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Autore: Nightmare girl    28/07/2016    1 recensioni
Il rosso cremisi era ovunque, sparso in maniera confusionaria, come se un bambino capriccioso si fosse divertito a dipingere una parete, per fare un dispetto ai genitori.
Il rosso cremisi che circondava i corpi, quasi ridotti a scheletri, dei suoi amici.
Riusciva a malapena a riconoscerli.
Correva sotto la pioggia.
E in quel momento Tao non poteva fare altro.
[Taoris|Xiuchen|Hunhan|Zombie!AU]
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Kris, Kris, Lay, Lay, Lu Han, Lu Han, Tao, Tao, Xiumin, Xiumin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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3 Zitao si svegliò all'improvviso, sentendo un urlo provenire dal piano superiore della villa.
Si alzò dal divano e decise di andare alla ricerca di Yifan.
Non gli era mai piaciuto svegliarsi da solo.
Sentendo varie voci provenire dalla cucina parlare tranquillamente, le seguì.
Vide Minseok, Yixing e Yifan discutere, mentre un ragazzo a lui sconosciuto iniziava ad accendere i fornelli per poter cucinare.
《Zitao, sei sveglio.》
Yixing gli sorrise con le labbra serrate, invitandolo a sedersi sulla sedia vuota, accanto a sé.
Yifan gli mise una mano tra i capelli, decidendo poi di pettinarli come meglio poteva con le dita.
《Tao, lui è Jongdae.》
Il moro pronunciò un "ciao" entusiasta, soprattutto per il fatto che il fuoco era finalmente acceso.
Dopo un bacio affettuoso lasciato sulla sua guancia da Yifan, il nuovo arrivato alzò gli occhi verso il biondo.
《L'urlo di prima... era Luhan?》
Nessuno gli rispose, nessuno sembrò intenzionato a dargli una risposta.
Dopo una ventina di minuti Jongdae posò una pentola fumante al centro del tavolo.
《Buon appetito!》
Minseok diede un bacio casto all'altro, ringraziandolo, dopodiché si mise a distribuire un piatto di plastica a tutti.
Alla vista degli spaghetti, gli occhi di Tao si illuminarono.
Certo, non avevano alcun tipo di condimento, ma erano la cosa più buona che avesse mai mangiato dopo mesi.
Il primo a finire la cena fu Minseok, che si alzò dalla tavola, diretto verso le camere da letto, con un piatto pieno di spaghetti tra le mani.
Arrivato a destinazione, bussò due volte contro il legno scuro della porta davanti a sé.
《Luhan, sono Minseok.》
Una serie di singhiozzi si interruppe al sentire la voce dolce del più grande.
Non aprì la porta.
《Vattene》
《Ti ho portato la cena.》
《Non ho fame》
《Luhan...》
《Vattene!》
I singhiozzi ricominciarono, questa volta più forti.
Minseok aprì la porta lentamente, entrando nella stanza di Luhan.
Era esattamente come la settimana precedente. Disordinata, vestiti buttati a terra, coperte per metà nel letto e per metà sul pavimento e una foto.
Il coreano posò il piatto sul comodino dell'amico e prese delicatamente la foto incorniciata, come se potesse sparire tra le sue mani.
Percorse con la punta dell'indice il contorno dei volti dei due ragazzi nell'immagine. Le sue labbra piegate in un sorriso vuoto, i suoi occhi velati dalla malinconia.
Si sedette sul materasso, accanto a Luhan, accarezzandogli la testa con dolcezza.
Ma lui si voltò bruscamente, facendo sobbalzare Minseok.
《Ti ho detto di andartene.》
《Perché l'hai lanciata?》
Gli occhi del più piccolo si rivolsero al muro accanto a lui, ad osservare il vuoto.
《È tutto ciò che ti resta di lui.》
《Sehun è qui. È sempre qui.》
La confusione sul volto del ragazzo dai capelli rosa era evidente.
Avvicinò nuovamente una mano al capo di Luhan, cercando di consolarlo, ma lui si scansò.
《Sehun è sempre con me.》
♠♠♠
《Ricapitolando... ti chiami Zitao, sei nato a Qingdao, hai ventidue anni e sei nato il due maggio.》
Zitao annuì e Jongdae lo abbracciò sorridendo.
《Ci prenderemo cura di te.》
Gli occhi sottili del più piccolo si incrociarono con quelli di Yifan, anche lui con un sorriso sul volto.
Un sorriso che durò poco, trasformato in un'espressione seria quando sentì una serie di grugniti provenire dall'esterno della casa.
Il biondo ordinò a tutti di salire al piano superiore, ma Tao rimase con lui.
《Sali sopra!》gridò a bassa voce, per evitare che i morti li sentissero.
