Avevo quindici anni quando incontrai Luca. Era estate. Ero in vacanza con le mie due migliori amiche, Cicca e Sake, ospitate a casa di Cicca. Cicca era sempre la solita, come ora. Svitata, pazza, completamente fuori di testa, ricca sfondata e con una famiglia sfasciata. Una ricca madre capo-segretaria, un padre milionario che torna a casa solo per la notte e una domestica che viaggia ininterrottamente per la casa facendosi gli affari loro. Ricordo Cicca così, come quella di adesso. Cicca che fuma. Cicca che si ubriaca. Cicca che con i ragazzi dice di non volerci a che fare e poi si innamora subito del primo che incontra. Cicca l'amante del Che. Cicca la rivoluzionaria. Cicca che partecipa alle manifestazioni. Cicca che ascolta musica punk. Cicca che é Cicca.
Sake, invece, é sempre stata una ragazza più tranquilla. Lunghi capelli biondi, degli occhioni grandi e scuri e un viso da bimba piccola. Ma Sake é straordinaria, lei trova sempre il modo di farti sorridere. Tira sempre su di morale tutti. Ha un'energia addosso che spacca tutto. E' incredibilmente tenera.
Lei é un'ottima studentessa, lei riceve una borsa di studio ogni anno, lei é già andata due volte in Inghilterra e quattro in Germania e in Svizzera. Lei é brava anche in educazione fisica. Lei ha fatto sei anni di nuoto e quattro di pallavolo. Lei sa ballare e cantare alla perfezione, anche se non ha mai frequentato corsi.
E' quellò che si dice un dono della natura.
Comunque, non perdiamoci in chiacchiere..Conobbi Luca quell'estate.
Eravamo state ospitate a casa di Cicca per una settimana, una breve vacanza, giusto il tempo di abbronzarci un po' e poi ritornare al nostro punto di partenza. ( Almeno, io e Sake. Cicca rimaneva lì nella sua casetta al mare..).
Eravamo sulla costa adriatica, vicino a Ravenna. Un posto per divertirsi, estivo e pieno di vita.
Un giorno, precisamente il 4 luglio, i genitori di Cicca ci portarono al parco di divertimenti di Ravenna, Mirabilandia, il famosissimo Mirabilandia.
"Noi andremo da dei nostri amici, a trovarli. Vi portiamo lì alle undici di mattina, mi raccomando, alle sei fatevi trovare davanti all'entrata".
Avevamo otto ore davanti a noi, in cui ci saremo potute divertire e spassarcela a più non posso.
Entrammo nel grande parco. Sembrava qualcosa di immenso, il Blu Tornado (o meglio, Kathun) sovrastava tutte le altre strutture. Era incredibile.
E fu proprio, varcata quella soglia, che mi avvicinai ad un'esperienza completamente nuova.