.”Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.
Ha vinto un banner (che potrete trovare alla fine del primo capitolo) e il premio speciale.

  
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