《Non ti lascerò da solo.》
Yifan lo guardò stupito, come se non si aspettasse che quella frase potesse fuoriuscire dalle sue labbra.
Si avvicinò alla porta d'ingresso e scostò di qualche centimetro la tenda scura.
Fuori casa vagavano una decina di loro.
Tao guardò il più grande e gli porse una pistola carica.
Nei paraggi non vedeva altri di quei mostri: il rumore non ne avrebbe attirati molti.
Aprì la finestra e sparò il primo colpo.
Zitao si coprì le orecchie con le mani, gli occhi spalancati, accucciato sul pavimento, tremando.
Odiava il suono che produceva quell'arma.
Odiava il sangue schizzato sul volto di Yifan.
Odiava tutto quello che stava accadendo.
《Tao... Zitao..!》si sentì chiamare, ma non riuscì ad alzarsi.
Rivolse il suo sguardo all'altro solo quando Luhan arrivò di corsa a piantare un coltello nel cranio di uno dei morti che stava per mordere Yifan.
Lo sguardo vuoto di Luhan sembrò voler perforare il corpo di Zitao per infinite volte, ma si limitò a dargli un calcio diretto al fianco sinistro.
《Sei fottutamente inutile.》e tornò nella sua stanza.
♠♠♠
《Dobbiamo uscire.》
Tao sgranò gli occhi nel sentire quelle parole pronunciate dalla voce bassa e calma di Yifan.
《Dobbiamo uscire tutti. Non voglio che qualcuno rimanga solo.》
《Non sarò solo.》
Alzò il volto verso le scale che conducevano al piano superiore, leggermente intimorito.
《Resterò con Luhan.》
Il biondo rimase stupito da quelle parole. Luhan si era rivelato ostile verso il nuovo arrivato, perché restare con lui?
Cercò di convincerlo a venire, ma Zitao si rivelò essere testardo e deciso.
Sospirò, chiamando gli altri e avvertendoli della scelta di Tao, prima di iniziare a prendere il necessario per difendersi.
Quando furono tutti fuori dalla villa, Minseok abbracciò il ragazzo più alto e lo salutò scuotendo infantilmente la mano destra.
Rimasto ormai solo al piano inferiore decise di andare da Luhan, solo per controllarlo e assicurarsi che non facesse nulla di stupido.
Prima di entrare bussò alla porta di mogano cautamente, ma non sentendo una risposta decise di entrare.
Vide Luhan avvolto nel lenzuolo bianco, gli occhi chiusi e il respiro lento e regolare.
Chiuse la porta il più silenziosamente possibile, sedendosi sul letto, abbastanza lontano per non dare fastidio al biondo.
Vide la foto sul comodino e gli venne impossibile non sospirare.
La prese con delicatezza, spaventato di romperla, per quanto la cornice sembrava fragile, e accennò un sorriso nel vedere i volti felici di Luhan e di Sehun.
In quell'attimo la foto incorniciata sparì dalle sue mani, sottratta dal più grande. Un'espressione ostile sul suo volto consumato dal dolore.
《Non toccarlo.》
《Volevo solo-》
《Non toccare il mio Sehun.》
Rimasero in silenzio, guardandosi negli occhi e studiandosi a vicenda, cercando di scorgere una sfumatura differente della personalità di chi era per loro solo uno sconosciuto.
Gli occhi scuri di Luhan, grandi, ricolmi di terrore, che non potevano aspettare ancora prima di sfogarsi e farla finita.
Gli occhi ugualmente scuri di Zitao, più sottili, ma non per questo meno spaventati e tristi.
《Mi odi, vero?》
Tao venne colto di sorpresa da quella domanda. Sussultò allargando gli occhi, prima di pensare alle parole con cui rispondere.
《No, non potrei mai odiarti.》
Il biondo annuì, abbassando la testa per osservare il volto di Sehun, quel volto che non avrebbe mai più rivisto.
《Tu mi odi?》 Tao rigirò la domanda, non volendo restare nel silenzio totale.
Gli occhi profondi dell'interpellato rimasero fissi sul volto del ragazzo più giovane, non rispondendogli inmediatamente.
《Sei entrato in questa casa, nelle nostre vite, sei sopravvissuto a ciò che ha tolto la vita a Sehun.》
Passò la punta dell'indice sul volto circondato dalla cornice di vetro opaco, il volto che avrebbe dovuto essere con lui in quel momento, ma non ci sarebbe mai stato.
Avrebbe voluto uccidere Zitao, strappargli i capelli corvini uno a uno, distruggerlo con la stessa crudeltà a cui era stato sottoposto il coreano.
《Sì, credo di odiarti.》
  
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